Lo Spirito del Goetheanum

Del rapporto con Rudolf Steiner


 

La composizione esoterica della Società Antroposofica

Sin dall’inizio della sua attività antroposofica, ancora in qualità di segretario generale della Sezione tedesca della Società Teosofica fondata nell’autunno del 1902, Rudolf Steiner si prese particolarmente cura della formazione del lavoro antroposofico in gruppi. Accanto al perfezionamento della moderna disciplina occulta, vale a dire collegata con lo Spirito del tempo77, questa fu la sua più importante attività negli anni iniziali dello sviluppo del Movimento Antroposofico.

 

Queste due direzioni della sua attività erano profondamente collegate l’una con altra. Infatti, il compito della disciplina occulta consiste nel fatto che deve condurre l’uomo ad afferrare il suo Io superiore. A seconda del Karma dell’uomo questo cammino può richiedere più di una incarnazione. Esiste tuttavia ancora un’altra possibilità di accostarsi all’Io superiore. Ciò avviene quando uomini dal loro comune Karma lavorano insieme spiritualmente. In questo caso, in modo «indiretto» possono sperimentare qualcosa del loro Io superiore.

 

▸ «L’uomo sperimenta qualcosa del proprio [vero] Io solo indirettamente, quando entra in relazione con altri uomini e il Karma va compendosi. Quando veniamo a trovarci di fronte a un altro essere umano e si svolge fra lui e noi qualcosa che fa parte del nostro Karma, allora penetra in noi parte dell’impulso proveniente dal vero Io» (O.O. 187, 27.12.1918).78

 

È in questo che sta il motivo esoterico del fatto che l’evoluzione interiore dell’uomo oggi deve assolutamente avanzare con la formazione di comunità di uomini. Perciò Rudolf Steiner, durante i suoi numerosi viaggi, prima in Europa centrale e poi anche oltre, diede impulsi per la fondazione di singoli gruppi (rami) di soci, nei quali dopodiché veniva coltivato insieme il patrimonio di saggezza antroposofico. Rudolf Steiner inaugurò personalmente molti di essi. Poi, soprattutto nell’anno 1923 Rudolf Steiner visitò diversi Paesi europei e incoraggiò i gruppi di soci a fondare le Società di Paese.79

 

Dopodiché per il Natale 1923 vennero invitati a Dornach tutti i soci e rappresentanti dei gruppi (rami), come pure delle Società di Paese e le loro Presidenze, per chiamare in vita insieme la Società mondiale con il nome «Società Antroposofica Universale». Come le Società di Paese sono cresciute in modo organico dal comune lavoro e dall’unione dei singoli gruppi, così la Società mondiale è nata dalla cooperazione e reciproca fecondazione delle diverse Società di Paese. Durante il Convegno di Natale Rudolf Steiner mise in rilievo questa nascita organica della Società Antroposofica Universale dall’unione delle Società di Paese con le seguenti parole:

▸ «Era stato dato da me l’impulso affinché si fondassero Società di Paese sulla cui base poi qui, a Natale, venisse fondata la Società Antroposofica Universale» (O.O. 260, 27.12.1923).

 

In questo modo sin dall’inizio, accanto a promuovere l’evoluzione individuale dei suoi allievi nel senso del libro L’iniziazione, Rudolf Steiner si prese cura anche della configurazione dell’«edificio» sociale (nelle conferenze iniziali nominato «tempio» spirituale) della Società Antroposofica. In questo senso durante il Convegno di Natale Rudolf Steiner parlò del «Goetheanum spirituale», che doveva essere edificato dai soci della Società fondata a nuovo, ▸ «che innanzitutto qui deve esistere un Goetheanum spirituale, e cioè al più presto possibile» (O.O. 260, 31.12.1923).

 

Poiché accanto ai numerosi impulsi per l’evoluzione individuale, dall’essere dell’attuale Spirito del tempo l’Antroposofia pone anche dei compiti, che possono essere assolti soltanto nel comune lavoro di singoli gruppi di uomini.

E ai più importanti di questi compiti appartiene ciò che Rudolf Steiner formulò così:

«Gli uomini devono collaborare con gli Dei, con Michele stesso» (O.O. 240, 19.7.1924).

 

Come già da me illustrato in modo esauriente in un’altra opera,80 la composizione sociale della Società Antroposofica, dal punto di vista esoterico può essere caratterizzata nel seguente modo.

Nei gruppi (rami), nel senso delle parole citate c’è la possibilità di aspirare a una sempre più cosciente collaborazione con la Gerarchia degli Angeli. Qui si tratta di stabilire un col- legamento cosciente – nel senso del culto rovesciato81 – con un essere angelico, il quale dopodiché può diventare una nuova anima di gruppo per il gruppo di antroposofi in questione.

 

In modo simile dalla collaborazione dei diversi gruppi in un Paese può nascere una Società di Paese, il cui compito esoterico è quello di cercare un cosciente collegamento con lo Spirito di popolo e nel senso più ampio con le nuove anime di gruppo nel grado degli Arcangeli. Infatti, nell’attuale epoca della libertà, gli Spiriti di popolo possono assolvere i loro molteplici compiti entro l’umanità soltanto con l’aiuto degli uomini.

 

Durante il Convegno di Natale infine, dall’unione delle diverse Società di Paese venne fondata una Società mondiale, dei cui importanti compiti esoterici fa parte il rappresentare l’umanità davanti allo Spirito del tempo micheliano oggi guida e garantire la collaborazione con le altre entità della Gerarchia delle Arcai, che nel mondo spirituale sono collegate con Michele.

Con ciò la Società fondata durante il Convegno di Natale comprende tutti tre gli ordini degli esseri della terza Gerarchia: Angeli, Arcangeli, Arcai, con i quali, come «Spiriti guida dell’anima», l’uomo del presente deve imparare a collaborare nel senso di Michele.

Soltanto se questo compito viene afferrato in modo cosciente e assolto sufficientemente dai soci della Società Antroposofica, sarà possibile la spiritualizzazione dell’attuale cultura della Terra.

 

Il Goetheanum spirituale quale creazione sociale

Se ora guardiamo all’essere del primo Goetheanum dal punto di vista dell’edificazione della Società in tre gradi, già in esso possiamo ritrovare questo principio di edificazione spirituale.

 

Nei dipinti simili all’arcobaleno delle due cupole scopriamo l’agire degli Angeli, che vengono nominati anche Spiriti del crepuscolo e hanno il compito di generare la magnificenza dei colori al confine tra luce e tenebra e di riversarli nel mondo come da una coppa. Ciò avvenne nel primo edificio in un’altra forma e con l’arricchimento delle ombre colorate per mezzo del gioco di colori e di luce delle vetrate.

 

Nei motivi delle architravi e soprattutto dei capitelli della Sala Grande si manifesta l’attività creatrice degli Arcangeli. Perciò Rudolf Steiner potè collegare i sette motivi dei capitelli con l’essere dei diversi popoli e così anche con i loro Spiriti di popolo.82 La forza spirituale superiore degli Arcangeli fa anche sì che siano in grado di intervenire, plasmando, nel mondo delle forze viventi suscitando in esso le più diverse metamorfosi.

 

Le Arcai danno infine al tutto un solido fondamento spirituale, sul quale il Goetheanum può reggersi anche spiritualmente, quale edificio sociale o nuovo tempio dell’umanità. Esse collegano l’essere dell’edificio con l’intera evoluzione dell’umanità. Nella sua posa della pietra di fondazione il 20 settembre 1913 Rudolf Steiner lo mise in rilievo con le seguenti parole: ▸ «Cerchiamo per un istante di pensare … come la missione, la cui caratteristica deve diventare questo edificio, si inserirà nella grande missione dell’umanità sul nostro pianeta Terra» (O.O. 245).

 

Nella sua pianta il fondamento del primo Goetheanum mediante la connessione di due cerchi, manifesta lo stesso pensiero archetipico. Esso consiste nel necessario comune agire di microcosmo e macrocosmo, ossia del mondo degli uomini con il mondo delle Gerarchie. Questo tuttavia è soltanto possibile mediante l’impulso emerso dal Mistero del Golgota, e il quale sta alla base della pianta in forma di una croce.

 

Se aggiungiamo a questa croce le sette rose,83 nello spazio della cupola grande troviamo l’essere dell’uomo nelle quattro parti costitutive (quattro rose) e nello spazio della copula piccola le sue tre parti costitutive superiore (tre rose), che oggi giacciono ancora nel grembo delle entità della terza Gerarchia: il sé spirituale presso gli Angeli, lo spirito vitale presso gli Arcangeli e l’uomo spirito presso le Arcai.84

 

In questo modo l’intero uomo nelle sue sette parti costitutive in connessione con gli Spiriti dell’anima, la terza Gerarchia, è inserito di nascosto nel primo Goetheanum, per imparare a edificare in collaborazione con gli Dei il Goetheanum spirituale, quale creazione sociale del futuro entro l’umanità.

Questo compito corrisponde anche alla meta del vero rosicrucianesimo (vedi la pianta del primo Goetheanum con la croce e le sette rose nel disegno alla lavagna di Christian Hitsch a pag. 80 – NON DISPONIBILE).

 

Nella vetrata rosa a sud della Sala Grande del Goetheanum è raffigurato il motivo «E l’edificio diviene uomo», nel quale mediante l’agire del Cristo (il motivo centrale) l’edificio (il motivo a sinistra) diviene volto umano (il motivo a destra). Sullo schizzo originale Rudolf Steiner scrisse riguardo i motivi laterali: «La soglia si nasconde» e «La soglia si manifesta». Qui si tratta quindi del Mistero della soglia al mondo delle Gerarchie, ma soprattutto alla Gerarchia che al di là della soglia è più vicina all’uomo. Gli esseri della terza Gerarchia sono accennati anche nelle due ali laterali della vetrata.

 

 

Nella conferenza del 26 ottobre 1918 Rudolf Steiner descrive diverse nuove facoltà che in futuro l’uomo deve sviluppare in sé. Le prime due devono divenire efficaci già nel nostro quinto periodo di civiltà postatlantico. La prima consiste nell’esperienza della natura d’immagine dell’uomo.

▸ «Infatti, sarà questo che in questa epoca dell’anima cosciente deve venire sull’umanità: il fatto di riuscire a comprendere l’uomo in modo immaginativo … Dobbiamo imparare a conoscere l’archetipo spirituale dell’uomo mediante la sua natura d’immagine» (O.O. 185).85

 

E nella stessa conferenza Rudolf Steiner continua dicendo che tale facoltà condurrà ad una vera «conoscenza dell’Io» dell’altro uomo.

La via allo sviluppo di una tale facoltà dovrebbe avvenire soprattutto mediate l’arte, poiché ▸ «tutta l’arte ha qualcosa in sé che è adatto a condurre alla più profonda e più concreta conoscenza dell’uomo» (ibidem).

Per cui è l’arte che ci ▸ «rende capaci di comprendere l’uomo … secondo la direzione della natura d’immagine umana.»

 

Rudolf Steiner espresse queste parole ancora nel primo Goetheanum, cosicché ogni ascoltatore potè sperimentarle immediatamente nel loro diretto rapporto con l’edificio, il quale in globale rappresentava l’essere dell’uomo in forma artistica-immaginativa.

 

• La seconda facoltà che l’umanità deve sviluppare altrettanto nel nostro periodo di civiltà, per lo meno inizialmente (questo si estenderà ancora sino all’inizio del prossimo periodo), consiste nel percepire il rapporto dell’uomo con la terza Gerarchia.

Si Tratterà ▸ «di sentire, di afferrare nell’uomo, mentre ci poniamo di fronte a lui, il suo rapporto con la terza Gerarchia, il suo rapporto con gli Angeli, gli Arcangeli e le Arcai» (ibidem).

 

Anche a questo il primo edificio doveva preparare la via. Per questo un ruolo importante sarà rivestito dalla spiritualizzazione del linguaggio. Perciò Rudolf Steiner nominò il primo Goetheanum «Casa della Parola» e caratterizzò le sue forme quali «organi del linguaggio degli Dei» (O.O. 286, 17.6.1914).

Le forme e i colori di questo edificio dell’umanità dovevano quindi intensificare e portare a poco a poco a vivere l’unione degli uomini con la terza Gerarchia.

 

Se a questo punto ci ricordiamo inoltre che in un primo momento le forme del Goetheanum mediante le fiamme nell’incendio vennero accolte nelle vastità del cosmo eterico e poi, ritornando da là vennero di nuovo accolte da Rudolf Steiner (vedi O.O. 233a, 22.4.1924), per essere presenti al Convegno di Natale come «Spirito del Goetheanum» (vedi O.O. 260, 31.12.1923), allora possiamo comprendere ancora più profondamente anche il collegamento di questo Spirito con la terza Gerarchia e il compito di lavorare con essa in modo sempre più cosciente.

 

La forza creatrice dell’amore

In connessione con quanto detto prima, colpisce che Rudolf Steiner collega la rivelazione dell’essere Antroposofia nell’anno 1923 con i tre gradi di sviluppo della Società Antroposofica descritti.

In giugno a Dornach, nell’ambito di una manifestazione del ramo egli parlò di lei come di un «uomo invisibile». In novembre all’Aia, durante l’apertura della Società di Paese egli la definì già un «vivente essere universale».

E durante il Convegno di Natale, alla fondazione della Società mondiale egli la chiamò due volte con il suo nome «Anthroposophia», per la quale questa Società deve formare un nuovo involucro animico-spirituale (O.O. 260, 25.12.1923).

 

La vita sociale dell’umanità può fiorire unicamente dall’essere dell’amore spirituale. È per questo che tale motivo nelle conferenze citate ottiene un triplice sviluppo. Nel ciclo di giugno viene espresso soltanto indirettamente. Là si tratta soprattutto di evitare in merito la cosa sbagliata, non imponendo agli uomini una vera fratellanza e generale amore umano per mezzo di statuti quale obbligo dogmatico, come lo era nel regolamento della Società Teosofica. In merito Rudolf Steiner dice: «Se l’Antroposofia stessa viene considerata come un essere vivente, soprasensibile, invisibile, che gira tra gli antroposofi», così che ogni antroposofo segue questa «invisibile entità Antroposofìa»,86 allora tutto ciò che è necessario per la vita comune sociale e il comune agire degli uomini al suo servizio, risulterà come da sé.

 

All’Aia invece, dove non si tratta più di un piccolo gruppo, ma di una intera Società di Paese, Rudolf Steiner parla già in modo molto più diretto dell’impulso di formazione sociale di questo essere, che consiste nel risveglio della forza dell’amore spirituale. Infatti, la caratteristica di questo «essere universale» è che accende da sé l’amore nel cuore, se soltanto l’uomo lo fa entrare in esso. L’Antroposofia vorrebbe «portare noi a noi stessi e così portare in noi, ciò che ritrova la via nel vero amore umano agli altri uomini».87

 

L’ultimo e conclusivo passo viene compiuto al Convegno di Natale durante la fondazione della Società mondiale. Qui non solo ha luogo la manifestazione dell’amore, ma l’amore stesso viene densificato fino alla «sostanza plasmatrice», dalla quale dopodiché Rudolf Steiner forma la Pietra di Fondazione d’Amore soprasensibile.88

 

Seguendo lo sviluppo di questo triplice amore nei gradi sociali attraverso i gruppi di soci (rami) e la Società di Paese sino alla fondazione della Società mondiale, la quale con il diretto appello all’essere Anthroposophia raggiunge una specie di culminazione, allora nel contempo possiamo sperimentare tale processo come una graduale rivelazione di questo elevato essere, quale moderna Iside. Infatti, oggi questa non vorrebbe agire soltanto nell’individuale, ma soprattutto nello sviluppo sociale dell’umanità, quale sorgente donatrice d’amore.

 

Nella sua relazione sul Convegno di Natale nel «Notiziario per i soci» del 13 gennaio 1924 Rudolf Steiner scrive: ▸ «Lei [l’Antroposofia] apre le sue sorgenti e la volontà dell’uomo portata dall’amore, può attingere ad esse. [Infatti, soltanto l’amore umano può accedere alla sorgente dell’amore universale.] Fa vivere l’amore umano e diviene così creativa in impulsi di azioni morali e della vera pratica di vita sociale» (O.O. 260a).

 

Anche negli Statuti che nella stessa relazione vengono pubblicati per la prima volta, nel § 3 leggiamo: ▸ I risultati dell’Antroposofia «possono condurre ad una vita sociale realmente fondata sull’amore fraterno» (ibidem).

Con ciò in modo più exoterico viene descritto quanto durante il Convegno di Natale venne realizzato esotericamente nella creazione della Pietra di Fondazione d’Amore per la Società Antroposofica. E così essa ricevette un’inesauribile sorgente spirituale per la sua formazione e il suo rinnovamento sociale, alla quale può attingere di continuo nuove forze.

 

La nuova coscienza della soglia

• Nel 1923 all’Aia Rudolf Steiner unisce il motivo dell’essere Antroposofia, che bussa al cuore degli antroposofi al motivo dell’umanità, che a partire dal XIX secolo è sulla via di oltrepassare inconsciamente la soglia del mondo spirituale. Entrambi i processi sono collegati l’uno con l’altro, tuttavia questo collegamento può essere afferrato soltanto con il pensare del cuore, ossia con la coscienza del cuore.

 

Al di qua della soglia,

dove inizialmente si accoglie l’Antroposofia con le forze della testa,

essa in un primo momento è soltanto un insegnamento

o il contenuto proveniente dal mondo spirituale riversato nei pensieri terrestri.

 

• Osservata dall’al di là della soglia, l’Antroposofia è qualcosa di completamente diverso. Là è un essere reale, appartenente alle Gerarchie superiori.89 È tuttavia possibile sperimentarla come un tale essere soprasensibile, soltanto se l’uomo stesso con la sua coscienza acquisisce un punto di vista al di là della soglia, vale a dire, consegue la conoscenza che l’umanità oggi ha già oltrepassato la soglia del mondo spirituale. È in questo che consiste la fondamentale differenza tra il pensare della testa e il pensare del cuore. Il primo rimane imprigionato soltanto al di qua della soglia, nel secondo invece l’uomo già oggi può risvegliarsi al di là della soglia.

 

Durante la conferenza all’Aia, nel punto in cui si tratta del rapporto dell’uomo con l’essere Antroposofia, Rudolf Steiner ne dà la seguente descrizione: ▸ «Ma mentre nella testa abbiamo questa comune coscienza, la nostra coscienza più profonda, quella che afferra il cuore, per la civiltà moderna passa storicamente la soglia del mondo spirituale» (O.O. 231, 18.11.1923, pag. 142, 143).

 

Quanto determinante sia per il futuro questo risveglio al di là della soglia, consegue dalle successive parole: ▸ «Però nel mondo spirituale l’uomo deve o deteriorarsi oppure procedere con buona volontà alla conoscenza del mondo soprasensibile».

 

Riguardo questa situazione critica dell’umanità del presente,

ogni antroposofo può chiedere a se stesso

dove può conseguire la più vicina esperienza del risveglio al di là della soglia.

 

Nel senso della conferenza citata, la risposta è la seguente:

Nello sperimentare l’Antroposofia, quale reale essere spirituale,

che si fa entrare nel cuore per creare nell’uomo un nuovo organo di conoscenza

per la collaborazione con le entità della terza Gerarchia.

 

Allora l’essere vivente Antroposofìa dall’al di là della soglia condurrà

i singoli gruppi alla collaborazione con gli Angeli,

• le Società di Paese con gli Arcangeli

• e la Società mondiale con le Arcai, con Michele stesso.

Con ciò il suddetto compito, che consiste nella collaborazione degli uomini con gli Dei, verrà assolto.

 

In base a quanto detto possiamo comprendere in modo giusto il rapporto interiore fra lo Spirito del Goetheanum ritornato dalle altezze cosmiche e l’entità Antroposofia. Alla luce di questo Spirito, dopo l’incendio dell’edificio la sua entità gerarchica-umana appare sempre di più, fino a manifestarsi agli uomini nel suo pieno splendore cosmico durante il Convegno di Natale, i quali poi possono formare «una vera unione … per Anthroposophia» nella descritta triplice configurazione della Società Antroposofica.

Affinché una tale collaborazione con questa entità spirituale diventi accessibile agli uomini anche nel campo sociale, Rudolf Steiner prima dovette portare sulla Terra lo Spirito del Goetheanum.

 

Alla fine del ciclo di Pasqua nel 1924, egli ne dà la descrizione con le seguenti parole:

▸ «Ora [dopo l’incendio del Goetheanum] comprendiamo di non rappresentare più solamente un Movimento che riguarda la Terra, ma di essere impegnati in una vicenda che coinvolge il vasto mondo eterico nel quale vive lo Spirito. Infatti, ciò che riguarda il Goetheanum è cosa che coinvolge il vasto etere, in cui vive la saggezza universale pregna di Spirito. Tutto ciò è stato portato là fuori, nelle vastità dell’etere, e noi ora possiamo compenetrarci degli impulsi del Goetheanum provenienti dal cosmo» (O.O. 233a, 22.4.1924).

 

Da queste parole consegue che lo Spirito del Goetheanum divenuto cosmico, ora dall’ambito della «saggezza pregna di Spirito», o dalla sfera della Sofia, con la quale è collegata anche l’entità Antroposofia, agisce sulla Terra, poiché Rudolf Steiner fu in grado di «compenetrarsi» dei suoi impulsi durante il Convegno di Natale (ibidem).

 

Quanto concreta fosse questa presenza dello Spirito del Goetheanum già durante il Convegno di Natale, Rudolf Steiner lo descrive l’ultimo giorno di esso: ▸ «Ciò che qui è avvenuto, io lo so, lo ho potuto dire perché è stato dato sotto piena responsabilità con lo sguardo rivolto verso l’alto, verso lo Spirito che qui è e deve essere e sarà lo Spirito del Goetheanum» (O.O. 260, 1.1.1924).

 

Così soltanto al centro del tempio del Goetheanum spirituale potevano essere svelati i Misteri della nuova Iside-Sofia e iniziata la collaborazione degli uomini con Anthroposophia, che dopo il Convegno di Natale, quale concreta entità soprasensibile, all’interno della Società Antroposofica di nuova fondazione, compenetrò tutto fino nelle più piccole azioni, per essere presente lei stessa all’interno della Società Antroposofica. Ora nello Spirito del Goetheanum, risorto spiritualmente, era in grado di agire fino entro le relazioni sociali, per fondare il nuovo rapporto degli uomini con la terza Gerarchia.

 

 


 

Note:

77 – A partire dal 1904 Rudolf Steiner iniziò a pubblicare una serie di articoli sulla disciplina antroposofica, che nel 1909 vennero poi pubblicati nel libro L’iniziazione.

78 – In questa conferenza invece di Io «superiore» Rudolf Steiner usa la definizione «vero» Io o Io «reale».

79 – Nella parte L’essere Antroposofia e il Convegno di Natale, in modo rappresentativo per altre simili fondazioni, è stata menzionata la Società di Paese olandese.

80 – S. O. Prokofieff, Possano udirlo gli uomini. Il Mistero del Convegno di Natale, cap. 6 «La Società Antroposofica quale tempio dei Nuovi Misteri», vol. II, Widar Edizioni, Venezia- Marghera 2004.

81 – Sul culto rovesciato vedi O.O. 257. 3.3.1923, come pure op. cit. nota 46, «Il culto rovesciato e Tessere della Pietra di Fondazione», vol. II. – Nella conferenza del 3 marzo 1923 (O.O. 257) in questo contesto Rudolf Steiner parla del lavoro di tali gruppi con gli esseri degli Angeli.

82 O.O. 287, 18/19.10.1914.

83 – Christian Hitsch ne parlò nella sua conferenza del 20 aprile 2003 (la domenica di Pasqua) al Goetheanum. Vedi la riproduzione del suo disegno alla lavagna.

84 O.O. 175, 20.2.1917.

85 – Quanto importante fosse per Rudolf Steiner lo sviluppo di tale facoltà anche all’interno della Società Antroposofica fondala a nuovo, risulta anche dalla Lettera ai soci del 18 maggio 1924, dal titolo «La natura d’immagine dell’uomo» (O.O. 260a).

86 – O.O.258,17.6.1923.

87 – O.O.231, 18.11.1923.

88 – O.O. 260. 25.12.1923; ediz. 1982.

89 – Vedi in inerito S. O. Prokofieff, La celeste Sofia e l’essere Antroposofìa, Ed. Arcobaleno, Oriago (Ve), 1997.