Nota sulla successione dei segni dello Zodiaco

Le 12 notti sante e le Gerarchie Spirituali – Parte II (4)


 

La successione dei segni dello Zodiaco, riportata nel primo capitolo della presente opera

e che è servita successivamente come base per ulteriori considerazioni,

necessita, come testimoniano alcune domande poste all’autore, di una piccola aggiunta.

 

La sostanza di queste domande si riduce poi al fatto che nella maggior parte delle sue lezioni,

Rudolf Steiner parla della successione dei segni dello zodiaco a partire dall’Ariete per finire con i Pesci,

cioè conformemente al movimento fisico del Sole da Est a Ovest.

 

Della successione inversa, che va dai Pesci all’Ariete, cioè nella direzione da Ovest a Est,

Rudolf Steiner parla di regola soltanto in relazione allo spostamento lungo l’eclittica

del punto dell’equinozio primaverile;

il riflesso di questo spostamento è l’avvicendamento dei periodi di cultura nella evoluzione storica dell’umanità.

 

• Dal punto di vista dello studio antroposofico dell’uomo, alla prima di queste successioni

corrisponde il processo del risvegliarsi dell’uomo, o processo di incarnazione.

Ciò è particolarmente evidente nel periodo embrionale,

quando tutto l’organismo umano si forma nella direzione dal capo verso le estremità.

 

Nella conferenza del 14 Giugno 1924, Rudolf Steiner descrive una determinata corrente occulta che penetra l’organismo umano nella direzione dal capo alle estremità, cioè, microcosmicamente, dall’Ariete ai Pesci. Questa corrente porta con sè tutto il precedente karma dell’uomo, che trova la sua espressione nella costellazione degli astri celesti presente al momento della sua nascita oppure del suo concepimento. Il karma precedente è anche direttamente connesso alla vita dell’uomo nei mondi spirituali prima della nascita e deriva dalle sue precedenti vite terrene. La corrente citata continua ad agire anche nel corso della vita diurna, che l’uomo trascorre dalla mattina alla sera insieme al movimento visibile del sole lungo la volta celeste da Est a Ovest.

 

• Alla seconda successione dei segni dello Zodiaco,

corrisponde il processo delladdormentarsi dell’uomo,

o processo di disincarnazione durante il quale il suo corpo astrale e l’«Io»

abbandonano il suo corpo eterico e quello fisico, nella direzione dalle estremità al capo,

muovendosi cioè microcosmicamente dai Pesci all’Ariete.

 

Nella conferenza citata in precedenza, Rudolf Steiner lega questa direzione del movimento ad una determinata corrente occulta, che penetra l’organismo dell’uomo nella direzione inversa dalle estremità al capo, e porta con sè ciò che dovrà servire da base per il futuro karma dell’uomo. Esso troverà la sua piena espressione nella vita dopo la morte e informerà di sè tutto il carattere delle successive vite terrene. Questa corrente agisce poi nel corso della notte e corrisponde al movimento nel macrocosmo del Sole Spirituale in direzione da ovest ad est.

 

Nella conferenza del 21 Gennaio 1917 Rudolf Steiner parla del fatto che, durante il primo stadio della vita dell’uomo dopo la morte fino alla definitiva separazione del corpo eterico, egli porta impressa dentro di sè tutta la costellazione celeste degli astri che era nel cielo al momento della sua morte.

 

Questa costellazione celeste gli permette di iniziare ad orientarsi gradatamente (nel corso dei primi tre giorni dopo la morte), nel mondo spirituale. Ciò gli è necessario per trovare il cammino da Ovest a Est nella direzione del movimento del Sole Spirituale (secondo stadio). Poiché soltanto seguendolo il defunto può entrare nel mondo spirituale oggettivo (terzo stadio).

 

Le indicazioni di Rudolf Steiner citate possono gettar luce su una massima, da lungo tempo presente nei Misteri: «egli si è ritirato verso l’eterno oriente», il che significa l’ingresso cosciente dell’iniziato nel vero mondo spirituale nella direzione dell’agire in esso delle forze del Sole Spirituale. Durante il periodo del «ritiro verso oriente» l’iniziato, come servitore e guida degli impulsi del Sole Spirituale, lavora all’evoluzione dell’umanità non a partire da forze terrestri, bensì a partire da forze puramente spirituali che egli attinge direttamente dai mondi superiori.

 

In questo senso dobbiamo comprendere le parole, pronunciate da Christian Rosenkreutz nel 1790 a Vienna ad un piccolo gruppo di suoi discepoli sul fatto: «che egli si debba ritirare verso oriente per ottancinque anni, e che dopo ottantacinque anni si potrà nuovamente percepire quella sua azione in Europa» (O.O. 93, 16.12.1904).

 

Un tale «ritirarsi verso oriente», che non ha ovviamente nessuna relazione con le religioni orientali o con una qualsiasi forma di saggezza orientale tradizionale, ma va inteso, invece, come un processo puramente occulto, grazie al quale si entra in modo cosciente nel modo soprasensibile per unirsi, in esso, con le forze del Sole Spirituale, occupava fin dall’inizio un posto centrale nei misteri rosacruciani. Infatti in essi, in particolare a partire dal XIII secolo, sotto forma di un «vero esoterismo moderno» (O.O. 15, cap. II), si andarono creando le condizioni per una progressiva unione dell’umanità innanzitutto con la seconda delle due correnti occulte cui si accennava sopra: con la corrente che apre l’accesso all’addormentarsi cosciente, cioè all’ingresso cosciente nel mondo spirituale; con la corrente che consente all’uomo di lavorare al karma del futuro in piena coscienza e che pure gli svela l’effettiva conoscenza del mistero della morte e della Resurrezione sul Golgota (ibid.)

 

Perciò è di fatto profondamente adeguata la realizzazione occulta e contemporanea-mente artistica di quanto detto in quel piccolo edificio che lo stesso Rudolf Steiner definì l’unico «Tempio rosacruciano» finora visibile agli occhi esteriori, comunemente definito «il modello di Malsch» (vedi 0.0.284/285).

 

Questo primo «Tempio Rosacruciano», nel quale veramente si può vedere il seme dal quale sorse più tardi il Primo Goetheanum, fu orientato da Ovest a Est. L’edificio doveva prendere la luce da un’unica apertura nella cupola, disposta in modo tale «che all’epoca dell’equinozio primaverile, alla mattina verso le nove la luce del sole cada all’interno in un determinato punto» (Ricordi di K. Stockmeyer in ibid.). In altre parole per l’illuminazione del tempio andava preso in considerazione innanzitutto non il movimento fisico del sole da Est a Ovest, ma il suo movimento spirituale da Ovest a Est, nella direzione dello spostamento del punto dell’equinozio primaverile.

 

Proprio questo cammino oltre il Sole Spirituale, cammino che nei moderni misteri rosacruciani porta ad entrare coscientemente nel mondo spirituale, doveva essere incarnato in forma artistica nel «modello di Malsch». Di ciò testimoniano innanzitutto le due serie dei segni dello Zodiaco dipinte sulla cupola e disposte sui due lati di essa, a partire dal segno dei Pesci vicino all’ingresso Ovest, per finire col segno dell’Ariete ad est, sulla nicchia dell’altare.

 

Nelle memorie di K. Stockmeyer la direttiva di Rudolf Steiner relativa alla disposizione dei segni dello Zodiaco sulla cupola dell’edificio suona così: «Sulla volta principale deve essere dipinto lo Zodiaco, a partire dai Pesci ad ovest, sulla colonna di Saturno (ibid.)*

 

In tal modo abbiamo in questo «Tempio Rosacruciano» la incarnazione visibile del cammino, che porta, attraverso le dodici Notti Sante, da Gesù al Cristo, dal microcosmo al macrocosmo e che esprime con ciò stesso la missione centrale «dell’esoterismo moderno», chiamato ora ad annunciare all’umanità la conoscenza del Cristo cosmico:

▸ «Così l’esoterismo moderno può essere inteso come elevazione dell’impulso-Cristo ad elemento propulsore della guida di quelle anime che vogliono conquistarsi una conoscenza dei mondi superiori conforme alle condizioni evolutive del tempo presente.» (O.O. 15, II).

 

 


 

* I segni zodiacali dipinti sulla cupola del «Modello di Malsch» furono eseguiti in base agli schemi dati da Rudolf Steiner alla pittrice Imme von Eckhardtstein.