Magi e pastori

La celeste Sofìa e l’essere Antroposofia


 

Le due correnti dell’antichità che abbiamo descritto nella seconda parte, quella ebraica e quella greca,

avevano lo scopo di preparare, sotto la guida della Sofìa e in due diversi aspetti,

la venuta del Cristo sulla Terra e la sua vera comprensione da parte degli uomini;

esse operarono in forma del tutto particolare anche negli eventi della svolta dei tempi.

 

Alla svolta dei tempi queste due correnti si manifestarono

• nei semplici pastori dei campi, che appresero la notizia della nascita del futuro portatore del Cristo sulla Terra

attraverso le ispirazioni di un angelo,

• e nei magi dell’oriente che seguirono la stella.

 

L’essere cosmico della Sofìa reggeva e guidava entrambe le correnti.

Rudolf Steiner nel ciclo di quattro conferenze tenuto nel Natale del 1920 a Basilea e a Dornach,

con il titolo La ricerca della nuova Iside, la divina Sofìa, disse in proposito:

▸«Nella rivelazione ai poveri pastori dei campi, nella rivelazione ai magi provenienti dall’Oriente,

agì la divina Sofìa, la celeste saggezza».1

 

In entrambe le correnti operava anche il possente «figlio della Sofìa», Marduk-Michele;

• esso agì tra gli antichi ebrei, in qualità di Spirito di popolo, come il volto del Dio-Javhe ispiratore dei profeti giudaici,2

il cui compito fu quello di preparare il popolo alla venuta del Messia;

• e agì tra i magi della Caldea come Marduk, la principale divinità caldeo-babilonese

che, secondo il credo dell’Asia Minore era il creatore non soltanto della Terra, bensì anche del cielo,3

vale a dire il signore e reggitore dei movimenti delle stelle, una delle quali condusse i magi al luogo dove nacque Gesù.

 

 


 

Note:

1 – O.O.202, 24.12.1920

2 – O.O. 194, 22.11.1919, come pure nell’Antico Testamento nel Libro di Daniele, cap. 10, 21 e 12,1

3 – O.O. 243, 11.8.1924