01 – La pietra di fondazione del Convegno di Natale e il suo agire nel sociale

L’incontro con il male


 

In considerazione della prossima incarnazione di Arimane e di tutte le prove che l’umanità dovrà sperimentare in relazione ad essa, i rapporti sociali fra gli uomini acquistano un particolare significato, soprattutto la necessità di formare delle comunità di uomini di un genere completamente nuovo, il cui fondamento sia un impulso puramente spirituale.

Infatti quando degli individui si uniscono liberamente su un fondamento puramente spirituale, non solo possono portare un accrescimento, bensì anche un potenziamento delle forze del bene nel mondo, la qual cosa non è possibile per il singolo uomo.

Conoscendo questo mistero, quando si incarnerà sulla Terra Arimane cercherà con tutti i mezzi a disposizione di sedurre proprio le comunità di uomini per sottometterle al proprio influsso, poiché esse hanno la possibilità di resistere con la massima efficacia al suo potere nell’umanità. Per questo, tutto ciò che nella vita sociale non è compenetrato da un vero impulso spirituale, cadrà inevitabilmente sotto l’influsso magico di Arimane. Infatti, nella sua incarnazione, come in un punto focale terrestre, si concentreranno tutte le tendenze del male collegate al significato dell’anno 1998 e perciò sarà anche estremamente difficile resistere al suo potere di seduzione.

 

Nell’Apocalisse di Giovanni questa forza di Satana-Arimane che seduce intere comunità, piccole e grandi (vale a dire persino interi stati), viene indicata con l’immagine di Gog e Magog» (20, 7-8).

Anche Rudolf Steiner parlò della «grande scena di seduzione a cui mira Satana con Gog e Magog» (o.o. 346, 22.9.1924). Egli spiegò il significato di questa immagine apocalittica nel seguente modo: ► «Arriverà infatti il momento in cui, attraverso ciò che ha sviluppato negli sforzi per conquistare le forze dell’intelligenza dell’umanità, il potere satanico sarà così grande che si avvicinerà a tutti i gruppi che si sono formati, cosicché il potere di Satana agirà veramente nei quattro angoli della Terra. E questi gruppi, più piccoli (Gog) o più grandi (Magog) saranno esposti alla tentazione, alla seduzione del potere satanico».

 

L’unica cosa che fin dall’inizio si trova al di fuori del potere di Satana-Arimane è la sfera spirituale e sociale, che a poco a poco dovrà formarsi entro l’umanità e proviene dalla scienza dello spirito: ► «Nella scienza dello spirito viene ora creata l’altra sfera, nella quale l’elemento arimanico non esiste nemmeno. E proprio accogliendo con conoscenza quella spiritualità alla quale le potenze arimaniche non hanno accesso, l’uomo viene rafforzato per affrontare Arimane nel mondo» (0.0. 26, articolo ‘Dalla natura alla sub-natura’, marzo 1925).

 

In tale connessione, il fatto che Rudolf Steiner nel Natale del 1923 abbia fondato la Società Antroposofica Universale quale nuova formazione sociale nata dagli impulsi spirituali della scienza dello spirito, acquista un’importanza del tutto particolare. Questa vera Società del Convegno di Natale vuole essere nel nostro tempo un archetipo di una tale comunità di uomini, la quale non solo possa affrontare Arimane nella sua prossima incarnazione, bensì possa anche realizzare un nuovo principio di formazione di comunità, al quale Arimane non avrà accesso. Ma di quale principio si tratta?

 

Nella sua apparizione in Occidente all’inizio di questo millennio, Arimane si presenterà quale iniquo «principe di questo mondo» con grande potere, autorità e forza, che estenderà molto rapidamente in ogni ambito della civiltà odierna. Di fatto accadrà ciò che W. Solowjow descrisse in linee generali nel suo “Breve racconto dell’Anticristo” e cioè che tutto quanto sottosta alle potenze di questo mondo cadrà inevitabilmente in suo potere. Sfuggirà al suo influsso solo ciò che non ha origine da questo mondo e rimane dunque per natura inaccessibile al «principe di questo mondo». Detto in altri termini, solo ciò che proviene dal regno del Cristo, e non da quello di Arimane, è in grado di affrontare il suo potere.

 

Il Cristo stesso si riferì a questo evento con le parole: «Il mio regno non è di questo mondo» (Gv 18,36). In una delle sue conferenze, Rudolf Steiner definì queste parole «significative e incisive» per il nostro tempo e facenti parte delle «parole fondamentali del cristianesimo, che dovrebbero compenetrare tutto il mondo come impulsi sacri» (o.o. 175, 13.3.197). Il Cristo però è venuto in questo mondo dove domina «il principe di questo mondo», proprio per consolidare in esso il suo regno, che «non è di questo mondo» e al quale perciò Arimane non ha accesso. In un’altra conferenza dello stesso ciclo, Rudolf Steiner ampliò il medesimo pensiero: ► «Il regno del Cristo Gesù non è di questo mondo, ma deve agire in questo mondo, e le anime degli uomini devono diventare gli strumenti del regno che non è di questo mondo» (0.0. 175, 6.2.1917).

Questo significa che in considerazione della prossima incarnazione di Arimane, del «principe di questo mondo», il compito più importante è la formazione di tali comunità di uomini sulla Terra, nelle quali esso non può penetrare, poiché saranno fondate su qualcosa che proviene dal regno del Cristo.

 

A partire dal nostro tempo, il principio sociale primario deve essere costituito da un nuovo principio cristiano di formazione di comunità. È il principio di una comunità di persone che vive completamente in questo mondo, all’interno dell’attuale civiltà, poiché in essa si trova il suo compito principale (di superare il «principe di questo mondo»), ma una comunità che al contempo possiede un fondamento interiore che non ha origine dalla civiltà che appartiene a questo mondo.

 

Rudolf Steiner pose questo principio alla base della Società Antroposofica Universale, da lui fondata nel Natale del 1923, schiudendo all’umanità una prospettiva di evoluzione spirituale-sociale del tutto nuova. Infatti la Società Antroposofica Universale è completamente integrata nella civiltà del presente, fino al punto che è diventata un’associazione registrata. D’altra parte, perché la Società possa assolvere i suoi compiti in questo regno senza cedere al potere di seduzione del «principe arimanico», Rudolf Steiner le diede, durante la sua fondazione, la pietra di fondazione, la cui natura non è «di questo mondo».

 

Questa pietra di fondazione del Convegno di Natale, che Rudolf Steiner chiamò anche «una dodecaedrica e immaginativa creazione d’amore» (o.o. 260, 25.12.1923), ha origine da quel regno eterico-immaginativo in cui oggi il Cristo si manifesta all’umanità nella nuova forma eterica. Dal regno attuale del Cristo eterico, dal regno celeste di Shamballa da lui completamente rinnovato, dal quale tutti i veri iniziati per millenni attinsero le loro forze (0.0. 118, 6.3.1910), Rudolf Steiner portò questa pietra di fondazione, e la donò alla Società Antroposofica, affinché diventasse la pietra di fondazione spirituale nel suo ulteriore lavoro terreno, una pietra di fondazione contro la quale «le porte degli inferi» non prevarranno. (Mt 16,18; Bock)

 

Consegnando questa pietra di fondazione alla Società Antroposofica, Rudolf Steiner le diede l’unica possibilità di non cadere preda delle forze arimaniche del «principe di questo mondo» in futuro (un futuro che avrà inizio già prossimamente), bensì di assolvere il suo compito micheliano. Alla realizzazione di questa possibilità è tuttavia connessa una prova molto seria, dinanzi alla quale, dal Convegno di Natale, si trovano tutti gli antroposofi.

 

Tale prova può essere formulata pressappoco in questo modo: grazie alla scienza dello spirito, l’unione degli antroposofi con lo Spirito è divenuta tanto concreta da potere sperimentare la pietra di fondazione puramente soprasensibile come qualcosa di reale, come un fondamento irremovibile entro il mondo terrestre, sul quale poter poggiare sia come individui sia come comunità?

 

Solo superando questa prova e costruendo la propria vita interiore con grande forza su questa pietra di fondazione, la Società Antroposofica può divenire a poco a poco l’esempio di una vera comunità cristiana nell’epoca dell’anima cosciente, l’archetipo di una comunità aperta a tutti i problemi e le questioni pressanti della civiltà nel periodo odierno ma che, al contempo, al proprio centro come fondamento irremovibile possiede qualcosa che proviene direttamente dal mondo spirituale ed è perciò di natura esoterica. In tal caso nella Società Antroposofica potranno compiersi le parole del suo fondatore, con le quali egli formulò il vero compito per il quale essa venne fondata nel Convegno di Natale.

 

► «Dobbiamo sapere che proprio la nostra Società avrà il compito di unire la massima vita pubblica immaginabile, con l’autentico, vero esoterismo» (o.o. 260, 26.12.1923) e questo «problema fondamentale», continua Rudolf Steiner, «dobbiamo risolverlo nei nostri cuori» (ibidem), vale a dire là dove poniamo la pietra di fondazione.