Acquario

Le 12 notti sante e le Gerarchie Spirituali


 

 

 

 

La regione dell’Acquario è legata alla Gerarchia degli Angeli.

Fra tutte le sostanze terrestri il loro essere ha una particolare relazione proprio con l’acqua.

 

L’acqua sulla Terra è il riflesso fisico della sostanza dell’etere cosmico,

dal quale sono formati i corpi eterici degli Angeli e degli uomini.

 

Il corpo eterico ha innanzitutto due qualità:

• in primo luogo la vita • in secondo luogo la memoria.

 

Per questo motivo nei racconti e nelle leggende dei diversi popoli incontriamo

l’immagine «dell’acqua viva» o dell’«acqua della vita», come simbolo delle forze vivificanti dell’etere cosmico.

 

 

Nel libro «L’Iniziazione» Rudolf Steiner parla dell’assunzione da parte dei discepoli spirituali di due bevande: della memoria e dell’oblio, riferendosi con ciò alla seconda particolarità o proprietà del corpo eterico (Ritroviamo simili rappresentazioni nella «Divina Commedia» di Dante dove, nel passaggio dal Mondo delle Anime al Paese degli Spiriti egli deve bagnarsi nelle acque di due fiumi: della memoria e dell’oblio – nell’Eunoé e nel Lete).

 

Gli Angeli, a differenza degli uomini, hanno come arto inferiore non un corpo fisico, ma un corpo eterico (O.O. 99, 3.5.1907).2 Perciò Rudolf Steiner ne «La scienza occulta» li chiama anche figli della vita. Se essi volessero, per loro propria volontà, crearsi una specie di corpo fisico, che in loro è sempre e soltanto il riflesso dei principi spirituali dei loro arti, – l’elemento più denso da cui potrebbero formarlo è l’acqua (O.O.110, 16.4.1909).3

 

Questo legame della Gerarchia degli Angeli con l’elemento dell’acqua risale all’epoca dell’antica Luna. Poiché l’antica Luna, sulla quale essi passarono il loro stadio umano, consisteva unicamente di un elemento acqueo, liquido. Allora gli Angeli profusero nell’organismo umano, che ancora si trovava nello stadio animale della sua evoluzione, ciò che poi divenne in esso sostanza del sangue e dei succhi: «Fu lavoro degli Angeli … quello di far penetrare negli uomini questi succhi del sangue» (O.O.99, 3.6.1907).

 

Anche il futuro Giove, sul quale l’uomo moderno raggiungerà lo stadio di Angelo, avrà come suo elemento più denso l’acqua. Sulla Terra agli Angeli è affidata la missione di condurre il singolo uomo attraverso le tappe successive delle sue incarnazioni.

 

Essi ▸ «… sono esseri vigilanti, che, per così dire, conservano la memoria da un’incarnazione all’altra,

mentre l’uomo stesso non è in grado di farlo» (O.O.110,15.4.1909).

 

Nel cerchio dello Zodiaco il segno dell’Acquario rappresenta l’immagine dell’uomo ideale, spiritualizzato. Su ciò si fonda il suo particolare legame con la Gerarchia degli Angeli. Poiché ogni Angelo svela all’uomo il suo ideale spirituale più vicino, la meta a suo modo superiore, ideale, delle sue aspirazioni spirituali: le cose stanno come se l’uomo, fin dall’inizio del suo viaggio terreno, potesse levare lo sguardo verso uno spirito sublime, che è il suo Modello, che può dominare completamente il suo corpo astrale (l’immagine dell’Acquario, che versa Acqua pura in piena pace ed armonia) e che gli dice: così tu devi essere, quando un giorno uscirai da questa evoluzione terrena … E sia che l’uomo levi il suo sguardo al suo sè superiore (Manas), cui egli deve sempre più rassomigliare, sia che levi lo sguardo al suo Angelo, come al suo grande Modello, ciò è in sostanza la stessa cosa» (O.O.105, 6.8.1908).

 

La possibilità più prossima di avvicinarsi coscientemente a questo alto Ideale si aprirà di fronte agli uomini, se essi non avranno fino ad allora iniziato un cammino personale di evoluzione occulta, – durante il sesto periodo di cultura, che si trova sotto il segno zodiacale dell’Acquario.

 

Allora «in modo naturale» tutta l’umanità sarà ispirata dalla sostanza del Manas, che gli invieranno, come un alto dono del Cielo, gli Esseri Angelici. E poiché una specie di nucleo spirituale del sesto periodo di cultura si dovrà formare dai popoli slavi, già ora comincia a svilupparsi nel loro ambiente un rapporto diretto ed intimo dell’uomo con l’Essere Angelico che lo guida.4

 

Tuttavia il raggiungimento di un più diretto rapporto con l’Essere Angelico è possibile nel nostro tempo sostanzialmente per ogni uomo, purché egli si decida coscientemente ad iniziare un cammino di evoluzione spirituale, che oggi è aperto a tutti nella moderna Scienza dello Spirito.

 

Il punto di partenza e la base più solida di questo cammino sono l’approfondimento interiore e la spiritualizzazione del pensare umano. Come risultato dello sviluppo superiore il pensiero dell’uomo deve diventare completamente vivo e fluido, simile ad una qualche sostanza acquea, e infine completamente eterico. Raggiunto ciò l’uomo è in grado di percepire, nel suo vivificato pensiero eterico, gli impulsi dell’Essere Angelico. Allora quest’uomo viene introdotto dall’Angelo nel mondo immaginativo, nell’ambito eterico della Terra (Sfera della Luna), dove l’Angelo stesso diventa la sua Guida superiore.

 

Per concludere è necessario ancora osservare che Giovanni Battista ricevette una particolare iniziazione, legata alla regione cosmica dell’Acquario:

▸ «… lo sguardo di Giovanni Battista fu preparato in modo tale da poter guardare di notte

attraverso la materia della Terra alla costellazione dell’Acquario» (O.O. 124, 6.12.1910).

 

Come conseguenza di una iniziazione così particolare, potè agire attraverso di lui un’entità appartenente alla Gerarchia degli Angeli (Ibidem), che viene citata nei Vangeli (per es. Marco 1,2).

Per mezzo del suo battesimo con l’acqua Giovanni provocava nelle persone che venivano a lui per battezzarsi, una parziale separazione del corpo eterico da quello fisico, il che portava l’uomo ad una esperienza più diretta del suo Angelo Custode, che allora poteva indicare a quell’anima l’Entità del Cristo avvicinantesi alla terra.5

 

 


 

Note:

2. Per questo motivo proprio gli Angeli ebbero un influsso particolarmente profondo su tutta la formazione e il carattere della cultura antico-indiana (O.O.126,31.12.1910), in quanto il compito degli antichi indiani era elettivamente lo sviluppo del corpo eterico (O.O.103, 30.5.1908).

3. In relazione a ciò Rudolf Steiner dice, in un altro ciclo di conferenze: «Per colui che guarda il mondo con sguardo chiaroveggente, ciò che si conosce come elemento liquido, in particolare l’acqua, non è per questo animato ed impregnato soltanto dalle entità che noi conosciamo come esseri acquatici, pesci, etc., ma una tale persona sa che nonostante la forma per così dire mutevole dei liquidi, sebbene in questo elemento acquoso non venga trattenuta alcuna forma fissa, purtuttavia vi abitano delle entità spirituali. E invero esse vi abitano propriamente incorporate nell’elemento acqueo, in una forma dileguantesi, continuamente mutevole, e che perciò non si può distinguere con gli occhi fisici. Là vivono dunque queste entità che noi abbiamo chiamato Angeli». (O.O. 105, 7.8.1908)

4. Rudolf Steiner ne parla nel modo seguente: «L’Anima dell’uomo, durante il cammino delle sue incarnazioni, passa attraverso tutte le possibili nazionalità e deve passare anche attraverso questa incarnazione (in uno dei popoli Slavi), in cui ricevere l’impulso ad andare verso l’Angelo, a congiungersi con l’Angelo, a guardare con il suo occhio spirituale nel mondo spirituale» (O.O. 158, 9.11.1914). Vedi anche il motivo dell’«uomo slavo» nella piccola cupola del primo Goetheanum.

5. Secondo le indicazioni di Rudolf Steiner gli Angeli accolsero in sè l’impulso del Cristo già durante il periodo di cultura egizio-caldaico (O.O.15, cap. 3).