La celeste Sofìa e la sfera dei bodisattva

La celeste Sofia e l’essere Antroposofia


 

Un’altra questione direttamente connessa con il tema principale di quest’opera,

riguarda il rapporto tra la celeste Sofìa e le entità che la filoSofìa orientale chiama bodisattva.

 

In due conferenze del 31 agosto e 25 ottobre 190975 Rudolf Steiner dice che l’intera evoluzione terrestre viene diretta da una cerchia di dodici bodisattva76 che dimorano in una elevata loggia spirituale del Buddhi o della Provvidenza e là trovano la sorgente della loro esistenza nella contemplazione dell’entità del Cristo posto al loro centro.

▸«Così tra due incarnazioni le entità dei bodisattva salgono fino al piano del Buddhi [mentre gli uomini normalmente dopo la morte salgono solo fino al devachan superiore, che si trova sul piano cosmico sottostante]. Sul piano del Buddhi si incontrano i bodisattva e il Cristo».77

 

Mentre però i bodisattva si innalzano a questa sfera solare dal basso verso l’alto, il Cristo scende in essa da sfere ancora superiori. Così nella sfera del Buddhi si incontrano i bodisattva, le entità (umane) microcosmiche massimamente sviluppate, e la macrocosmica entità divina del Cristo:

▸«Ecco che viene verso di loro dall’alto, dall’altra parte, l’entità del Cristo. Essi diventano discepoli del Cristo. Dodici bodisattva circondano l’entità del Cristo, e noi non possiamo parlare di più che di dodici, poiché quando i dodici bodisattva avranno compiuto la loro missione, saranno esauriti i tempi terrestri».

 

La missione dei dodici bodisattva fu connessa da Rudolf Steiner con l’evento centrale della storia terrena, con la venuta del Cristo sulla Terra e con il mistero del Golgota:

▸«Al Cristo appartengono dodici bodisattva che devono prima preparare e quindi proseguire quello che Egli ha portato come massimo impulso di evoluzione della nostra civiltà».

 

Detto altrimenti: prima del mistero del Golgota il compito principale dei bodisattva era quello di preparare questo mistero sulla terra; in seguito fu quello di coltivarne i frutti fino alla fine dei tempi terrestri:

▸«Il Cristo, che ha vissuto sulla terra, ha portato nell’evoluzione terrestre un impulso tale, che l’umanità doveva essere ad esso preparata tramite i bodisattva; in seguito essi dovranno portare a termine ciò che il Cristo ha portato nell’evoluzione terrena. Questo si presenta sulla terra come un’immagine: il Cristo al centro dell’evoluzione terrena, i bodisattva prima come suoi inviati, quindi come suoi seguaci che devono far conoscere la sua opera all’umanità».

 

Nella stessa conferenza Rudolf Steiner caratterizzò la relazione tra il Cristo e i bodisattva dal punto di vista cosmico, come la relazione tra il sole e le stelle:

▸«In tal modo siamo saliti nella sfera dei bodisattva e siamo entrati nella sfera delle dodici costellazioni che hanno al loro centro il Sole che le illumina e le riscalda, la loro fonte vitale, che essi devono trasferire sulla terra».

 

Nell’adempimento del loro compito però i dodici bodisattva, che dimorano intorno al Cristo, operano non solo come entità individuali indipendenti, ma anche come membri di un tutto unitario e duodecemplice. Questo tutto costituisce nella sua interezza un’entità speciale del mondo spirituale, che trae le proprie forze dalla diretta contemplazione del Cristo e dirige l’evoluzione dell’umanità sulla base di questa contemplazione. Rudolf Steiner chiama questo essere «la personificazione della saggezza globale del nostro universo»78 oppure «la sapienza essenziale»; questa sapienza è un vero e proprio essere i cui singoli membri sono i bodisattva.

Dice Rudolf Steiner:

▸ «Tutta l’annunciazione, l’intera saggezza del mondo, rimanda dapprima a una sorgente, la sorgente della saggezza primigenia, il cui essere si sviluppa attraverso tutte le civiltà postatlantiche e appare in ogni epoca in diverse forme, ma che è sempre un unico essere, un portatore fondamentale della saggezza che si è manifestata nelle più diverse forme [tramite i dodici bodisattva]. Quell’entità che fu maestra dei sacri risci, che fu maestra di Zarathustra, fu maestra di Ermes, che possiamo chiamare il grande maestro e (…) che naturalmente resta invisibile allo sguardo esteriore, viene chiamata, con un’espressione di origine orientale, la totalità dei bodisattva. La concezione cristiana la chiamerebbe Spirito Santo: è lo Spirito dei bodisattva».

 

Queste parole di Rudolf Steiner sollevano molte domande. Prima di tutto la domanda:

• qual è la relazione della cerchia dei bodisattva che rappresentano nella loro totalità la «saggezza totale

   del nostro cosmo», con la celeste Sofìa, che incarna l’intera saggezza del nostro cosmo?

• Qual è la relazione tra il consesso dei bodisattva e il principio dello Spirito Santo?

• E infine, qual è la relazione dei bodisattva con il Cristo, il rappresentante della seconda persona della santa Trinità?

 

Per cercare di dare una risposta a queste tre domande, dobbiamo tenere conto che l’entità dei bodisattva può essere osservata da due diversi punti di vista, quello terrestre e quello cosmico.

• Dal primo punto di vista il bodisattva appare come un essere umano altamente sviluppato, che trae le sue ispirazioni direttamente dalla sfera della Provvidenza e che porta nelle successive epoche dell’umanità la saggezza così ricevuta.

• Dal punto di vista cosmico il bodisattva è un essere tramite cui le entità della terza gerarchia (angeli, arcangeli, archai) possono operare direttamente: tramite gli iniziati terreni operano soprattutto gli angeli; tramite i bodisattva sia angeli sia arcangeli, e tramite i bodisattva che hanno già raggiunto il grado di buddha anche le archai.(89)

 

• Ciò che però per il bodisattva sulla terra resta una sorta di ideale superiore, vale a dire l’unione con un’entità del rango delle archai, diventa possibile nei mondi spirituali mentre egli si trova tra due incarnazioni. Così dal punto di vista cosmico il consesso dei bodisattva nella sfera della Provvidenza è al contempo una cerchia di esseri che appartengono a tutte e tre le categorie della terza gerarchia. Tra queste giocano un ruolo centrale gli arcangeli. Per questo il consesso dei bodisattva dal punto di vista cosmico può anche essere definito una cerchia di arcangeli, da cui i bodisattva traggono gli impulsi che portano sulla terra. Questi arcangeli sono aiutati da angeli che operano dal basso verso l’alto, mentre dall’alto vengono ispirati e sostenuti dalle archai. Così abbiamo una triplice cerchia gerarchica costituita da tutti i ranghi della terza gerarchia, che nella sua interezza può anche essere definita l’aspetto soprasensibile o cosmico della loggia dei bodisattva.

 

Rudolf Steiner parlò di questo eccelso aspetto delle entità dei bodisattva nel ciclo Gerarchie spirituali e il loro riflesso nel mondo fisico,19 dove spiega dal punto di vista scientifico-spirituale la dottrina orientale dei buddha, dei bodisattva e dei dhyani-buddha umani.

Se ora teniamo conto che gli esseri della terza gerarchia secondo la pietra di fondazione rappresentano il principio dello Spirito Santo nel nostro cosmo,80 possiamo comprendere in quale senso Rudolf Steiner nella conferenza citata, definisce «l’interezza dei bodisattva» quale portatrice dell’impulso dello Spirito Santo.

 

Come abbiamo visto, il Cristo è il punto centrale e la fonte di vita di questa cerchia.

Secondo la pietra di fondazione egli opera, come rappresentante del principio del Figlio nel nostro cosmo, in primo luogo quale guida degli esseri della seconda gerarchia, quella solare: exusiai, dynamis, kyriotetes (Potestà, Virtù, Dominazioni), ovvero Spiriti della forma, Spiriti del movimento e Spiriti della saggezza).

 

Nel nostro cosmo alla seconda gerarchia è connesso in primo luogo il principio della vita.

• Già sull’antico Sole gli Spiriti della saggezza fondarono la vita cedendo in un atto sacrificale la sostanza eterica,

da cui poi si formarono i corpi eterici dei futuri uomini della terra.81

• Gli Spiriti del movimento proseguirono quest’opera sull’antica Luna,

• e gli Spiriti della forma lo portarono a termine sulla Terra.(90)

 

• Così sull’antico Sole sorse l’etere di luce,

• sull’antica Luna l’etere di suono o chimico,

• e sulla Terra l’etere di vita, la base dei processi vitali.

 

• La quintessenza di questo triplice processo fluisce quale sostanza di «saggezza di vita» (Vitae Sophia)82

dal Cristo alla cerchia dei bodisattva, in qualità di massima saggezza cosmica.

• In una conferenza Rudolf Steiner affermò che il Cristo nella sfera dei bodisattva è «sorgente di vita»83

e altrove disse che il Cristo è un’entità da cui «fluisce la sostanza della saggezza».84

 

Queste affermazioni non sono in contraddizione se teniamo conto che il Cristo, nelle parole di Rudolf Steiner, «manifesta la propria signoria entro la sfera dei bodisattva».85 La parola tedesca «signoria» adoperata da Rudolf Steiner è linguisticamente affine al termine che indica il più alto rango di spiriti della seconda gerarchia, quello delle ‘dominazioni’ o kyriotetes (ted. Herr, lat. dominus; a.gr. kyrios). Questo conferma che il Cristo, nella cerchia dei bodisattva, opera direttamente dalla sfera degli Spiriti della saggezza la cui vita, tramite la mediazione degli Spiriti del movimento e degli Spiriti della forma, diventa «saggezza globale del nostro mondo» entro la sfera delle entità della terza gerarchia, che è a sua volta collegata con la cerchia dei bodisattva tramite i quali guida l’umanità: le archai le grandi epoche, gli arcangeli i singoli popoli e gli angeli i singoli uomini.

 

Nel ciclo Conoscenza iniziatica.86 Rudolf Steiner descrive il cammino dell’anima dopo la morte a partire dalla sfera lunare, che comprende anche le sfere di Venere e di Mercurio (in TeoSofìa questa triplice sfera lunare viene denominata globalmente «mondo animico»).87 Con questa sfera lunare è collegata soprattutto l’opera degli spiriti della terza gerarchia: gli angeli con la cerchia lunare vera e propria; gli arcangeli con la sfera di Mercurio e le archai con la sfera di Venere.88 Dalle loro ispirazioni ricevono impulso anche i bodisattva, che Rudolf Steiner chiamò «messaggeri della luna».89

 

Dopo avere oltrepassato la sfera lunare, nella vita dopo la morte l’uomo entra nell’ambito del Sole, che comprende anche le sfere dei pianeti superiori: Marte, Giove e Saturno90 (in TeoSofìa questo ambito viene chiamato «mondo spirituale»).

La sfera solare è però prima di tutto l’inizio dell’ambito della seconda gerarchia.91 Da questa sfera solare il Cristo scese fra gli uomini sulla terra compiendo il passaggio dalla «antica saggezza lunare», dal «Logos lunare» al «Logos solare»,92 dando così ai bodisattva, che operano attingendo al mistero del Golgota, la possibilità di portare la saggezza solare del Cristo all’umanità in una forma completamente nuova, d’ora in poi senza la mediazione delle forze lunari.

 

La descrizione del Cristo-Sole nella sfera della Provvidenza al centro della cerchia dei bodisattva quali dodici stelle, si può come condensare nell’immagine cosmica che abbiamo già caratterizzato da un altro punto di vista, vale a dire l’immagine dell’Apocalisse della donna vestita «del Sole», che ha ai suoi piedi la falce della Luna e sul suo capo una corona di dodici stelle. Nel caso dei bodisattva il dodici non rappresenta direttamente le dodici costellazioni zodiacali (poiché nello zodiaco stesso non operano i bodisattva ma gli spiriti della prima gerarchia) bensì il loro riflesso negli spiriti lunari. Come spiega Rudolf Steiner, nel nostro sistema solare la Luna agisce come un grande specchio che non riflette solo la luce esteriore del Sole, ma anche tutte le emanazioni spirituali del cosmo, comprese quelle che provengono dalla sfera zodiacale.93

 

Nelle dodici stelle che fanno da corona alla celeste Sofìa abbiamo prima di tutto il suo più alto ideale, il fine di ogni sua aspirazione, l’opera eccelsa della prima gerarchia (troni, cherubini e serafini) che comprende l’intero creato e che rappresenta le forze del Padre nel nostro cosmo.

Questa eccelsa sfera fu unita dal Cristo al sistema solare quando egli, portatore del principio del Figlio, la lasciò per incamminarsi verso la terra e discese sul Sole attraversando la porta degli Spiriti della saggezza94 celebrando così uno sposalizio celeste con la Sofìa, la «sposa dell’agnello», la donna «vestita del Sole»,95 vale a dire l’entità cosmica costituita dagli spiriti della seconda gerarchia, quella solare.

 

Dalla sfera della celeste Sofìa, operando quale sole spirituale del nostro mondo e quale guida di tutte e tre le categorie della seconda gerarchia, il Cristo andò avvicinandosi alla terra e, scendendo dall’alto, raggiunse la sfera della terza gerarchia, nonché i bodisattva che ad essa sono collegati e ha contatto con essa dal basso verso l’alto.

Sotto l’azione del Cristo però, il quale porta in sé tutta la pienezza delle forze del Padre (vale a dire il massimo principio che abbraccia l’intero creato delle dodici costellazioni) la cerchia dei bodisattva si trasforma progressivamente in un organismo spirituale duodecemplice, ricolmo dello Spirito Santo e riflettente i dodici aspetti dell’entità cosmica del Cristo.

 

La sua conoscenza è portata da allora sulla terra dai bodisattva, in forma di saggezza cosmica.

▸«Così il contenuto dell’annunciazione dell’intero coro dei bodisattva è l’insegnamento del Cristo».96

▸«E solo quando l’ultimo bodisattva appartenente al Cristo avrà adempiuto al proprio compito, l’umanità sentirà cos’è il Cristo; l’umanità sarà allora animata dalla volontà che vive nel Cristo stesso (…) e sarà sulla terra il segno esteriore del Cristo».97

Così l’azione comune del Cristo e dei bodisattva nella sfera della Provvidenza, che è collegata con l’azione della seconda e della terza gerarchia (i tre ranghi solari e i tre lunari), abbraccia al contempo anche l’intero essere della Sofìa.

 

Qui però si affaccia la questione della settima e più recente parte costitutiva della celeste Sofìa: l’essere AntropoSofìa. Tale questione è già contenuta nel nome ‘AntropoSofìa’, che unisce ‘uomo’ (anthropos) e ‘Sofìa’, vale a dire unisce la sfera comune della seconda e della terza gerarchia, con l’umanità terrena.

Per questo il bodisattva, lasciando l’ambito della terza gerarchia, se vuole portare anche sulla terra la conoscenza del Cristo che ha tratto dalla sua contemplazione nella sfera della Provvidenza, se vuole adempiere a questo compito e non vuole perdere la connessione con la celeste Sofìa, ha bisogno di un aiuto particolare, di un mediatore che sia legato con l’umanità diversamente da come lo sono le entità della terza gerarchia e che, come abbiamo visto, è l’unica parte umana della celeste Sofìa. Questo mediatore tra la celeste Sofìa e l’umanità è l’essere AntropoSofìa, ed è suo ulteriore compito stabilire un collegamento tra la celeste Sofìa ed ogni singolo bodisattva che opera entro l’umanità.(91)

 

Nella conferenza del 31 agosto 1909 Rudolf Steiner descrive una delle più grandi riunioni spirituali che abbiano mai avuto luogo sulla terra, convocata dal massimo iniziato cristiano, che nelle sue vite precedenti portò il nome di Mani, il fondatore della religione manichea. Egli convocò i tre grandi maestri dell’umanità: Zarathustra (il Maestro Gesù), Sciziano e il Gotama Buddha (in corpo spirituale) che Rudolf Steiner nella stessa conferenza chiama «i grandi bodisattva dell’occidente».98 In questa riunione venne deciso che nel futuro la saggezza dei bodisattva doveva fluire in misura maggiore nell’evoluzione dell’umanità, affinché gli uomini potessero conquistarsi una vera conoscenza del Cristo:

▸«Questo collegio stabilì un piano secondo cui nel futuro tutta la saggezza dei bodisattva dell’epoca postatlantica doveva fluire con sempre maggior intensità nell’umanità».

 

▸Ma per realizzare questo piano sulla terra, bisognava prima che la saggezza dei bodisattva proveniente dalla sfera della Provvidenza, potesse essere accolta in modo completamente nuovo, non solo tramite la discesa dei bodisattva tra gli uomini, ma anche attraverso l’ascesa degli uomini a questa sfera. A tal fine doveva essere fondata una nuova forma di iniziazione collegata con il successivo grado di evoluzione spirituale dell’umanità (l’anima cosciente), che ha le sue sorgenti spirituali nel mistero del Golgota.

 

Questa nuova iniziazione venne elaborata in seguito nei misteri rosicruciani, fondati da quel Christian Rosenkreutz che da allora guida la corrente rosicruciana. La sua iniziazione verso la metà del XIII secolo, quale tredicesimo nella cerchia dei dodici saggi, che allora rappresentavano l’intera sapienza delle sette epoche dell’epoca atlantica e delle cinque dell’epoca postatlantica (12 = 7 + 5) viene descritta ampiamente da Rudolf Steiner nella conferenza del 27 settembre 1911 a Neuchàtel.”

Nel corso di questa iniziazione, durata vari mesi, il tredicesimo ricevette dai dodici una tale pienezza di saggezza spirituale, che ▸«avvenne un fatto che nella storia può accadere una volta sola. Era uno degli eventi che possono verificarsi quando le forze macrocosmiche agiscono all’unisono. Dopo alcuni giorni il corpo di quel tredicesimo divenne del tutto trasparente, ed egli restò per giorni come morto».100

Allora i dodici si riunirono quotidianamente attorno al tredicesimo e fecero fluire l’alta saggezza che possedevano in forma di brevi formule.

Il processo di iniziazione si compì quando l’anima completamente trasformata del tredicesimo tornò nel suo corpo.

▸Egli «si destò come una nuova anima; aveva sperimentato una grande trasformazione della propria anima».

Da allora il tredicesimo potè restituire ai dodici in forma completamente nuova la saggezza da loro ricevuta:

▸«Il discepolo poteva parlare ora di esperienze completamente nuove».

Dalle sue parole i dodici potevano riconoscere che la sua anima aveva sperimentato l’evento di Paolo a Damasco, vale a dire che egli, fuori del corpo fisico, aveva incontrato nei mondi spirituali il Cristo, nella figura in cui può essere sperimentato entro l’aura della terra, dopo il mistero del Golgota.

▸«Era come se il Cristo stesso donasse questa nuova forma [di saggezza] alla cerchia dei dodici.

E ciò che lui [il tredicesimo] rivelò loro, fu chiamato dai dodici ‘il vero cristianesimo, la sintesi di tutte le religioni’».

 

Da questa descrizione risulta chiaro che l’accoglimento di tutte le dodici principali direzioni della saggezza universale entro il tredicesimo, così come anche la sua ascesa ai mondi spirituali e la sua completa trasformazione tramite il Cristo quale sorgente cosmica delle forze di rinnovamento della vita universale, potè avvenire solo per il fatto che l’anima del tredicesimo, mentre il suo corpo giaceva «come morto», era salita direttamente alla sfera dei bodisattva nel mondo della Provvidenza. Infatti solo là la sua anima poteva unirsi con gli alti archetipi cosmici delle dodici concezioni del mondo, che sono rappresentate dalla cerchia dei bodisattva, per fonderle quindi in una nuova e più alta sintesi tramite la contemplazione del Cristo-Sole spirituale posto al centro.

 

Solo alla presenza del Sole spirituale risplendente nella sfera dei bodisattva, nella «cerchia delle dodici stelle», che fondeva e rinnovava le dodici concezioni del mondo rappresentate dai bodisattva, potè avvenire nell’anima del tredicesimo «una nascita completamente nuova delle dodici forme di sapienza» che furono inviate sulla terra tramite i dodici maestri:

▸«I dodici raggi delle concezioni del mondo, divennero nella sua anima come una sola luce».101

▸«In tal modo fu data la possibilità di fondere in unità tutte le concezioni del mondo, religiose e scientifiche (e in fondo queste concezioni sono solo dodici) provenienti dai dodici»,102 in una sintesi che possiamo chiamare «il vero cristianesimo».

 

Già nella sua seguente incarnazione (1378-1484) il tredicesimo, che portò il nome di Christian Rosenkreutz, fondò i misteri rosicruciani in Europa, i cui discepoli erano i discepoli e i seguaci dei dodici che lo avevano iniziato nel XIII secolo. Da questo momento in poi si avviò la realizzazione del piano che nove secoli prima era stato deciso nel collegio del IV secolo. Christian Rosenkreutz era aiutato in questo compito da coloro che avevano partecipato a quel consesso: Mani, Zaratustra, Sciziano e il Gotama Buddha (in corpo spirituale) che nelle scuole occulte rosicruciane operavano come grandi maestri e guide, e il cui fine principale era di portare all’umanità la massima conoscenza del Cristo, che fluiva loro dalle sorgenti della saggezza cosmica della sfera dei bodisattva.

 

Rudolf Steiner dice:

▸«Il piano che allora [nel concilio del IV secolo] era stato deciso per lo sviluppo spirituale futuro della civiltà, fu poi conservato e infine trasferito nei misteri europei della Rosacroce. Nelle sedi della Rosacroce furono sempre presenti le individualità di Sciziano, del Buddha e di Zaratustra: essi furono i maestri nelle scuole dei Rosacroce, maestri che donavano alla Terra la loro saggezza al fine di rendere possibile la comprensione del Cristo nella sua essenza».103

 

Che i quattro grandi maestri Mani, Sciziano, Zaratustra e il Gotama Buddha (in corpo spirituale), per impulso della celeste Sofìa, insegnassero nei misteri rosicruciani la vera conoscenza del Cristo, è confermato anche dal fatto che nel loro lavoro aveva un’importanza particolare lo studio occulto delle forze che provengono dalla sfera spirituale di Giove.

Dice Rudolf Steiner:

▸«Come sapranno quelli di voi che hanno partecipato al mio ciclo di conferenze di Monaco l’anno scorso, gli Spiriti di Giove erano tenuti specialmente in conto in quei misteri in cui alla fine si trovarono riunite tre individualità, le tre entità spirituali di Buddha, Zarathustra (o Zarathos nella sua successiva incarnazione) e dell’altra grande guida dell’umanità che conosciamo come Sciziano. Questo è il collegio che, sotto la guida di un’entità ancora superiore [Mani], si pose il compito di investigare le forze misteriose che devono venire sviluppate per l’evoluzione dell’umanità; il punto di partenza fu nel luogo originariamente connesso con le forze di Giove».104

 

In questa citazione sia le parole: «in quei misteri in cui alla fine si trovarono riunite le tre individualità», sia l’indicazione del ciclo di Monaco, sono da riferire in particolare ai misteri rosicruciani, nei quali da allora operarono quei grandi maestri.

Sappiamo anche da altre conferenze di Rudolf Steiner che le entità collegate con il pianeta Giove sono le kyriotetes (Dominazioni) ovvero gli Spiriti della saggezza.105 Questo significa che nei misteri rosicruciani, sotto la guida di questi quattro grandi maestri, venivano indagati con particolare intensità gli ambiti spirituali del nostro cosmo fino alla sfera d’azione degli Spiriti della saggezza (compresi), ambiti che corrispondono esattamente alle sette parti gerarchiche della celeste Sofìa.

 

Quale fu dunque il risultato più importante dell’iniziazione di Christian Rosenkreutz nel XIII secolo e della conseguente fondazione della corrente rosicruciana in Europa? Rudolf Steiner dice:

▸«Vediamo allora che da quel momento in poi [dalla metà del XIII secolo] divenne necessario che nella direzione spirituale dell’umanità emergesse un nuovo elemento. Questo elemento era un vero esoterismo moderno».106

 

La natura di questo esoterismo moderno consiste nel fatto che dal momento della sua comparsa non solo divenne possibile la discesa dei bodisattva sulla terra, come era avvenuto all’inizio dell’evoluzione terrestre, bensì anche una progressiva ascesa pienamente cosciente dell’umanità alla loro sfera, quale conseguenza della moderna iniziazione rosicruciana, che conduce alla massima e totale conoscenza del Cristo,107 grazie alla quale «in futuro nel cuore degli uomini vivrà un’idea del Cristo che per la sua grandezza non si può paragonare a nulla di ciò che l’umanità ha creduto di conoscere fino ad oggi».108

Il primo uomo che non solo raggiunse questi altissimi gradi di iniziazione, ma che pose anche le basi per questa iniziazione, fu lo stesso Christian Rosenkreutz.

Fino alla fine del Kali Yuga però (nell’anno 1899) questa nuova iniziazione era accessibile solo ai suoi diretti discepoli, nonché ai discepoli dei grandi maestri della Rosacroce sopra ricordati.

Ma a partire dal XX secolo questa via della moderna iniziazione cristiano-rosicruciana, quale punto di raccolta «del vero esoterismo moderno», grazie all’opera di Rudolf Steiner, è aperta a tutti gli uomini di buona volontà nella forma della moderna scienza dello spirito o antropoSofìa, che in senso esoterico non è altro che la via della Sofìa, che conduce ogni uomo di buona volontà al Cristo attraverso la sfera dei bodisattva.

 

Come iniziato che aveva raggiunto i più alti gradi di questo cammino, Rudolf Steiner si trovava costantemente in contatto soprasensibile con la loggia dei bodisattva, nonché con i loro grandi ambasciatori fra gli uomini, i maestri dei misteri rosicruciani.

All’inizio del XX secolo, attingendo alle sorgenti della saggezza derivata loro dalla Sofìa, egli fondò l’antropoSofìa109 che dona all’uomo moderno la saggezza cosmica della celeste Sofìa. Così, in qualità di massimo iniziato europeo del XX secolo egli potè dire: «Si alzava lo sguardo verso di loro, quali maestri degli iniziati europei»,110 tra i quali poneva anche se stesso. E nella stessa conferenza dice: «Così l’iniziato europeo ha sempre conosciuto i segreti della svolta dei tempi, e sempre ha contemplato le vere figure dei grandi maestri. Egli sapeva che grazie a Zarathas, a Buddha, a Sciziano, fluisce nella civiltà del futuro la saggezza che in ogni tempo proviene dai bodisattva e che deve servire per la comprensione del massimo oggetto degno di comprensione: il Cristo, che si può comprendere soltanto sommando l’intera saggezza dei bodisattva», l’intera duodecemplice sapienza della Sofìa di cui essi sono i custodi.

 

• L’iniziazione a questa saggezza della Sofìa del collegio dei bodisattva

comincia nel nostro tempo con l’AntropoSofìa, o scienza dello spirito:

▸«Per cominciare, insegniamo le condizioni elementari dell’evoluzione della nostra Terra, e andiamo nuovamente alla ricerca della sapienza che viene da Sciziano, Zarathustra e Buddha, accogliendola nella forma in cui questi grandi maestri possono offrirla al nostro tempo, dopo essersi evoluti continuamente fino a oggi», e come può offrirla ogni iniziato che ha raggiunto i massimi gradi dell’iniziazione cristiano-rosicruciana e che ha instaurato autonomamente una connessione con la sfera dei bodisattva nel mondo della Provvidenza.

 

Nel XX secolo un simile iniziato fu Rudolf Steiner. Ecco perché egli dice:

▸«Il moderno ricercatore dello spirito porterà come nozioni di base

quelli che devono essere i due elementi della futura evoluzione spirituale dell’umanità.

• Il primo elemento sarà ciò che penetra nell’intimo come la vita del Cristo;

• il secondo sarà ciò che in senso globale, come cosmologia spirituale, porterà la comprensione del Cristo.

La vita del Cristo nell’intimo del cuore e comprensione del mondo che [grazie alle forze della Sofìa] porta alla comprensione del Cristo»: questi sono i due elementi che l’AntropoSofìa porta agli uomini nel nostro tempo.

 

 


 

Note tra parentesi:

(89) – Da questo consegue che un bodisattva, mentre opera sulla terra, può dare impulsi per la direzione di interi popoli (poiché gli arcangeli che li guidano sono Spiriti di popolo). Invece un bodisattva che ha raggiunto il grado di Buddha è in grado di dare impulsi che riguardano l’evoluzione dell’intera umanità in una determinata epoca (poiché le archai che lo ispirano sono anche Spiriti del tempo di una determinata epoca).

(90) – Questo non contraddice il fatto che il compito principale degli Spiriti del movimento era sull’antica Luna quello di creare il corpo astrale dell’uomo e che il compito principale degli Spiriti della forma sulla terra era quello di dotare l’uomo di un io individuale.

(91) – Questo riguarda prima di tutto l’azione comune dell’essere Antroposofia e dei bodisattva dopo il mistero del Golgota.

 

Note:

75 – O.O. 113 e O.O. 116

  1. Nella conferenza del 21.9.1909 (O.O. 114) Rudolf Steiner disse: «La loggia che governa la nostra intera evoluzione terrestre, dobbiamo considerarla come una grande loggia di dodici bodisattva».
  2. O.O. 116, 25.10.1909 e le seguenti citazioni
  3. O.O. 113, 31.8.1909 e le seguenti citazioni
  4. O.O. 110, 16.4.1909, II
  5. O.O. 260, 25.12.1923
  6. O.O. 11 e O.O. 13
  7. Rudolf Steiner utilizzò questa conversione nella conferenza di Natale del 13.12.1907 (O.O. 101)
  8. O.O. 116, 25.10.1909
  9. O.O. 114, 21.9.1909
  10. O.O. 113, 31.8.1909
  11. O.O. 227
  12. O.O. 10 e conf. del 1.4.1913 (O.O. 141)
  13. O.O. 110, 15.4.1909
  14. O.O. 227, 29.8.1923
  15. O.O. 227, 28.8.1923
  16. O.O. 236, 27.6.1924
  17. O.O. 227, 29.8.1923
  18. O.O. 228, 27.7.1923
  19. O.O. 136,13.4.1912 come pure Sergej O. Prokofieff, Le dodici notti sante e le gerarchie spirituali, parte I, cap. 2, Ed. Arcobaleno, Oriago (VE)
  20. Vedi l’Apocalisse, cap. 12,1 e cap. 21,9
  21. O.O. 114, 21.9.1909
  22. O.O.116, 25.10.1909
  23. O.O. 113, 31.8.1909 e la seguente citazione
  24. O.O. 130
  25. O.O. 130, 27.9.1911 e la seguente citazione
  26. O.O. 130, 9.2.1912
  27. O.O. 130, 27.1.1912
  28. O.O. 113, 31.8.1909
  29. O.O. 121, 12.6.1909-1
  30. O.O. 110, 14.4.1909
  31. O.O. 15, cap. II
  32. Il cammino di iniziazione cristiano-rosicruciano fu descritto dettagliatamente da Rudolf Steiner nei suoi libri L’iniziazione. Come si conseguono conoscenze dei mondi superiori? (O.O. 10) e La scienza occulta (O.O. 13) come pure in molte conferenze, vedi ad esempio O.O. 99, 6 giugno 1907
  33. O.O. 15, cap. III
  34. Vedi precisazioni in merito in: Sergej O. Prokofieff, Rudolf Steiner e la fondazione dei nuovi misteri, cap. 3, Ed. Arcobaleno, Oriago (VE) O.O. 113, 31.8.1909 e le seguenti citazioni.