04 – Terzo grado. Le correnti occulte della storia mondiale preparano il bolscevismo

L’incontro con il male


 

Per avvicinarci alla comprensione delle basi occulte del bolscevismo è necessario volgersi al VII secolo, e più precisamente al periodo intorno all’anno 666 d.C. Com’è noto, questo numero corrisponde al numero della bestia dell’abisso citato nell’Apocalisse, o a quello del demone solare, il maggior avversario del Cristo nel nostro cosmo. In questa data, perciò, avviene la prima penetrazione delle sue forze nell’evoluzione storica dell’umanità, diretta contro tutta l’evoluzione della Terra. Come conseguenza di tale influenza demoniaca, in Medio Oriente non lontano dall’attuale Baghdad, sorse la cosidetta Accademia di Gondishapur. Nel VI secolo l’imperatore Giustiniano aveva chiuso tutte le scuole filosofiche greche nel territorio dell’impero bizantino; la maggior parte dei filosofi e maestri greci furono pertanto costretti a cercare asilo in Asia e la loro saggezza, nella metà del VII secolo, fu riunita nella citata Accademia da un certo iniziato nero che era, in quel momento, lo strumento umano del demone solare in persona.62

 

Il demone solare, utilizzando questa immensa saggezza precristiana riunita nell’Accademia di Gondishapur, intendeva successivamente sedurre l’umanità con la prematura introduzione, nella sua evoluzione, delle forze dell’anima cosciente, che l’umanità di allora non era pronta ad accogliere. In altri termini, quella vita spirituale che doveva sorgere gradatamente sulla Terra grazie agli sforzi individuali dell’uomo solo alla metà dell’attuale quinto periodo di civiltà, o epoca dell’anima cosciente (cioè a metà del II millennio), nelle intenzioni del demone solare doveva invadere di colpo l’umanità a guisa di una rivelazione superiore già nel VII secolo, agendo come impulso satanico di forze terribilmente distruttive nelle anime a ciò non ancora preparate.

 

In generale la situazione in cui si trovavano gli abitanti dell’Europa si può caratterizzare come segue: la maggioranza della popolazione si trovava ancora nello stadio dell’anima senziente. Si trattava prevalentemente di contadini che non sapevano né leggere né scrivere ma che, in maggioranza, avevano già accolto il cristianesimo. Queste persone semplici, dotate di una fede ardente nei suoi princìpi fondamentali, erano guidati dalla chiesa cristiana in modo totalmente autoritario, il che era giustificato dal grado di evoluzione dell’umanità di allora.

 

All’epoca solo poche persone istruite erano portatrici dell’anima razionale, e tra queste soprattutto i membri di alcuni ordini monastici. Di regola queste persone si riunivano intorno ai monasteri, che erano le principali sedi della cultura del tempo, e comunicavano fra loro in latino. Questo impulso raggiunse il suo culmine nella fioritura della scolastica del XIII secolo.

 

Secondo i suoi occulti intendimenti, il demone solare o Sorat voleva effondere la rivelazione dell’anima cosciente nella struttura della coscienza europea di quel tempo. Come esito di questa azione, tutto il successivo sviluppo dell’impulso dell’io individuale nell’umanità si sarebbe interrotto. All’epoca, tuttavia, l’intento di Sorat non si realizzò del tutto. Interiormente fu fermato dalle forze dell’evoluzione provenienti dal Mistero del Golgota attive sulla Terra; sul piano esteriore, invece, dalle forze dell’IsIam apparse sulla scena della storia, le quali si diffusero in tutto il Medio Oriente con la velocità di un uragano, spazzando ogni cosa sul loro cammino. Con ciò, gli strali dell’impulso di Gondishapur furono spezzati.63

 

Anche in forma fortemente indebolita, tuttavia, le forze di Gondishapur continuarono ad agire nel mondo cristiano. Grazie alla loro indiretta influenza, infatti, nell’anno 869 a Costantinopoli, durante l’ottavo concilio «ecumenico» per tutta la chiesa d’occidente, nell’essere umano tripartito consistente in Spirito, anima e corpo, fu ufficialmente soppresso il principio dello Spirito. Da allora, in base alla dicotomia proclamata dal concilio, nell’uomo fu riconosciuta l’esistenza dei soli corpo e anima, essendo presenti in quest’ultima alcune facoltà spirituali.64 L’intera evoluzione della civiltà occidentale fu così indirizzata in senso materialistico e, a tutt’oggi, è ancora così.

 

Il culmine di questa evoluzione fu, nell’Europa del XIX secolo, la comparsa dell’insegnamento di Darwin relativo all’origine dell’uomo dalla specie animale e della dottrina marxista del primato della società sulla coscienza individuale: nient’altro, in sostanza, se non l’applicazione concreta del darwinismo alla sfera delle relazioni sociali fra individui.

L’abolizione dello Spirito nel IX secolo fu la base per la soppressione dell’anima ad opera del marxismo dieci secoli più tardi. Attualmente, nella coscienza della maggior parte delle persone che possiedono un’istruzione scientifica, continua ad esistere una forma corporea priva d’anima e di Spirito, la quale null’altro è se non un meccanismo fisico particolarmente complicato.

 

A testimonianza del fatto che la scienza naturale non debba essere intrinsecamente materialistica c’è il goetheanismo, sorto sulla base della metodologia di Goethe e, soprattutto, la moderna scienza dello spirito o antroposofia. Fu proprio l’indirizzo materialistico della scienza che portò nel XIX secolo al marxismo e, nel XX secolo, alla sua realizzazione pratica nel bolscevismo. Anche da un punto di vista puramente storico si può osservare una linea retta che ha origine nel VII secolo, dall’Accademia di Gondishapur, per arrivare all’insorgere del bolscevismo nel XX secolo.

 

Quanto esposto trova un’ulteriore conferma nella situazione spirituale-storica generale della Russia alla fine del XIX secolo e all’inizio del XX. All’epoca quasi l’80% della popolazione era costituita da contadini, dei quali il 75% non sapevano scrivere e spesso neppure leggere: i frutti della civilizzazione occidentale non erano giunti fino a loro. Lo stato generale di coscienza di questa popolazione rurale corrispondeva pienamente a quello esistente in Europa nel VII secolo. La maggioranza dei contadini russi serbava dunque una profonda fede cristiana e la vita religiosa era guidata dalla chiesa ortodossa e dalle sue gerarchie. Tutto ciò corrispondeva esattamente al carattere principale dell’anima senziente, le cui forze prevalevano negli strati più estesi della popolazione russa ancora all’inizio del XX secolo. In Russia era inoltre presente una minoranza di persone cosiddette istruite, portatrici delle forze dell’anima razionale e per ciò spesso molto amanti della Francia e di Parigi, allora capitale dell’anima razionale. Per questo motivo, dopo la presa del potere da parte dei bolscevichi, fu proprio là che si indirizzò l’emigrazione della maggior parte degli intellettuali russi. Infine in Russia vi era un nascente strato della popolazione che, educata prevalentemente nell’ambito degli idealisti tedeschi dell’inizio del XIX secolo, era portatrice dell’anima cosciente.

 

In questa situazione i BOLSCEVICHI si adoperarono per introdurre, a forza e al massimo grado, le forze dell’anima cosciente demonizzate da Sorat negli strati più vasti della popolazione russa. Tutte le iniziative dei bolscevichi come la collettivizzazione, l’industrializzazione e, soprattutto, la cosiddetta «rivoluzione culturale», servirono in realtà ad un solo scopo: la penetrazione delle forze di SORAT nel maggior numero possibile di anime umane.

L’impulso demoniaco connesso al numero della bestia dell’Apocalisse, infuso con grande efficacia nell’umanità europea a partire dal VII secolo, fu realizzato in Russia dal 1917 in poi con successo ancora maggiore.

 


Note:

62 – Rudolf Steiner, Polarità fra durata ed evoluzione nella vita dell’uomo, 0.0. 184, conferenza del 12 ottobre 1918.

63 – Ibidem.

64 – Ibidem, conferenza dell’11 ottobre 1918. – A proposito dell’ottavo concilio di Costantinopoli vedi maggiori dettagli nella raccolta di Articoli Der Kampfum das Menschenbild. Das achte ókumenische Ronzìi von 869 und seine Folgen (La lotta per l’immagine dell’uomo. L’ottavo concilio ecumenico dell’869 e le sue conseguenze), edito da Heinz Herbert Schofler, Dornach 1986.