Collegamento dei Nuovi Misteri con l’Evento del Golgota

Il mistero della resurrezione


 

In conclusione vogliamo ancora menzionare l’evidente collegamento di questi avvenimenti entro il Movimento Antroposofìco con gli eventi alla svolta dei tempi. Così, dopo la morte del Cristo Gesù, nelle ore silenziose del Sabato Santo, gli apostoli dovettero attraversare la terribile atmosfera costernante, nella quale l’intero futuro apparve loro come avvolto da fitte nuvole e in opprimente insicurezza. Qualcosa come l’eco di tale atmosfera possiamo trovarlo anche tra gli antroposofi il 1° gennaio 1923, il mattino dopo l’incendio del Goetheanum a Dornach.

 

Qui vogliamo portare due immagini di quel periodo. Come noto, il giorno successivo Rudolf Steiner non voleva disdire nessuna delle conferenze programmate e nessuna delle rappresentazioni annunciate. Un anno dopo egli ricordò questo giorno così: ▸«Ma poiché allora, mentre ancora le fiamme ardevano, noi non ci lasciammo distogliere dal continuare il nostro lavoro» (O.O. 233, 1.1.1924).

Tra l’altro per il 1° gennaio era prevista la rappresentazione dell’Epifania. Assja Turgenieff descrive nelle seguenti parole ciò che avvenne all’inizio, di questa rappresentazione: «‘Onorati, egregi… ’, fino a qui arrivò l’Angelo nella ‘rappresentazione dell’Epifania’ con il suo discorso inaugurale, poi gli mancò la voce. Inutilmente fece un altro tentativo, e poi egli pianse in silenzio, appoggiato al suo bastone, finché trovò la forza di continuare a parlare».

 Nella falegnameria sovraffollata che dalla notte dell’incendio si trovava ancora inondata di acqua e in condizioni devastanti, in assoluto silenzio tutti aspettarono parecchio tempo; sino a quando finalmente l’attrice si riprese e la rappresentazione potè continuare. Nella prima fila era seduto Rudolf Steiner che guardò in silenzio l’Angelo che piangeva, il quale forse era l’immagine riflessa di ciò che in quell’istante sentivano non solo gli uomini, ma anche gli Angeli nel mondo spirituale. Sul tutto dominava una reale atmosfera del Venerdì Santo.

 

La seconda immagine si riallaccia agli eventi alla svolta dei tempi da un altro lato. Dalle sue indagini spirituali nell’ambito del Quinto Vangelo, Rudolf Steiner ci comunica come nel momento della morte del Cristo Gesù sulla croce, un «oscuramento di nuvole» coprì tutto il cielo, cosicché intorno alla collina del Golgota per breve tempo era buio come di notte. Anche intorno, a Dornach dopo l’incendio del Goetheanum, per il possente calore formatosi! cambiarono per alcuni giorni le condizioni atmosferiche. Una fitta nebbia avvolgeva tutta la collina, cosicché si poteva pensare che l’edificio completo ci fosse ancora.

Margarita Woloschin, che proveniente dalla Russia, per un problema di entrata arrivò a Dornach soltanto il 2 gennaio, descrive la sua impressione di allora: «Andai direttamente all’edificio. La nebbia lo copriva. Mi accostai al pianoterra in cemento armato e vidi che la porta d’ingresso intagliata in legno era completamente intatta. Quindi tutto era in ordine! Poi cercai di penetrare con lo sguardo attraverso la nebbia sino al primo piano, ma non riuscivo a vedere nulla. Camminai intorno all’edificio. Le costruzioni in legno accanto erano intatte, ma ora – da Oriente – si riusciva a vedere chiaramente attraverso la nebbia: lassù non c’erano le cupole e non c’erano nemmeno le pareti, non c’era nulla.»

 

E così come lo stato d’animo degli apostoli alla svolta dei tempi, dopo il primo incontro con il risorto cambiò e si mutò in gioia e giubilo, così, in modo simile, si compì un anno dopo l’incendio anche lo stato d’animo durante il Convegno di Natale, che si può descrivere soltanto con le parole dell’Apocalissi «Ecco faccio tutto nuovo» (21,5). Già nella sua conferenza di apertura il 24 dicembre Rudolf Steiner disse che cosa si attendeva soprattutto dai soci per questo Convegno: «Soprattutto il giusto stato d’animo e il giusto stato d’animo e ancora il giusto stato d’animo» (O.O. 260, 24.12.1923). Egli caratterizza inoltre questo particolare stato d’animo, quale nuovo inizio, la creazione della direzione verso il futuro colma di gioia, la dedizione a nuove prospettive per l’umanità e l’edificante sentimento di collaborazione alle mete universali – un vero stato d’animo pasquale!

 

Dietro a tutto ciò stava però la già menzionata metamorfosi del primo Goetheanum, il cui incendio venne una volta definito da Rudolf Steiner come una morte («Prima il Goetheanum andava morendo»). Dopo di essa, un anno dopo, avvenne la resurrezione dello Spirito del Goetheanum e la sua apparizione nella sfera terrestre durante il Convegno di Natale. Da allora esso agisce tra gli uomini, quale Spirito dei Nuovi Misteri, che compenetra tutto il Movimento Antroposofico come ciò che Rudolf Steiner definì la «nuova corrente esoterica».

Rudolf Steiner mette ciò in rilievo anche alla fine del Convegno di Pasqua del 1924: «Se siamo capaci di accogliere quegli impulsi, impariamo a sentire in tutto ciò che vive nell’Antroposofia un elemento importante. E questo elemento importante è lo stato d’animo pasquale antroposofico, è quello stato d’animo pasquale antroposofico che non ammetterà mai che lo Spirito possa morire, convinto com’è che, se anche viene ucciso dal mondo [è inteso lo Spirito del Goetheanum], lo Spirito risorgerà sempre. E l’Antroposofia deve Appunto attenersi allo Spirito che sempre di nuovo rinasce dai fondamenti dell’eternità» (O.O. 233a, 22.4.1924).

 

Queste parole, che concludono la conferenza tenuta dopo la rappresentazione della meditazione della Pietra di Fondazione in Euritmia, riflettono nella retrospettiva il vero e proprio stato d’animo del Convegno di Natale, che è chiamato a formare il fondamento dei Nuovi Misteri cristiani. Per cui possiamo dire: Come il macrocosmo trova sempre di nuovo la sua immagine riflessa nel microcosmo, così anche i grandi eventi alla svolta dei tempi trovano il loro rispecchiamento nella storia del Movimento Antroposofico. Ciò che quasi 2000 anni fa cambiò tutta l’esistenza della Terra e dell’umanità, si ripetè nell’ancora piccola comunità di antroposofi sul piano della loro coscienza.

 

Con ciò è messo in rilievo l’essenziale tratto fondamentale dei Nuovi Misteri,

• e cioè il compito di innalzare nella coscienza umana gli eventi della svolta dei tempi alla luce di Michele,

per poi, sulla via della comunione spirituale,

vivificare questa coscienza in modo che essa possa accogliere in sé la realtà della resurrezione.