Prefazione

L’aurora della rivelazione


 

Le ‘Considerazioni antroposofiche sull’Antico Testamento’ dovrebbero costituire l’inizio di una serie di ulteriori pubblicazioni alle quali l’autore si sente obbligato. Lo scopo di questa prevista serie di pubblicazioni, è di venire incontro al bisogno di una pura attività di ricerca antroposofica, presente in vaste cerchie della Società Antroposofica. Il contenuto delle ‘Considerazioni’ non è sorto, né sulla via della speculazione razionale e della supposizione, né mediante un mero accozzamento dei dati provenienti dai cicli di conferenze di Rudolf Steiner, bensì appunto sulla via dell’indagine antroposofica.

 

L’autore non è in grado di indicare tutti i libri, i cicli di conferenze e le conferenze singole di Rudolf Steiner, sui quali ha lavorato per giungere ai risultati pubblicati nelle presenti ‘Considerazioni’. Basti dichiarare una volta per tutte, che egli deve a Rudolf Steiner tutto ciò che ha potuto conseguire in quanto a conoscenze. Tutto quanto ha da dire, ha le sue radici nell’opera di Rudolf Steiner: anche alle nuove sorgenti conoscitive, cui gli fu dato attingere, egli è stato condotto grazie a Rudolf Steiner. Come è difficile distinguere l’aria che si è inspirata da quella del mondo esterno, così è difficile per l’autore tracciare un confine tra ciò che egli stesso ha elaborato e ciò che è stato comunicato da Rudolf Steiner.

 

I conoscitori della letteratura antroposofica sapranno distinguere da sé il nuovo dal già esistente. Ad altri potrà bastare interrogarsi intorno alla verità del contenuto delle ‘Considerazioni’, indipendentemente dal conoscerne l’origine. Anche dal punto di vista antroposofico, è un modo corretto di accogliere fatti e idee, quello di interrogarsi prima di tutto sulla loro verità, anziché sull’autorità della persona che ne dà comunicazione.

 

Va inoltre detto fin dall’inizio, che l’autore non ha intenzione di entrare in polemiche di alcun genere. Lettere dal contenuto polemico resteranno senza risposta. A ciò gli manca semplicemente il tempo. D’altra parte, non ha alcun motivo di temere la critica, giacché tutto ciò che di essenziale sarà pubblicato nelle ‘Considerazioni’, è già passato al vaglio di una critica, quella implicita nel metodo di conoscenza antroposofica.

 

L’autore vorrebbe infine pregare i lettori tedeschi di essere indulgenti per la lingua in cui sono espresse le ‘Considerazioni’. Egli è infatti uno straniero, e la sua conoscenza della lingua tedesca è imperfetta. Ha cercato tuttavia di esprimersi quanto più accuratamente possibile, per conseguire almeno la chiarezza nell’esposizione.

 

Tallin, 4 novembre 1933