05 – Il Mistero cristologico-antropologico del gruppo scultoreo

Il gruppo scultoreo


 

Poiché nel gruppo scultoreo si tratta del Rappresentante dell’umanità, il suo aspetto particolarmente importante è quello antropologico, che è anche collegato con i più profondi Misteri della cristologia antroposofica. È possibile sperimentare i diversi motivi del gruppo come espressione dell’essere umano triarticolato e anche come manifestazione delle due vie, tra le quali oggi l’umanità deve decidere in libertà e con ciò determinerà l’ulteriore corso dell’evoluzione della Terra. Per comprendere meglio il significato di una tale decisione va inoltre considerato quanto segue. Alle più grandi scoperte scientifico-spirituali di Rudolf Steiner appartiene senza alcun dubbio la triarticolazione del corpo umano, pubblicata per la prima volta nel 1917 nelle aggiunte al libro Enigmi dell’anima (o.0.21). Qui si tratta dei tre sistemi corporei che di per sé sono estesi all’intero corpo umano, rispettivamente tuttavia hanno il loro relativo centro nel sistema del capo, del cuore e delle membra.

 

Nella conferenza del 28 novembre 1919 (0.0.194) Rudolf Steiner descrive come nell’uomo odierno gli Spiriti luciferici agiscono soprattutto nell’ambito del capo, gli Spiriti arimanici invece nell’ambito delle membra e del ricambio: • «Come l’uomo si trova nel mondo, secondo la sua testa egli è retto da Lucifero, secondo la saggezza del suo ricambio e delle sue membra è retto da Arimane.» Il fatto che sia così, risale in entrambi i casi all’attività di Michele nel mondo spirituale. Infatti, fu lui che all’inizio dell’evoluzione dell’umanità (nella Lemuria) ha fatto precipitare gli Spiriti luciferici dal mondo superiore nell’ambito degli uomini, per cui in seguito questi poterono essere sedotti. • «È proprio Michele che mandò i suoi avversari agli uomini, affinché l’uomo, accogliendo questo elemento di opposizione, questo elemento luciferico, ottenesse il proprio intelletto» (0.0. 194, 22.11.1919).

 

Nella seconda metà del XIX secolo poi, Michele causò la stessa cosa con una determinata schiera di Spiriti arimanici (persino con Arimane stesso47), definiti da Rudolf Steiner Spiriti delle tenebre. Anche essi furono precipitati da Michele dal mondo spirituale nel mondo degli uomini, dove alla fin fine si trincerarono nel sistema del ricambio e delle membra umano.48 In base alla costituzione del loro organismo terreno, da questi due lati gli uomini sono costantemente sottoposti ad una duplice tentazione: mediante Lucifero dall’alto, dall’ambito del capo, e mediante Arimane dal basso, dalle profondità del sistema del ricambio e delle membra. Infatti, nell’organismo umano le forze subterrene sono collegate soprattutto con il sistema metabolico.

 

Nel gruppo scultoreo questo dato di fatto è indicato dall’agire di Lucifero nell’ambito superiore e di Arimane nella sfera sotterranea. Ciò a cui le forze oppositrici nel nostro periodo aspirano in comune, nel gruppo scultoreo è rappresentato nel motivo laterale a sinistra: al loro collegamento con la sfera centrale dell’uomo, alla quale appartiene l’attività ritmica del cuore e dei polmoni. Così Lucifero e Arimane, ciascuno a suo modo, vogliono conquistare la sfera del cuore umano per «porgersi la mano», come viene ad espressione nel motivo a sinistra del gruppo. Ma poiché in questa sfera è ancorato l’Io dell’uomo,49 con ciò, per quanto gli oppositori ci riuscissero, esso verrebbe afferrato dalle potenze oppositrici e differito nell’«ottava sfera» o sfera del male.

 

Che cosa è questa sfera del male? Essa consiste nella sostanza immaginativa dell’antica Luna, che in modo non giustificato venne conservata dagli Spiriti luciferici e poi compenetrata dalla sostanzialità terrena mediante le potenze arimaniche. Con ciò nacque questa sfera come «una cosa totalmente falsa nell’universo» (O.O. 254, 18.10.1915), come qualcosa che non fa parte né dell’antica Luna, né dell’attuale Terra, ma consiste in «immaginazioni densificate» (ibidem), che agiscono come «spettri», vale a dire nelle quali i contenuti spirituali («immaginazioni») appaiono come percepibili in modo fisico-sensibile («densificati»). Per cui essa diventa anche il luogo in cui si trova tutto ciò che risulta inadatto per l’attuale evoluzione della Terra.50 Essa diventa il luogo di raccolta di tutte le scorie, che più tardi verranno scartate dalle potenze superiori nel passaggio dalla Terra a Giove.51

 

Ma sino ad arrivare a questo, le potenze luciferiche e arimaniche nei loro comuni sforzi cercano di prendere tutta l’evoluzione della Terra nel dominio di tale sfera: • «Nelle intenzioni di Lucifero e Arimane non vi è nulla di meno che far sparire nell’ottava sfera l’intera evoluzione dell’umanità, che così prenderebbe un altro corso» (0.0. 254. 18.10.1915).

Così questa sfera creata da Lucifero e Arimane e rivolta soprattutto contro gli Spiriti della forma (Elohim), quali guide giustificate della Terra, quale ottava sfera si colloca accanto ai giusti sette gradi progredienti dell’evoluzione, che si estendono dall’antico Saturno al futuro Vulcano.

 

Ma con ciò l’oscuro segreto di questa sfera non è ancora completamente scandagliato. Infatti Rudolf Steiner accenna che essa può diventare anche una porta per gli attacchi degli Asura all’umanità, che si manifestano ovunque laddove Lucifero e Arimane si uniscono per preparare il terreno, affinché l’uomo divenga preda di questa terza potenza del male.52 E ciò che una volta è divenuto preda delle potenze asuriche rimane definitivamente perduto per l’ulteriore evoluzione della Terra: • «Quanto cade preda delle potenze asuriche è irrevocabilmente perduto» (O.O. 107, 22.3.1909). Ciò riguarda soprattutto l’Io dell’uomo, che gli Asura cercano di distruggere.53

 

Di fronte a ciò esiste tuttavia la possibilità che ogni uomo ha sin dal Mistero del Golgota: di accogliere il Cristo coscientemente e in libertà nel proprio cuore, cosicché la forza del Cristo dopo di ciò presente in esso come quella dell’amore e dell’equilibrio nell’uomo, possa scacciare le potenze oppositrici.54 Ed esattamente questo è rappresentato nel motivo centrale della scultura lignea: il Cristo presente nel cuore umano, nel sistema centrale, ritmico, facente sì che Lucifero debba abbandonare il capo e Arimane le membra. Con ciò Lucifero si precipita con le ali spezzate nell’abisso universale e Arimane è incatenato nelle profondità della Terra da vene d’oro.55

 

Nelle seguenti parole Rudolf Steiner descrive il collegamento del Cristo con il sistema centrale dell’uomo: «Da dove può venire nella parte mediana del nostro essere la logica interiore, la saggezza interiore, la capacità di orientamento? Dall’Impulso-Cristo, mediante quanto è trapassato nella civiltà terrena con il Mistero del Golgota. Esiste un’anatomia scientifico-spirituale che ci mostra che cosa sia la sfera del capo [nella quale agisce Lucifero], che cosa sia la sfera del ricambio [nella quale agisce Arimane], che ci mostra pure la sfera organizzativa che sta tra le due e ci indica ciò che a questa occorre. Fa parte del nostro essere umano compenetrarci con l’Impulso-Cristo» (O.O. 194, 28.11.1919).

 

Da ciò risulta la decisiva domanda del presente: Apriranno gli uomini coscientemente e in libertà i loro cuori all’Impulso-Cristo per vincere così, a poco a poco le potenze oppositrici anche nei loro capi e nelle loro membra – o rifiuteranno l’Impulso-Cristo? Se avvenisse quest’ultima cosa, l’intera evoluzione della Terra verrebbe guidata nella direzione rappresentata nel motivo laterale a sinistra: l’unione di Lucifero e Arimane nella sfera del cuore, aprendosi così la porta all’abisso dell’ottava sfera, poiché essa si apre sempre laddove le potenze oppositrici agiscono insieme.

Con ciò l’uomo si troverebbe dinanzi al pericolo che anche la sua anima sparisca nell’ottava sfera. • «Sarebbe per loro il bottino più ricco, se mai Lucifero e Arimane potessero conquistare per sé un’anima intera, se la agguantassero; se accadesse, quest’anima sparirebbe per l’evoluzione terrestre e finirebbe nell’ottava sfera» (O.O. 254,18.10.1915). E siccome l’Io durante l’incarnazione terrestre vive nell’anima, esso sparirebbe altresì nell’ottava sfera.

 

Soprattutto il fatto che Rudolf Steiner in tale contesto parla spesso e esaurientemente della libertà, sulla Terra collegata direttamente con l’Io e la sua ulteriore evoluzione, indica nella direzione prima caratterizzata: «L’aspirazione di Lucifero e Arimane è però di trascinare entro la loro ottava sfera proprio la libera volontà dell’uomo» (ibidem). – A questa distruzione dell’Io, alla quale il comune agire di Lucifero e Arimane apre le porte – come rappresentato nel motivo laterale a sinistra -, si contrappone il Rappresentante dell’umanità, dal quale fuggono le potenze oppositrici. Con ciò può prendere nella Sua più alta protezione l’Io dell’uomo dall’attacco degli Asura. Allora il Cristo stesso è presente nell’uomo, come viene ad espressione nelle parole di Paolo: «Non io, ma il Cristo in me»56, riferite da Rudolf Steiner anzitutto all’intero edificio e più tardi soprattutto al gruppo scultoreo.

 

Così egli parla a Dornach il 20 settembre 1914 in ricordo della posa della pietra di fondazione dell’edificio che ebbe luogo un anno prima: • «Possa per la nostra salvezza compiersi che in queste forme (del Goetheanum) si veda fluire, attraverso le forme, lo Spirito unitosi alla Terra mediante il Mistero del Golgota, si veda come questo Spirito afferra le forme, le compenetra con l’Impulso-Cristo, cosicché la coscienza attraversi l’anima portando ad espressione le parole che continuano ancora a non essere afferrate in modo sufficientemente profondo: Non io, ma il Cristo in me! Possa pure questo edificio, anche se rappresenta ciò che è voluto soltanto in modo imperfetto, raggiungere negli uomini almeno in misura esigua quanto esso vuole: Dare l’impressione alle anime degli uomini che entrano in esso: «Ciò che attraverso le forme esteriori dà l’impressione all’occhio non sono Io, non è mio, ma è il Cristo a voler parlare…. E questo edificio vuole essere ‘ la bocca’ ! »57

 

Ciò che qui è detto in riguardo all’intero Goetheanum sei mesi più tardi, dopo aver Rudolf Steiner stesso creato il primo modello del gruppo e il busto del Cristo di grandezza naturale in plastilina, si riferisce al futuro gruppo scultoreo, nel quale • «è riassunto tutto ciò che [nell’edificio] viveva nelle forme» (O.O. 84,9.4.1923). Rudolf Steiner porta ciò ancora ad espressione nelle seguenti parole: • «Da un lato l’uomo deve oscillare verso il principio luciferico, dall’altro verso il principio arimanico, ma deve stare saldo, sviluppando quel che Paolo ha definito con le parole: ‘Non io, ma il Cristo in me’» (0.0. 159, 18.5.1915). Qui le parole «non io» o «non il mio» indicano il motivo laterale del gruppo a sinistra o ciò che deve essere superato nell’uomo, se vuole innalzarsi all’ambito superiore, e le parole «in me» indicano le potenze oppositrici che fuggono verso l’alto e verso il basso e con ciò nello spazio centrale, quello dell’Io, liberano il posto per la costante presenza del Cristo nell’uomo.

 

Forse la citata esposizione di Rudolf Steiner sul rapporto interiore del gruppo scultoreo con le parole di Paolo, ci manifesta il più profondo segreto di questa più importante opera d’arte. Infatti, se consideriamo che nel primo Goetheanum era divenuto visibile una sorta di riassunto dell’intera Antroposofia e il gruppo scultoreo nel contempo doveva costituire il centro spirituale dell’edificio, che apriva all’uomo del presente una nuova comprensione spirituale del cristianesimo, allora possiamo collegare direttamente con l’essere esoterico del gruppo anche le seguenti parole di Rudolf Steiner: • «È insito nella missione più propria della corrente spirituale-universale [antroposofica] preparare gli uomini perché facciano giungere a maturità il loro elemento animico, in modo che un numero sempre crescente di individui possa accogliere in sé una copia dell’Entità-Io del Cristo Gesù…. Chi sarà capace di una comprensione spirituale del cristianesimo e saprà sperimentarlo dentro di sé contribuirà a che venga intessuta nel proprio Io, in questa o in una futura incarnazione, una copia dell’Io del Cristo-Gesù, della Sua individualità» (0.0. 109, 7.3.1909).

 

Queste parole furono espresse nel 1909 a Dornach, ancora quattro anni prima della posa della pietra di fondazione del primo Goetheanum e poi anche realizzate là artisticamente. Infatti, la prima parte può essere riferita direttamente all’edificio, quale globale opera d’arte antroposofica – e la seconda parte direttamente al gruppo scultoreo, che pone dinanzi all’uomo odierno l’essere del nuovo cristianesimo spirituale e nel contempo gli trasmette la comprensione di esso.

 

Anche alcune caratteristiche del gruppo scultoreo già accennate in quest’opera indicano tale direzione. Così, in riguardo al Mistero delle copie dell’Io del Cristo Rudolf Steiner dice inoltre: • «Ma quando gli uomini [mediante l’Antroposofia] saranno sempre più preparati ad accogliere l’Io del Cristo, l’Io del Cristo si riverserà sempre più nelle loro anime, che evolveranno allora in direzione del loro grande modello, del Cristo Gesù. Soltanto così gli uomini impareranno a capire in che senso il Cristo Gesù sia il grande modello dell’umanità» (O.O. 109, 11.4.1909).

 

In altre parole: Accogliendo l’Io del Cristo l’uomo sperimenterà in piena misura ciò che è anche detto del Cristo come •«grande esempio che l’uomo deve seguire sulla Terra» nel libro La scienza occulta (0.0. 13, pag. 320). Ed è questo che dice Rudolf Steiner del Rappresentante dell’umanità: • «Al centro di questo gruppo si troverà una figura, quale, vorrei dire, Rappresentante del più alto elemento umano, che potè svilupparsi sulla Terra» (0.0. 159, 18.5.1915).

 

Così la figura centrale del gruppo fu percepita da Rudolf Steiner stesso mediante l’Io del Cristo, che egli ha accolto quale copia nel suo proprio Io58 e venne poi trasformata in un’opera d’arte, affinché ora questo Mistero possa divenire visibile a tutti gli uomini. Da allora questa figura può divenire anche per gli altri un cammino nel quale possono collegarsi interiormente, sì, persino «identificarsi» con essa,59 per prepararsi altresì ad accogliere una copia dell’Io del Cristo. Infatti, la figura centrale del gruppo scultoreo è il Cristo, come con l’occhio spirituale del Cristo stesso, vale a dire dalla copia del Suo Io, Egli può essere visto dall’uomo. Perciò nella stessa conferenza Rudolf Steiner dice inoltre che coloro che sono ispirati e compenetrati dall’Io del Cristo e che egli definisce «i cristiani del futuro», in Cristo vedranno ancora qualcosa d’altro, e cioè tutto il Suo potere e la Sua gloria cosmica: • «Comprenderanno non solo il Cristo che è passato attraverso la morte, ma anche il Cristo dell’Apocalisse, Cristo trionfante che risorge nel fuoco spirituale,60 il Cristo che è stato preannunciato» (0.0. 109, 11.4.1909).

E Rudolf Steiner nel gruppo scultoreo ha rappresentato un tale Cristo trionfante sulle potenze oppositrici, e cioè «nel fuoco spiritualizzato, nel quale apparve il Cristo a Paolo» (ibidem).61 Per cui, in tale contesto Rudolf Steiner mette in rilievo che gli uomini che accoglieranno una copia dell’Io del Cristo «si muteranno sempre più un giorno, da uomini-Saulo in uomini-Paolo, e sempre più vedranno il fuoco spirituale» (ibidem). Anche questo corrisponde alla già citata indicazione di Rudolf Steiner che il gruppo è in diretta connessione con le parole di Paolo e conduce alla realizzazione di esse nell’uomo. Su questa via è poi possibile accogliere una copia dell’Io del Cristo.

 


 

Note:

47 – Nella conferenza del 14.10.1917 (o.0.177) Rudolf Steiner parla di «Arimane precipitato».

48 – Conforme la Scienza dello Spirito i processi come quello del precipitare il drago arimanico da parte di Michele sono molto complessi. Così la prima caduta del drago dal mondo spirituale nel regno umano avvenne già in tempi antichissimi (vedi 0.0. 223, 27.9.1923). Con la successiva caduta degli Spiriti delle tenebre nella seconda metà del XIX secolo (vedi 0.0. 177, 14.10.1917) questo drago tuttavia venne rafforzato straordinariamente e per cui divenne particolarmente pericoloso per l’ulteriore evoluzione dell’umanità.

49 – In riguardo al collegamento dell’Io dell’uomo con il cuore vedi 0.0. 129, 26.8.1911.

50 – Vedi anche 0.0. 93a, 9.10.1905.

51 – Vedi 0.0. 13, cap. «Presente e futuro dell’evoluzione cosmica e umana».

52 – E del rapporto degli Asura con l’ottava sfera Rudolf Steiner parla in ima Lezione esoterica, della quale purtroppo sono rimaste conservate soltanto brevi notizie di un ascoltatore: • «Asura: Queste sono le entità che aspirano all’ottava sfera. … Gli Asura agiscono … sull’uomo, che vogliono tirare giù nell’ottava sfera e strapparlo così all’evoluzione progrediente e alla meta di essa – al Cristo» (0.0. 266-1, 29.1.1907). Nel motivo laterale del gruppo a sinistra è rappresentato come Lucifero e Arimane agendo insieme, possono strappare l’uomo dall’evoluzione cristiana.

53 – Nella stessa conferenza Rudolf Steiner descrive come gli Asura, quando sono entrati nell’anima cosciente, da là possono distruggere gradualmente l’Io dell’uomo: • «L’Io verrà strappato pezzo per pezzo» e con ciò la meta principale dell’umanità sulla Terra va perduta. Infatti, questa è collegata con l’evoluzione dell’Io.

54 – In riguardo a questa lotta spirituale per il cuore umano vedi dettagli in S. O. Prokofieff, L’incontro con il male. La Pietra di Fondazione del bene, cap. III «L’Impulso-Cristo e la duplice configurazione del male. La grande decisione dell’umanità», nuova edizione ampliata, Collana Widar Edizioni, Editrice Antroposofica 2013.

55 – Vedi 0.0. 159, 18.5.1915. – In un’altra conferenza Rudolf Steiner dice anche, che «egli stesso si incatena con [l’oro]» (0.0. 157, 10.6.1915).

56 – Così è la libera traduzione di Rudolf Steiner. Le parole dalla Lettera ai Galati di Paolo sono: «Vivo, però non più io, ma vive in me Cristo» (2,20); o nella traduzione di Emil Bock: «Non sono io che vivo, ma vive in me il Cristo.»

57 – «La nostalgia dell’anima verso lo Spirito. Un segno del tempo», conferenza di Rudolf Steiner a Dornach il 20 settembre 1914, Dornach 1938. – Vedi anche P. Selg, Die Gestalt Christi. Rudolf Steiner und die geistige Intention des zentralen Goetheanum-Kunstwerkes (La figura del Cristo. Rudolf Steiner e l’intenzione spirituale della centrale opera d’arte del Goetheanum), Arlesheim 2008.

58 – Sul collegamento di Rudolf Steiner con la copia dell’Io del Cristo vedi dettagli in S. O. Prokofieff, Rudolf Steiner e la fondazione dei Nuovi Misteri, cap. 2, «Il grande periodo solare», Ed. Arcobaleno, Oriago (VE) 1991 e S. 0. Prokofieff, Possano udirlo gli uomini. Il Mistero del Convegno di Natale, cap. 1, vol. I, «La vita di Rudolf Steiner alla luce del Convegno di Natale», Widar Edizioni 2003.

59 – Vedi le parole di Rudolf Steiner a pag. 45.

60 – Di questo fuoco cosmico e del suo collegamento con l’Antroposofia Rudolf Steiner dice: «Il fuoco antroposofico che può essere acceso in noi non è che un risultato del fuoco cosmico, universale, che effluisce spiritualmente dal principio alla fine» (O.O. 152, 1.5.1913). Ciò significa che esso è collegato direttamente con il Cristo apocalittico, che nella rivelazione di Giovanni compare come «A e Ω, il principio e la fine» (Ap 1,8). – Anche il confronto del gruppo ligneo con la figura del Cristo nell’affresco del «Giudizio Universale» di Michelangelo (vedi O.O. 161, 3.4.1915 e O.O. 157, 10.6.1915) indica la stessa direzione.

61 – In ciò trova la sua spiegazione il particolare gesto delle dita nelle mani del Rappresentante dell’umanità. È tale, da poter fluire da esse il fuoco cosmico del Cristo apocalittico. È questo «fuoco spiritualizzato» che vide anche Paolo nella sua esperienza del Cristo davanti a Damasco. – Ciò è riconoscibile con chiarezza soprattutto nella rappresentazione pittorica di questo motivo nel lato Est della cupola piccola: La mano del Cristo nella cupola piccola del primo Goetheanum (dettaglio dell’immagine a pagina 16)