La Meditazione della Pietra di Fondazione e l’azione cosmica delle Gerarchie

La Meditazione della Pietra di Fondazione


 

Dopo avere sollevato nel precedente capitolo il velo dell’essere soprasensibile,

la cui diretta manifestazione è la meditazione della Pietra di Fondazione,

ora possiamo rivolgerci al contenuto della meditazione stessa

e questo significa anche al tema di questa osservazione, il suo rapporto con il mondo delle Gerarchie.

 

• In primo luogo vogliamo esaminare

la struttura generale della meditazione della Pietra di Fondazione,

le cui prime tre parti consistono rispettivamente

in una strofa microcosmica e in una strofa macrocosmica collegate fra di loro.

 

Come già illustrato in un’altra opera,

il loro collegamento è solo possibile sul fondamento del contenuto della IV parte,

vale a dire solo mediante il Mistero del Golgota che si compì alla svolta dei tempi

e il quale ha unito per tutto il futuro il microcosmo con il macrocosmo, l’uomo con il mondo.

 

Rudolf Steiner indicò questo «fatto mistico»

mediante l’intero processo della Posa della Pietra di Fondazione cultica.7

In tale collegamento delle nominate strofe della meditazione, abbiamo inoltre una espressione

della fusione delle due correnti principali degli antichi Misteri, di quella del Nord e di quella del Sud,

in seguito al Mistero del Golgota:

• della corrente che cercava il collegamento con il mondo spirituale nel cammino mistico

mediante l’immergersi nelle profondità dell’anima umana

• e dell’altra corrente che aspirava all’unione con il cosmo spirituale in modo estatico al di fuori del corpo.

 

In una conferenza il 19.12.1910 (O.O. 124) Rudolf Steiner parlò di come l’iniziando

nel primo cammino deve anzitutto superare la tentazione delle forze di Lucifero nella sua anima,

per poi entrare nel mondo spirituale, dopo aver vissuto in buone condizioni

l’incontro con il piccolo guardiano della soglia.

• Nel secondo cammino invece, l’iniziando deve anzitutto superare le forze di Arimane,

per poi entrare nel cosmo spirituale, dopo rincontro con il Grande Guardiano della soglia.

 

Alla svolta dei tempi questi due antichi cammini dei Misteri vennero rappresentati dai Pastori e dai Re.

Dopodiché essi vennero uniti e nel contempo innalzati ad un grado superiore

nel Mistero centrale dell’evoluzione terrestre, nel Mistero del Golgota.

 

Il risultato della loro fusione è costituito dal moderno cammino di iniziazione cristiano-rosicruciano,

descritto nei libri di Rudolf Steiner L’iniziazione e La scienza occulta (O.O. 10 e 0.0. 13),

dove l’allievo dello Spirito sperimenta

• sia l’incontro con il piccolo guardiano della soglia,   • sia l’incontro con il Grande Guardiano della soglia,

dei quali,

• il primo dischiude all’uomo il cammino nelle profondità del suo essere (del microcosmo)

• e il secondo il cammino nelle altezze del mondo dello Spirito che si trova al di fuori dell’uomo (del macrocosmo).

 

L’unione di queste correnti venne data in forma mantrica nel pensare, sentire e volere (nella vita stessa)

nelle tre parti della meditazione della Pietra di Fondazione.

Per cui

• il lavoro meditativo con le strofe microcosmiche conduce alla vera autoconoscenza

e ciò significa all’incontro con il piccolo guardiano della soglia

• e il lavoro meditativo con le strofe macrocosmiche invece, conduce alla vera conoscenza del mondo,

vale a dire all’incontro con il Grande Guardiano della soglia.

 

Più volte Rudolf Steiner diede ai suoi allievi la seguente breve meditazione che

descrive esattamente il moderno cammino della conoscenza spirituale (dell’iniziazione):

 

«Se vuoi conoscere il tuo essere

guarda ovunque nel mondo.

Se vuoi veramente scoprire il mondo,

guarda nelle profondità della propria anima.» (0.0. 40)

 

Anche la meditazione della Pietra di Fondazione segue tale principio fondamentale della nuova iniziazione.

 

 

In essa per tre volte il processo dell’autoconoscenza passa nel processo della conoscenza del mondo

e il processo della conoscenza del mondo in quello dell’autoconoscenza,

in corrispondenza alla costituzione triarticolata dell’uomo e al triplice ordine del mondo al quale essa appartiene.8

 

• Qui il passaggio dalla conoscenza dell’uomo alla conoscenza del mondo

aiuta il meditante a superare l’azione unilaterale delle forze di Lucifero che lo seduce alle diverse forme di egoismo,

a rivolgere l’attenzione soltanto a se stesso e al proprio mondo interiore.

• Il passaggio dalla conoscenza del mondo alla conoscenza dell’uomo invece,

aiuta il meditante a superare l’influsso unilaterale delle forze di Arimane,

il quale con tutti i mezzi tende ad attenuare la sua coscienza quando entra nel cosmo spirituale.

 

Ma le forze del Cristo, contenute nella IV parte della meditazione,

rendono possibile al discepolo dello Spirito l’incontro con entrambi i pericoli,

congiungendo nella sua anima entrambe le correnti dei Misteri:

• il cammino dei Pastori che aiuta a superare le tentazioni di Lucifero

• e il cammino dei Re che conduce al superamento delle tentazioni di Arimane.

 

Così la struttura della meditazione della Pietra di Fondazione,

vista globalmente ma in particolare la sua IV parte, corrisponde al gruppo ligneo

che rappresenta il «rappresentante dell’umanità» tra Lucifero e Arimane.

• Nella meditazione stessa tuttavia, i nomi delle potenze di opposizione non vengono nominati

poiché nel duplice cammino in essa descritto, le loro forze di tentazione sono già state vinte.

 

Se ora ci rivolgiamo al contenuto delle prime tre parti della meditazione,

constatiamo che esiste una caratteristica ad esse comune e cioè lo stesso rapporto con la corrente del tempo:

• entrambe le strofe della prima parte si riferiscono al passato,

• entrambe le strofe della seconda parte al presente

• e quelle della terza parte al futuro.

 

• All’attività umana del (microcosmo) ricordare («Esercita il ricordare nello Spirito»)

nel macrocosmo corrisponde quindi l’azione creatrice del «Padre-Spirito»,

mediante la quale al principio dell’evoluzione del mondo nacque il mondo terrestre;

• all’attività umana del riflettere («Esercita il riflettere nello Spirito»)

corrisponde l’azione del Dio-Figlio, il Cristo, quale più alta guida nell’intera successiva evoluzione

(«Poiché la volontà del Cristo domina all’intorno / nei ritmi universali dispensatrice di grazia alle anime»);

• e all’attività umana del vedere infine («Esercita il vedere nello Spirito»)

nel macrocosmo corrisponde l’azione dello Spirito Santo,

che in tutti gli esseri del mondo risveglia sempre più stati di coscienza spirituale superiore.

 

Per l’uomo il successivo grado di una tale coscienza superiore

sarà il vedere immaginativo che a partire dal nostro tempo si svilupperà nell’umanità.

Possiamo trovare questo triplice rapporto con la corrente del tempo anche nella IV parte della meditazione.

 

All’interno di essa si possono riconoscere con chiarezza tre parti, in cui

• la prima si riferisce alla svolta dei tempi (al passato),

• la successiva si riferisce all’attuale azione del «Cristo-Sole» nel mondo terrestre (al presente)

• e la terza alla futura creazione del bene mediante l’anima umana

che ha accolto in sé la «Luce divina» («Affinché diventi buono …»).

 

Ora tuttavia va posta la domanda:

In quale rapporto con questo divenire temporale del cosmo

che, conforme alle parti macrocosmiche della meditazione passa le epoche di creazione

• del Padre nel PASSATO, • del Cristo nel PRESENTE • e dello Spirito Santo nel FUTURO,

sta l’azione delle Gerarchie al loro servizio?

 

Quale è il rapporto

• della prima Gerarchia (i Serafini, Cherubini, Troni) con il passato dell’universo,

• della seconda Gerarchia (i Kyriotetes, Dynamis, Exusiai) con il presente

• e della terza Gerarchia (le Arcai, gli Arcangeli e gli Angeli) con il suo futuro?9

 

Come punto di partenza alla risposta di questa domanda, può servirci la descrizione dell’antichissima condizione di Saturno nel nostro cosmo, che troviamo in una conferenza del 4.1.1924 (O.O. 233a).

Qui Rudolf Steiner parla di come, mediante il comune agire di tutte le tre categorie di Spiriti della prima Gerarchia, venne creato il germe di calore dell’antico Saturno:

 

▸ «Il coro dei Serafini, Cherubini, Troni agisce insieme, agisce cioè insieme in modo tale che

• i Troni fondano un nucleo;

• da questo nucleo i Cherubini fanno fluire il proprio essere colmo di luce.

• I Serafini avvolgono il tutto in un manto di entusiasmo che irraggia oltre nello spazio cosmico …

Una volta nell’universo è nata una tale connessione di entità della prima Gerarchia e questo costituì l’esistenza saturnia.»

 

A questa descrizione della nascita dell’antico Saturno

va aggiunto un ulteriore aspetto tratto da una precedente conferenza.

Nel ciclo «Le Gerarchie spirituali e il loro riflesso nel mondo fisico», in un primo momento Rudolf Steiner descrive come i Cherubini durante l’antica condizione solare si avvicinarono al pianeta del Sole dai quattro lati del cosmo (dalla direzione del Toro, del Leone, dell’Aquila e dell’Uomo) formando gradualmente le dodici parti dello zodiaco intorno ad esso. «Ciò che oggi in modo materiale si definisce lo zodiaco, risale alla ridda dei Cherubini che nei dintorni dell’universo agiscono sull’antico Sole» (0.0. 110, 13.4.1909-II).

 

Nella stessa conferenza Rudolf Steiner mette anche in rilievo, che questa azione dei Cherubini «in un certo accenno» ebbe luogo già sull’antico Saturno:

▸«Pensate a ciascuna delle quattro figure dei Cherubini provvista di due accompagnatori, allora avete dodici forze e potenze intorno al Sole, le quali in un certo accenno erano già presenti nell’antico Saturno.»

E nella successiva conferenza egli parla ancora una volta della connessione del processo sull’antico Saturno da lui descritto:

▸«Ora dovete immaginarvi che questi Cherubini che agiscono nei dintorni dell’antico Sole, erano già presenti nei dintorni di Saturno. Solo che non erano per così dire ancora chiamati alla loro azione» (14.4.1909-II).

 

Poiché tuttavia in altre occasioni Rudolf Steiner parlò più volte dell’attiva azione creatrice dei Cherubini anche sull’antico Saturno, dobbiamo supporre che le parole indicate non si riferiscono alla globale azione dei Cherubini, ma soltanto alla loro formazione dello zodiaco. Infatti, quest’ultimo nella sua attuale forma è nato soltanto sull’antico Sole. Sull’antico Saturno invece esso esisteva soltanto in condizione di germe, quale emanazione delle forze dei Cherubini dalle quattro direzioni del cosmo.10

 

Visto globalmente possiamo cercare di immaginarci

l’azione delle entità della prima Gerarchia sull’antico Saturno nel seguente modo:

• Alla nascita di ogni nuova formazione (di un cosmo) nell’universo

precede un processo di autolimitazione della più alta divinità (della Trinità).

• Di conseguenza nell’universo si forma un «luogo» o uno «spazio» oppure «spazio sferico»11,

che «dall’esterno» viene limitato dall’azione degli Spiriti più elevati, i Serafini,

i portatori delle «mete del [nuovo] sistema universale», i quali accolgono queste «dalla divina Trinità» (ibidem).

 

• Dopodiché allo «spazio» o «luogo» nuovo del futuro sistema universale si avvicinano i Cherubini,

gli Spiriti che hanno il compito di «elaborare» le mete consegnate loro dai Serafini

e ciò significa di «trasformarle» in «piani» realmente «eseguibili».

• Durante tale «messa in atto», nello spazio del futuro sistema universale

i Cherubini creano una specie di campo di forze, quale sorgente di ispirazioni

che dà l’impulso alla successiva categoria di Spiriti gerarchici, i Troni, di iniziare con la loro azione creatrice.

• Essi accolgono in forma di massime ispirazioni i piani dei Cherubini, colmati dalla saggezza universale

e li mettono «realmente» in atto e con ciò danno inizio alla creazione di un nuovo sistema universale

nel senso delle parole: «In questo spazio sferico i Troni dalla loro entità fanno fluire il fuoco primordiale.»

 

• Con questo sacrificio della sostanza del proprio essere,

compiuto dai Troni sull’altare dell’evoluzione del mondo,

ebbe inizio la vera e propria evoluzione del nostro cosmo.

 

Detto brevemente:

Nel processo di nascita del nuovo sistema universale

• i Serafini creano un involucro quale «luogo» della futura creazione;

• i Cherubini riempiono con le loro forze lo «spazio sferico» così formatosi,

generando in esso una specie di «alta pressione» spirituale che agisce come ispirazione,

• sotto il cui influsso poi iniziano i Troni con la loro ATTIVITÀ CREATRICE.

 

Questa fa emergere l’antico Saturno come pure il fondamento per il futuro corpo fisico dell’uomo:12

Serafini – Creazione dell’involucro

Cherubini – Formazione di un campo di forze (o di ispirazioni) in esso

Troni – Inizio del processo di creazione.

 

Questi tre tipi di azione delle entità della prima Gerarchia

che stanno alla sorgente del nostro sistema cosmico,

per la successiva evoluzione dei sette sistemi planetari (da Saturno a Vulcano)

hanno il significato del più alto archetipo spirituale.

 

Per questo si ripetono come punto di partenza in tutti i successivi gradi di evoluzione planetaria del nostro sistema solare, solo con la differenza che ogni volta ad essi partecipano nuovi esseri gerarchici, che durante la loro evoluzione a quel tempo hanno raggiunto il corrispondente grado.13

 

• Così sull’antico Sole non sono i Serafini a formare il suo involucro, ma i Cherubini, saliti al grado evolutivo di esso.

E il campo di forze (o di ispirazioni) all’interno della sfera dell’antico Sole

ora lo formano i Troni che hanno raggiunto il successivo grado nella loro evoluzione (il grado dei Cherubini).

Ora essi non agiscono solo come diretti creatori, ma anche come ispiratori di creatori.

Questi sull’antico Sole sono gli Spiriti della saggezza (le Dominazioni o Kyriotetes)

che mediante il sacrificio della sostanza del proprio essere, nel cosmo creano l’antico Sole e su di esso anche il germe del corpo eterico umano.

 

• Dopodiché sull’antica Luna i Troni creano l’involucro esteriore della nuova condizione planetaria del sistema solare.

Gli Spiriti della saggezza lo riempiono con le forze di alte ispirazioni,

ai quali poi segue la Gerarchia degli Spiriti del movimento che si elevano al grado di creatori.

Mediante il loro sacrificio di sostanza del proprio essere nasce un nuovo corpo planetario, l’antica Luna e su di essa il germe del corpo astrale umano.

 

• Sulla Terra poi questo processo si ripete, tuttavia con l’essenziale differenza

che alla nascita del nostro sistema solare14 per la prima volta partecipano soltanto gli Spiriti della seconda Gerarchia:

 gli Spiriti della saggezza creano il suo involucro, gli Spiriti del movimento il campo di forze ispirativo in esso e poi,

seguendo le loro ispirazioni, gli Spiriti della forma danno per la prima volta inizio alla loro creazione autonoma nell’universo.

 

Questi Spiriti che nella Bibbia vengono nominati Elohim sono i veri creatori della Terra e dell’uomo.

Mediante il sacrificio della sostanza del proprio essere, dotarono l’uomo del principio dell’io individuale.15

Questo spiega anche il perché è proprio la seconda Gerarchia o Gerarchia solare

(vedi O.O. 236, 27.6.1924) a ricoprire una posizione centrale nell’evoluzione terrestre.16

È per questo che in un determinato momento dell’evoluzione cosmica

essa dovette accogliere nel proprio centro la seconda Persona della Trinità,

il Figlio di Dio, il Cristo, che nel suo cammino dalla più alta sfera spirituale verso la Terra

si unì anzitutto con l’ambito solare, poiché da esso gli Spiriti della seconda Gerarchia compiono la guida del nostro sistema solare.

 

 

In molte conferenze Rudolf Steiner ha descritto le diverse tappe di questo cammino macrocosmico del Cristo,

in un primo momento verso il Sole e da là sulla Terra.

• Così in una conferenza del 24.4.1922 egli mise in rilievo questa discesa nella sfera solare da regioni ancor più elevate del mondo spirituale

(«il Cristo è disceso sul Sole da altezze ancor più elevate». 0.0. 211),

e il 13.4.1912 egli disse che il Cristo entrò in questa sfera «attraverso la porta dello Spirito solare della saggezza» (0.0. 136).

• Poi, dopo aver attraversato nella sfera solare la Gerarchia degli Spiriti del movimento,

il Cristo si unì con i sette Elohim solari guida dell’evoluzione della Terra (gli Spiriti della forma) e li guidò (v. 0.0. 103, 20.5.1908).

 

Da allora in tutti i Misteri e nelle religioni dell’antichità

il Cristo venne venerato quale supremo Spirito del Sole e guida dell’intero regno solare.17

Così, nella nostra attuale epoca cosmica,

gli Spiriti della seconda Gerarchia, i Kyriotetes, i Dynamis e in modo del tutto particolare gli Exusiai,

nell’evoluzione della Terra e dell’umanità rivestono un ruolo centrale, fondamentale.

Il loro collegamento con il Cristo, quale supremo Spirito solare,

nella meditazione della Pietra di Fondazione viene portato ad espressione con le parole:

 

«Poiché la volontà del Cristo domina all’intorno

Nei ritmi universali dispensatrice di grazia alle anime.

Kyriotetes, Dynamis, Exusiai,

Fate che l’Oriente accenda di fuoco,

Ciò che attraverso l’Occidente assume forma.»

 

• Da un lato queste parole indicano il collegamento degli Spiriti della seconda Gerarchia con il Cristo

• e dall’altro lato il loro collegamento con il Sole (di questo parla il loro apparente movimento nella volta del cielo in direzione da Oriente a Occidente).

Inoltre sono proprio gli Spiriti solari della seconda Gerarchia, al cui apice stanno gli Spiriti della saggezza a formare il nuovo essere comune:

la celeste Sofia,mediante il comune agire nel macrocosmo con gli Spiriti della terza Gerarchia al loro servizio.18

 

Ne deriva l’importanza della divina Sofia per l’evoluzione dell’eone terrestre,

alla cui fine i Misteri della Sofia devono diventare i Misteri centrali,

poiché solo con il loro aiuto il Cristo verrà compreso nel suo significato cosmico (solare).

Come illustrato nel primo capitolo di un’altra opera dell’autore19,

l’essere spirituale che collega la celeste Sofia con l’umanità è l’Antroposofia.

 

E così, con la fondazione dell’Antroposofia nel primo quarto del XX secolo iniziò anche il dischiudersi dei Misteri della celeste Sofia.

Se ora ci rivolgiamo alla creazione della prima Gerarchia sull’antico Saturno,

allora, partendo da tale archetipo, possiamo seguire l’ulteriore azione nelle epoche cosmiche dopo l’eone terrestre.

 

Così

• nell’eone di Giove, le sue Gerarchie guida agiranno nel seguente modo:

۰ gli Spiriti del movimento creeranno l’involucro del cosmo di Giove,

۰ gli Spiriti della forma il campo ispirativo

۰ e i veri e proprie creatori di Giove saranno gli Spiriti della Personalità (Arcai).

• Nell’eone di Venere

۰ saranno poi gli Spiriti della forma a formare l’involucro,

۰ le ispirazioni deriveranno dagli Spiriti della Personalità

۰ e gli Arcangeli ne saranno i creatori.

• Nell’epoca di Vulcano infine,

۰ gli Spiriti della Personalità agiranno nell’involucro esteriore,

۰ gli Arcangeli nel campo ispirativo

۰ e Vulcano stesso lo creeranno gli Angeli.

 

Con ciò, tutte e tre le categorie degli Spiriti della terza Gerarchia guideranno insieme l’eone di Vulcano che conclude il nostro periodo cosmico,

così come tutte e tre le categorie della seconda Gerarchia, la Gerarchia solare, insieme guidano il nostro attuale eone terrestre

e tutte e tre le categorie degli Spiriti della prima Gerarchia insieme guidarono l’eone dell’antico Saturno.

 

 

La meditazione della Pietra di Fondazione

ci indica un tale agire delle entità gerarchiche nel corso dell’evoluzione del mondo.

• L’«Esercita il ricordare nello Spirito» nella sua prima parte

si estende fino all’azione dei Serafini, Cherubini, Troni, nel processo di creazione dell’antico Saturno;

• l’«Esercita il riflettere nello Spirito» nella seconda parte,

conduce fino all’attività creatrice dei Kyriotetes, Dynamis, Exusiai,

quali guide dell’eone terrestre e servitori cosmici dell’entità del Cristo collegata ad essi, dello Spirito solare guida,

• ed il «vedere nello Spirito» nella terza parte,

indica la futura evoluzione del nostro cosmo fino alla sua settima e ultima incarnazione,

l’eone di Vulcano che verrà guidato dalle Arcai, dagli Arcangeli e dagli Angeli.

 

Tutto ciò può essere riassunto nel seguente modo:

 

 

 

 

 

 

 

 

Ora c’è ancora da dare una risposta a come sarà il successivo grado di questo processo cosmico. Naturalmente non sarebbe possibile se Rudolf Steiner non ci avesse dato alcune comunicazioni della sua Indagine spirituale sull’ulteriore evoluzione dopo la condizione di Vulcano.20 Nel ciclo già sopra menzionato «Le Gerarchie spirituali e il loro riflesso nel mondo fisico» egli espresse:

• «Nell’evoluzione di Vulcano tutte le entità che per così dire sono emerse da piccoli inizi dell’esistenza di Saturno [queste parole si riferiscono prevalentemente agli uomini] sono nel massimo senso spiritualizzate, insieme esse sono diventate non solo Sole, ma Sole superiore. Vulcano è più del Sole e con questo ha raggiunto la maturità al sacrifìcio, la maturità al dissolversi… Il Sole [Vulcano] dunque si dissolverà, irradierà la sua entità».

 

E ancora:

• «Quando un Sole è giunto al punto di unirsi di nuovo con i suoi pianeti, allora diventa dintorno, allora esso stesso diventa uno zodiaco» per poi procedere ad una nuova creazione nell’universo.

• «Ciò che una volta si è sviluppato entro un sistema solare, ora può agire dallo spazio universale e partorire e creare da se stesso un nuovo sistema solare» (O.O. 110, 14.4.1909 – II).

 

Se ora osserviamo ciò che qui ha detto Rudolf Steiner dal punto di vista

di come ha agito l’archetipo sopra descritto nell’evoluzione, possiamo dire:

Dopo l’esistenza di Vulcano

gli Arcangeli (Dominazioni) daranno inizio alla nuova evoluzione del mondo e creeranno un nuovo «spazio» (zodiaco) nell’universo,

dopodiché gli Angeli (Virtù) riempiranno questo spazio con le loro ispirazioni cosmiche

e in questa corrente dell’evoluzione cosmica entreranno i veri e propri creatori del nuovo sistema solare,

e questi saranno gli uomini (spiriti dell’amore e della libertà) (Potestà).

D’ora in poi essi si innalzeranno al grado «del grande servizio di sacrificio cosmico», quale ultima parte costitutiva della globalità gerarchica (ibidem).

 

 

 

 

 

 

Naturalmente il nuovo sistema solare che verrà creato poi dagli uomini si differenzierà fondamentalmente dal cosmo dell’antico Saturno.

Infatti, a quel tempo l’umanità sarà divenuta la decima Gerarchia,

caratterizzata da Rudolf Steiner come la Gerarchia della libertà e dell’amore (v. O.O. 110, 18.4.1909 – II).

 

Essa allora creerà un sistema solare, il cui fondamento per la prima volta nell’intera evoluzione del mondo sarà la forza del Cristo,

l’amore e la forza dello Spirito Santo, la luce della saggezza (della suprema conoscenza),

che può essere donata all’anima che mediante i propri sforzi ha conseguito la piena libertà interiore.

 

«Dove le eterne mete degli Dei

Luce dell’essere universale

All’io proprio

Perché possa volere in libertà

Donano.»

 

Dall’unione e dal comune agire di entrambe le forze: dell’amore del Cristo e della saggezza dello Spirito Santo nell’anima,

nasceranno le azioni creatrici del bene, dalle quali la 10a Gerarchia creerà il nuovo sistema solare.

I tre citati elementi, dai quali esso nascerà sono contenuti in germe nell’ultima,  quarta parte della meditazione della Pietra di Fondazione.

 

Queste mete veramente grandiose dell’evoluzione del mondo e dell’umanità

possono tuttavia essere raggiunte solo se nell’odierno eone terrestre nell’anima vengono accolti il calore e la luce del «Cristo-Sole»;

il calore del suo amore, entrato nell’esistenza della Terra mediante il Mistero del Golgota,

• e la luce dello Spirito Santo da Lui inviato a Pentecoste.21

 

Infatti, nel «Cristo-Sole», di cui parla la IV parte della meditazione,

abbiamo già un germe di quel Sole superiore che un giorno dovrà nascere dall’azione creatrice degli uomini alla fine dell’eone di Vulcano.

 

Anche l’archetipo del grande sacrificio che poi gli uomini compiranno insieme agli Spiriti della terza Gerarchia,

sacrificando il «Sole superiore», affinché esso possa trasformarsi in uno zodiaco nuovo, lo troviamo già nell’atto del Cristo sul Golgota.

È per questo che nell’esoterismo cristiano Egli viene anche nominato il «Grande Sacrificio» o «l’Agnello mistico» (O.O. 102, 27.1.1908).

 

Come abbiamo visto, il fondamento per l’azione creatrice dell’umanità, della Gerarchia della libertà e dell’amore, nel macrocosmo

viene creata in particolare dalle due Gerarchie che stanno sopra di essa, dagli Arcangeli e dagli Angeli.

Perciò quando Rudolf Steiner parlava della decima Gerarchia, nel contempo egli nominò anche queste due categorie di entità spirituali.

 

• «E come verrà detto degli uomini, quando li inseriamo nelle Gerarchie?

Dopo gli Arcangeli e gli Angeli, gli Arcimessaggeri e i Messaggeri,

alla serie delle Gerarchie sarà da aggiungere lo Spirito della libertà e lo Spirito dell’amore

e questa, incominciando dall’alto è la decima delle Gerarchie che tuttavia è intesa in evoluzione,

ma appartiene alle Gerarchie spirituali» (0.0. 110, 18.4.1909 -II).

 

 

 


 

Note:

7  – Vedi la descrizione della Posa della Pietra di Fondazione, nota 1, op. cit., cap. «I ritmi del Convegno di Natale», vol. I.

8 – Sono intesi il mondo fisico del corpo, il mondo animico e la «regione dello Spirito» come descritti nel libro Teosofia (O.O. 9).

9 – Nell’uomo e nel cosmo agiscono naturalmente di continuo sia le forze della Trinità, sia quelle delle entità delle diverse Gerarchie al loro servizio. Qui va tuttavia osservato solo l’aspetto della loro azione che viene rappresentato nella meditazione della Pietra di Fondazione.

10 – Poiché sull’antico Saturno non esisteva ancora alcuno spazio nel senso odierno della parola, ciò che qui viene detto è solo un tentativo di illustrare nel linguaggio terreno qualcosa di non descrivibile secondo il suo essere.

11 – Quando Rudolf Steiner qui usa le parole «spazio sferico» egli sottolinea che non si tratta di processi spaziali, bensì di processi puramente spirituali.

12 – Più tardi a questo lavoro degli Spiriti della prima Gerarchia si aggiunge anche l’azione della seconda Gerarchia, dei Kyriotetes, Dynamis, Exusiai, come pure degli Spiriti della Personalità (Arcai), i quali sull’antico Saturno compiono la loro «condizione umana». L’impulso originario che conduce alla nascita del nuovo sistema universale tuttavia, non parte da loro, ma solo dagli Spiriti della prima Gerarchia. Dopodiché sull’antico Sole a questa comune azione delle Gerarchie si aggiungono gli Arcangeli e sull’antica Luna gli Angeli.

13 – In questo, le prime due categorie degli Spiriti della prima Gerarchia, i Serafini e i Cherubini, partecipano in piena libertà al processo di nascita del nuovo sistema cosmico, poiché non ne hanno bisogno per la loro evoluzione, mentre i Troni nella loro azione creatrice seguono la legge della necessità, poiché possono raggiungere il successivo grado evolutivo soltanto mediante il loro sacrificio (vedi O.O. 11). Questa differenza vale anche per gli altri gradi, ancora da descrivere.

14 – Nel passaggio da una condizione planetaria alla successiva, si può parlare anche della nuova nascita di un sistema solare, poiché ogni apparizione (Manvantara) è preceduta da una pura condizione spirituale (Pralaya).

15 – Vedi O.O. 102,29.2.1908, e 0.0. 13.

16 – Infatti, nella loro globalità essi sono i creatori dell’eone terrestre.

17 – In merito alla via cosmica del Cristo verso la Terra, vedi dettagli in S. O. Prokofieff: Le dodici notti Sante e le Gerarchie spirituali, Parte I, cap. 2, Edizioni Arcobaleno, Oriago (Ve).

18 – Vedi precisazioni in S. O. Prokofieff: La celeste Sofia e l’essere Antroposofia, Parte n, Edizioni Arcobaleno, Oriago (Ve).

19 – Vedi nota 18.

20 – Nel suo libro Dalla cronaca dell’Akasha Rudolf Steiner descrive che a Vulcano seguiranno ancora cinque condizioni cosmiche, le quali, con le sette precedenti costituiranno la dodecaedricità del ciclo universale (vedi O.O. 11, Parte II, cap. 3).

21 – Vedi dettagli sull’azione del calore e della luce del «Cristo-Sole» nella nota 1, op. cit., cap. «L’atto misteriosofico di Posa della Pietra di Fondazione il 25 dicembre 1923», vol. I, e «La filosofia della libertà e il Convegno di Natale», Vol. III.