00 – Prefazione

Il mistero di Michele


 

«Perciò nel nostro tempo comprendere l’impulso di Michele significa comprendere l’impulso del Cristo».

Rudolf Steiner, 20 maggio 19131

 

«Michele … vuole in futuro eleggere la sua sede nei cuori, nelle anime degli uomini sulla Terra.

Ciò deve cominciare nel nostro tempo, e portare il cristianesimo a più profonde verità,

il Cristo, quale essere solare, deve essere compreso dall’umanità

ed entrare a vivere in essa per mezzo dello Spirito solare -Michele-,
che sempre amministrò il comprendere, vale a dire l’intelligenza;

egli vuole in futuro gestirla non nel cosmo, ma nei cuori degli uomini».  Rudolf Steiner, 21 agosto 19242

 

«Michele sarà il vero eroe spirituale della libertà».  Rudolf Steiner, 13 gennaio 19243

 

«Quando l’uomo comincia a fare delle meditazioni,

egli compie l’unica azione veramente del tutto libera in questa vita umana …..

In questo siamo completamente libri.

Tale meditare è un’azione di archetipica libertà.  Rudolf Steiner, 20 agosto 19224

 

Dal 6 all’8 maggio 2011, nel Goetheanum di Dornach ebbe luogo un Convegno dal titolo «L’alchimia delle forze dell’anima. Tre Meditazioni di Rudolf Steiner», dedicato al 150° anniversario della sua nascita. Questo Convegno doveva anche mostrare l’importanza centrale attribuita da Rudolf Steiner, sin dall’inizio della sua attività come Maestro spirituale, al meditare, quale principale mezzo per promuovere lo sviluppo interiore dell’uomo. E ciò avvenne in modo del tutto concreto grazie alla sua propria esperienza. Infatti, già intorno all’età di 35 anni al riguardo egli potè dire di se stesso: «Riconobbi, nell’esperienza dell’anima, la natura della meditazione e la sua importanza per la conoscenza del mondo spirituale. … Ora, invece, nacque nel mio intimo qualcosa che esigeva la meditazione come una necessità vitale per la mia anima. La vita interiore conquistata aveva bisogno della meditazione, come l’organismo, a un certo grado del suo sviluppo, ha bisogno della respirazione polmonare. … Ora cominciai a meditare per una necessità vitale». (Opera Omnia 28, cap. XXII; corsivo di Rudolf Steiner)

 

Pertanto, è comprensibile che Rudolf Steiner, in primo luogo nella guida individuale dei suoi allievi, ma anche in diverse altre occasioni, desse sempre di nuovo Meditazioni per la pratica quotidiana, affinché le forze spirituali assopite in ogni uomo si potessero risvegliare e il loro sviluppo potesse essere promosso.

Così, al centro del Convegno si trovavano tre Meditazioni di Rudolf Steiner, alle quali tre conferenzieri diedero contributi di chiarimento e approfondimento.

 

La «Meditazione» rosicruciana «della Farfalla» venne esaminata da Florian Roder di Monaco.

La poesia «Quando guardo nel Sole …», una Meditazione del cuore di Rudolf Steiner, fu il tema di Peter Selg, in seguito pubblicato come libro dalla Casa Editrice dell’Ita Wegman Institut. Fu anche Peter Selg ad aver pubblicato per la prima volta nella versione originale di Rudolf Steiner questa Meditazione, dedicata originariamente alla madre di Ita Wegman.

Il terzo contributo furono le mie considerazioni sulla «Immaginazione di Michele», con la quale il 28 settembre 1924 Rudolf Steiner aveva concluso il suo «Ultimo Discorso», e per la cui rappresentazione sul palcoscenico, poco prima della sua morte, egli potè ancora creare una forma per l’Euritmia.

 

Nella globale composizione del Convegno, le considerazioni sulla prima Meditazione dovevano illustrare la via verso la trasformazione del pensare, quelle sulla seconda Meditazione la via verso la trasformazione del sentire e quelle sulla terza Meditazione la via verso la trasformazione del volere; il che corrisponde alla triplice alchimia delle forze dell’anima sulla via dell’iniziazione, così come annunciato nel titolo del Convegno.

 

Il fondamento di quanto esposto in questo libro è costituito dalla mia conferenza sull’«Immaginazione di Michele» di Rudolf Steiner. Nella sua elaborazione scritta, l’originario contenuto della conferenza ha subito un essenziale ampliamento, grazie al quale il più profondo essere di questa eccezionale Meditazione,5 che accanto alla Meditazione della Pietra di Fondazione porta ad espressione come nessun’altra la vera e propria missione di Rudolf Steiner sulla Terra, potè giungere ancor meglio alla sua manifestazione.

Infatti, ai più importanti compiti di Rudolf Steiner apparteneva

l’unione del cristianesimo esoterico, o rosicruciano, con il cristianesimo cosmico o micheliano.6

 

• La prima corrente trovò il suo punto di partenza e la sua principale sorgente sulla Terra nel Mistero del Golgota, nella morte e nella resurrezione del Cristo Gesù.

• L’origine della seconda corrente si trova sul Sole, dal quale, alla svolta dei tempi, il Cristo era disceso per unirsi con l’uomo Gesù di Nazareth durante il battesimo nel Giordano.

 

Sul Sole rimase Michele, quale governatore del grande regno cosmico del Cristo e custode dei Misteri del Cristo nel cosmo, o custode del cristianesimo cosmico.

Là, ancora oggi si trova la chiave spirituale per la comprensione del Mistero del Golgota, non solo quale evento terrestre, ma anche quale evento cosmico, delle cui forze hanno bisogno tutte le gerarchie nel mondo spirituale per l’ulteriore conduzione dell’evoluzione dell’umanità.

 

In tal senso il Convegno su queste importanti Meditazioni doveva contribuire anche a una migliore comprensione del relativo compito terreno di Rudolf Steiner.

Infatti, è la forza del Cristo in quanto Sole spirituale del mondo ad essere in grado di unire il cristianesimo esoterico e quello cosmico nel cuore di ogni uomo, come vissuto da Rudolf Steiner anticipatamente in modo esemplare durante la sua vita terrena, aprendo così a tutti gli uomini prospettive completamente nuove e una più profonda dimensione del cristianesimo.

Dopo i primi due capitoli più introduttivi, a partire dal terzo capitolo il lettore sarà sorpreso della complessità dei Misteri di Michele, dei quali forse si conoscono soltanto pochi aspetti.

 

Nella globale opera di Rudolf Steiner, tuttavia, è assolutamente possibile trovare ulteriori punti di vista su questi Misteri, che qui vengono trattati più dettagliatamente. Il quadro globale che nasce a poco a poco dagli ultimi tre capitoli offrirà l’impressione della complessità dei Misteri di Michele nel cosmo e nell’evoluzione dell’umanità.

Inoltre, non poterono essere afferrati a fondo tutti gli aspetti che si possono apprendere dall’opera di Rudolf Steiner, cosicché un’ulteriore indagine o persino il cogliere appieno il valore e l’importanza dei Misteri di Michele nella vita e nell’opera di Rudolf Steiner devono essere affidati a futuri indagatori.

Pertanto questo libro può rappresentare soltanto il tentativo di fare i primi passi nella direzione accennata. Possa quindi il suo contenuto essere un impulso per gli antroposofi che in base all’indagine spirituale di Rudolf Steiner cercano un più profondo accesso ai Misteri di Michele. Dopo tutto, come antroposofi portiamo in noi tutti i fatti fondamentali di questi Misteri.

 

Infine vorrei ancora ringraziare Peter Selg per il suggerimento di pubblicare questi contenuti in forma di libro nella Casa editrice dell’Ita Wegman Institut.

 

 


 

Note:

1 – Opera Omnia 152.

2 – O.O.240.

3 – O.O.233a.

4 – O.O..214.

5 – In seguito queste parole di Michele vengono definite in duplice modo, una volta quale Immaginazione di Michele, quando si tratta della rappresentazione euritmica, e l’altra volta quale Meditazione di Michele, quando è inteso il cammino di disciplina interiore nei Misteri di Michele.

6 – Vedi in merito anche S. O. Prokofieff, La Meditazione della Pietra di Fondazione. Una chiave ai Nuovi Misteri cristiani, cap. 6, «L’unione della corrente rosicruciana e della corrente micheliana nella Meditazione della Pietra di Fondazione», Widar Edizioni 2006.