04 – L’edificazione del tempio interiore

L’incontro con il male


 

In tale contesto va osservato che alla fine della citata conferenza Rudolf Steiner definisce «cubo»

lo spazio libero dalle forze di opposizione, che esiste all’interno dell’essere umano.

 

Qui emerge tuttavia una certa difficoltà. Infatti, dalla conferenza risulta che lo spazio libero non è spaziale (tridimensionale) ma è superficiale (bidimensionale), poiché le potenze luciferiche e arimaniche nel loro agire si toccano direttamente e trasformano quindi la figura spaziale in una superficie (il cubo in un quadrato). In altre parole, le qualità del «cubo» esistono soltanto nelle direzioni davanti-dietro e alto-basso e non nella direzione destra-sinistra.

 

 

Perché, possiamo chiederci, le gerarchie superiori che guidano l’evoluzione della Terra permisero alle potenze oppositrici di afferrare nell’essere umano proprio tale direzione spaziale, quella destra-sinistra, che è collegata con l’attività del suo pensare?

 

Ciò avvenne affinché l’uomo nel suo pensare possa emanciparsi del tutto dagli Dei e accedere così alla via che conduce a conseguire la piena libertà interiore. Infatti, se l’uomo nel suo pensare continuasse a rimanere altrettanto collegato direttamente con gli Dei come ancora oggi nel sentire e nel volere, allora egli non diverrebbe mai un essere libero.

In particolare il carattere d’ombra irreale del pensare umano odierno, che in generale è in grado soltanto di riflettere in forma astratta i processi e gli eventi del mondo esteriore, è una diretta conseguenza del fatto che Lucifero e Arimane, nello strappare a sé del tutto l’organismo umano lungo la sua asse simmetrica verticale e con ciò tenendo anche in questa parte dell’essere umano l’equilibrio l’uno con l’altro, hanno creato la premessa per l’esperienza della sua libertà nel pensare.

 

Dall’altro lato, nella stessa conferenza Rudolf Steiner indica l’importante fatto che quando Jahve creò l’uomo soffiò il suo «alito di vita» (Gn 2,7) appunto nello spazio a forma di cubo, nella parte centrale dell’essere umano (nella sfera del cuore-polmone), che è libera dal l’agire delle forze di opposizione. E questo ci mostra che in origine l’uomo possedeva effettivamente un tale spazio a forma di cubo, che in seguito ha perduto e che deve essere guadagnato a nuovo se vuole conquistare un cosciente rapporto con il Cristo, senza il quale non è possibile raggiungere la meta dell’evoluzione della Terra.

 

Rudolf Steiner rappresentò questa meta in forma immaginativa nell’ultimo, settimo sigillo apocalittico (vedi o.o. 104), al cui centro è raffigurato un cubo del tutto trasparente (un cristallo di sale), quale spazio nell’uomo dal quale vennero cacciate le potenze oppositrici. Qui gli spiriti luciferici e arimanici, rappresentati nella figura di due serpenti, si trovano all’esterno dello «spazio sacro» o del tempio interiore dell’essere umano.

Soltanto dopo che le potenze oppositrici vengono cacciate dal tempio interiore si dischiude la possibilità di redimerle a poco a poco, e dopo l’ulteriore lavoro spirituale esse si trasformano nelle spirali del caduceo, che indicano la via ai misteri del Santo Gral. E così la rappresentazione del sigillo si conclude in alto con il calice «rovesciato», nel quale, come sotto la cupola di un tempio invisibile, si manifesta lo Spirito Santo nella figura di una colomba.34

 

 

Lo «spazio sacro» nella sfera del cuore

è inoltre il punto centrale dell’essere umano,

mediante il quale viene realizzato il suo collegamento con l’io superiore.

 

Infatti, anche se nell’attuale ciclo evolutivo dell’uomo l’io superiore rimane ancora al di fuori della sua entità terrena, esso è comunque congiunto con essa appunto mediante questo ambito, che è l’unico libero dalle forze di opposizione.

Con ciò la mancanza di questo spazio, in seguito alla conquista da parte delle potenze oppositrici, alla quale tendono in particolare Sorat e i demoni al suo servizio, avrebbe veramente conseguenze fatali per l’evoluzione umana.

Infatti, una tale mancanza dovrebbe inevitabilmente condurre alla perdita dell’io individuale dell’uomo, che allora non potrebbe più dimorare nei suoi involucri terreni e perciò, abbandonati dal loro «signore» (Kyrios), diverrebbero preda degli Spiriti di opposizione.

 

La parabola del ladro nel Vangelo, che in assenza del padrone entra nella sua casa, indica questo futuro (Mt 24, 42-44). Tali uomini privi di io, dei quali parla l’Apocalisse (vedi sopra, cap. I, 5), sono poi destinati ad aumentare le schiere di cavallette con volti umani e artigli di leoni, che distruggono tutto intorno a loro.

Ma poiché oggi è decisiva la libera volontà dell’uomo per la sua ulteriore evoluzione, in futuro entrambi gli scenari sono parimenti possibili.

 


 

Note:

34 – L’immaginazione del calice «rovesciato» sul sigillo indica il carattere di creazione o «donazione» dei nuovi misteri cristiani contrariamente al carattere di «accoglienza» dei misteri del passato. Vedi in merito anche S. O. Prokofieff: Possano udirlo gli uomini. Il Mistero del Convegno di Natale, vol. I, «I sigilli dell’Apocalisse e i ritmi del Convegno di Natale», Widar Edizioni 2003.