Il Convegno di Natale

Possano udirlo gli uomini


 

«La pietra scartata dai costruttori

è diventata pietra d’angolo» (Lc 20,17)

 

Al termine della conferenza di apertura del Convegno di Natale, Rudolf Steiner espose per la prima volta ai presenti gli statuti della Società che egli si apprestava a fondare e presentò i componenti della futura presidenza. Rudolf Steiner iniziò la conferenza stessa ricordando le rovine del primo Goetheanum, davanti alle quali, salendo la collina di Dornach, i partecipanti dovevano passare ogni giorno per raggiungere la falegnameria, la quale era stata provvisoriamente adibita a sala per il Convegno.

Questo «cumulo di rovine rappresenta, da molti punti di vista,

quello che avviene in generale nel mondo» (O.O. 260),

disse Rufolf Steiner, mostrando con queste brevi parole il collegamento nascosto che c’era fra il destino del Movimento antroposofico e i più importanti avvenimenti del tempo.

 

Nella conferenza di apertura si possono distinguere sostanzialmente tre motivi, che sono molto importanti per la comprensione del Convegno di Natale e che lo collegano nel contempo allo sviluppo dell’intero Movimento antroposofico sino dai suoi primissimi passi.

 

Il PRIMO MOTIVO è collegato all’indicazione di Rudolf Steiner in merito alla nuova corrente di rivelazioni soprasensibili, riversatasi nell’umanità a partire dall’ultimo terzo del XIX secolo, e di cui l’antroposofia rappresenta l’immagine terrena.

È evidente che per Rudolf Steiner era particolarmente importante «subito all’inizio del nostro Convegno» (0.0. 260), indicare queste sorgenti spirituali del Movimento antroposofico, e il dato di fatto che nel mondo esiste una «grandiosa manifestazione: la manifestazione di una spiritualità».

 

Di questa nuova manifestazione spirituale, la cui origine risale all’anno 1879, quando l’Arcangelo Michele completò la sua ascesa al rango di spirito del tempo e cominciò il suo periodo di reggenza dell’umanità, egli aveva parlato a più riprese, in particolare a partire dal 1913. In quell’anno non solo fu fondata la Società Antroposofica indipendente dalla Società Teosofica, ma vennero tenute anche le prime tre conferenze dedicate completamente alla missione cosmica di Michele e al significato della sua nuova epoca di reggenza (vedi 0.0. 152, conff. del 2, 18 e 20 maggio 1913). Queste conferenze culminano in un certo senso con l’indicazione che «LA SCIENZA DELLA CONOSCENZA SPIRITUALE» o antroposofia È UN «DONO DI MICHELE» (0.0. 152, 2.5.1913).

 

Su questa base il punto della conferenza d’apertura dove Rudolf Steiner disse:

• «Oggi vogliamo riallacciarci a ciò a cui ci saremmo riallacciati molto volentieri già nel 1913»,

assume un significato completamente diverso.

Infatti il Movimento antroposofico come allora, anche dieci anni dopo, voleva ottenere tramite la nuova Società Antroposofica «L’INVOLUCRO» TERRENO di cui aveva bisogno per essere «un compimento di ciò che i segni del tempo1 dicono con lettere luminose ai cuori degli uomini» (O.O. 260).

 

Quello che oggi, a partire dal 1879, i segni del tempo dicono a tutti gli uomini di buona volontà, fu definito da Rudolf Steiner un «appello» di Michele e degli spiriti delle gerarchie superiori al suo servizio.

Nel seguire questo appello fu fondata nel XX secolo sulla terra la moderna scienza dello spirito:

«Non da arbitrio terrestre, bensì dall’aver seguito l’appello che è risuonato dal mondo spirituale…, è sgorgato l’impulso per il Movimento antroposofico.»

 

Come testimonia Marie Steiner, Rudolf Steiner espresse che «un appello simile viene fatto di regola tre volte; se esso cade nel vuoto anche la terza volta, viene trattenuto per lungo tempo nel mondo spirituale» (0.0. 264). Il secondo appello avvenne nel dicembre 1911 con la fondazione della cosiddetta «Società per le arti teosofiche», che in seguito avrebbe dovuto essere guidata da Christian Rosenkreutz. Questo proposito esoterico però fallì, poiché un partecipante non era ancora maturo.

 

• Il terzo e ultimo appello è rappresentato dal Convegno di Natale,

il cui contenuto spirituale è stato descritto da Rudolf Steiner nella conferenza di chiusura

come una «voce proveniente dal regno dello spirito» (0.0. 260, 1.1.1924).

Questo significa che il futuro del Movimento antroposofico nel mondo

dipenderà se verrà accolto o non verrà accolto l’impulso del Convegno di Natale,

e in particolare il suo centro spirituale, che fu definito nel programma

«Posa della Pietra di Fondazione della Società Antroposofica Internazionale

mediante il Dr. Rudolf Steiner» (0.0. 260); in altre parole,

dipenderà dalla decisione degli antroposofi dediti alla causa di Rudolf Steiner

di porre nel loro cuore e nella loro anima la Pietra di Fondazione.

 

Questo potrà avvenire solo se verrà riconosciuto in tutta chiarezza

che l’intero Movimento antroposofico è un «adempimento» del richiamo di Michele,

poiché «questo Movimento antroposofico non è un servizio terreno,

questo Movimento antroposofico è, nella sua totalità con tutti i suoi singoli particolari,

un servizio divino, un servizio agli Dei».

Una tale esperienza del Movimento antroposofico

doveva, secondo Rudolf Steiner impregnare l’atmosfera del Convegno di Natale.

 

• «Lo stato d’animo giusto [per il Movimento antroposofico] è quello di considerarlo nella sua globalità un SERVIZIO DIVINO. E come tale vogliamo accoglierlo nei nostri cuori all’inizio di questo nostro Convegno».

Questo «servizio divino», o «servizio agli Dei», è soprattutto un servizio a Michele quale attuale spirito del tempo, e a tutti gli spiriti delle gerarchie, arcangeli e angeli, a lui collegati.

Al termine della conferenza di apertura, Rudolf Steiner sottolineò l’importanza di questo stato d’animo:

• «Vorrei esprimere ancora la richiesta di compiere tutti lo sforzo per avere in questo incontro prima di ogni altra cosa uno stato d’animo, uno stato d’animo, sempre uno stato d’animo».

La qualità di questo stato d’animo (se si tengono presenti i tre richiami «Anima dell’uomo!» nella meditazione della Pietra di Fondazione) può essere anche espressa con le parole che Rudolf Steiner diede due mesi prima del Convegno di Natale e in cui torna il motivo del richiamo (o.0.40):

 

Noi uomini del presente

Abbiamo bisogno del giusto udito

Affinché lo spirito si desti,

Al richiamo di Michele,

La conoscenza dello spirito vuole

Schiudere all’anima

Questo vero destarsi al richiamo di Michele.

 

Ma dove conduce l’uomo questo richiamo dello spirito al quale il Movimento antroposofico è una risposta, dove conduce l’uomo che, in piena libertà, nel nostro tempo è disposto a seguirlo, vale a dire a «consacrarsi ad esso»?

Rudolf Steiner risponde a questa domanda nella sua conferenza di apertura:

«Questo Movimento antroposofico vorrebbe collegare l’anima di ogni singolo che ad esso si dedica con le sorgenti originarie di ogni elemento umano nel mondo spirituale».

Ma la «sorgente originaria di ogni elemento umano» nel mondo spirituale è il CRISTO.

Nel Mistero del Golgota egli unì il proprio essere divino con l’evoluzione terrestre,

mostrando in tal modo all’umanità «il grande archetipo terreno dell’uomo»

e aprendo ad essa la «sorgente di ogni elemento umano».

 

Tutto questo è stato espresso da Rudolf Steiner nel 1924 nell’articolo «La missione di Michele nell’epoca della libertà dell’uomo» con le seguenti parole:

«Il Cristo mi dà la mia umanità, questo è il sentimento di base

che deve effondersi e permeare la mia anima» (0.0. 26).

Così, a partire dall’odierna epoca di Michele,

l’uomo che non elabora in se stesso un rapporto cosciente con il Cristo,

«perderà sempre più l’interiore esperienza della vera e reale umanità» (ibidem)

affondando così in una sfera subumana.

 

• Questo NUOVO RAPPORTO CON IL CRISTO costituisce il SECONDO MOTIVO della conferenza di apertura;

grazie ad esso nel futuro, che è già cominciato nel nostro tempo,

l’uomo potrà conservare il collegamento con la sorgente originaria cosmica di ogni elemento umano.

Questo motivo è profondamente collegato con la vera e propria essenza del Convegno di Natale,

durante il quale fu fondata una nuova comunità di uomini,

• e la cui meta è trovare l’entità del Cristo nell’interiorità dell’anima,

in un processo di vera autoconoscenza quale conoscenza del Karma,

• e, sul piano sociale, collegarsi con altri uomini uniti da un comune Karma micheliano,

per realizzare l’impulso di Michele nell’umanità.

 

Questa meta è indicata in forma più exoterica nel primo paragrafo degli Statuti della Società Antroposofica Universale, che vennero letti alla fine della conferenza di apertura da Rudolf Steiner.

In questo senso IL COMPITO PIÙ IMPORTANTE DELLA SOCIETÀ

• è quello di «essere una unione di uomini che vogliono coltivare la vita dell’anima

nel singolo individuo e nella società umana,

sulla base di una vera conoscenza del mondo spirituale» (O.O. 260).

Dal punto di vista esoterico questo significa nient’altro che

la reale ricerca dell’impulso del Cristo nella singola anima

e dell’impulso di Michele nella comunità umana,

collegata alla consapevolezza comune del servizio alle mete di Michele-Cristo,

che grazie alle nuove manifestazioni dello spirito del tempo,

a partire dal 1879 sono state rivelate all’umanità nella scienza dello spirito.

 

Nella conferenza di apertura Rudolf Steiner caratterizzò il rapporto del mondo spirituale con l’uomo che oggi vuole per libera volontà intraprendere questo cammino e parlò dell’ «illuminazione» che può essere raggiunta grazie alla scienza dello spirito in relazione alla «iniziata manifestazione» di Michele:

• «Sì, questo sono io come essere umano, come essere umano voluto da Dio sulla terra, come essere umano voluto da Dio nell’universo» (0.0. 260).

In queste parole, che esprimono un rapporto completamente nuovo del cosmo divino-spirituale con l’uomo, creatosi grazie al Mistero del Golgota, viene nel contempo descritto un concreto cammino spirituale, che fu reso accessibile per l’uomo moderno dal Convegno di Natale.

 

Il MOTIVO PRINCIPALE del Convegno di Natale è L’AUTOCONOSCENZA,

che porta l’uomo a immergere la Pietra di Fondazione soprasensibile nel proprio cuore,

e che nella sua natura macrocosmica-microcosmica testimonia realmente

che l’uomo che percorre oggi la via micheliana al Cristo, è un essere, voluto da Dio,

voluto dall’intero mondo delle gerarchie superiori,

un essere chiamato a collegare il mondo terreno con il macrocosmo.2

 

In questo senso il Convegno di Natale nella sua globalità, ma soprattutto nel suo nucleo spirituale, cioè nell’atto cultico-misteriosofico di Posa della Pietra di Fondazione il 25 dicembre 1923, è una concreta conferma di queste parole, nonché una testimonianza reale del fatto che l’uomo oggi non solo dovrebbe diventare consapevole del fatto che egli è «voluto» dal mondo divino-spirituale, bensì anche che egli dovrebbe rispondere a questo fatto, immergendo nel suo cuore la Pietra di Fondazione a lui donata dal mondo spirituale.

 

Questa via di «collegarsi con Michele, trovando egli in tal modo anche la via al Cristo» (0.0. 26, massima 120)

è anche una via conforme ai tempi tramite cui l’uomo (anthropos) può trovare l’essere della Sofia,

ovvero la piena realizzazione dell’Antroposofia sulla terra.

Dopo il Mistero del Golgota possiamo affermare:

«Non ci manca il Cristo, ci manca la conoscenza del Cristo… la Sofia del Cristo» (0.0. 202, 24.12.1920).

 

Per questo già nel 1920, circa tre anni prima del Convegno di Natale, parlando del significato spirituale della Società Antroposofica e del suo compito principale, Rudolf Steiner ebbe a dire:

• «Questa comunità antroposofica potrebbe quindi essere una comunità di uomini, legati nell’amore, perché sentono di avere una ricerca comune da compiere [della divina Sofia]. Dobbiamo diventare consapevoli di questo nostro più intimo e più interiore compito» (ibidem).

Un archetipo di questa ricerca della celeste Sofia consona ai tempi, può essere l’immagine dei poveri pastori e dei saggi re, che alla svolta dei tempi sperimentarono le manifestazioni collegate alla divina Sofia:

• «Nella manifestazione ai poveri pastori nei campi, nella manifestazione ai saggi re dell’Oriente, agiva la divina Sofia, la celeste saggezza» (ibidem).

 

Per questo Rudolf Steiner nella sua conferenza di apertura sostenne con chiarezza anche la necessità di collegarsi, tramite il Convegno di Natale, a quella luce di Natale universale, che un tempo, quale luce della celeste Sofia, colmò i cuori dei pastori e i capi dei re:

• «Facciamo in modo che durante questo nostro Convegno di Natale, lo splendore della luce universale rivelatasi ai pastori che portavano in sé solo la povertà del loro cuore, e ai magi che portavano in sé la saggezza di tutto il mondo, facciamo in modo che questa luce natalizia, questa luce di Natale universale, diventi per noi l’immagine di ciò che deve avvenire tramite i nostri cuori e le nostre anime » (O.O. 260).

 

E subito dopo aver descritto in questo modo il rapporto del Convegno di Natale con le manifestazioni della Sofia nel presente, che avevano il loro archetipo nelle manifestazioni ai pastori e ai magi, Rudolf Steiner comunicò:

• «Quel che rimane da dire dopo quanto è già stato riferito, lo dirò domani durante la cosiddetta Posa della Pietra di Fondazione della Società Antroposofica» (ibidem) 3

 

Il giorno seguente, il 25 dicembre, Rudolf Steiner presentò per la prima volta ai soci della Società Antroposofica la meditazione della Pietra di Fondazione, la cui ultima parte comincia rivolgendosi alla luce universale della divina Sofia:

Alla svolta dei tempi

La luce dello spirito universale entrò

Nella corrente dell’essere terreno.4

 

Ma, oltre a presentare la meditazione della Pietra di Fondazione, Rudolf Steiner compì qualcosa di ancora più grande: diede quella mattina ai soci della neofondata Società Antroposofica la sua Pietra di Fondazione soprasensibile, ovvero l’«IMMAGINATIVA PIETRA D’AMORE», che da allora in poi ogni socio, in piena libertà, può posare nel proprio cuore, nella propria anima (Rudolf Steiner parlò ripetutamente in quell’occasione del cuore e dell’anima) per portare a compimento quella ricerca descritta tre anni prima (la vigilia del Natale 1920) come compito principale della Società Antroposofica.

Quello che fino ad allora poteva essere solo una ricerca degli uomini «collegati nell’amore» dopo il Convegno di Natale deve diventare un reale accogliere la «Pietra d’Amore» nel cuore umano, e cioè per il compimento di questa ricerca.

 

• Dunque la necessità di instaurare un nuovo rapporto, pienamente cosciente,

con l’entità della Sofia, è il TERZO MOTIVO della conferenza di apertura.

Infatti solo dalla sorgente vivente delle forze della Sofia, che dischiude ai nostri cuori la possibilità di una «collaborazione armonica», per «portare insieme il volere antroposofico nel mondo con buona volontà, compenetrata d’amore», oggi noi

possiamo acquisire una vera comprensione

per ciò che si è compiuto spiritualmente durante il CONVEGNO DI NATALE.

• In esso possiamo riconoscere il «FATTO MISTICO» che Rudolf Steiner attuò nel nostro mondo presente

come MANIFESTAZIONE di Michele, Cristo e Sofia.5

 

E sebbene nella conferenza di apertura il loro nome non fu pronunciato nemmeno una volta, dal punto di vista esoterico il suo contenuto consiste tutto nel fatto di porre il Convegno di Natale sotto la loro guida diretta.


 

Note:

1 – In merito alla relazione delle parole «segni del tempo» con l’attuale impulso di Michele vedi più avanti in questo capitolo.

2 – Quanto detto trova la sua espressione nella meditazione della Pietra di Fondazione e cioè nella sua quarta parte che parla dell’azione delle forze derivanti dal Mistero del Golgota nell’evoluzione terrestre e nel contempo testimonia che l’uomo a partire da quel tempo è «voluto» dal mondo spirituale, voluto come essere terreno (le tre parti microcosmiche) e come essere appartenente all’universo (le tre parti macrocosmiche), unite nella meditazione come totalità omogenea.

3 – Nel volume II (cap. 5) verrà descritta l’attuale metamorfosi delle correnti misteriche dei pastori e dei re e la presenza dei loro impulsi nel Convegno di Natale nelle due correnti principali dei gruppi karmici della Società Antroposofica. Vedi anche S.O. Prokofieff, Die Misterien defì Hirten und der Koenige im Lichte der Anthroposophie (I misteri dei] pastori e dei re alla luce dell’Antroposofia), Dornach 1998.

4 – In merito al fatto che queste prime tre righe della quarta parte della meditazione della Pietra di Fondazione si riferiscono all’essere della divina Sofia, vedi F.W. Zeylmans van Emmichoven, La fondazione della Società Antroposofica, cap. «La stella a cinque punte e il Cristo-sole» Ed. Antroposofica, Milano.