Lo spazio della piccola cupola

Le 12 notti sante e le Gerarchie Spirituali – Parte II (3c)


 

Come abbiamo visto, il processo di trasferimento del centro provvisorio, che si forma nella regione degli occhi per le correnti eteriche, verso la regione della laringe, è legato alla possibilità di cambiare la posizione di tutto il corpo eterico, «di girare il corpo eterico … in tutte le direzioni» e, infine, è legato al formarsi del suo «involucro reticolato». Qualcosa di analogo, ma come sotto un aspetto piuttosto «macrocosmico», doveva avvenire nella sala grande del Goetheanum.

 

Le parole che vi venivano pronunciate e tutto il lavoro spirituale che vi si svolgeva, avrebbe dovuto sviluppare sempre più, rafforzare ed espandere il particolare involucro eterico che esisteva fin dall’inizio intorno al Goetheanum, l’involucro del futuro Tempio dei nuovi Misteri.133 Questo involucro eterico doveva col tempo rafforzarsi al punto che, nella sua azione di ritorno sulle persone radunate nella sala grande, esso avrebbe potuto prepararle al passaggio cosciente della soglia, alla reale percezione delle immagini sotto l’impressione di tutto ciò che avveniva nel Goetheanum, ed in particolare, come risultato dell’esperienza dei processi della metamorfosi delle sue forme e delle forze che agiscono nei loro «intervalli», dell’etere sonoro, che riflette l’armonia delle sfere.134

 

Il gradino successivo del cammino dell’apprendistato spirituale è l’ulteriore trasferimento del centro delle principali correnti eteriche del corpo eterico dalla regione della laringe alla regione del cuore, legato pure al passaggio dal fiore di loto a 16 a quello a 12 petali.

 

Nel primo Goetheanum a questo terzo gradino conclusivo corrisponde, muovendosi da ovest verso est, il passaggio dallo spazio della grande cupola allo spazio della piccola.

La legge numerica fondamentale di quest’ultima è la dodecaità rappresentata dai capitelli, dalle colonne, dai troni, e principalmente dai dipinti della cupola.

Inoltre tutto lo spazio della piccola cupola nel suo complesso era stato organizzato in modo tale da costituire effettivamente il centro spirituale, il «santo dei santi» di tutto l’edificio, il suo vero cuore.

 

Di qui deriva anche il legame della piccola cupola con il cuore eterico dell’uomo,

come pure con il fiore di loto accanto ad esso situato.

 

Di questo legame testimonia non soltanto la legge numerica del 12 che è alla sua base, ma innanzitutto il Gruppo ligneo situato nella sua parte orientale (e la ripetizione del suo motivo ancora una volta in alto, nei dipinti). In questo Gruppo, in forme artistico-plastiche è rappresentata l’azione dell’Essere del Cristo «nell’organizzazione del cuore dell’Uomo», nel suo sistema ritmico, che conduce all’equilibrio le forze di Lucifero che agiscono «dal basso», a partire dal sistema del ricambio e delle membra (O.O. 194, 28.11.1919).

 

Soltanto grazie a quest’equilibrio ed alla completa purificazione, che vi è legata, della regione eterica del cuore, l’uomo può pervenire all’esperienza del profondo Mistero cristiano che vi si svolge continuamente e che Rudolf Steiner ha descritto dettagliatamente nella conferenza: «L’eterizzazione del sangue. L’intervento del Cristo eterico nell’evoluzione terrestre» (O.O.130, 1.10.1911).

 

Nel libro «L’iniziazione» si parla del fatto che, come risultato del trasferimento del centro delle principali correnti del corpo eterico dalla regione della laringe alla regione del cuore, l’uomo consegue una attitudine spirituale del tutto nuova, l’attitudine a recepire «la parola interiore». È proprio questa parola «interiore» o «cordiale», che poteva essere anch’essa recepita dall’uomo a partire da tutta la configurazione artistico-architettonica della piccola cupola, per trasformarsi nella regione della sua laringe in parole umane spiritualizzate, che avrebbe potuto in seguito, a partire dal pulpito situato sulla «spartiacque» degli spazi della grande e della piccola cupola, risuonare nella sala, riempita spiritualmente di uomini in stato di aspirazione spirituale, come una nuova annunciazione dello Spirito.

 

Proprio a questa attività nel Goetheanum corrisponde, sul cammino dell’apprendistato il gradino interiore seguente:

▸ «Egli (il discepolo spirituale) inizia a condividere la vita dell’ambiente circostante e può lasciarla vibrare come reminiscenza nel movimento dei suoi fiori di loto.»

 

Così l’uomo doveva apprendere nel primo Goetheanum a rispondere a tutto ciò che succedeva in esso coi i suoi organi di senso spirituali evolventi.

Il processo spirituale descritto nelle linee generali può essere qui rivisto in modo più dettagliato.

 

Nella conferenza del 1 maggio 1915 (O.O. 161), Rudolf Steiner parla del fatto che, durante il tirocinio spirituale il corpo eterico dell’uomo in particolare le parti del capo, diventano sempre più grandi, e, come conseguenza di ciò, si ha la graduale formazione di un secondo cuore eterico «al di fuori del suo corpo»:

▸ «L’uomo cresce contemporaneamente in modo eterico fuori di se stesso e la caratteristica è che l’uomo, mentre dunque cresce etericamente fuori da se stesso, sviluppa al di fuori di se stesso qualcosa di simile, direi, ad una specie di cuore eterico … Una specie di cuore spirituale, che è al di fuori del nostro corpo fisico, si forma, parallelamente a tutti i fenomeni che avevo descritto ne «l’Iniziazione» come si forma la rete sanguigna che ha il cuore come centro.»

 

Rudolf Steiner illustra più avanti questo processo con un piccolo schizzo, sul quale è segnato esattamente il «punto» nel corpo eterico, nel quale si colloca il «nuovo cuore eterico», e precisamente – ad una qualche distanza dalla testa, al di sopra del suo occipite.

 

Questo nuovo cuore eterico, che l’uomo stesso, nel corso del suo tirocinio spirituale, crea in parallelo col cuore eterico che gli è stato originariamente donato dagli Dei, è, in senso spirituale, il primo passo sul cammino di un graduale «capovolgimento» (Umstulpung) del cuore, cioè la creazione, a partire da un organo centrale, di un nuovo organo eterico di percezione situato alla periferia.

 

Questo «capovolgimento» (Umstulpung) del cuore può essere meglio compreso prendendo ad esempio dei rapporti piuttosto macrocosmici. E precisamente esiste una legge secondo la quale la materia della nostra Terra si addensa al centro e vi «sparisce» in quanto sostanza fisica per riapparire in seguito alla periferia, ma in forma metamorfosata (eterica) (O.O. 110, 18.4.1909).

Ad uno stadio ancora più elevato questo processo si ripete in ciò che acquisisce il Sole, come stella fissa e centro di un determinato sistema solare, comprendendo i gradi della sua evoluzione.

 

Secondo la testimonianza di Rudolf Steiner, il Sole, a questo stadio conclusivo termina la sua esistenza come centro di un sistema e, passando attraverso una specie di metamorfosi spirituale, appare nuovamente, sotto una forma completamente trasformata, ma ora alla periferia, come nuovo cerchio dello Zodiaco (O.O. 102, 27.1.1908).

 

Qualcosa di simile, ma a livello microcosmico, avviene nel processo di formazione del nuovo cuore eterico. Con ciò le forze spirituali del cuore originario si accorpano in un unico centro e vi «scompaiono», ricomparendo poi nuovamente, sotto una forma trasformata, alla periferia del corpo eterico, inizialmente in un suo determinato punto, (al di sopra dell’occipite), e poi – a misura della sua ulteriore evoluzione – abbracciandolo interamente (Rudolf Steiner parla in relazione a ciò non soltanto del cuore periferico, ma anche di un sistema di circolazione sanguigna eterica periferica [Blutnetz]).

 

In tal modo ciò che prima era un organo eterico soltanto all’interno del corpo umano diventa ora alla periferia del corpo eterico un organo completamente nuovo, un organo superiore di percezione spirituale.

Esprimendo ciò in un linguaggio più cosmologico possiamo anche dire: il cuore eterico umano, come «sole» di tutto il suo essere eterico, si prepara dallo stadio presente della sua evoluzione a passare – grazie al lavoro meditativo dell’uomo – ad uno stadio più elevato quello di cerchio microcosmico dello Zodiaco», a diventare cioè un nuovo organo periferico che abbraccia tutto il corpo eterico.

 

Una premessa oggettiva, che rende possibile questo processo spirituale, fu la separazione graduale del cuore eterico da quello fisico, iniziata per tutta l’umanità a partire dal 1721 (O.O. 190, 156 5.4.1919). Per mezzo dell’apprendistato spirituale contemporaneo questo processo di formazione del cuore periferico può essere considerevolmente accelerato, anche se la sua piena acquisizione nell’ambito di tutta l’umanità si avrà soltanto alla fine dell’evoluzione terrestre, quando la Terra passerà all’eone successivo, quello di Giove. Allora il cuore dell’uomo tutto intorno a lui sarà un possente organo eterico di percezione sovrasensibile, dotato di una struttura dodecadica compiuta, in grado di percepire in ogni istante in piena coscienza, le ispirazioni provenienti dalle 12 regioni del cerchio dello Zodiaco per essere così costantemente collegato con tutto il Macrocosmo e, in primo luogo, col Rappresentante di tutte le sue forze sulla Terra – l’Essere del Cristo.

 

E ad un livello veramente eccezionale il primo Goetheanum doveva favorire lo sviluppo e la crescita del «cuore periferico» descritto, in particolare mediante l’architettonica interiore della sua piccola cupola, che è, in forma artistica, l’immagine esteriore visibile di questo nuovo organo spirituale di conoscenza a dodici arti, attraverso il quale si realizzerà un giorno il legame dell’uomo con l’essere del Cristo e con tutto il Macrocosmo che circonda la nostra Terra.

 

In tal modo, ciò che, nel trasferire al centro delle correnti del corpo eterico nella regione del cuore, emerge all’inizio come capacità di percepire la «parola interiore», dovrà gradatamente trasformarsi in una capacità sempre più elevata: in un legame cosciente dell’uomo con tutta la sfera macrocosmica del Logos e del suo Portatore, il Cristo.135

 

 


 

Note:

133. Vedi a proposito dell’involucro eterico che aveva circondato il primo Goetheanum «Rudolf Steiner e i Misteri fondamentali del nostro tempo», cap. 4: «Goetheanum terrestre e Goetheanum celeste».

134. Si può descrivere nel modo seguente l’azione dei quattro tipi di etere nel primo Goetheanum. Come risultato del fatto che il Goetheanum e tutte le forme interiori furono eseguite in legno, l’etere di calore vi realizzò la sua azione in modo del tutto particolare. Le sue vetrate erano legate all’etere di luce. Inoltre l’azione dell’etere di suono doveva manifestarsi innanzitutto nella sala grande (nella sua parte occidentale fu collocato per questo un organo e riservato il posto per l’orchestra). Infine, l’etere di vita doveva in particolare manifestarsi nelle forme e in tutta la presentazione artistica della sala piccola.

135. A proposito del fatto che il Macrologos possieda la «struttura» dodecadica che abbraccia il mondo, vedi la conferenza del 12.6.1912 (O.O. 137).