01 – Due libri che conducono alla Soglia

Il Guardiano della Soglia e «La filosofia della libertà» – I


 

L’immensa importanza della Filosofia della libertà, anche per il globale sviluppo dell’Antroposofia, nel primo quarto del XX secolo risulta tra l’altro dal fatto che nell’aprile del 1918, verso la fine della prima guerra mondiale, Rudolf Steiner decise di pubblicare una seconda edizione di questo libro, riveduta da lui stesso e provvista di una nuova prefazione e molte importanti aggiunte e integrazioni. E solo un mese dopo, nel maggio dello stesso anno, Rudolf Steiner pubblicò il suo libro centrale di insegnamento occulto L’iniziazione in una nuova edizione ampliata con un’appendice, nella quale si tratta soprattutto dell’essere e del carattere dell’indagine spirituale.

 

Ora colpisce, che Rudolf Steiner nelle sue numerose aggiunte in questa seconda edizione della Filosofia della libertà si sforzi soprattutto a creare un ponte dal contenuto originario di essa alle sue indagini spirituali antroposofiche pubblicate successivamente, ciò che in un certo senso culmina nell’osservazione «che in questo libro il processo del pensare viene presentato come puramente spirituale» (O.O. 4, pag. 140).

 

In seguito Rudolf Steiner collega questo «processo del pensare»

all’attività del «pensare intuitivo», del quale in una successiva aggiunta egli dice:

 

• «Nel pensare sperimentato intuitivamente l’uomo viene trasferito in un mondo spirituale anche come essere percipiente.

Egli riconosce come mondo di percezioni spirituali le percezioni che gli vengono incontro entro quel mondo,

quale mondo spirituale del proprio pensare …

Il mondo delle percezioni spirituali, appena viene sperimentato, non può risultare estraneo,

perché nel pensare intuitivo l’uomo ha già un’esperienza che riveste un carattere puramente spirituale» (pag. 188).

 

In questo modo qui viene illustrato il cammino

che dal grado del pensare puro (libero dai sensi) conduce al pensare intuitivo e con ciò nel mondo spirituale.

 

Contemporaneamente nella nuova appendice de L’iniziazione Rudolf Steiner descrive come l’intero cammino occulto

di questo libro è fondato sulla «pura vita del pensiero fondato su se stesso» (0.0. 10, pag. 175).

 

E continua:

• «Dall’ambito della vita animica si può liberare qualcosa che è unicamente costituito di puri pensieri» (ibidem).

Con ciò nella sua propria anima l’uomo sviluppa un’attività,

«alla cui formazione il suo corpo non partecipa» (corsivo di Rudolf Steiner).

 

• In questo modo «l’anima … sa di essere con il pensiero stesso in una regione soprasensibile,

e sperimenta se stessa al di fuori del corpo …

E lo sperimentare soprasensibile deve essere una continuazione dello sperimentare animico

che può già essere raggiunto nell’unione col pensiero puro» (pag. 175,177).

 

A tale riguardo è significativo che Rudolf Steiner in merito al rapporto del pensare con le funzioni corporee qui indichi lo stesso processo, da lui anche illustrato dettagliatamente all’inizio del IX capitolo («L’idea della libertà») che egli ha riscritto per la nuova edizione del 1918.

 

• Anche se nell’appendice del libro L’iniziazione

si tratta maggiormente del pensare puro che può essere considerato il grado preparatorio del pensare intuitivo,

• e nella Filosofia della libertà si tratta soprattutto dell’essere di quest’ultimo,

diventa tuttavia chiaro come Rudolf Steiner nei due libri caratterizza la stessa realtà da due lati,

per indicare in entrambi i casi la realtà del mondo spirituale.

 

Perciò è ovvio che la contemporaneità delle nuove edizioni dei libri menzionati non è soltanto una questione esteriore,

ma testimonia la connessione interiore fra i due, che può essere caratterizzata nel seguente modo.

 

Nella «Prefazione alla nuova edizione del 1918»

Rudolf Steiner indica la particolarità delle sue esposizioni nella Filosofia della libertà:

• «In questo libro si tende a giustificare una conoscenza della sfera spirituale

prima di entrare nell’esperienza spirituale» (pag. 8; corsivo di Rudolf Steiner).

 

Nel confronto è possibile comprendere il contenuto del secondo libro in modo tale,

che anche in esso si tratta di conoscenze della sfera spirituale, ora tuttavia dopo l’entrata nell’esperienza spirituale.

Da ciò nasce il collegamento interiore fra le due opere.

 

In esse viene rappresentato lo stesso contenuto di conoscenza da due lati diversi, dall’al di qua e dall’al di là della Soglia.

Ciò che tuttavia le collega soprattutto è la Soglia stessa e con ciò anche il Guardiano collegato ad essa.