La costruzione del Goetheanum interiore, come cammino verso l’avvento del Cristo eterico

Le 12 notti sante e le Gerarchie Spirituali – Parte II (3a)


 

«E l’Edificio divenne Uomo»

parole di Rudolf Steiner incise su una vetrata del Goetheanum.

 

Nel capitolo «Alcuni effetti dell’Iniziazione», contenuto nel libro «L’iniziazione» (O.O. 10), Rudolf Steiner testimonia del fatto che per penetrare in piena coscienza nel mondo spirituale ed in particolare per orientarsi in modo reale in esso è necessario non soltanto che si aprano gli organi superiori di percezione nel corpo astrale (il fiore di loto), ma anche la padronanza di determinati processi nel corpo più denso, nel corpo eterico. Quest’ultimo fatto è possibile soltanto creando nella regione del cuore fisico una specie di centro per le correnti fondamentali del corpo eterico.

 

Il processo di formazione progressiva di questo centro, secondo le indicazioni di Rudolf Steiner,

consiste di tre gradini.

 

Dapprima, con l’aiuto di determinati esercizi spirituali, deve essere formato un «centro provvisorio» per le correnti del corpo eterico. Questo centro dapprincipio non si trova nella regione del cuore, bensì nel capo, più precisamente nella regione del fiore di loto a due petali, situata «fra gli occhi». Inoltre il posto principale è occupato dallo sviluppo di un pensiero più vivo, mobile, sempre più libero dalle impressioni sensoriali esteriori.

Nelle parole che seguono Rudolf Steiner indica gli esercizi che favoriscono ciò

▸ «Si inizia con una cosa molto semplice, che è adatta ad approfondire il pensiero della testa, sensato, ragionevole. Questo pensiero diviene così libero ed indipendente da tutte le impressioni ed esperienze sensoriali. Sarà, in una certa misura, concentrato in un punto, che l’uomo avrà interamente in suo potere. Mediante ciò si creerà un punto provvisorio per le correnti del corpo eterico. Questo centro dapprima non si trova ancora nella regione del cuore, ma nella testa. Al chiaroveggente esso si mostra come punto di partenza di movimenti.»

 

In seguito, quando questo centro nella testa è completamente formato, con l’aiuto di ulteriori esercizi, va spostato nella regione della laringe, vicino a ciò che si chiama il fiore di loto a sedici petali.

Grazie a ciò il discepolo diventa capace di «determinare egli stesso la situazione del suo corpo eterico», e anche di dirigerne alcune correnti e movimenti. Queste correnti e movimenti, come raggi luminosi-eterici ▸ «irradiano … allora a partire da questa regione (la laringe). Essi illuminano lo spazio animico intorno all’uomo»

Contemporaneamente un tale spostamento del centro delle correnti eteriche nella regione della laringe porta alla formazione intorno a tutto il corpo eterico di una specie di «involucro reticolato» che lo separa dal mondo eterico esteriore. Il risultato è che il corpo eterico cessa di essere più o meno una formazione senza forma ed acquisisce una configurazione «esteriore» strettamente articolata, chiusa in sè.

 

L’evoluzione successiva consiste nel fatto che il «centro provvisorio» deve essere ora trasferito direttamente nella regione del cuore, nella regione del fiore di loto a dodici petali. Grazie a questo l’uomo viene dotato di una nuova facoltà spirituale, la facoltà di accogliere la «parola interiore».

Rudolf Steiner dice più avanti:

▸ «Da quel momento tutte le cose acquisiscono per l’uomo un nuovo significato. Esse divengono in certa misura spiritualmente udibili nella loro più interiore essenza; esse parlano all’uomo della loro propria essenza.»

 

Se trasportando il centro spirituale del corpo eterico dalla regione della testa a quella della laringe si apre la possibilità di reali percezioni spirituali (esperienza immaginativa), trasferendolo allora nella regione del cuore l’uomo definitivamente «entra nel Mondo Spirituale» e acquisisce contemporaneamente in esso la possibilità di giudicare in modo certo le sue esperienze soprasensibili, come pure – e questo ha un significato definitivo – egli penetra nel mistero del «legame di questi mondi superiori col nostro mondo sensibile.» Quest’ultima è condizione indispensabile per un cammino d’iniziazione contemporanea correttamente inteso.

 

I tre gradini sopradescritti dell’evoluzione spirituale, che conducono l’uomo alla padronanza di determinati processi nel suo corpo eterico ed al radicarsi pienamente cosciente nel suo ambiente spirituale-eterico più vicino – il che è uno dei compiti principali del nostro tempo -, hanno trovato la loro piena espressione artistico-occulta nelle forme architettoniche e nelle forme plastiche del primo Goetheanum. Poiché nulla avrebbe potuto maggiormente contribuire all’avanzare di tutta l’umanità verso la nuova «cultura eterica», che la possibilità di contemplare dal di fuori, in forma puramente artistica, quei gradini d’evoluzione interiore che ogni uomo deve realizzare in futuro, se l’umanità vorrà in generale restare fedele alla sua predestinazione superiore.

 

Se noi ora, dal punto di vista cui abbiamo accennato, ci rivolgiamo ad esaminare il primo Goetheanum troviamo nelle sue forme e nella sua plasticità una valida conferma di ciò che è stato detto.

Così, immedesimandosi in modo meditativo nelle forme del suo portale occidentale, possiamo sperimentare il suo motivo principale, situato al di sopra del trittico della vetrata, come una specie di metamorfosi del fiore di loto a due petali. Questo motivo appare in forma ancora più diretta nella vetrata rossa centrale, pure situata nella parte occidentale dell’edificio, sulla quale è rappresentato il volto dell’essere umano che contempla lo Spirito, volto sul quale è chiaramente disegnato al centro della fronte il fiore di loto a due petali.

 

 

 

 

Troviamo infine la soluzione definitiva della forma misteriosa al centro del portale occidentale, su entrambe le imposte della vetrata rosa dove, a sinistra, è rappresentato il portale occidentale del Goetheanum, mentre a destra è raffigurata la sua metamorfosi in volto umano. Il suo motivo plastico principale si trasforma inoltre nell’immagine di un fiore di loto a due petali fortemente aperto, rappresentato sotto l’aspetto di una doppia forma vegetale, che cresce direttamente nella regione situata fra gli occhi e che di là si apre, come i petali di un fiore, incontro ai raggi del Sole spirituale.