Con il Convegno di Natale si sono aperte nel mondo le porte per il generarsi di una «Razza di Michele».

Rudolf Steiner e la Fondazione dei Nuovi Misteri


 

La considerazione del corso della vita di Rudolf Steiner

ci ha potuto mostrare il significato che ha il penetrare nelle basi spirituali di questa grande vita umana.

In fondo non è possibile percorrere rettamente la via antroposofica di conoscenza,

senza scorgere nella vita del suo fondatore quei fili conduttori,

con l’aiuto dei quali solamente possono esser raggiunti gli scopi della scienza dello spirito.

 

Poiché proprio l’immagine di questa vita ci mostra in maniera convincente che anche oggi, nel XX secolo, nel secolo della tecnica e del materialismo, è possibile percorrere la nuova via cristiana d’iniziazione, in pieno accordo con il suo prototipo cosmico. Sicuro, questo è difatti possibile nel nostro tempo! E con ciò è dato a tutta l’umanità un esempio di forza straordinaria e di inestimabile significato.

 

Rudolf Steiner parla ripetutamente nelle sue conferenze sul tema

che ogni fatto nuovo utile ad una ulteriore evoluzione dell’umanità

vien portato nel mondo terrestre da una individualità concreta.

Poiché soltanto dopo che una individualità si è completamente appropriata di tale fatto nuovo,

solo se lo ha effettivamente vissuto,

questo può venir articolato dalle gerarchie entro la vita generale dell’uomo come una nuova possibilità,

che è stata raggiunta a scopo di un ulteriore sviluppo e perfezionamento.

 

Qui regna una rigorosa legge cosmica:

• quanto gli dèi creano e preparano per il bene dell’umanità, può venir portato dentro alla vita generale umana

solo attraverso l’azione devota di un’individualità umana, che si mette a disposizione dell’ispirazione divina,

ossia – in termini tradizionali – si sottopone alla «benedizione divina».

 

Ci può servire d’esempio dell’introduzione di impulsi spirituali nell’evoluzione terrena, la vita del Budda:

di lui dice Rudolf Steiner

che la grande dottrina della compassione e dell’amore,

che venne a espressione nell’«ottuplice sentiero»,

è apparsa per la prima volta sulla Terra per opera del fondatore del buddismo.

 

Rudolf Steiner afferma in proposito

che nessuno, prima del Budda, avrebbe potuto percorrere questo sentiero.

• Ma per il fatto che il Gautama Budda lo realizzò nella sua vita, divenne proprietà spirituale di tutta l’umanità.1

• Da quel tempo in poi lo poterono percorrere ripetutamente migliaia di persone,

e in tal modo far progredire l’umanità nella sua evoluzione.

 

Quando però la vita dell’universo viene improntata da regole cosmiche, sicché queste valgono su tutti i piani di esistenza, abbiamo allora il diritto di considerare anche da questo punto di vista il corso della vita di Rudolf Steiner, e possiamo dire:

• in questa vita venne realizzata completamente, per opera di una individualità umana,

per la prima volta durante l’epoca dell’anima cosciente,

la via iniziatica cristiano-rosicruciana in forma moderna.

• Ma con ciò venne donata all’umanità la possibilità che ora ogni singola persona

possa seguire questa via per propria libera scelta e nella propria maniera.

 

Vogliamo adesso tentare di considerare questo stato di fatto dal punto di vista storico.

Sarà allora necessario gettare uno sguardo nelle forme attuali della vita spirituale,

e invero nelle tre più importanti:

• sulla forma exoterica ecclesiale, rappresentata dalle diverse chiese attuali;

• sulla forma massonica, che vive in simboli e tradizioni che oggi vengono a malapena compresi;

• e sull’esoterismo orientale di tutte le sfumature, che riposa su facoltà animiche ataviche, in procinto di scomparire,

poiché appartengono a epoche passate di sviluppo dell’umanità.

 

Se consideriamo queste tre correnti nel corso dello sviluppo storico, vediamo che

la genesi delle chiese cade nell’epoca di cultura greco-latina e si basa sulle forze dell’anima razionale o affettiva;

• che la massoneria risale all’epoca egizio-caldaica, quella dell’anima senziente

• e l’occultismo orientale proviene da epoche storiche ancora più antiche,

quando vigevano nell’umanità forze ancora meno conformi a quelle del tempo presente.

 

Ma la questione se possa generarsi oggi una vita spirituale che corrisponda all’attuale ciclo evolutivo dell’umanità,

è il problema di fondo del nostro tempo, dalla cui soluzione

dipende il futuro che le gerarchie spirituali determinano per l’umanità.

 

In altri termini, si riuscirà ad inaugurare una vita spirituale tale da derivare totalmente dall’anima cosciente, quel membro dell’essere umano in cui, per la prima volta entro l’evoluzione vuol schiudersi l’io umano individuale autocosciente?

Poiché è l’io umano libero che può compiere il passaggio

•  dall’anima cosciente al sè spirituale,       •  dal mondo fisico a quello spirituale.

 

Su queste due vie, due pericoli minacciano tuttavia l’umanità.

 

• Da un lato Arimane tenta di incatenare il pensiero umano al mondo materiale,

onde mantenere lontana dall’anima cosciente ogni spiritualità, affinchè l’io dell’uomo che si apre in essa,

per non potersi compenetrare della luce del sè spirituale, rimanga legato in eterno alla materia.

 

• Ma se l’anima non volesse rimaner prigioniera delle sue tendenze e dei suoi istinti inferiori, l’attenderebbe un’altra seduzione. Infatti le forze di Arimane possono apparirle nel nostro tempo tanto potenti e insinuanti spavento, e il pensiero umano così fortemente irretito nella materia, che l’anima dubiti della propria spiritualizzazione e la giudichi una troppo ardua impresa.

 

• Allora può scorgere una via d’uscita nel rivolgersi alle forme tradizionali di vita spirituale:

a quella ecclesiale, a quella massonica o a quella orientale.

• Ma in queste, l’anima che si rifiuti di partecipare coscientemente al combattimento di Michele contro il drago,

incontra Lucifero, che sta sempre in agguato ovunque si faccia il tentativo di conservare inalterate in epoche posteriori,

forme di vita spirituale che erano adatte al passato.2

 

Questi sono i due più grandi pericoli che minacciano oggi l’anima umana.

Se ce ne rendiamo coscienti con sufficiente serietà, possiamo comprendere ancora meglio quello che Rudolf Steiner compì quando, mediante la redenzione del pensiero, spianò la strada alla spiritualizzazione dell’anima cosciente, quando indicò come l’io dell’uomo divenuto libero, se s’immola all’impulso-Cristo, può compiere il passaggio al sè spirituale, e dopo ai membri superiori dell’essere umano.

 

Era però necessario che questo trapasso storico, per poter valere più tardi per tutta l’umanità,

fosse compiuto dapprima da un uomo, sul grado evolutivo attuale,

e non con le forze del corpo eterico o del corpo astrale,

nè con le forze dell’anima senziente o dell’anima razionale,

bensì con le più pure forze dell’io individuale che ha le radici nell’anima cosciente.

 

• Per la prima volta dopo il Mistero del Golgota,

il Cristo vuole entrare oggi direttamente nell’io cosciente dell’uomo, nell’io libero,

così come si è sviluppato a partire dal XV secolo, all’inizio dell’epoca dell’anima cosciente.

• Quello che si svolse durante l’epoca dell’anima razionale, quasi in maniera naturale

– come a Paolo sulla via di Damasco3 – è stato oggi compiuto da un uomo, nell’epoca dell’anima cosciente.

• Con ciò ci venne donato un modello, seguendo il quale ogni uomo può accogliere oggi il Cristo nel suo sè.

 

Così Rudolf Steiner con l’«azione eroica» della sua vita ha aperto a tutta l’umanità

• la via cosciente al Cristo,      • la via attraverso il principio essenziale dell’io libero.

 

Ma ne consegue anche che tutto quello con cui abbiamo a che fare nel movimento antroposofico e nella Società Antroposofica è qualcosa di precipuamente nuovo, che non avrebbe potuto verificarsi in alcuna epoca precedente. É l’opera di forze completamente nuove della coscienza, che sono state raggiunte nella nostra epoca, per tutta l’evoluzione dell’umanità, e sarà illuminata da una nuova luce, la «chiara luce diurna» (IV,6) che splende nel mondo da quando hanno avuto inizio l’«età luminosa» e l’epoca dell’arcangelo Michele, lo spirito solare.

 

Per gli antroposofi è specialmente importante di rendersi coscienti

di questo carattere della scienza dello spirito moderna. «Ecco io fo ogni cosa nuova».4

Queste parole valgono, nella nostra epoca, proprio per l’antroposofia

poiché noi dovremmo oggi mirare al futuro con nuove forze di coscienza.

 

A questa speciale posizione dell’antroposofia, nel confronto con le altre correnti occulte, conduce anzitutto il divario tra i misteri antichi e quelli nuovi, per i quali Rudolf Steiner gettò le basi nel Convegno di Natale del 1923/24 e nei mesi seguenti.

Questo divario, secondo le parole di Rudolf Steiner, venne anche indicato dall’arcangelo Michele nella sua alta scuola soprasensibile del XV-XVI secolo:

▸ «Allora però venne anche indicato il futuro, quello che doveva formare l’essenza dei nuovi misteri, che non penetrava nell’uomo come era avvenuto negli antichi misteri, quando l’uomo, non possedendo in Terra l’intelligenza, sperimentava i mondi spirituali solo in maniera sognante, si indicò bensì quel tipo di misteri che dobbiamo cominciare a comprendere nell’ambito antroposofico, e che è conciliabile con la piena intelligenza chiara e luminosa dell’uomo.»5

 

Proprio questo divario fondamentale tra nuovi e antichi misteri ci mostra che, in un certo senso,

• nulla che provenga dal passato può esserci realmente d’aiuto nel tempo presente.

 

Infatti le forze dell’anima che formano la base dei nuovi misteri, non esistevano ancora in passato nel grado di sviluppo di allora dell’umanità. Naturalmente ogni antroposofo può dire a se stesso con un certo diritto: una volta fui collegato con questa o quella tradizione di misteri. E questa è la base sulla quale riposa il karma di tutte le persone che oggi, per impulsi agenti profondamente nelle loro anime, vengono all’antroposofia. Ma seppure non avremmo trovato nel tempo attuale la via all’antroposofia se non avessimo avuto questi incontri misterici del passato, tuttavia

 

questa sapienza del passato che sta nel nostro inconscio

– e provenga pure da importantissime incarnazioni –

non ci salva oggi da errori e aberrazioni.

• Infatti solo quello che ci acquistiamo in questa vita,

con «intelligenza chiara e luminosa» sulla via verso la nuova iniziazione,

ci può aiutare ad evitare tali errori.

 

Ma se ci avviciniamo nella maniera giusta a questo importantissimo compito del tempo presente, riusciremo anche a preparare il terreno per la «legittima conciliazione» del nostro passato con il nostro futuro; perchè oggi non siamo chiamati a far rivivere antichi impulsi, bensì a fondarne dei nuovi con spirito di sacrificio. Allora starà davanti al nostro sguardo interiore anche il corso della vita del più grande discepolo  del Cristo Gesù, del nostro Maestro Rudolf Steiner (?), come una stella che ci guida, in tutta la sua chiarezza e la sua seria grandezza.

 

Ora vogliamo di nuovo rivolgerci a quella legge cosmica che regola l’entrata di impulsi spirituali nella sfera terrestre, di cui parlammo all’inizio di questo capitolo. Deve qui venir considerato un aspetto particolarmente importante che Rudolf Steiner, sull’esempio dell’ultimo Bodisattva divenuto Budda, caratterizzò così:

▸ «Con questo egli aveva stabilito quella forma umana alla quale devono tendere gli uomini per divenire simili ad essa, così che essi trovino, traendola da se stessi, la dottrina dell’ottuplice sentiero, proprio come il Bodisattva la trovò, traendola da se stesso, sotto l’albero del Bodhi.»6

 

Da queste parole desumiamo che

• solo quando sorge una tale «forma umana» che possa servire di modello a tutti gli uomini,

quello che una sola individualità ha raggiunto, diventa una forza operante nell’evoluzione universale.

 

Ma se applichiamo questa legge alla vita di Rudolf Steiner, allora ci si impone l’interrogativo: come abbiamo da intendere il fatto che nel corso della vita di Rudolf Steiner fu creata quella «forma umana» alla quale possiamo tendere, che è il prototipo di una assoluta novità, che vuol venire oggi nell’umanità, e che, senza Rudolf Steiner, non avrebbe potuto sorgere in essa come «forma umana»?

Per rispondere a questo interrogativo, vogliamo richiamare di nuovo alla nostra memoria le basi spirituali del corso della vita di Rudolf Steiner e della sua comparsa come maestro di occultismo all’inizio del nostro secolo.

 

• Nel III capitolo di questo libro abbiamo indicato che i tre settenni di attività come maestro spirituale di Rudolf Steiner, coincidono con quelle epoche di vita nelle quali l’uomo viene successivamente illuminato dalla luce delle sue parti costitutive spirituali superiori: così lo illumina il suo sè spirituale dal 42° al 49° anno, il suo spirito vitale dal 49° al 56° anno, l’uomo spirituale dal 56° al 63° anno.

Ma quello che per l’uomo comune ha luogo negli ambiti subconsci della sua vita interiore, l’iniziato lo sperimenta in piena coscienza, poiché le sue più tarde epoche di vita diventano organi di percezione per i segreti universali.

 

Per Rudolf Steiner questo sviluppo era congiunto oltre che con questo anche con un altro fatto.

• Abbiamo visto che nella prima epoca, quella del sè spirituale, dominava in lui l’influsso dell’entità del Bodisattva, che si estendeva fin dentro al suo corpo astrale. Tuttavia il Bodisattva stesso, che percorre già un’evoluzione cosmica, non è in senso proprio di natura umana, ma di natura angelica.

• Poi, nell’epoca dello spirito vitale venne a dominare il lui in misura crescente l’entità celeste dell’anima natanica, che è di natura arcangelica, e agì fino nel corpo eterico di Rudolf Steiner (vedi III cap.).

• Finalmente nell’epoca dell’uomo spirituale risultò particolarmente potente l’influsso di Michele, lo spirito guida, che agì fino entro al corpo fisico di Rudolf Steiner.

 

Ciò non vuol dire naturalmente che Michele non abbia agito in lui anche prima di questa epoca, perchè l’intero corso della vita di Rudolf Steiner era basato sul rapporto con la sfera micheliana. Ma la possibilità di agire fin dentro al corpo fisico di Rudolf Steiner risultò per Michele solamente all’inizio dell’ultimo settennio completo della sua vita terrena. E solo questa esperienza cosciente della più profonda congiunzione con l’entità di Michele potè prestare a Rudolf Steiner quelle forze interiori, di cui ebbe bisogno al Convegno di Natale per il sacrificio del suo corpo fisico.

 

Da questo momento in poi divenne realtà nella vita di Rudolf Steiner

la seconda rivelazione di Michele, cosicché possiamo dire: il corpo terreno è divenuto Parola.

• Questo mistero della vita di Rudolf Steiner

è collegato con la nascita di quella che è stata chiamata sopra la «forma umana»

che egli doveva stabilire per gli uomini, e che questi avrebbero da emulare.

 

A questo segreto della «nuova forma umana» accennò Rudolf Steiner nella conferenza del 3 agosto 1924 a Dornach, quando disse:

▸ «Ma gli impulsi di Michele sono forti ed energici, e partendo dallo spirito, operano attraverso l’uomo intero: operano nell’elemento spirituale dell’uomo, da questo nell’elemento animico, e da questo nell’elemento corporale dell’uomo7

Poiché nell’impulso di Michele ▸ «… lo spirituale agisce fin dentro all’organizzazione fisica».

 

E Rudolf Steiner prosegue con questo pensiero per molte pagine:

▸ «Ora l’intelligenza (di Michele) è sulla Terra. Adesso essa afferra in profondità, e afferra anche nella terrestrità dell’uomo. Lo spirito si prepara, per la prima volta, a diventare formatore di razze. Tempo verrà in cui non si potrà più dire dell’uomo che se ha un dato aspetto, proviene allora da un certo qual posto, che è un turco o un arabo, oppure un inglese o un russo o un tedesco; ma si dovrà dire: quell’uomo, in una sua precedente vita terrena, era stato spinto a volgersi allo spirito in senso micheliano. Cosicché quanto ha subito l’influsso di Michele risulta immediatamente creatore nel fisico, formatore fisico.»

 

«Gli impulsi di Michele si presentano come formatori di razze.»

Questi impulsi formatori di razze furono preparati da Michele nei mondi spirituali, già dal tempo della sua ultima epoca di signoria.

Affinchè trovassero la via nella sfera terrestre e nell’umanità, per svilupparvisi ulteriormente e realizzarsi gradualmente, dovettero dapprincipio venir vissuti una volta, anche solo da un uomo.

Ciò corrisponde alle leggi stabilite per la nostra evoluzione dalle potenze dirigenti e doveva succedere solamente per opera delle forze proprie a questa personalità.

 

• Se una volta è stata formata una «porta» per gli impulsi spirituali,

allora essi possono penetrare nell’ambito terrestre e divenirvi proprietà di tutta l’umanità.

• A questo modo Budda aprì una volta le porte per l’impulso spirituale dell’ottuplice sentiero,

e Aristotele donò all’umanità la facoltà del pensiero logico.8

 

Ebbene, doveva essere creata la «porta» umana per gli «impulsi formatori di razze» di Michele, attraverso la quale essi potessero spingersi verso quelle anime umane che, attraverso il loro karma, sono collegate in una o in un’altra maniera con la corrente di Michele.

Nella precedente epoca di Michele questi impulsi non avevano ancora potuto agire fino addentro al corpo fisico umano, perchè l’intelligenza cosmica micheliana allora non era ancora sulla Terra.

 

Quando dunque, durante il Convegno di Natale,

Rudolf Steiner prese su di sè il karma della Società Antroposofica,

e congiunse così il movimento antroposofico e la Società antroposofica in un solo insieme,

egli diede allora agli impulsi micheliani che guidano soprasensibilmente il movimento antroposofico,

la possibilità di scorrere direttamente dentro alla Società Antroposofica,

che è un’associazione terrestre.

• Con ciò penetrò in essa una corrente di nuovo esoterismo,

ciò che trovò la sua espressione nella fondazione della prima classe della scuola esoterica di Michele

– un diretto proseguimento dell’impulso fondamentale del Convegno di Natale.

 

• Così il fatto che Rudolf Steiner prese su di sè il karma della Società Antroposofica

ebbe come conseguenza che «gli impulsi formatori di razze di Michele»

potessero ora operare fin dentro il corpo fisico dei soci della Società Antroposofica.

 

Con questo fu posata la pietra fondamentale per una Comunità di Michele sulla Terra.

Parlare di una tale comunità in senso terrestre non era stato possibile prima del Convegno di Natale,

poiché fino allora le forze di Michele avevano agito solo soprasensibilmente sul movimento antroposofico.

• Con ciò quanto era stato preparato nei mondi soprasensibili dal XVI secolo in poi nella Scuola di Michele

e all’inizio del XIX secolo nel grande culto immaginativo, potè finalmente «prender corpo» sulla Terra,

e con la rifondazione della Società Antroposofica Universale, diventare un dato di fatto storico.

 

Abbiamo così, a partire dal Convegno di Natale, una Comunità micheliana sul piano fisico,

che si distingue radicalmente da tutte le altre comunità del tempo presente e anche del passato.

È una comunità che forma non solo una unità spirituale,

bensì una unità fisico-spirituale e che si evolverà sempre di più in futuro,

fino a sviluppare dei caratteri di «razza» esteriormente percepibili.

 

Con il Convegno di Natale si sono in realtà aperte nel mondo le porte

per il generarsi di una «Razza di Michele».

Questa è pure la ragione per la quale solamente dopo il Convegno di Natale,

Rudolf Steiner cominciò a parlare di questi «impulsi formatori di razze» di Michele,

poiché fino ad allora essi non agivano direttamente nell’ambito terrestre.

 

Da questo punto di vista vogliamo considerare ancora una volta la storia del sorgere nell’umanità dell’impulso antroposofico-micheliano, come esso si sviluppò nel corso di tre settenni, dalla fondazione della Sezione tedesca della Società Teosofica nell’anno 1902, fino al suo anno terminale, l’anno del Convegno di Natale 1923/24.

 

 


 

Note:

1    – O.O.114,16 e 17/9/1909.

2          – C’è qui da osservare che per le tre forme fondamentali della vita spirituale che esistono nell’umanità attuale come eredi di epoche trascorse, quella ecclesiastica, quella massonica e quella orientale, intendiamo le «più pure forme fenomeniche» di esse, cioè quelle forme che Rudolf Steiner, durante la sua vita, cercò di rinnovare, partendo dalle fonti spirituali dell’antroposofia.

Nelle cosiddette «Lezioni esoteriche» (E.S., esoterischen Stunden) – specialmente nelle prime di esse –

venne intrapreso da Rudolf Steiner il tentativo di trasformare,nel senso dell’esoterismo cristiano,

l’occultismo orientale che veniva coltivato nella Società Teosofica;

cercò di trasformare in azione cultica il «simbolismo massone» (vedi O.O. 28, XXXVI cap.);

e finalmente, negli anni 1921-22, volle trasformare il culto e il rituale della Chiesa

attraverso la fondazione della Comunità dei Cristiani.

• Nel tempo attuale però le «pure forme» della spiritualità tradizionale

degenerarono sempre più in qualcosa di completamente diverso: la Chiesa è sempre più sedotta dal gesuitismo

e si tramuta così a poco a poco nel suo contrario (vedi 22/9/1918, O.O.184).

La massoneria, nel seguire scopi politici, degenera sempre più in un materialismo occulto del tipo più tenebroso

(vedi 20 e 22/1/1917 O.O. 174),

e in Oriente si sviluppano sempre di più degli interessi occulti privati e profondamente ostili verso il cristianesimo

(vedi O.O. 262, parte III e la conferenza del 19/11/1917, O.O. 178).

Poiché interessi generali umani ci possono essere soltanto quando al loro centro sta l’impulso del Cristo.

3          – Nella XIV conferenza sul «Vangelo di Giovanni» (O.O. 112) e anche nella conferenza sul «Vangelo di Matteo» (O.O.123) Rudolf Steiner parla del fatto che l’inizio della chiaroveggenza dell’apostolo Paolo, al tempo dell’evento di Damasco, era stato possibile perchè Paolo era un parto prematuro, cioè era entrato nel mondo fisico prima del termine comune per l’uomo. L’apostolo stesso ne parla nella I lettera ai Corinzi, 15,8.

4          – La «Rivelazione di Giovanni», 21,5.

5          – O.O. 237,1/5/1924, EAM 1988 pag.111

6          – O.O.114, 20/9/1909, Ed. scientifica 1956, pag.113. 

7          – O.O .237, 3/8/1924, EAM 1988 pag,121

8          – Nella III conferenza del Ciclo sul Vangelo di Luca (O.O.114) Rudolf Steiner adduce come esempio accanto al Budda anche Aristotele, perchè queste due individualità rappresentano due correnti contrapposte nell’evoluzione dell’umanità (vedi O.O.139, IV conferenza, e la nota 67 del IV capitolo di questo libro). Nel complesso proprio questi due esempi illustrano in modo specialmente chiaro la validità generale di quella legge cosmica, in base alla quale gli impulsi spirituali possono entrare nella sfera terrestre. Di questa legge parla Rudolf Steiner anche nella conferenza del 13/4/1910 (O.O.118):

▸ «Regna sovente l’opinione che le stesse facoltà ci siano, sempre state in grado minore o maggiore, ma non è affatto così. Nel corso dell’evoluzione si sono aggiunte sempre delle nuove facoltà, e ogni volta, quando l’umanità si maturava per essere corredata di una nuova dote, la nuova facoltà dovette in primo luogo essere incarnata in un grand’uomo. In lui si manifestava dapprima, ed egli ne poneva poi i germi nelle anime che erano pronte ad accoglierli.»