Le tre azioni soprasensibili dell’anima natanica

Il corso dell’anno come via di iniziazione – L’avvento e l’anima natanica


 

Le quattro settimane d’avvento sono, nel corso dell’anno, il periodo di più intensa preparazione al Natale. Poiché a Natale festeggiamo il ricordo della nascita dell’anima natanica sulla terra, nelle settimane d’avvento che precedono dobbiamo immergerci nell’essenza dei suoi destini celesti, delle sue azioni soprasensibili. Queste azioni anticipano e annunciano la comparsa dell’anima natanica sulla Terra e rappresentano al contempo i momenti di preparazione cosmica alla sua incarnazione fisica. In esse si cela la chiave per la comprensione del periodo dell’avvento.

 

Secondo le comunicazioni di Rudolf Steiner

la prima di queste azioni soprasensibili avvenne nell’ultimo terzo dell’epoca lemurica.

 

A quel tempo, (prima azione dell’anima natanica)

• dopo la discesa dell’umanità in prossimità della Terra,

l’uscita della Luna e la conseguente acquisizione da parte dell’uomo della stazione eretta,

le forze spirituali avversarie della retta evoluzione intervengono

minacciando una degenerazione delle parti più antiche e perfezionate del corpo fisico dell’uomo,

che erano in relazione ai dodici organi di senso.

 

Questi organi erano stati creati già sull’antico Saturno, quali primo germe del corpo fisico,

quali riflesso delle dodici correnti cosmiche che emanano dalle supreme entità della prima gerarchia

e che si manifestano esteriormente nei dodici segni zodiacali.

 

Rudolf Steiner dice al proposito:

▸ «A quell’epoca gravava la minaccia per le dodici forze cosmiche che agiscono sull’uomo,

di cadere in uno stato di confusione per l’intervento di entità demoniache»1

 

Se ciò si fosse verificato, l’uomo di Saturno sarebbe divenuto preda di un terribile egoismo. Per gli organi di senso questo avrebbe significato che, per esempio, nel contemplare un oggetto qualsiasi, gli occhi non ne avrebbero trasmesso all’anima una percezione obiettiva, ma una pura sensazione soggettiva di dolore o di piacere. In conseguenza di questo tutta l’evoluzione umana sarebbe stata trascinata nel caos.

 

▸«Lucifero e Arimane avrebbero potuto trascinare nel caos l’evoluzione umana

per il fatto che l’uomo assumendo la stazione eretta

si è svincolato dalle forze spirituali della Terra (…)»2

 

• In queste parole di Rudolf Steiner è contenuto il profondo mistero di quei fatti:

sebbene posti in germe già sull’antico Saturno,3

… gli organi di senso dell’uomo acquisirono il loro pieno significato e la loro struttura definitiva

solo grazie all’assunzione della stazione eretta;

questa era avvenuta nell’ultimo terzo dell’epoca lemurica,

quale risultato dell’infusione nell’uomo stesso della sostanza-io degli Spiriti della forma,

in primo luogo di Jahve, l’Elohim lunare.

 

• A questo sviluppo tentarono di opporsi in quell’epoca dapprima le forze luciferiche quindi le forze arimaniche.4 Esse volevano strappare l’uomo alla Terra per trasformarlo in una sorta di ‘angelo imperfetto’, una entità per sempre incapace di conseguire in futuro un io individuale e libero. Infatti la statura eretta doveva sì ricongiungere l’uomo con le forze cosmiche circostanti la Terra, senza però strapparlo ai destini della Terra. A tale scopo dal cosmo, dal mondo delle Gerarchie, doveva fluire un ‘qualche cosa’ dall’alto verso il basso, che si opponesse alle forze luciferico-arimaniche che agivano dal basso verso l’alto. E questo ‘qualche cosa’ altro non era se non l’ideale «figura eterica dell’uomo»6 plasmata nei mondi spirituali e nella quale era presente il perfetto equilibrio tra le forze dell’io che tendevano alla stazione eretta attive dal basso, e le dodici correnti di forza provenienti dall’alto, che portano armonia tra i dodici organi di senso, e li mettono così in grado di assumere il giusto atteggiamento verso la terra, nella percezione obiettiva degli oggetti e dei loro reciproci rapporti. Questa «figura eterica dell’uomo» forgiata nei mondi superiori, doveva da allora diventare il celeste archetipo da cui irraggiavano le forze che dovevano salvare l’umanità dalla tentazione sopra descritta.

 

Quest’azione veramente cosmica potè compiersi

perché l’anima del futuro Gesù natanico, che dimorava nella sfera solare,

si sollevò alla suprema regione solare, dove il Sole stesso è una stella fissa fra le altre stelle fisse

e da dove è possibile risalire alle sorgenti originarie delle correnti spirituali

che emanano dalle dodici sfere cosmiche dello zodiaco.

 

L’anima natanica, essendosi interamente permeata delle dodici forze dello zodiaco,

che insieme non solo danno forma ai dodici organi di senso, ma anche alla figura fisica dell’uomo,5

potè sacrificare il proprio corpo eterico allo spirito solare del Cristo,

e proprio questo fatto permise la comparsa dell’archetipo della «figura eterica dell’uomo»

nelle regioni inferiori del mondo spirituale.

 

Rudolf Steiner descrive questo processo nei seguenti termini:

▸«Con ciò interviene nel cosmo un elemento nuovo, che ora irraggia sulla Terra e dà modo all’uomo di salvaguardare la sua forma fisico-terrestre nella quale fluisce la forza dell’entità eterica del Cristo. Tale forma sarebbe degenerata se dal cosmo non fosse irradiata la forza formativa che ne fece un essere eretto6 (…) e questo potè verificarsi perché colui che come Gesù natanico accolse in sé il Cristo, nell’epoca lemurica aveva assunto forma umano-eterica permeandosi del Cristo quale entità eterico-spirituale».7

 

• Così a quell’epoca vennero di nuovo armonizzate le dodici forze cosmiche presenti nel corpo fisico eretto dell’uomo, che costituiscono la base del corretto sviluppo della sua coscienza dell’io individuale; i dodici organi di senso raggiunsero un tale grado di altruismo da poter affermare in verità: «Non noi, ma il Cristo in noi».

 

Il secondo pericolo minacciò l’umanità all’inizio dell’epoca atlantica.

Il pericolo di cadere preda delle forze luciferico-arimaniche

minacciò questa volta il corpo eterico dell’uomo, le sue forze vitali,

e in particolare la loro espressione organica, vale a dire i sette organi vitali fondamentali.8

Per l’uomo sorse il pericolo di diventare il cedevole strumento dello smisurato egoismo dei propri organi interni.

 

Esteriormente la cosa si sarebbe manifestata per esempio nel fatto che brama o repulsione avrebbero riempito i suoi polmoni a seconda che l’uomo si fosse trovato in una regione con una buona o una cattiva atmosfera.

Ulteriore conseguenza di tali egoistiche ‘espansioni’ o ‘restringimenti’ del corpo eterico sarebbe stata la degenerazione del linguaggio umano. Il linguaggio non avrebbe potuto svilupparsi secondo i piani delle divinità che guidano il cosmo. A tali piani si riferisce in modo profetico la Bibbia quando narra che è compito di Adamo dare un nome ad ogni essere dei tre regni della natura a lui sottoposti.9

• Se avessero prevalso le forze dell’ostacolo, la lingua avrebbe potuto esprimere solo esperienze interiori e soggettive e si sarebbe composta in gran parte solo di suoni inarticolati ed interiezioni. In tal modo sarebbe stata sottratta per sempre all’uomo la facoltà di agire in modo creativo sul mondo oggettivo circostante con l’aiuto della parola, se non fosse intervenuto un secondo fatto cosmico.

 

E questo secondo fatto fu che l’anima natanica decise di offrirsi di nuovo in sacrificio.

Questa volta l’evento salvifico si verificò non nelle regioni solari superiori,

bensì là dove il Sole è centro del sistema planetario,

cioè nella sfera dei sette pianeti, che sono gli archetipi macrocosmici del corpo eterico dell’uomo.

 

L’anima natanica dovette accogliere in sé le forze dei sette pianeti

per sacrificare una seconda volta il proprio intero essere all’eccelso spirito solare del Cristo,

e diventare per la seconda volta la grande portatrice del Cristo nel cosmo, il cristoforo celeste.

 

• Grazie a ciò il Cristo potè trasformare le forze dei singoli pianeti raccolte dall’anima natanica, così che queste forze conferissero misura e armonia al corpo eterico dell’uomo e tramite questo risanassero i sette organi vitali di base. In tal modo gli organi vitali, similmente agli organi di senso nel precedente sacrificio, poterono dire: «Non noi, ma il Cristo in noi». Inoltre un grado così elevato di altruismo degli organi vitali legati al corpo eterico servì come base per il risanamento del linguaggio, del verbo umano.(1)

Il linguaggio acquisì da allora la possibilità di evolversi nel tempo

per diventare il portatore del Logos divino nell’essere umano.

 

Infine venne un terzo pericolo durante l’evoluzione terrestre, questa volta per il corpo astrale 

e in special modo per le facoltà animiche di base: pensare, sentire e volere.

 

Quella che oggi si verifica come dissociazione della personalità

solo a un determinato momento del cammino spirituale,

quando cioè pensare, sentire e volere si scindono10 in conseguenza della disciplina esoterica

e devono essere allora guidati dall’io rafforzato dell’uomo,

questo processo, a causa dell’intervento delle forze luciferiche e arimaniche

minacciò di verificarsi già alla fine dell’epoca atlantica,

portando dapprima all’indebolimento e quindi all’estinzione dell’io umano.

 

In conseguenza di questo aberrato sviluppo l’umanità sarebbe regredita allo stadio animale:

esseri umani con pensiero, sentimento e volontà sviluppati in maniera unilaterale

somiglianti nelle forme esteriori all’aquila, al leone o al toro, e nell’interiorità con la natura astrale del drago.11

 

Il pericolo maggiore minacciò il pensare,

poiché sia le forze arimaniche presenti nella volontà, sia quelle luciferiche nel sentimento

volevano impadronirsi della facoltà del pensiero,

per impedire lo sviluppo di piena autocoscienza, raggiungibile solo a mezzo del pensare.

 

Per stornare questo nuovo pericolo alla fine dell’epoca atlantica,

l’anima natanica intervenne nelle regioni inferiori della sfera solare che si estendono sino alla sfera lunare.

Accogliendo là le forze del Sole dall’alto, le forze della Luna dall’ambiente circostante

e le forze della Terra dal basso nella loro cooperazione armonica,

espressione macrocosmica del rapporto ideale tra pensare, sentire e volere,

l’anima natanica offrì di nuovo la propria natura eterica in sacrificio al Cristo,

divenendone per la terza volta la portatrice nel cosmo.

 

Per effetto di una tale unione soprasensibile con il Cristo

le forze solari, lunari e terrestri accolte dall’anima natanica, subirono una tale trasformazione e rafforzamento

da poter divenire risanatrici e armonizzatrici delle facoltà animiche dell’uomo che rischiavano di degenerare sempre più.

Cosicché anche le facoltà animiche dell’uomo, come gli organi di senso e gli organi vitali potevano ora dire:

«Non noi, ma il Cristo in noi».

 

In questi tre interventi soprasensibili dell’anima natanica

abbiamo i tre gradi in cui le forze cosmiche del Cristo sono penetrate nei tre involucri umani

provocando il risanamento dei tre sistemi dell’organismo umano.

 

Infine, procedendo nelle nostre considerazioni

dal corpo fisico, attraverso il corpo eterico fino all’astrale, giungiamo al centro stesso dell’entità umana, l’io,

il cui risanamento è legato al quarto intervento dell’anima natanica, intervento che però si verificò sulla Terra stessa.

• Ciò che era stato compiuto tre volte nel cosmo extraterrestre doveva ora compiersi sulla Terra.

Così la venuta dell’anima natanica sulla Terra alla svolta dei tempi,

è la diretta conseguenza karmica del suo sviluppo soprasensibile

ed è appunto il ricordo di questo quarto intervento che noi festeggiamo ogni anno a Natale.

 

 


 

Note tra parentesi:

(1) – Nonché di altre qualità del corpo eterico (vedi conferenza del 21.4.1924, O.O. 233)

 

Note:

1 – O.O.152, 5.3.1914

2 – O.O.152, 7.3.1914

3 – Vedi O.O.102, 6.1.1908, e O.O.13

4 – Nella maggior parte delle conferenze dedicate ai tre sacrifici celesti dell’anima natanica si parla generalmente del primo sacrificio in relazione alla tentazione da parte di Lucifero, e del secondo e del terzo in relazione alla tentazione di Lucifero – Arimane (eccezioni sono le conferenze del 30.12.1913, O.O.149 e del 7.3.1914, O.O.152). Quanto detto è confermato da altre comunicazioni scientifico-spirituali secondo cui Lucifero si accostò all’uomo in epoca lemurica e Arimane in epoca atlantica.

5 – Esiste un nesso tra i dodici sensi, il cui germe fu posto già sull’antico Saturno, e la costituzione duodecemplice dell’entità umana. Un esame approfondito di questo nesso ci porterebbe troppo lontano (cf. anche le due finestre blu del Goetheanum).

6 – O.O.152, 7.3.1914

7 – Ibidem

8 – Vedi anche O.O.128

9 – Genesi 2, 19-20

9a O.O.152, 7.3.1914

10O.O.10

11 – Vedi anche O.O.137, 10.6.1912