La Meditazione della Pietra di Fondazione e l’essere Antroposofia

La Meditazione della Pietra di Fondazione


 

Non di rado le persone che incontrano per la prima volta l’Antroposofia chiedono:

«Come si può conseguire un’idea possibilmente completa e vasta di essa?»

 

Se questa la vogliono afferrare più sul piano del pensiero,

va indicato soprattutto il libro di Rudolf Steiner La scienza occulta

del quale egli stesso scrisse nell’ultima edizione pubblicata quando era ancora in vita:

▸«Il libro contiene le linee generali dell’Antroposofia quale globalità» (O.O. 13, pag. 12).

 

E in effetti qui si può trovare la più ampia illustrazione di tutte le conoscenze fondamentali

della moderna scienza dello spirito o «scienza del Gral» come anche nominata da Rudolf Steiner.

 

• La costituzione dell’uomo osservata scientificamente,

• la sua evoluzione terrestre

• la sua vita dopo la morte nel mondo spirituale secondo le leggi di Reincarnazione e Karma,

• l’agire delle Gerarchie superiori e l’evoluzione del mondo da esse compiuta,

• il divenire storico-spirituale dell’umanità,

• la moderna iniziazione cristiano-rosicruciana

• e le prospettive della futura evoluzione della Terra,

tutto ciò viene illustrato in questo libro dal punto di vista dell’impulso del Cristo

e dell’azione centrale per la quale il Cristo è entrato nell’evoluzione terrestre – il Mistero del Golgota.

 

Questo, Rudolf Steiner lo descrive nel seguente modo:

▸ «Così per la concezione del mondo antroposofìca nell’intero tableau

della Reincarnazione, dell’essere dell’uomo, dell’osservazione del cosmo e così via,

si inserisce l’essere del Cristo come punto centrale.

E chi osserva nel giusto senso questa concezione antroposofìca, dice a se stesso:

Posso osservare tutto ciò, ma posso comprenderlo soltanto

se per me l’intera immagine è rivolta al grande punto focale, il Cristo.

Ho raffigurato in diverso modo l’insegnamento della Reincarnazione,

l’insegnamento delle razze umane, dell’evoluzione dei pianeti e così via,

ma qui ho raffigurato l’essere del Cristo da un punto e con questo si estende la luce su tutto il resto.

È un’immagine che possiede una figura principale e tutto il resto si riferisce ad essa

e comprendo il significato e l’espressione delle altre figure soltanto se comprendo la figura principale»

(O.O. 112, 30.6.1909).

 

• Accanto a questo approccio all’Antroposofia con il pensiero (tuttavia non astratto-intellettuale),

si può afferrare il suo essere anche in modo puramente artistico.

Se vogliamo percorrere questo cammino, possiamo rivolgerci alle forme architettoniche,

alle metamorfosi plastiche, alle vetrate e ai dipinti del primo Goetheanum.

Infatti, in essi abbiamo realmente l’intero contenuto de La scienza occulta

trasferito dal linguaggio di pensiero al linguaggio immaginativo.

Con questo le immagini del primo Goetheanum, come ogni opera d’arte,

si rivolgono prevalentemente all’esperienza della percezione artistica dell’osservatore.

E i temi principali dell’Antroposofia sopra indicati possono essere riconosciuti senza difficoltà nel linguaggio dell’arte

anche nella globalità della configurazione interna dell’edificio.

 

Così

• nelle vetrate è possibile trovare una raffigurazione immaginativa della struttura soprasensibile dell’uomo,

secondo la sua provenienza dalle forze spirituali del cosmo

come pure dei gradi della moderna iniziazione che conducono a una vera conoscenza dell’uomo.

• Negli architravi e nei capitelli poi, era raffigurata l’intera evoluzione del mondo da Saturno a Vulcano

• e nei dipinti delle cupole l’evoluzione storico-spirituale dell’umanità

dall’antica Lemuria fino al prossimo sesto periodo di civiltà.

Il punto centrale dell’intero edificio tuttavia doveva costituirlo la rappresentazione dell’entità del Cristo,

quale rappresentante dell’umanità e dell’Io superiore di essa.

 

In una conferenza del 24.6.1909 (O.O. 112) Rudolf Steiner parlò di questo Mistero del cristianesimo esoterico

e quale custode di tale Mistero egli mise in rilievo la corrente rosicruciana:

 

▸«Ciò che in ogni anima umana può nascere quale Io superiore

ci indica la rinascita dell’Io divino nell’evoluzione di tutta l’umanità mediante l’evento in Palestina.

Come in ogni singolo uomo nasce l’Io superiore,

così in Palestina nasce l’Io superiore dell’intera umanità, l’Io divino

e viene conservato e ulteriormente sviluppato in ciò che si nasconde dietro il segno della rosacroce».

 

Nel primo Goetheanum questo Mistero apparve nel principale motivo del dipinto della cupola piccola

e trovò la sua espressione anche nel cosiddetto «gruppo ligneo» dove è raffigurato il Cristo,

quale «rappresentante dell’umanità». Esso doveva essere collocato nel lato Est del palcoscenico.

 

• A questi due gradi di esperienza dell’Antroposofia sul piano del pensare e del sentire

segue il terzo e più altro grado: la sua esperienza sul piano del volere.

 

Questa si rende possibile, mediante il rafforzamento volitivo del pensare e del sentire

nell’immergersi meditativamente nell’essere esoterico dell’Antroposofia.

 

Il miglior cammino a tale meta lo rappresenta

• il lavoro interiore con la meditazione della Pietra di Fondazione,

poiché essa è la quintessenza dell’intera Antroposofia,

data in forma meditativo-ispirativa con la mediazione di parole terrene.

 

• In una tale forma la meditazione unisce in sé anche i due altri elementi,

quello del pensiero e quello artistico (immaginativo).

• La sua espressione linguistica tuttavia, rappresenta soltanto l’involucro esteriore

necessario per il suo contenuto spirituale proveniente direttamente dal mondo soprasensibile,

e cioè dalla sua sfera più alta: dalla Parola universale stessa.

 

Rudolf Steiner caratterizzò il contenuto della meditazione della Pietra di Fondazione

– e questo significa anche dell’Antroposofia quale globalità –

come da lui espresso «con la volontà del mondo spirituale»,

come «parole udite dalla Parola universale» (O.O. 260, 26.12.1923, mattino).

 

Così, in questa triplice metamorfosi,

• dall’esperienza di pensiero dell’Antroposofia ne La scienza occulta,

• la sua esperienza con l’aiuto del sentimento artistico nel primo Goetheanum

• e dopodiché l’immersione meditativa nel suo essere

mediante il lavoro interiore alla meditazione della Pietra di Fondazione1,

abbiamo gradi conseguenti di spiritualizzazione

delle tre forze principali dell’anima umana: del pensare, sentire e volere.

 

La loro spiritualizzazione conduce alla purificazione del corpo astrale

e questo significa alla sua graduale trasformazione in Sofia microcosmica.2

• Questo è il significato di tale metamorfosi Per Il Mondo Interiore Di Un Uomo.

 

Per L’Evoluzione Dell’Umanità invece, i tre gradi hanno un altro significato.

Mediante essi, partendo dall’Impulso-Cristo, Rudolf Steiner potè rinnovare direttamente dal mondo spirituale

la scienza, l’arte e la religione, i tre principali ambiti dell’evoluzione culturale dell’umanità.3

E con questo egli realizzò l’elevato ideale del vero rosicrucianesimo,

della corrente più importante del cristianesimo esoterico.

 

Infatti,

▸«… svelare … le intenzioni del Cristo vivente

in piena forma di saggezza, bellezza e azione …

è la più profonda meta del rosicrucianesimo». (O.O. 262, «Manoscritto di Barr» III; corsivo di Rudolf Steiner).

 

• Per gli uomini che tendono all’esperienza di queste metamorfosi secondo il cammino della moderna iniziazione cristiano-rosicruciana seguito conseguentemente, così come illustrato in forma classica da Rudolf Steiner nel corrisponde capitolo de La scienza occulta,

questi gradi si rivelano come tre compiti

che l’allievo della scienza dello spirito può assolvere solo da se stesso,

partendo dalla sua libertà, vale a dire dai propri sforzi interiori.

 

Il primo compito consiste

nella trasformazione del CONTENUTO di PENSIERO dell’Antroposofia

come viene illustrato ne La scienza occulta

in un CONTENUTO IMMAGINATIVO.

• Infatti, ogni pensiero in questo libro venne conformato in modo tale

da poter essere trasformato in un’immagine, in una immaginazione durante il corrispondente lavoro meditativo.

 

Rudolf Steiner diede la saggezza antroposofica non direttamente in forma immaginativa

poiché una rappresentazione senza l’azione mediatrice del pensare terreno,

proveniente direttamente dal mondo spirituale,

eserciterebbe inevitabilmente un’influenza sulla libertà dell’uomo,

ciò che è illecito dal punto di vista della moderna iniziazione.

 

Perciò Rudolf Steiner

scelse una rigorosa forma di pensiero scientifico per l’Antroposofia,

in modo che riguardo ai fatti spirituali trasmessigli, un uomo possa rimanere libero.4

Di conseguenza il primo dei tre compiti del moderno cammino di iniziazione

è dato proprio con questa forma di rappresentazione di pensiero dell’Antroposofia:

la trasformazione del suo contenuto di pensiero in un contenuto immaginativo,

vale a dire l’esperienza de La scienza occulta mediante immagini indipendenti

e liberamente formate nell’anima (immaginazioni).5

 

• Nel senso di quanto detto sopra, il secondo compito consiste

nel vivere con le FORME IMMAGINATIVE del primo Goetheanum dateci dall’esterno,

in modo tale che mediante l’attività interiore dell’anima esse possano venire TRASFORMATE IN ISPIRAZIONI.

Allora l’edificio stesso inizierà a parlare all’uomo nel linguaggio degli Dei.

 

Rudolf Steiner mise in rilievo questo compito del primo Goetheanum, quando

descrisse le sue forme come «organi … per il linguaggio degli Dei» (O.O. 286, 17.6.1914),

con i quali «vogliono parlarci da tutti i lati dell’universo» (ibidem).

 

▸«La Casa della Parola, la Casa parlante, la Casa vivente in tutte le sue pareti» (ibidem),

così Rudolf Steiner nominò il primo Goetheanum

ed egli rilevò che venne costruito fino nell’ultimo dettaglio in modo «musicale»,

vale a dire che ovunque nelle sue forme immaginative racchiudeva ispirazioni

che l’uomo tuttavia può dischiudere e sperimentare solo mediante il proprio lavoro interiore,

vale a dire partendo di nuovo dalla propria libertà.

 

Il terzo compito

è infine collegato con la meditazione della Pietra di Fondazione

che in origine venne data in forma ispirativa come contenuto spirituale che dovremmo soprattutto udire.

▸ «Ma anzitutto possano le nostre orecchie venir toccate da queste parole»,

così Rudolf Steiner diede inizio all’atto cultico di Posa della Pietra di Fondazione (O.O. 260, 25.12.1923, mattino)

e lo concluse con le parole

▸ «E uditele [le parole della meditazione della Pietra di Fondazione], miei cari amici,

risuonare in tal modo nei vostri propri cuori.»

 

È per questo che il terzo compito consiste

nell’INNALZARSI in propria libertà mediante lo sforzo meditativo

dall’ESPERIENZA ISPIRATIVA dell’Antroposofia,

come rappresentata nella meditazione della Pietra di Fondazione alla PERCEZIONE INTUITIVA.

 

Infatti, la meditazione della Pietra di Fondazione

è conformata in modo che in ogni elemento risuonante (ispirativo),

vale a dire in ogni forma risuonante il contenuto,

si nasconde la possibilità di elevarsi all’esperienza intuitiva della realtà spirituale superiore esistente dietro ad essa,

alle concrete entità del mondo spirituale.

 

Dal punto di vista della conoscenza antroposofica qui va ancora una volta messo in rilievo

che in realtà il mondo spirituale non consiste in forze ed energie fantastiche di qualche tipo

o in una raffinata materia «spirituale»,

di cui oggi così tanti materialisti occulti in alcuni movimenti pseudo-spirituali del tipo della «New Age» sognano,

ma esso consiste solo e unicamente in esseri spirituali (le Gerarchie)del bene o del male.

 

Il terzo compito contiene quindi l’esperienza in questo cammino dell’entità spirituale 

che oggi dischiude all’uomo l’accesso a tutte le entità del mondo spirituale,

delle quali parla la meditazione della Pietra di Fondazione e che in essa trovano una concreta espressione.

• Qui si tratta di un incontro diretto nel mondo spirituale

con l’essere che è il portatore personificato del contenuto ispirativo

della meditazione della Pietra di Fondazione.

 

Così il più alto ed ultimo grado di questo cammino consiste

nell’ascendere dal contenuto ispirativo della meditazione della Pietra di Fondazione

alla percezione intuitiva dell’entità soprasensibile che sta dietro di essa.

 

Iniziando con lo studio dell’Antroposofia nella sua prima forma puramente di pensiero,

quale primo grado del moderno cammino di iniziazione (vedi 0.0. 13),

mediante il lavoro interiore con la meditazione della Pietra di Fondazione,

a poco a poco ci siamo avvicinati all’altezza della triplice metamorfosi:

all’incontro con una reale entità del mondo spirituale.

 

Possiamo riassumerlo nel seguente modo:

 

 

Ma che tipo di entità spirituale è, al cui incontro ci conduce questo cammino?

 

In conferenze tenute nel 1923, proprio prima del Convegno di Natale, Rudolf Steiner la indicò con tutta determinazione.

Questo avvenne in primo luogo a Dornach nel ciclo di conferenze

• «La storia e le condizioni del Movimento Antroposofico in relazione con la Società Antroposofica» (O.O. 258)

e poi in modo particolarmente concreto, solo cinque settimane prima del Convegno di Natale, all’Aia, alla fine del ciclo

• «L’uomo soprasensibile, compreso antroposoficamente».6

 

In entrambi i cicli Rudolf Steiner parlò direttamente di una concreta entità soprasensibile

che sta dietro l’evoluzione dell’Antroposofia sulla Terra.

 

• Nel primo caso egli mise particolarmente in rilievo che ogni antroposofo

nei confronti di questa entità «ha la più grande responsabilità che si possa pensare»

e «nelle singole azioni della vita» egli «deve chiederle che cosa ne dice».

Questo sarebbe particolarmente importante finché la Società Antroposofica

consiste soltanto in «un piccolo gruppetto» (0.0. 258, 16.6.1923).

 

• E nel secondo ciclo Rudolf Steiner parlò del fatto che questo essere soprasensibile

oggi «bussa alla porta del nostro cuore» con le parole «Fammi entrare»

(0.0. 231, 18.11.1923) e indicò la reale possibilità di incontrarla

▸«se facciamo entrare l’Antroposofia nei nostri cuori» (ibidem).

Più tardi, durante l’atto misteriosofìco di Posa della Pietra di Fondazione

il 25 dicembre 1923 Rudolf Steiner nominò questa entità soprasensibile due volte con il suo nome: Anthroposophia.

 

Con ciò egli rese testimonianza

• sia della sua presenza spirituale durante il Convegno di Natale,

• sia del suo collegamento con la Pietra di Fondazione soprasensibile in esso creata e la sua meditazione.

 

La prima volta, all’inizio dell’atto misteriosofìco egli mise in rilievo

• non solo che Anthroposophia entra nel cuore dell’uomo,

• ma pure che vivifica le sue forze («vivificando il cuore con Anthroposophia», O.O. 260).

E alla fine dell’atto misteriosofico di Posa della Pietra di Fondazione egli la nominò per la seconda volta,

mentre rilevò che d’ora in poi davanti alla Società Antroposofica di nuova fondazione,

sta il compito di fondare «una vera unione di uomini per Anthroposophia» (ibidem).

 

Visto globalmente abbiamo un quadruplice processo:

in primo luogo, nell’estate 1923 a Dornach, Rudolf Steiner

parla della responsabilità nei confronti di questo essere soprasensibile, senza tuttavia pronunciare il suo nome.

In novembre dello stesso anno poi, egli fa un passo in avanti

e parla della necessità che esso entri nel cuore di ogni antroposofo, quale reale essere del mondo spirituale,

di nuovo senza pronunciare il suo nome.

 

• Se nel primo grado si parla delle domande che un antroposofo può rivolgergli,

• nel secondo grado egli stesso si rivolge all’antroposofo con le parole che può udire con il suo cuore.

• Dopodiché, nel terzo grado (durante il Convegno di Natale) Rudolf Steiner nomina questo essere con il suo nome («Anthroposophia») e descrive nel contempo il successivo passo che consiste nella vivificazione mediante esso delle forze eteriche del cuore umano.

 

In conclusione dell’intero processo, nel quarto grado infine, Rudolf Steiner nomina di nuovo questo essere con il suo nome e spiega che cosa è il compito principale degli uomini che non solo l’hanno fatto entrare nel loro cuore, ma gli hanno concesso di colmarli di nuove forze vitali.

D’ora in poi un tale uomo non solo è un allievo esoterico di Anthroposophia, ma è anche il suo collaboratore, per raggiungere le mete, per la cui realizzazione essa stessa ha bisogno dell’unione terrena degli antroposofi (la Società Antroposofica).

 

 

Questo intero cammino può essere illustrato nel seguente modo:

• Quale essere che sta direttamente dietro il contenuto della meditazione della Pietra di Fondazione,

Anthroposophia è una mediatrice fra l’uomo e tutte le entità spirituali di cui parla la meditazione.

Vuole essere una guida corrispondente al tempo che conduce a loro.

 

E così

• è da lei, dalle sue ispirazioni che provengono

le fondamentali conoscenze sul mondo delle Gerarchie

e il loro comune agire con le più alte forze spirituali, con la divina Trinità,

di cui parla la meditazione della Pietra di Fondazione.

 

Qui è illustrata la più importante caratteristica dell’esistenza degli esseri spirituali nei mondi superiori,

l’agire di esseri tramite esseri, nella sua più alta e più perfetta forma:

• l’agire del Dio-Padre tramite gli Spiriti della prima Gerarchia, i Serafini, Cherubini, Troni;

• l’agire del Figlio (del Cristo) tramite gli Spiriti della seconda Gerarchia, i Kyriotetes, Dynamis, Exusiai;

• e l’agire dello Spirito Santo tramite gli Spiriti della terza Gerarchia, le Arcai, gli Arcangeli e gli Angeli.

 

È di particolare importanza che tale agire delle tre Persone della Trinità

mediante le tre categorie delle Gerarchie spirituali,

venga ad espressione nel loro rapporto con l’evento centrale dell’evoluzione della Terra:

la nascita, la morte e la resurrezione della divina entità del Cristo (i motti rosicruciani),

ciò che nella meditazione viene poi rafforzato ancora per tre volte

dal coro delle quattro categorie di Spiriti elementari del mondo eterico.

 

• Così Anthroposophia ci conduce alla comprensione del comune agire delle più alte forze spirituali nell’universo,

il cui punto centrale e di congiunzione è il Mistero centrale del Cristo.

• Con questo, Anthroposophia dà all’uomo del presente una risposta alla domanda

che Rudolf Steiner in una conferenza tenuta all’incirca tre anni prima, alla vigilia di Natale del 1920, formulò così:

• «Non è il Cristo che ci manca, è la conoscenza del Cristo

la Sofia del Cristo che ci manca» (O.O. 202, 24.12.1920).

 

Questa saggezza del Cristo o la Sofia del Cristo

è apparsa in piena misura nella meditazione della Pietra di Fondazione,

quale diretta espressione del suo essere soprasensibile.

 

E se in gratitudine per tutto ciò che abbiamo ricevuto dall’essere Anthroposophia,

vogliamo creare un involucro animico-spirituale per lei sulla Terra,

vale a dire vogliamo come Società Antroposofica

diventare «una vera unione di uomini per Anthroposophia»,

questo potrà comunque essere realizzato soltanto se come soci

immergiamo veramente la Pietra di Fondazione del Convegno di Natale nel terreno del nostro cuore

e se le parole della sua meditazione diventano una parte inseparabile della nostra vita,

così «che non possono lasciarci» (O.O. 260).

 

 


 

Note:

1       Riguardo questa triplice metamorfosi che sta alla base dell’intera evoluzione dell’Antroposofia sulla Terra vedi dettagli nel libro di S. O. Prokofieff: Possano udirlo gli uomini. Il Mistero del Convegno di Natale, Widar Edizioni, Venezia- Marghera 2005, cap. «La filosofia della libertà e il Convegno di Natale», voi. IH.

2      Vedi la conferenza del 31.8.1908 (O.O. 103).

3      Rudolf Steiner nel conferire alla quarta parte della meditazione la forma di una preghiera, egli mise in rilievo anche il punto di partenza del rinnovamento dell’ambito religioso.

4      Qui la trasmissione di contenuti spirituali mediante l’arte forma un’eccezione.

5      Vedi dettagli su questo processo nel libro di S. O. Prokofieff, La celeste Sofia e l’essere Antroposofia, Parte I, Edizioni Arcobaleno, Oriago (Ve), 1997.

6      Vedi la fine della conferenza del 18.11.1923, O.O. 231.