L’unione della corrente rosicruciana e della corrente micheliana nella Meditazione della Pietra di Fondazione

La Meditazione della Pietra di Fondazione


 

Ciò che nel capitolo precedente venne descritto come ulteriore evoluzione dell’umanità nel corso dei tre ultimi periodi di civiltà (il 5°, 6° e 7°) entro la quinta grande epoca postatlantica, deve essere preparato già oggi durante la nostra epoca di reggenza di Michele. Rudolf Steiner indicò questo compito dell’attuale epoca nelle conferenze sul Karma dedicate ai Misteri cosmici di Michele. Qui, rivolgendosi agli antroposofi egli disse:

«Gli uomini devono collaborare con gli Dei, con Michele stesso» (O.O. 240, 19.7.1924).

 

Con altre parole, già oggi gli antroposofi devono imparare a collaborare spiritualmente non solo con Michele, lo Spirito del tempo guida, bensì nei mondi spirituali anche con le Gerarchie al suo servizio, con gli Arcangeli e gli Angeli, come pure con le anime degli uomini unite a Michele, le quali dopo la loro morte agiscono nel tempio dei Nuovi Misteri.

Ma questo significa che nel nostro tempo entro l’umanità deve esserci un gruppo, anche se piccolissimo, di uomini disposti a dedicarsi coscientemente alla preparazione del decisivo passaggio dalla quinta grande epoca di evoluzione della Terra, che comprende tutti i sette periodi di civiltà postatlantica, alla sesta grande epoca, che avrà inizio dopo la «lotta di tutti contro tutti». E gli antroposofi devono diventare un tale gruppo.

 

Come espresso da Rudolf Steiner,

oggi è proprio a loro che si rivolge la chiamata dei Maestri della saggezza e dell’armonia dei sentimenti,

così come alla fine del periodo atlantico un simile richiamo fu rivolto a un piccolo gruppo di uomini da Manu

che era l’iniziato guida dell’oracolo solare centrale.

• Come a quel tempo, mediante questo gruppo di uomini,

dovette essere preparata per l’intera umanità la grande epoca postatlantica con il suo punto centrale,

la discesa del Cristo sulla Terra nel quarto periodo di civiltà,

• così nel corso di preparazione del passaggio alla sesta grande epoca, mediante un piccolo gruppo di antroposofi,

sotto la guida dei Maestri della saggezza e dell’armonia dei sentimenti, deve essere conquistata

la piena comprensione dell’entità del Cristo e della sua grande azione, il Mistero del Golgota.

 

Confrontando la situazione odierna con quella alla fine del periodo atlantico Rudolf Steiner disse:

▸ «A un simile piccolo gruppetto oggi risuona una chiamata dal mondo spirituale che nomino la chiamata dei Maestri della saggezza e dell’armonia dei sentimenti… Questi uomini che oggi provengono da tutti i ceti della nostra popolazione, con la nostalgia di vita spirituale nel cuore per fondare le civiltà del futuro, questi uomini che troviamo ovunque, sono appunto i veri teosofi [antroposofi]» (O.O. 109/111, 6.4.1909).

E così

▸ «come l’umanità … che allora su Atlantide si è raggruppata intorno al grande iniziato [a Manu] come un gruppetto disprezzato, dopo generazioni ha dato il materiale per rendere possibile la presenza del Cristo sulla Terra, così l’odierna umanità antroposofica deve rendere di nuovo possibile la completa comprensione del Cristo» (ibidem).

 

In altre conferenze Rudolf Steiner concretizzò questa chiamata

dicendo che l’odierna scienza dello spirito 

ha il compito di preparare il sesto periodo di civiltà entro l’umanità,

durante il quale dovrà formarsi definitivamente il nucleo umano

che poi compirà il passaggio dalla quinta alla sesta grande epoca.43

 

Infatti,

• se per la preparazione del sesto periodo di civiltà

è soprattutto necessaria una nuova comprensione spiritualizzata dell’entità del Cristo,

nella sesta grande epoca dell’umanità si svelerà pienamente il Mistero del Cristo vivente.

Perciò

▸«è proprio nella sesta razza radicale44 che il cristianesimo verrà ad espressione nella sua

piena configurazione. Soltanto allora esso sarà veramente presente» (O.O. 93, 11.11.1904).

 

Per trovare tuttavia l’accesso a questa realtà del cristianesimo,

• l’uomo non ha soltanto bisogno di una comprensione spirituale del Cristo,

• ma deve anche prendere coscienza della sua reale presenza nella propria anima:

 

▸ «Questo è di nuovo un progresso di fronte al periodo atlantico precedente:

allora la colonia si sviluppò in un piccolo luogo, tuttavia presso di noi [tra gli antroposofi]

è data la possibilità che si reclutino in tutta la Terra e da tutti i popoli

quelli che realmente comprendono la chiamata della missione terrestre,

che comprendono che cosa vuol dire rendere il Cristo vivente in loro

e sviluppare il principio dell’amore fraterno sopra tutta la Terra

e cioè svilupparlo nel senso giusto, non nel senso delle confessioni cristiane,

ma nel senso del vero cristianesimo esoterico, che può risultare da tutte le civiltà.

Quelli che comprendono questo principio cristiano saranno presenti

nel tempo che seguirà la grande guerra di tutti contro tutti» (O.O. 104,24.6.1908).

 

Da ciò risulta un doppio compito per la Società Antroposofica nel nostro tempo.

• Da un lato la comprensione rosicruciana dell’entità del Cristo e della sua azione più importante

– il Mistero del Golgota.

 

Infatti, lo sforzo per raggiungere una tale comprensione costituisce la risposta che l’antroposofo può dare alla chiamata a lui rivolta dai Maestri della saggezza e dell’armonia dei sentimenti e tra questi Maestri soprattutto dalla guida della corrente del cristianesimo esoterico, Christian Rosenkreutz.45

Rudolf Steiner espresse:

«Da questa corrente spirituale che si riallaccia a Christian Rosenkreutz emerge

il più possente aiuto per la comprensione dell’Impulso-Cristo nel nostro tempo» (O.O. 130, 20.11.1911).

 

La sua ragione sta nel fatto che il fondatore della corrente rosicruciana in una delle sue precedenti incarnazioni era contemporaneo di Gesù Cristo ed «era presente» al Mistero del Golgota (O.O. 130, 27.1.1912).

 

• Dall’altro lato non è un compito meno importante della Società Antroposofica

sforzarsi per raggiungere le mete poste da Michele nella sua Scuola soprasensibile

davanti ai futuri antroposofi e dopodiché immerse nella loro volontà durante il culto immaginativo.

 

Rudolf Steiner collega queste mete in prima linea con la fondazione del «nuovo cristianesimo» sulla Terra del quale egli parlò in connessione alla descrizione della Scuola soprasensibile di Michele.

In una precedente conferenza egli lo mise in rilievo con le seguenti parole:

▸ « … con la venuta dello Spirito di Michele sulla Terra [qui è inteso l’inizio della sua attuale epoca di reggenza nell’umanità], mediante la sua ispirazione l’umanità [potè] a poco a poco iniziare … a comprendere tutto ciò che significa l’Impulso-Cristo, il Mistero del Golgota (O.O. 152, 2.5.1913).

 

Questa ispirazione di Michele si manifesta in piena misura agli uomini nell’Antroposofia.

E così sin dai primi inizi il Mistero del Cristo sta al centro

sia del cristianesimo rosicruciano, sia di quello micheliano,

• mentre il primo può essere compreso dal punto di vista dell’evoluzione terrestre

• e il secondo dal punto di vista dell’evoluzione cosmica.

 

Per cui

le sorgenti del cristianesimo rosicruciano devono essere cercate sulla Terra,

laddove venne compiuto il Mistero del Golgota e dove, incarnandosi quasi ogni secolo,

agisce Christian Rosenkreutz e agiscono pure gli altri Maestri della saggezza e dell’armonia dei sentimenti.

Il vero rosicrucianesimo vorrebbe svelare nel corso dei secoli il Mistero del Cristo,

quale Figlio di Dio disceso sulla Terra, il quale su di essa attraversò la morte e la resurrezione

per donare all’umanità «una nuova parte costitutiva della natura umana» (O.O. 131, 11.10.1911)

o corpo di resurrezione.

 

Le sorgenti del cristianesimo micheliano invece non vanno cercate sulla Terra, bensì sul Sole,

e perciò oggi Michele rivela all’umanità un lato del tutto diverso dell’unico Mistero.

• È soprattutto l’aspetto cosmico del Mistero del Cristo.

Quale divina Parola che da tutte le origini appartiene alla Santa Trinità,

nel suo cammino verso la Terra il Cristo si unì con sacrificio

• in un primo momento alla sfera solare e su di essa divenne il Logos solare o lo Spirito solare guida,

• più tardi tuttavia, alla svolta dei tempi, Egli lasciò il Sole e discese sulla Terra.46

 

• Egli abbandona la sfera solare, «Egli se ne va».

Fu questa la fondamentale esperienza di Michele e di tutte le anime degli uomini appartenenti alla sua corrente

che alla svolta dei tempi dimoravano nella sfera solare fra morte e nuova nascita.

• Egli discende sulla Terra, «Egli arriva»,

era questa l’esperienza centrale dei primi testimoni dell’apparizione del Cristo sulla Terra,

ai quali apparteneva soprattutto il futuro fondatore della corrente rosicruciana.47

 

Fu altrettanto diverso ciò che entrambi i gruppi vissero quale più importante risultato del Mistero del Golgota.

Michele e le anime degli uomini che dimoravano con lui sul Sole,

potevano vedere come nell’istante in cui il sangue del Cristo fluì dalla croce sul Golgota

e venne accolto dalla Terra, avvenne una completa trasformazione dell’aura della Terra,

per cui fu posta la base per la sua futura unione con il Sole.

 

▸ «Dall’evento del Golgota, nell’osservazione spirituale, la Terra ha di nuovo in sé

la forza che la riunirà nuovamente con il Sole», così lo illustrò Rudolf Steiner (O.O. 103, 26.5.1908).

Da allora la Terra è il centro del nostro cosmo.

 

• L’esperienza principale dei primi cristiani invece, era il loro collegamento con il Cristo risorto

e la possibilità connessa di accogliere in sé, fino entro il corpo fisico, le forze del suo Fantoma

che conferisce alla personalità umana, vale a dire all’io terrestre dell’uomo, l’esistenza eterna (l’immortalità).

 

Qui va inserita una breve digressione storica. La prima indicazione ancora profetica alla futura unione della corrente rosicruciana e micheliana possiamo trovarla nella famosa «Fiaba» di Goethe «del serpente verde e la bella Lilia». In essa, dall’ispirazione rosicruciana abbiamo la testimonianza con l’intero simbolismo del tempio perduto (nascosto sotto Terra) e ritrovato, come pure con le figure dei tre re che rappresentano gli ideali della saggezza, bellezza e forza, e altri elementi. Nella «Fiaba», così disse Rudolf Steiner, si può trovare «molto della saggezza rosicruciana»48 e il suo rapporto con il culto immaginativo alla fine del XVIII secolo, quale secondo grado della preparazione celeste dell’Antroposofia, testimonia la sua connessione con la corrente cosmica micheliana.49

 

Entrambe le correnti vennero unite per la prima volta nell’evoluzione della Terra mediante Rudolf Steiner nell’Antroposofia.

A questa unione precedettero il suo incontro con il Maestro rosicruciano a Vienna fra il suo 18° e 21° anno di età e l’incontro soprasensibile con Michele durante il suo lavoro a La filosofia della libertà a Weimar.50

In tale connessione va rilevato il fatto che la prima conferenza scientifico-spirituale di Rudolf Steiner era dedicata all’osservazione esoterica della Fiaba di Goethe. Essa ebbe luogo il giorno di S. Michele, il 29 settembre del 1900 a Berlino. Questo lato, così straordinariamente importante del suo compito entro la corrente del cristianesimo esoterico si mostrò quindi già all’inizio dell’attività spirituale di Rudolf Steiner.

Nei primi tempi tuttavia le due direzioni non si svilupparono contemporaneamente nel Movimento Antroposofico, bensì una dopo l’altra. In primo piano si presentò anzitutto l’esoterismo rosicruciano. Ciò emerse con particolare chiarezza a partire dal 1904, quando Rudolf Steiner prese in mano l’organizzazione di un proprio lavoro esoterico, in un primo momento nell’ambito della Scuola Esoterica, a quel tempo esistente all’interno della Società Teosofica. Contemporaneamente egli cominciò a pubblicare articoli nella rivista «Luzifer-Gnosis» che descrivevano la moderna iniziazione rosicruciana e più tardi uscirono come libro dal titolo L’iniziazione (O.O. 10).

 

Il grado successivo venne raggiunto nell’anno 1907. Allora Rudolf Steiner separò la sua Scuola Esoterica definitivamente dalla Scuola Esoterica di Annie Besant, la quale era orientata verso il cammino evolutivo orientale. In questo egli mise in rilievo che la sua Scuola si trovava sotto la guida dei due Maestri guida del cristianesimo esoterico, il Maestro Gesù (Zarathustra) e il Maestro Christian Rosenkreutz.51

Solo ora, dopo la separazione definitiva dalla Scuola Esoterica orientale, Rudolf Steiner iniziò a svelare il Mistero di Michele. Nella lezione esoterica del 9 ottobre 1907 egli menzionò per la prima volta il significato dell’anno 1879, quale inizio dell’attuale epoca di Michele come pure gli importanti cambiamenti collegati a questo anno, sia nel mondo spirituale, sia nell’evoluzione della cultura terrena. E nella stessa lezione, per la prima volta egli indicò l’anno 1250, quale inizio della corrente rosicruciana e collegò in questo modo entrambi i temi, quello rosicruciano e quello micheliano.

 

▸ «Nel 1250 ebbe inizio una corrente spirituale che raggiunse la sua culminazione nel 1459: quando Christian Rosenkreutz venne innalzato a cavaliere della croce con le rose. Poi iniziò l’epoca (1510) che nell’occultismo viene nominata l’epoca di Gabriele. Nel 1879 iniziò l’epoca di Michele» (O.O. 266/1, pag. 251).

Nelle successive lezioni esoteriche poi, Rudolf Steiner parlò di tutti i sette Arcangeli e del posto centrale di Michele nel loro cerchio, il quale attinge le sue forze dal Sole.

Il successivo grado nel citato cammino è poi rappresentato dalla stesura della principale opera di Rudolf Steiner, La scienza occulta, nella quale, come egli scrisse, sono contenute «le linee generali dell’Antroposofia nel suo complesso» (O.O. 13, pag. 12). Il libro venne scritto nel 1909 e pubblicato nel 1910. E sebbene i nomi Christian Rosenkreutz e Michele nel libro non appaiono, la presenza dei loro impulsi è comunque evidente.

 

• Nel settemplice cammino di iniziazione qui illustrato, che conduce all’esperienza dell’entità del Cristo e alla comprensione del Mistero del Golgota per l’intera evoluzione della Terra, si esprime l’impulso rosicruciano.

• E nel grande panorama dell’evoluzione universale, nel cui centro si trova il Mistero del rapporto del Cristo con il Sole, come pure la futura nascita del nuovo cosmo dell’amore dalle forze fluite nell’evoluzione della Terra mediante il Mistero del Golgota, è presente l’impulso di Michele.

 

Così Rudolf Steiner, nell’anno in cui scrisse La scienza occulta,

mise in rilievo che per il ricercatore dello Spirito [esistono]

▸ «i due elementidella futura evoluzione spirituale dell’umanità.

• Ciò che si immerge nell’interiorità, quale vita del Cristo, sarà il primo elemento;

• ciò che in ampio modo, quale cosmologia spirituale, porterà la comprensione per il Cristo, sarà il secondo elemento.

La vita del Cristo nel cuore,

la comprensione universale che conduce alla comprensione del Cristo,

questi saranno i due elementi» (O.O. 113, 31.8.1909).

 

Su questi due fondamentali elementi del moderno esoterismo cristiano poggia l’intero contenuto de La scienza occulta. Essi rappresentano un’ulteriore testimonianza che sia l’impulso rosicruciano, che quello micheliano agivano sin dall’inizio nel Movimento Antroposofico.51a

 

Tuttavia l’apertura dei Misteri micheliani a tutti gli antroposofi e non solo alla stretta cerchia dei soci della Scuola Esoterica, ebbe luogo soltanto tre anni dopo, poco dopo la separazione dalla Società Teosofica.52 Fino a quel tempo il tema di Michele entrò per così dire nello sfondo e l’accento principale venne posto sull’ulteriore sviluppo del tema rosicruciano.

Nell’anno 1911, appena prima di S. Michele, seguirono poi le famose conferenze a Neuchàtel, durante le quali Rudolf Steiner parlò per la prima volta dell’iniziazione di Christian Rosenkreutz nel XIII secolo, come pure della successiva attività spirituale dei rosacroce per rafforzare il suo corpo eterico (O.O. 130, 27 e 28.9.1911).

Dopodiché, nell’anno 1912, durante la terza conferenza a Neuchàtel venne illustrato come Christian Rosenkreutz inviò «il suo allievo e amico», il Gautama Budda, su Marte (O.O. 130, 18.12.1912). Nel periodo tra le prime due conferenze e la terza a Neuchàtel, Rudolf Steiner intraprese il tentativo di creare una fondazione dal nome «Società per l’arte teosofica» che più tardi egli voleva staccare da sé e porre direttamente sotto la guida di Christian Rosenkreutz. Infatti, così come la Scuola di Michele, fondata durante il Convegno di Natale si trovò direttamente sotto la guida dello Spirito del tempo, così anche questo gruppo esoterico doveva avere un rapporto simile con il Maestro guida del cristianesimo esoterico.53

 

Lo sviluppo del tema di Michele stesso venne introdotto nella Società Antroposofica indipendente, fondata a Natale del 1912 (vale a dire in una forma accessibile a tutti i soci) e cioè in tre conferenze: il 2 maggio 1913 a Londra e il 18 e 20 maggio dello stesso anno a Stoccarda (O.O. 152)54, mentre in entrambi i luoghi il tema di Michele venne collegato con l’apparizione del Cristo eterico.55

Più tardi, all’inizio della prima guerra mondiale, il tema di Michele entra di nuovo in primo piano. Così Rudolf Steiner, nella conferenza del 9 novembre 1914 parla di Michele, non solo in connessione con l’apparizione eterica del Cristo, ma anche in connessione con gli eventi della guerra (O.O. 158).

 

Tuttavia soltanto nell’anno 1917 il tema di Michele diventa veramente il tema centrale. Questa nuova tappa nel suo sviluppo ha inizio con il ciclo di conferenze che ricevette il titolo «I retroscena spirituali del mondo esteriore. La caduta degli Spiriti delle tenebre» (O.O. 177).

Nello stesso anno, in cui in Russia i bolscevichi, impossessati dagli Spiriti delle tenebre caduti nel mondo terrestre per mezzo di Michele, presero il potere e in occidente gli Stati Uniti sotto la guida del Presidente Woodrow Wilson, afferrato da uno Spirito arimanico, entrarono in guerra, dal centro spirituale dell’Europa Centrale risuonò la voce dell’iniziato cristiano che parlò dell’impulso di Michele e della sua vittoria spirituale sul drago arimanico.

In autunno dell’anno 1919 il tema di Michele continuò poi con il ciclo di conferenze «La missione di Michele» (O.O. 194) e più tardi nell’anno 1923 con le conferenze dedicate alla Festa di Michele.

 

Così ci siamo avvicinati al Convegno di Natale che a sua volta significa la culminazione del globale processo di unione del cristianesimo micheliano e di quello rosicruciano nell’Antroposofia.

Questa unione trovò la sua concreta espressione nella doppia struttura della Pietra di Fondazione, posta alla base della Società Antroposofica di nuova fondazione, e nella sua meditazione.

 

Così, le sue strofe microcosmiche

conducono alla trasformazione anzitutto del pensare, sentire e volere dell’uomo

e dopodiché alla trasformazione del suo Spirito, della sua anima e del suo corpo,

ciò che nel cammino puramente interiore, meditativo, gli rende possibile raggiungere l’aspirazione del rosacroce medievale con i suoi esperimenti alchimistici, quando nel laboratorio egli osservava i processi della formazione salina, della dissoluzione e della combustione.36

 

• Le strofe macrocosmiche della meditazione invece

parlano della discesa del Cristo dalla sfera della Trinità mediante tutte le nove Gerarchie

fino alla sua unione con la Terra e il suo mondo elementare nel Mistero del Golgota.

 

Ma il testimone e il custode del sapere

di questo cammino macrocosmico del Cristo dal Cielo alla Terra,

attraverso tutte le sfere spirituali, è Michele quale «volto solare del Cristo».

 

Il Mistero della trasformazione del corpo fisico consistente nei tre sistemi:

il sistema delle membra e del ricambio, il sistema del cuore e dei polmoni

e il sistema del capo e dei nervi,

è contenuto nelle strofe microcosmiche della meditazione,

quale suprema meta del vero rosicrucianesimo (il raggiungimento della pietra filosofale).

A questa meta conducono anche i tre esercizi connessi al processo del divenire dell’io dell’uomo,

il quale, quando un tempo avrà conseguito la piena maturità,

potrà trasformare il corpo astrale nella Sofia microcosmica,

dopo che l’uomo ha reso «vero» il suo pensare, sentire e volere.57

 

La triplice menzione dell’io nelle strofe microcosmiche della meditazione

indica anche la sua salvazione nel corso dell’evoluzione mediante la trasformazione del corpo fisico,

vale a dire mediante la congiunzione dell’io con le forze del corpo di resurrezione del Cristo (il Fantoma).

 

La provenienza delle forze cosmiche

che il Cristo, grazie al Mistero del Golgota ha collegato con l’evoluzione della Terra,

è contenuta nelle strofe macrocosmiche della meditazione

dove questo Mistero viene illustrato dal punto di vista di Michele, quale arcistratega delle forze celesti.

 

Ma il fatto che nelle strofe macrocosmiche della meditazione vennero inclusi i tre motti rosicruciani che indicano il Mistero del Golgota, quale evento centrale dell’evoluzione terrestre e cosmica, conferma di nuovo l’unione del cristianesimo rosicruciano con il cristianesimo micheliano che rappresentano l’aspetto esoterico e cosmico del Mistero del Cristo comprendente il tutto.573

 

Si può anche dire che

• nelle strofe microcosmiche della meditazione abbiamo il cammino dai rosacroce a Michele,

il cammino che raggiunge la sua culminazione nelle sue ultime righe, dove si parla della tricotomia dell’uomo,

di un essere che consiste in corpo, anima e Spirito, ai quali nel macrocosmo corrispondono i tre mondi,

il mondo fisico, il mondo animico e il mondo spirituale (vedi 0.0. 9).

Il custode del Mistero di questa triade nei mondi spirituali è Michele.

 

Così

• le strofe microcosmiche della meditazione formano una specie di coppa,

la quale, creata dagli impulsi rosicruciani, vuole accogliere la manifestazione di Michele e portarla poi agli uomini.

• Le strofe macrocosmiche invece rappresentano il cammino da Michele al rosicrucianesimo.

Qui Michele, quale arcistratega e rappresentante di tutte le Gerarchie,

dalle loro forze crea una coppa in cui vennero immersi i tre motti rosicruciani

che racchiudono il segreto del Mistero del Golgota.

 

• Le strofe microcosmiche della meditazione

conducono dall’uomo all’universo o dal microcosmo al macrocosmo,

esse iniziano con l’appello all’anima dell’uomo individuale

e la descrizione della configurazione triarticolata del corpo fisico

e terminano con l’indicazione dell’«essere universale dell’uomo»,

dell’«attività dell’anima umana» e delle «profondità dello Spirito umano».

• Le sue strofe macrocosmiche invece conducono dal macrocosmo al microcosmo;

iniziano con la sfera della Trinità, vale a dire con la descrizione della suprema divinità macrocosmica,

• e terminano con l’appello degli Spiriti elementari che si rivolge all’uomo: «Possano udirlo gli uomini».

 

Un ulteriore aspetto del comune agire delle due correnti consiste in quanto segue:

• Le strofe microcosmiche o rosicruciane della meditazione

descrivono i gradi dell’ascesa al mondo spirituale nella moderna iniziazione,

il cui fondamento sono il processo di autoconoscenza come pure il lavoro interiore dell’uomo su se stesso.

Questo è il cammino del Figlio dell’Uomo che dal basso conduce all’alto,

dal mondo terrestre, dove agiscono i tre sistemi del corpo fisico dell’uomo

per la sua esperienza quale essere triarticolato consistente in corpo, anima e Spirito.

• Le parti macrocosmiche della Meditazione invece, descrivono la discesa sulla Terra del Figlio di Dio

attraverso tutte le sfere spirituali delle Gerarchie, fino al mondo elementare e l’umanità della Terra.

E questa venuta sulla Terra del Figlio di Dio la «odono» gli Spiriti elementari

«in Oriente, Occidente, Nord, Sud» / «Possano udirlo gli uomini».

 

Questi due princìpi,   • il principio del Figlio dell’uomo      • e quello del Figlio di Dio,

si uniscono nella IV parte della meditazione,

dove può essere seguito l’agire sia della corrente micheliana, sia di quella rosicruciana.

 

• Dove la meditazione parla dell’aspetto cosmico della svolta dei tempi,

indipendente dalla volontà degli uomini sulla Terra,

è predominante l’agire dell’impulso di Michele:

 

«Alla svolta dei tempi

La luce dello Spirito universale entrò

Nella corrente dell’essere terreno;

L’oscurità della notte

Aveva terminato il suo dominio.»

 

Ne rendono particolare testimonianza le ulteriori parole:

 

«Luce divina,

Cristo-Sole»

 

il cui Mistero sta alla base del «nuovo cristianesimo» che venne insegnato nella Scuola soprasensibile di Michele.

 

• Le parole della IV parte della meditazione invece, che si riferiscono maggiormente all’evoluzione della Terra,

più precisamente alle correnti dei Misteri dei Pastori e dei Re,

che rappresentano le due correnti principali della saggezza terrestre,

si rivolgono alla direzione dei rosacroce.

Infatti, entrambe le correnti dei Misteri, sia quella dei Pastori, sia quella dei Re,

più tardi fluirono nei Misteri rosicruciani.58

 

Il loro centro tuttavia è costituito fin dai primissimi inizi dalla conoscenza che grazie al Mistero del Golgota «La chiara luce del giorno / Irraggiò nelle anime umane» e che è questa ad essere la luce «Che risalda / I poveri cuori dei Pastori» e «Che illumina / I capi sapienti dei Re».

(In queste righe i due verbi sono indicati nel presente, mettendo in rilievo l’agire di queste correnti dei Misteri fino nel nostro tempo.)

 

Le ultime righe della IV parte, subito dopo il rivolgersi al «Cristo-Sole»,

indicano con ancora maggiore chiarezza la sintesi del cristianesimo micheliano e del cristianesimo rosicruciano:

 

«Riscalda

I nostri cuori;

Illumina

I nostri capi;

Affinché diventi buono

Ciò a cui noi

Con i nostri cuori vogliamo dare fondamento,

Ciò che con i nostri capi

Vogliamo condurre

Diretto alla meta.»

 

Infatti il vero bene (buono) in futuro nascerà unicamente dal definitivo e completo fluire insieme delle due correnti nel cuore eterico dell’uomo59, vale a dire laddove durante il Convegno di Natale venne posata la Pietra di Fondazione soprasensibile della Società Antroposofica Universale.

Anche il primo ciclo di conferenze, tenuto da Rudolf Steiner subito dopo il Convegno di Natale era dedicato al tema del cristianesimo rosicruciano e micheliano. Il suo titolo era «Sedi di Misteri nel medioevo. Il rosicrucianesimo e il moderno principio di iniziazione» (O.O. 233a).

E senza dubbi l’ultima conferenza rappresenta la sua culminazione. Venne tenuta il dodicesimo giorno dalla conclusione del Convegno di Natale. (Vedi dettagli più avanti.)

Nell’«Ultimo Discorso» infine, tenuto da Rudolf Steiner alla vigilia di San Michele dell’anno 1924, che egli concluse con la meditazione per lo Spirito del tempo, emerse il collegamento delle due correnti nell’indicazione della sequenza delle incarnazioni di un’individualità concreta (principio rosicruciano) e la descrizione del suo passaggio nelle diverse sfere planetarie dopo la morte (principio micheliano).60

Inoltre, con tutta probabilità, l’«Ultimo Discorso» doveva costituire l’inizio delle rivelazioni del Karma delle individualità che avevano partecipato direttamente agli eventi della svolta dei tempi e perciò più tardi erano collegate nell’uno o nell’altro modo con la corrente rosicruciana.

 

Con ciò

alla prima parte delle conferenze sul Karma60a, il cui punto centrale era costituito

dalla descrizione della Scuola soprasensibile di Michele e del suo culto immaginativo,

doveva essere aggiunta una seconda parte

che osservava il Karma dell’umanità dal punto di vista del Mistero del Golgota,

come pure il Karma degli uomini collegati a questo evento.

 

In parallelo Rudolf Steiner aveva l’intenzione di istituire una seconda Classe della Libera Università, nelle cui forme rituali dovevano trovare la loro sintesi «l’arte regale» dei rosacroce61 e il contenuto del culto immaginativo di Michele che ebbe luogo alla fine del XVIII secolo nella sfera spirituale adiacente alla Terra.62

Infine si può supporre che Rudolf Steiner nella terza Classe avrebbe posto la base per un lavoro spirituale direttamente collegato con l’agire del Cristo, quale Signore del Karma, al cui servizio dal nostro tempo stanno nella stessa misura entrambe le correnti, la corrente rosicruciana come pure quella micheliana. In questo grado sarebbe poi stata raggiunta la loro definitiva congiunzione.

Così può essere detto che nella globalità della sua attività scientifìco-spirituale, in un primo momento Rudolf Steiner rinnovò l’iniziazione rosicruciana dall’impulso di Michele e poi con il suo aiuto creò una coppa spirituale in grado di accogliere l’attuale manifestazione del Cristo-Sole che si rivolge a tutta l’umanità.

 

 

In questo disegno abbiamo un simbolo del Santo Gral che rappresenta l’essere dell’intero agire scientifico-spirituale di Rudolf Steiner durante quasi quarant’anni. E tutto ciò trovò la sua massima espressione e la sua culminazione nella formazione della Pietra di Fondazione durante il Convegno di Natale.63

Ora vogliamo osservare più da vicino la connessione sia di Michele, sia di Christian Rosenkreutz con questo punto centrale esoterico del Convegno di Natale.

 

Dal punto di vista storico-spirituale la Pietra di Fondazione

è collegata in modo indissolubile con i Misteri centrali del rosicrucianesimo.

Ciò che in essi era il lavoro alla Pietra filosofale,

nei Nuovi Misteri è diventato il lavoro interiore alla Pietra d’Amore.64

Così il nucleo essenziale del rosicrucianesimo mediante l’Antroposofia

ha vissuto una completa metamorfosi per collegarsi con il cristianesimo cosmico di Michele in questa nuova forma.

 

Questa metamorfosi è a sua volta l’inizio del processo cosmico-tellurico

descritto da Rudolf Steiner alla fine de La scienza occulta

come la graduale trasformazione dell’antico cosmo della saggezza nel futuro cosmo dell’amore

mediante la libera azione creatrice dell’io dell’uomo.

• Poiché tuttavia questo processo non riguarda soltanto l’uomo, ma pure l’intero cosmo,

anche Michele partecipa ad esso.

La formazione della Pietra di Fondazione

era già una tale libera azione creatrice dalle forze dell’io di Rudolf Steiner,

alla quale erano presenti e partecipi in modo soprasensibile sia Christian Rosenkreutz, sia Michele.

 

Abbiamo una doppia testimonianza della presenza spirituale sia di Christian Rosenkreutz, sia dell’Arcangelo Michele durante il Convegno di Natale e particolarmente durante la formazione della Pietra di Fondazione il 25 dicembre 1923.

• Una volta nelle parole di Rudolf Steiner, espresse in un dialogo privato di fronte a Ita Wegman, «che Christian Rosenkreutz con le sue schiere, a Natale durante la Posa della Pietra di Fondazione entrò nella ‘falegnameria’».65

• E dall’altro lato da come va compreso l’essere esoterico dell’atto misteriosofico di Posa della Pietra di Fondazione alla luce di ciò che Rudolf Steiner disse nella conferenza del 13 gennaio 1924.

In questa conferenza, tenuta esattamente 12 giorni dopo la chiusura del Convegno di Natale e nel giorno della prima pubblicazione dell’intero testo della meditazione della Pietra di Fondazione nel «Notiziario», il motivo principale era l’unione della corrente rosicruciana con la corrente micheliana.

Altrettanto, come avvenne nello sviluppo del Movimento Antroposofico, anche in questa conferenza si parlò prima della corrente rosicruciana.

 

In un primo momento Rudolf Steiner illustrò in modo approfondito

il risultato più importante dell’iniziazione rosicruciana:

• la facoltà di iscrivere i risultati della scienza dell’era moderna nell’etere del calore,

per poi riceverli di ritorno dal mondo spirituale in una forma del tutto trasformata dagli Dei.

 

Rudolf Steiner seguì questo cammino dell’iniziazione rosicruciana sin dall’inizio e il suo frutto più importante fu poi la descrizione dell’evoluzione del mondo come illustrata nel libro La scienza occulta. Nella conferenza egli stesso comunicò anche che questo libro è emerso dalla pratica della moderna iniziazione rosicruciana come è illustrata per esempio nel libro L’iniziazione.65a Inoltre egli parlò del fatto che per la prima volta fu Christian Rosenkreutz a riuscire a risolvere il problema esoterico di come i risultati delle ricerche della scienza moderna, trasformati dagli Dei, possano essere accolti dal mondo spirituale e disse che soltanto dopo fu possibile ad altri rosacroce collegarsi con lui in questo lavoro. Lui stesso tuttavia fu in grado di trovare la via alla meta solo «per l’ispirazione di uno Spirito superiore», mentre a questo scopo egli usava la sua coscienza attenuata, trasferita in una condizione di sogno.

 

Dall’ulteriore contenuto della stessa conferenza si può dedurre che questo essere superiore del mondo spirituale era l’Arcangelo Michele. Infatti, Rudolf Steiner descrive come i rosacroce cercavano sempre l’incontro con Michele nel mondo spirituale. A quel tempo tuttavia potevano farlo solo in una condizione di coscienza attenuata, sognante. Era così persino per i loro «Spiriti più illuminati» ai quali apparteneva soprattutto Christian Rosenkreutz. Anche lui poteva avvicinarsi a Michele soltanto in una condizione di coscienza attenuata:

▸ «Il rosicrucianesimo è contrassegnato dal fatto che i suoi Spiriti più illuminati avevano una grande nostalgia di incontrare Michele. Potevano farlo solo come nel sogno» (ibidem).

 

Questa situazione cambiò tuttavia completamente con l’inizio dell’attuale epoca di Michele nell’anno 1879. Grazie al cambiamento del suo rapporto con l’umanità, da quel periodo per la prima volta nell’evoluzione terrestre divenne possibile sperimentarlo coscientemente:

▸ «Ma dall’inizio dell’epoca di Michele, dalla fine degli anni settanta nell’ultimo terzo del XIX secolo, l’elemento caratteristico sta nel fatto che ciò che durante l’antica epoca dei rosacroce venne raggiunto nel modo illustrato [mediante una condizione di coscienza attenuata], ora può essere raggiunto in modo cosciente, da poter dire: Non è più necessaria quella diversa condizione di coscienza attenuata, ma è necessaria una condizione superiore di coscienza» (ibidem).

Il primo che tra gli odierni iniziati raggiunse un tale incontro in piena coscienza con Michele nel mondo spirituale adiacente alla Terra fu Rudolf Steiner.

Come questo avvenne e quali furono le conseguenze per lui stesso e per Michele, Rudolf Steiner lo descrisse più tardi nelle sue conferenze.

 

Dopo aver conquistato in gioventù nel cammino di iniziazione rosicruciano un collegamento cosciente con Michele, Rudolf Steiner in seguito potè portare nel suo regno la «Pietra dell’Amore», quale odierna metamorfosi della «Pietra della saggezza» (Pietra filosofale) degli antichi rosacroce.65” Così, non solo sul piano occulto, ma anche sul piano storico-universale egli compì il passaggio dalla corrente rosicruciana alla corrente micheliana e unì entrambe le correnti nei Nuovi Misteri da lui fondati durante il Convegno di Natale. E dopodiché egli stesso mise in rilievo l’importanza di questo evento nella storia del cristianesimo esoterico, durante la conferenza del 13 gennaio che rappresenta una chiave per l’essere esoterico del Convegno di Natale.

 

Come illustrato in un’altra opera dell’autore, Michele approvò il sacrificio di Rudolf Steiner durante il Convegno di Natale e accolse questa azione nella sua sfera cosmica. Con questo, ciò che venne compiuto da Rudolf Steiner potè continuare ad agire nella sfera di Michele, ora tuttavia come azione cosmica.

Nella conferenza citata Rudolf Steiner lo mise in rilievo:

▸ «Michele sarà il vero e proprio eroe della libertà. Egli lascia fare agli uomini, tuttavia accoglie poi ciò che diviene dalle azioni umane per portarlo oltre nel cosmo, per continuare ad operare nel cosmo ciò che gli uomini non possono ancora operare» (O.O. 233a, 13.1.1924).

 

Così possiamo dire che Rudolf Steiner in presenza di Christian Rosenkreutz, mediante l’azione creatrice del suo Io, trasformò la Pietra della saggezza rosicruciana nel senso delle parole conclusive de La scienza occulta in una Pietra dell’Amore:

«La saggezza è condizione necessaria per l’amore; 

l’amore è il frutto della saggezza rinata nell’io» (0.0. 13, pag. 337).

Con ciò Rudolf Steiner mostrò per la prima volta nell’evoluzione della Terra che cosa è la massima realizzazione di queste parole in una concreta vita umana. E poi, nel senso della conferenza del 13 gennaio, egli portò incontro a Michele la Pietra dell’Amore da lui creata, e Michele la accolse nel suo regno come Pietra di Fondazione per il nuovo cosmo dell’amore che nell’Apocalisse viene illustrato nell’immagine della celeste Gerusalemme.

 

Questa libera azione creatrice di Rudolf Steiner aveva anche delle conseguenze per Michele stesso.

Quale risposta ad essa, soltanto ora lo Spirito del tempo potè fondare la sua Scuola Esoterica sulla Terra, nella quale ebbe luogo un’ulteriore metamorfosi dell’iniziazione rosicruciana. Questa iniziazione divenne ora nella Scuola di Michele un fatto cosmico riguardante tutte le Gerarchie divino-spirituali.

• Tramite Rudolf Steiner Michele fondò sulla Terra un nuovo rosicrucianesimo cosmico.

 

Così abbiamo il seguente comune agire degli impulsi rosicruciani e micheliani:

 

 

Così durante la Posa della Pietra di Fondazione,

con la presenza di Michele e Christian Rosenkreutz e i suoi allievi più vicini,

mediante l’azione di Rudolf Steiner ebbero inizio i Nuovi Misteri,

il cui centro è rappresentato dal cristianesimo rosicruciano e micheliano

sulla base dell’impulso centrale dell’evoluzione della Terra – l’impulso del Cristo e del Mistero del Golgota.

 

Per comprendere meglio la connessione fra la Pietra di Fondazione e Michele, lo Spirito del tempo guida e il «volto» solare del «Cristo», dobbiamo osservare le parole espresse da Rudolf Steiner alla vigilia di San Michele del 1923 a Vienna:

▸ «E se in questo modo la fiducia nei confronti dello spirituale fonda una tale disposizione d’animo da essere in grado di sentire questo elemento spirituale reale come il terreno sotto i piedi, del quale sappiamo che se non ci fosse, non potremmo appoggiarci i piedi, allora abbiamo un sentimento nella nostra anima di ciò che a dire il vero Michele vuole da noi» (O.O. 223, 28.9.1923).

 

Queste parole possono risvegliare in noi un profondo stupore se portiamo a coscienza che Rudolf Steiner dopo nemmeno tre mesi le realizzò in piena misura, quando donò agli antroposofi la Pietra di Fondazione spirituale in una forma così concreta e reale, affinché da allora i soci della Società Antroposofica potessero trovare un nuovo terreno sotto i loro piedi. E lo Spirito in essa presente e agente nella sua aura può diventare per i soci la guida alla realizzazione dei compiti spirituali posti loro durante il Convegno di Natale.67

 

• Poggiare la Pietra di Fondazione nel nostro cuore,

stare su di essa, quale nostro incrollabile fondamento spirituale,

e dopodiché nelle nostre azioni nel mondo lasciarci guidare dal suo Spirito,

è quanto secondo le parole sopra citate oggi vuole da noi Michele.68

• E se in libertà e nella comprensione spirituale siamo in grado di vivere questo,

allora tramite la Pietra di Fondazione Michele entrerà nei nostri cuori e nelle nostre anime.

 

Ora vogliamo osservare più attentamente questo processo.

Durante l’atto cultico di Posa della Pietra di Fondazione Rudolf Steiner parlò più volte della necessità che ogni antroposofo immerga la Pietra di Fondazione nel terreno della propria anima e del proprio cuore, mentre alternando mise in rilievo questi due luoghi, l’«anima» (l’aspetto astrale) e il «cuore» (l’aspetto eterico).

Così Rudolf Steiner parla della Pietra di Fondazione «che immergiamo nel terreno delle nostre anime» (O.O. 260) e «il giusto terreno [per essa] sono i nostri cuori» (ibidem).

 

Otto mesi dopo, nel primo articolo dedicato al Mistero cosmico di Michele Rudolf Steiner, usando quasi le stesse parole fece di nuovo riferimento all’anima e al cuore dell’uomo, nei quali dopo la sua ascesa al rango di Spirito del tempo, Michele vuole dimorare:

«Dall’ultimo terzo del secolo diciannovesimo in poi, egli vuole vivere entro le anime umane»

(O.O.26, pag.57).

 

Dopodiché, rivolgendosi direttamente agli antroposofi, Rudolf Steiner li caratterizzò come quelli che riconoscono «di dover lasciare che Michele dimori nel loro cuore» (ibidem). Infatti

• oggi, nell’attuale epoca di Michele,

«l’uomo può dedicare la propria anima a ciò che può venir sperimentato nella luce del pensiero»

(ibidem, corsivo di Rudolf Steiner).

 

Di questa «luce del pensiero» Rudolf Steiner parlò anche durante l’atto di Posa della Pietra di Fondazione.

• Con il suo splendore essa avvolge la Pietra dodecaedrica dell’Amore

nel mondo soprasensibile (eterico) adiacente alla Terra

e crea quell’aura di luce, nella quale può mostrarsi lo Spirito

che con la sua presenza consacra l’intero Convegno di Natale,

• «… E porterete fuori nel mondo lo Spirito che qui domina

nella splendente luce di pensiero avvolgente la dodecaedrica Pietra d’Amore,

nel mondo dove esso deve risplendere e riscaldare

per il progresso delle anime umane, per il progresso del mondo» (O.O. 260).

 

È questo lo Spirito che dal Convegno di Natale collega il cristianesimo rosicruciano con quello micheliano in una nuova e indissolubile unità e unisce ciò che il rosicrucianesimo deve compiere per l’ulteriore sviluppo dell’anima umana e del mondo e l’attuale impulso di Michele per l’ulteriore sviluppo del mondo e dell’anima umana.

In tutto ciò che Rudolf Steiner compì dopo il Convegno di Natale possiamo trovare questo impulso che unisce il cristianesimo esoterico con il cristianesimo cosmico. Questo si mostra con particolare chiarezza nelle due essenziali conseguenze del Convegno di Natale: la fondazione della Scuola di Michele sulla Terra e le conferenze sul Karma.

Così la prima Classe della Scuola di Michele è la diretta continuazione del libro L’iniziazione, nel quale viene illustrata la moderna forma dell’iniziazione cristiano-rosicruciana.69 Questo libro termina con la descrizione dell’incontro dell’allievo dello Spirito con il Grande Guardiano della soglia, il quale in uno dei suoi aspetti è Michele.

 

Rudolf Steiner lo mise in rilievo una volta parlando del caldeismo:

▸ «E dall’altra parte, dove troviamo la porta che attraverso il tappeto del mondo esteriore dei sensi conduce nel mondo spirituale, stava l’altro Guardiano [questo non significa il piccolo guardiano, bensì il Grande Guardiano]: Merodach o Marduk [il nome di Michele nella mitologia caldaica-babilonese],… Merodach, che possiamo paragonare al [Grande] Guardiano della soglia, a Michele» (0.0.113,30.8.1909).

 

Anche nelle conferenze sul Karma

che vennero tenute in parallelo al lavoro della prima Classe,

possono essere seguiti i due motivi più importanti:

• la descrizione della natura soprasensibile delle leggi del Karma

dal punto di vista dell’agire cosmico delle Gerarchie – l’aspetto micheliano del tema;

• e l’osservazione di casi concreti di reincarnazioni di singole personalità storiche – l’aspetto rosicruciano.

 

Il secondo aspetto è collegato al fatto che per molti secoli i rosacroce rappresentavano l’unica corrente occulta in occidente dove venivano custodite concrete conoscenze di Reincarnazione e Karma entro la cultura cristiana.70 Questo sapere veniva tuttavia rivelato ai rosacroce soltanto nei più alti gradi di iniziazione. In tale connessione Rudolf Steiner rilevò che i discepoli dei Misteri rosicruciani, persino nel quarto e quinto grado di iniziazione «non [erano ancora in grado] di raggiungere la piena chiarezza sugli insegnamenti così chiarificatori di Reincarnazione e Karma» (O.O. 131, 6.10.1911). Questi si manifestavano in piena misura soltanto nel sesto e settimo grado. Così per esempio, il cerchio dei dodici saggi che nel XIII secolo parteciparono all’iniziazione di Christian Rosenkreutz, sapeva che nella sua persona allora era venuta sulla Terra un’elevata individualità, la cui più importante incarnazione aveva avuto luogo alla svolta dei tempi in Palestina.

Anche quanto segue rende testimonianza del fatto che i rosacroce sin dall’inizio

erano i portatori del sapere segreto di Reincarnazione e Karma.

 

Secondo le indagini scientifico-spirituali di Rudolf Steiner, intorno all’anno 333, in un luogo segreto, si incontrarono i quattro Maestri guida non solo del cristianesimo esoterico, bensì dell’intera evoluzione terrestre: Manes, Zarathustra, il Gautama Budda (nel corpo spirituale) e Skytiano. Sebbene tutti (eccetto il Gautama Budda) a quel tempo erano incarnati sulla Terra, il loro incontro avvenne ugualmente su un piano superiore.

 

Si «trovarono insieme in una delle più grandi riunioni che abbiano mai avuto luogo

nel mondo spirituale appartenente alla Terra» (0.0. 113, 31.8.1909).

Là essi elaborarono un piano che prevedeva

come la saggezza dal cerchio dei Bodhisattva nella sfera della provvidenza71,

a poco a poco doveva fluire entro l’umanità della Terra

per comprendere con il suo aiuto l’entità del Cristo e il Mistero del Golgota (ibidem).

 

Questa saggezza dei Bodhisattva che in parte essenziale era l’insegnamento di Reincarnazione e Karma, venne «poi portata nei Misteri europei che sono i Misteri della rosacroce» (ibidem).

Per cui i discepoli nei più alti gradi dell’iniziazione rosicruciana, dove potevano accogliere le ispirazioni dalla sfera dei Bodhisattva, entravano anche in relazione con Manes, Zarathustra, il Gautama Budda e Skytiano. Infatti, «nelle Scuole della rosacroce» questi «erano i Maestri» (ibidem). E tramite essi fluì anche nella saggezza dei rosacroce la conoscenza di Reincarnazione e Karma.72

 

Riassumendo possiamo dire:

Nelle indagini karmiche dell’anno 1924 Rudolf Steiner attinse le sue conoscenze da entrambe le correnti. Fu particolarmente chiaro nelle conferenze dedicate al Karma della Società Antroposofica Universale da lui fondata durante il Convegno di Natale.73

 

• La descrizione in queste conferenze della Scuola soprasensibile di Michele

nell’ambito solare, indica la sorgente cosmica della corrente micheliano.

• Le indagini illustrate, riguardanti le due principali correnti karmiche

che costituiscono la Società Antroposofica,

come pure i due gruppi karmici collegati ad esse (i platonici, gli aristotelici e altri)

e le loro incarnazioni nel corso della storia europea,

risalgono più a ispirazioni provenienti dalla corrente rosicruciana.

 

Ancor più, come abbiamo visto, nella Scuola di Michele sulla Terra Rudolf Steiner era un collaboratore di Michele nella fondazione del nuovo rosicrucianesimo cosmico. Fu possibile perché egli era il primo uomo a incontrare coscientemente Michele nel mondo spirituale. E poi, grazie alla sua iniziazione nei Misteri di Michele, egli fu in grado di riconoscere il Mistero della nascita cosmica del Karma umano e questo significa soprattutto il Mistero della partecipazione alla sua formazione di tutte le nove Gerarchie divino-spirituali. Dopodiché Rudolf Steiner portò questo aspetto cosmico-micheliano del Karma nella corrente rosicruciana, quale fondamento spirituale di tutti i risultati delle indagini su casi concreti di Reincarnazione di individualità storiche, illustrati in precedenza.

Come abbiamo visto, la conoscenza del corpo di resurrezione,

la cui nascita appartiene alle più importanti conseguenze del Mistero del Golgota,

costituì la meta principale dei Misteri rosicruciani sin dalla loro fondazione.

 

• Secondo l’indagine spirituale di Rudolf Steiner

il corpo di resurrezione sta anche in diretto rapporto con la salvazione dell’io dell’uomo.

Infatti, questo io, per la sua esistenza nell’uomo necessita la coscienza dell’io

e questa è direttamente dipendente dal corpo fìsico, come da un «apparecchio» che riflette le forze dell’io

e risveglia così la coscienza dell’io individuale (O.O. 131, 11.10.1911).

• Nella formulazione di Rudolf Steiner è detto:

▸ « … che l’io può vivere solo nella coscienza dell’io» e che «questo io

… emerge soltanto per il fatto che esso si riflette nella forma del corpo fisico» (ibidem).

 

Poiché tuttavia al tempo in cui sulla Terra si compì il Mistero del Golgota

«il decadimento del corpo fisico aveva raggiunto il suo apice»

esisteva il pericolo «che la coscienza dell’io, la vera conquista dell’evoluzione terrestre, andasse perduta» (ibidem).

 

Il Mistero del Golgota condusse poi alla nascita del corpo di resurrezione, quale forma più perfetta del corpo

non solo in grado di riflettere l’io dell’uomo sviluppato al massimo,

bensì anche il suo supremo archetipo, l’Io universale del Cristo.

• E così Rudolf Steiner potè dire che il Mistero del Golgota

«sì, è letteralmente la salvazione dell’io dell’uomo» (ibidem).

 

• Inoltre il collegamento con il Fantoma assicurò all’uomo una coscienza dell’io del tutto nuova dopo la morte,

nominata nel cristianesimo generale «immortalità personale».

• E nel XIII secolo i realisti tra gli scolastici difesero questo fondamentale principio cristiano di fronte ai filosofi arabi

che lo negarono, come pure di fronte ai nominalisti già allora tendenti al materialismo.

 

Il motivo di questa divergenza di opinioni consisteva nel fatto che

• un uomo in condizioni comuni può conservare la sua coscienza dell’io individuale dopo la morte

soltanto grazie al ricordo del suo io, che dalla sua vita terrena ha portato nell’esistenza dell’al di là.

Una tale coscienza dell’io tuttavia, come tutto quanto è connesso al ricordo,

possiede solo un carattere più o meno ombroso.

 

È per questo che i greci – attraverso la bocca del loro eroe –

asserivano che era meglio essere un mendicante sulla Terra che un Re nel regno delle ombre.

I filosofi arabi medievali negavano completamente questo principio cristiano.

 

Tuttavia in seguito al Mistero del Golgota la situazione cambiò completamente.

Da allora ogni uomo ha la possibilità di collegarsi sulla Terra con il Fantoma del Cristo

e di conservare così la propria coscienza dell’io individuale in tutti i gradi della sua esistenza nel post mortem.73a

Ancor più, un uomo che ha accolto in sé le forze del Fantoma,

non solo dopo la morte ha la possibilità di superare del tutto il carattere d’ombra della propria coscienza dell’io,

bensì di sviluppare in sé anche le forze, grazie alle quali la sua coscienza dell’io nei mondi superiori

è in grado di diventare creativa individualmente, vale a dire capace ad operare da se stessa nel mondo spirituale

alla nascita del nuovo cosmo, per il quale fu posta la base mediante il Mistero del Golgota.

 

I citati risultati dell’indagine scientifico-spirituale di Rudolf Steiner

gettano una nuova luce sulla missione di Christian Rosenkreutz.

Durante la sua iniziazione nel XIII secolo egli accolse in sé le forze del corpo di resurrezione del Cristo

e dopodiché in uno stato simile alla morte, trovandosi ancora nel mondo spirituale,

in piena coscienza dell’io egli sperimentò l’incontro con il Cristo.

 

Rudolf Steiner descrisse questo momento dell’iniziazione di Christian Rosenkreutz nel seguente modo:

▸ «Dopo alcuni giorni il corpo di questo tredicesimo o del “Fantoma” del Cristo

divenne del tutto trasparente e fu come morto per giorni.»

• Poi tuttavia avvenne qualcosa di straordinario:

La sua anima venne completamente trasformata dal Cristo e ritornò nel suo corpo,

il quale fu così «vivificato in modo tale da non potere paragonare a nulla

questa vivificazione del corpo del tutto trasparente» (O.O. 130, 27.9.1911).

 

Il motivo dell’assoluta unicità di questo processo consiste nel fatto

che qui il corpo fisico di un uomo venne vivificato per la prima volta dalle forze del Fantoma

e dopodiché accolse di nuovo in sé l’io umano che appena prima aveva anch’esso vissuto l’intero processo citato,

contemplandolo in piena coscienza dal mondo sopra-sensibile.

 

• Con questo nell’evoluzione della Terra venne posta la base

per ciò che più tardi doveva presentarsi come possibilità per l’uomo

di accogliere nel suo io individuale un’impronta dell’Io del Cristo,

dell’Io inciso dal Cristo negli involucri del Gesù di Nazareth

e che poi venne moltiplicato nei mondi spirituali secondo le leggi dell’economia spirituale.

 

Nei successivi secoli una gran parte del lavoro esoterico dei rosacroce consisteva nel preparare l’umanità a questo futuro. Christian Rosenkreutz stesso fu il primo a raggiungere questo grado nell’epoca dell’anima cosciente:

• «Con il XVI secolo inizia il periodo in cui le immagini dell’Io del Cristo sono pronte per essere intessute nell’io di singole individualità. Una di queste fu appunto Christian Rosenkreutz, il primo rosacroce. Dobbiamo a questo fatto la possibilità di una più intima unione con il Cristo, come rivelatoci dall’insegnamento esoterico» (0.0. 109/111, 28.3.1909).

 

Nell’osservazione esoterica

questa «più intima unione con il Cristo» significa accogliere in sé un’impronta del suo Io.

Così a partire dal nostro tempo,

ogni uomo sulla via della moderna iniziazione rosicruciana come rappresentata dall’Antroposofia,

può accogliere in sé le forze del corpo di resurrezione.

Infatti, • «mediante quanto caratterizzato come iniziazione rosicruciana …

[viene] creata una forza d’attrazione fra l’uomo, in quanto incarnato in un corpo fisico

e ciò che è risorto dal sepolcro del Golgota, quale vero e proprio archetipo del corpo fisico» (O.O. 131, 14.10.1911).

• E un tale collegamento con il corpo di resurrezione causa a sua volta un’attrazione

fra l’io umano e le impronte dell’Io del Cristo custodite nel mondo spirituale.

 

Ciò è fondato nel fatto che la forma corporea del Fantoma

in origine era collegata con le forze dell’Io Universale del Cristo

che condussero questo Fantoma alla resurrezione nel Mistero del Golgota.

 

In questo senso la Meditazione della Pietra di Fondazione in globale è un cammino meditativo

che conduce ad un cosciente collegamento con il corpo di resurrezione (il Fantoma)74 e cioè con i suoi due aspetti:

۰ l’aspetto microcosmico che in esso porta ad espressione la presenza delle forze del Figlio dell’uomo

۰ e quello macrocosmico che in esso rappresenta l’agire delle forze del Figlio di Dio.

 

Con ciò

۰ il primo aspetto è collegato con raccogliere l’impronta dell’Io del Cristo nell’io dell’uomo,

come è avvenuto archetipicamente alla svolta dei tempi nel Gesù di Nazareth

۰ e il secondo aspetto con la trasformazione della Terra in un nuovo Sole, per la quale fu creato il fondamento

nel momento in cui la Terra accolse il sangue e la carne dell’involucro fisico del Cristo sulla collina del Golgota.

 

Per noi uomini questi due processi hanno il loro archetipo storico-spirituale

nell’Ascensione del Cristo e negli eventi della Pentecoste

che rappresentano le dirette conseguenze del Mistero del Golgota

per il corpo eterico dell’uomo, per il suo corpo astrale e il suo io.

 

Così in modo profetico, nella contemplazione dell’Ascensione agli apostoli si dischiuse il segreto che da allora in poi fu reso possibile collegarsi sulla Terra con le forze eterico-spirituali del Sole, senza ascendere alla sfera del Sole75, che tuttavia senza questo non sarebbe mai possibile trasformare la Terra in un nuovo Sole.

In modo simile, negli eventi della Pentecoste abbiamo un’indicazione profetica di ciò che a partire dal nostro tempo a poco a poco deve verificarsi: la possibilità che gli uomini accolgano nel loro io un’impronta dell’Io del Cristo.

 

• Così come alla svolta dei tempi gli apostoli

vennero fecondati dalle forze «dello Spirito Santo individualizzato» (O.O. 118, 15.5.1910),

• così gli uomini nel nostro tempo possono accogliere in sé

le forze dell’Io Universale del Cristo nel senso della «Pentecoste rovesciata».

Questi due aspetti che

• da un lato sono connessi con l’evoluzione dell’umanità

• e dall’altro lato con l’evoluzione della Terra,

sono contenuti anche nella meditazione della Pietra di Fondazione.

 

Alla prima meta conduce il lavoro interiore con le sue parti microcosmiche

nelle quali è contenuta anche la genesi dell’evoluzione dell’io.76

Questo lavoro, a partire dal nostro tempo, può preparare l’uomo ad accogliere in sé un’impronta dell’Io del Cristo.

 

Dal punto di vista esoterico sin dall’inizio l’intero Movimento Antroposofico è orientato verso questa meta.77

Alla realizzazione di questa meta si riferiscono direttamente

le nominate parti della meditazione e in particolare le parole:

«Dove le fluttuanti / Azioni del divenire universale

L’io proprio / All’Io universale / Congiungono».

 

• Al centro delle attuali manifestazioni di Michele per l’umanità

sta la comprensione del Cristo nel suo rapporto con il Sole, vale a dire considerata dal punto di vista cosmico,

come pure la comprensione delle forze che agiscono nel corpo di resurrezione

e le quali in seguito all’unione del Cristo con la Terra, possono trasformarla gradualmente in un nuovo Sole.

• Al raggiungimento di queste alte mete della Terra conducono le parti macrocosmiche della meditazione

e qui in particolare le parole riguardanti la «volontà del Cristo» all’intorno della Terra78,

vale a dire laddove a poco a poco si sta formando l’anello eterico, quale primo grado del suo divenire-Sole.79

 

Quale Arcangelo solareMichele è direttamente collegato al raggiungimento di questa meta.

Quanto detto può essere illustrato anche nel seguente modo:

• Così come il corpo di resurrezione sul piano microcosmico (nell’uomo)

può servire come rispecchiamento per l’impronta del Cristo (meta della corrente rosicruciana),

• così in futuro tutta la Terra assumerà questo ruolo nel macrocosmo,

quando mediante il lavoro degli uomini avrà raggiunto il più alto grado della sua spiritualizzazione.

• Allora, quale corpo cosmico del Cristo essa diventerà la compiuta espressione del suo Io solare macrocosmico

che un tempo fu il punto centrale spirituale del Sole,

ciò che a sua volta è la necessaria condizione per l’unione della Terra con il Sole (meta della corrente micheliana).

 

Infine, nella quarta parte della meditazione, come già osservato sopra,

vengono congiunte le mete di entrambe le direzioni, della direzione rosicruciana e di quella micheliana.

Così nell’Antroposofia abbiamo la congiunzione delle più intime mete

sia del cristianesimo rosicruciano, sia di quello micheliano:

• l’aspirazione del primo di immergere un’impronta dell’Io del Cristo nell’io dell’uomo,

• e l’aspirazione del secondo di trasformare la Terra in un nuovo Sole.

 

Il perché tuttavia una tale congiunzione del cristianesimo rosicruciano e di quello micheliano sia possibile soltanto a partire dall’attuale epoca di Michele, Rudolf Steiner lo spiegò con le parole sopra citate, che soltanto a partire da questo tempo gli uomini possono conseguire un cosciente rapporto con Michele, ciò che in passato era persino irraggiungibile ai più alti iniziati rosicruciani.80

Tuttavia ciò che fino al Convegno di Natale nel Movimento Antroposofico si sviluppò l’uno accanto all’altro, passando una volta in primo piano e poi di nuovo in secondo piano, nei Nuovi Misteri in esso fondati, venne innalzato ad un grado superiore e condotto ad una unità del tutto nuova e d’ora in poi inseparabile.

 

Come conseguenza venne realizzata per la prima volta la fusione

• del cammino d’iniziazione cristiano che dal basso sale verso l’alto,

nella sua moderna forma scientifico-spirituale (il rosicrucianesimo rinnovato)

• con la manifestazione di Michele che a partire dall’ultimo terzo del XIX secolo discende dall’alto in basso.81

Infatti, solo dalla confluenza di queste correnti sulla Terra

potè esser creato il fondamento per il cristianesimo del futuro.

 

Esiste ancora un aspetto e forse è quello più importante del comune agire di Christian Rosenkreutz,

l’iniziato guida del cristianesimo esoterico e lo Spirito del tempo guida, Michele.

È la loro partecipazione alla preparazione dell’evento spirituale centrale del nostro tempo:

l’apparizione del Cristo nella figura eterica.

 

Christian Rosenkreutz partecipa a questa preparazione con l’aiuto del suo corpo eterico,

formatosi in seguito alla sua iniziazione nel XIII secolo.

Riguardo l’agire di questo corpo eterico nel presente, Rudolf Steiner comunicò:

▸ «Il XX secolo ha tuttavia la missione di far diventare questo corpo eterico così possente

che esso agirà anche exotericamente», vale a dire anche al di fuori delle Scuole dei Misteri dei rosacroce.

• E «coloro che ne verranno afferrati, potranno sperimentare l’evento vissuto da Paolo a Damasco …

Nel XX secolo ci saranno sempre più uomini che potranno sperimentare tale azione

e così vivere l’apparizione del Cristo nel corpo eterico» (O.O. 130, 27.9.1911).

 

In questa «esperienza di Paolo a Damasco», secondo gli Atti degli apostoli si tratta di due aspetti:

• in primo luogo dell’apparizione della divina luce del Cristo

• e poi dell’apparizione di Lui stesso, quale Sole divino del mondo (vedi cap. 9/3-4 e 17/27).

 

Così anche le parole che costituiscono il centro della IV parte della meditazione della Pietra di Fondazione

«Luce divina / Cristo-Sole»

indicano l’attuale manifestazione del Cristo dalla sfera eterica che circonda la Terra.

Infatti, oggi abbiamo tutte le ragioni di collegare questa «Luce divina» con l’apparizione eterica del Cristo.82

 

E della partecipazione di Michele a questo evento spirituale,

collegato con il risplendere del «Cristo-Sole» nell’aura della Terra, Rudolf Steiner disse:

▸ «Questo evento dell’apparizione del Cristo … può essere avvicinato solo quando la reggenza di Michele si diffonderà sempre di più. Questo è ancora un processo nel mondo spirituale. Sul piano adiacente al nostro mondo, Michele lotta per così dire per ravvicinarsi del Cristo … Michele deve lottare affinché il Cristo non appaia in una figura sbagliata, in immaginazione soggettiva dell’umanità, affinché Egli appaia nell’immagine giusta…» (O.O. 158,9.11.1914).

 

Così oggi la preparazione del ritorno avviene da due lati:

Il corpo eterico di Christian Rosenkreutz

illumina dal lato microcosmico singole anime di uomini e le rende ricettive alla «Luce divina» del Cristo eterico.

• E dal macrocosmo lo Spirito del tempo Michele, quale Arcangelo solare,

è al servizio della seconda venuta e aiuta il risplendere del «Cristo-Sole» nell’umanità.

 

Si può anche dire che

Christian Rosenkreutz  e con lui tutti gli altri Maestri della saggezza e dell’armonia dei sentimenti

agiscono dal basso all’alto,

• incontro a loro tuttavia, dall’alto al basso, agisce Michele

per realizzare mediante i loro comuni sforzi il ritorno del Cristo nel corso dei prossimi tre millenni.83

 

Sul fondamento di queste illustrazioni è anche possibile comprendere

perché il compito più importante dell’Antroposofia,

che congiunge in sé entrambe le correnti, sia quella micheliana che quella rosicruciana,

nel nostro tempo è la preparazione e l’annunciazione della venuta eterica.

 

Nelle sue conferenze più volte Rudolf Steiner mise in rilievo questo compito.

Vogliamo indicare tre delle sue esposizioni:

▸ «Così ora afferriamo la scienza dello spirito in un senso completamente diverso.

Impariamo che essa è qualcosa che ci addossa un’enorme responsabilità,

poiché è la preparazione all’evento del tutto concreto della riapparizione del Cristo» (0.0. 118, 25.1.1910).

▸ «Proprio nel nostro tempo è necessaria l’annunciazione del Cristo.

E per questo che l’Antroposofia ha il compito di annunciare il Cristo nella figura eterica» (0.0. 130,4.11.1911).

▸ «In realtà il Cristo verrà dato agli uomini che mediante la scienza dello spirito

riescono ad innalzarsi alla comprensione, alla contemplazione del vero ritorno del Cristo» (0.0. 118, 20.2.1910).

 

In conclusione di questo capitolo va ancora osservato il quesito riguardo il rapporto di questa congiunzione della corrente rosicruciana e micheliana nell’opera di Rudolf Steiner con il Mistero del Gral.

Come noto alla fine de La scienza occulta Rudolf Steiner nominò l’Antroposofia da lui fondata «scienza del Gral» e gli iniziati che percorrono il cammino di iniziazione illustrato in questo libro «iniziati del Gral» (O.O. 13, pag. 330).

A questi iniziati del Gral appartiene in prima linea Rudolf Steiner stesso.

Per cui nell’osservazione di queste parole, si può dedurre che esiste un diretto collegamento con la Pietra di Fondazione e l’essere del Gral come illustrato anche nel libro dell’autore, Rudolf Steiner e la fondazione dei Nuovi Misteri, cap. «L’epoca di Michele e il nuovo evento del Gral».

 

 

Tenendo conto di quanto detto, possiamo rendere più chiaro il suddetto quesito con il seguente disegno:

Qui da un lato abbiamo

la corrente discendente dalle altezze del Sole delle nuove manifestazioni di Michele

che nel 1879 si elevò al rango di Spirito del tempo guida.

Per questo nella sua conferenza di apertura al Convegno di Natale

Rudolf Steiner mette in rilievo che nell’«ultimo terzo del XIX secolo»

al mondo venne data una «grandiosa manifestazione, la manifestazione di una spiritualità» (0.0. 260, 24.12.1923).

• E per comprendere questa manifestazione e rivestirla in forme di pensiero accessibili ad ogni uomo,

il cammino della moderna iniziazione cristiano-rosicruciana ascende a questo Spirito

e porta incontro alla manifestazione micheliana dal mondo spirituale, la facoltà dell’indagine spirituale,

una facoltà sviluppata in sé coscientemente e in libertà dall’uomo.

 

Come abbiamo visto, entrambe queste direzioni vennero unite sin dall’inizio nell’Antroposofia. Questo processo di congiunzione raggiunse poi la sua culminazione con la formazione della Pietra di Fondazione, quale centro moderno dei Misteri del Gral nel mondo spirituale adiacente alla Terra, mediante Rudolf Steiner.

 

Prendendo l’immagine della coppa possiamo dire:

• «La corrente ascendente rosicruciana costituisce la sua forma,

nella quale poi dall’alto si riversa la corrente delle manifestazioni micheliane,

la riempie di sostanza spirituale suscitando così il suo risplendere nel mondo spirituale

per mezzo del quale l’uomo può trovare in essa la Pietra di Fondazione

e sperimentare come questa, quale moderno cammino al Santo Gral, viene immersa nel terreno del suo cuore.»84

 

Possiamo anche caratterizzare quanto detto sopra

partendo dal Mistero della doppia creazione dell’uomo, che secondo la «Genesi»

fu creato dagli Elohim conforme alla loro «immagine» e «somiglianza» (vedi precisazioni nel cap. 9).

Più tardi le loro vie si separarono quale conseguenza del peccato originale dell’uomo:

«l’immagine» rimase nei mondi superiori

• e la «somiglianza» discese sulla Terra con l’uomo,

dopo avere perduto la sua connessione con il mondo divino-spirituale.

 

È per questo che il ripristino dell’originaria configurazione dell’uomo consiste in due elementi:

Mediante il proprio lavoro a se stesso,

dal basso l’uomo ascende gradualmente, riconquistando lentamente la sua «somiglianza a Dio» perduta

• e dall’alto, nella misura in cui egli compie questo lavoro, simile a una manifestazione,

in lui discende la sua «immagine» (primordiale) divina che era stata custodita nei mondi superiori.

 

Ma per quanto riguarda la loro definitiva congiunzione, questa avrà luogo in base alla legge generale,

secondo la quale l’affinità tende sempre verso ciò che dall’origine le è affine.

Nel senso della corrente del cristianesimo esoterico descritta in questo capitolo si può dire che

• nella corrente rosicruciana ascendente al mondo spirituale,

agiscono le forze della «somiglianza» o del Figlio dell’uomo,

• mentre nella corrente di Michele che si muove dall’alto al basso,

agiscono le forze dell’«immagine» o del Figlio di Dio.

 

Nei Misteri del Gral avviene poi la congiunzione dell’«immagine» e «somiglianza»,

ciò che significa l’inizio del ripristino dell’uomo spirito nell’uomo terrestre.

 

 


Note

44 – Questo significa nella sesta grande epoca. Nell’anno 1904 Rudolf Steiner usò ancora la terminologia teosofica, comune per la maggioranza dei suoi ascoltatori che tuttavia più tardi egli abbandonò in conformità all’ulteriore sviluppo dell’Antroposofia.

45 – Riguardo la forma concreta che può assumere la chiamata proprio di questo Maestro vedi p. es. la conferenza del 28.9.1911 (O.O. 130).

46 – Vedi dettagli sul cammino del Cristo verso la Terra attraverso le diverse sfere del macrocosmo nel libro di S. O. Prokofieff, Le dodici notti Sante e le Gerarchie

spirituali, parte I, cap. 2.

47 – In tale connessione vedi le conferenze del 19.7 e 7.8.1924 (O.O. 240).

48 – O.O. 99, 22.5.1907. – In uno scritto di Marie Steiner è conservata un’esposizione ancora più chiara di Rudolf Steiner. Questa dice: La «Fiaba» di Goethe «rappresenta l’iniziazione alchimistica nella forma fondata da Christian Rosenkreutz» (O.O. 93, corsivo nell’originale). È per questo che Rudolf Steiner al suo primo Dramma Mistero «La porta dell’iniziazione» che fu scritto sulla base della «Fiaba» di Goethe, diede il sottotitolo «Un mistero rosicruciano» (O.O. 14).

49 – Nella conferenza del 19.7.1924 (O.O. 240) Rudolf Steiner disse che qualcosa del contenuto del culto immaginativo si rifletteva nella Fiaba per così dire in «immagini di miniatura».

50 – In merito a questi due incontri vedi dettagli nell’op. cit. nella nota 1, cap. «La vita di Rudolf Steiner alla luce del Convegno di Natale», voi. I, e in S. O. Prokofieff, Rudolf Steiner e la fondazione dei Nuovi Misteri, cap. 1 e 2.

51 – Nella prima lezione esoterica, tenuta poco dopo la separazione delle due Scuole, Rudolf Steiner disse: «All’apice della nostra Scuola occidentale stanno due Maestri: il Maestro Gesù e il Maestro Christian Rosenkreutz» (O.O. 266/1, 1.6.1907).

51 a – In tale connessione è di particolare importanza il fatto che durante l’iniziazione di Christian Rosenkreutz nel XIII secolo i dodici saggi che eseguirono questa iniziazione, gli trasmisero l’intera saggezza dei Maestri dei tempi atlantici e postatlantici, la quale poi, in una forma trasformata dal Cristo, doveva servire come fondamento per il nuovo cristianesimo (vedi O.O. 130, 27.9.1911). Più tardi avvenne qualcosa di simile, ora tuttavia in modo cosmico, nella Scuola soprasensibile di Michele quando questo rivelò ai suoi allievi anzitutto i segreti dei Misteri precristiani dell’antichità e poi indicò loro il cammino alla trasformazione di essi dall’impulso del Mistero del Golgota, affinché potesse essere fondato il nuovo cristianesimo sulla Terra (vedi O.O. 240). Così entrambe le correnti si prepararono alla loro unione sulla Terra nei Nuovi Misteri da due lati, dal lato terrestre e dal lato cosmico.

52 – La sequenza degli eventi parla da sé. Soltanto dopo la separazione dalla Scuola Esoterica orientale Rudolf Steiner parlò dei Misteri micheliani durante le lezioni esoteriche e soltanto dopo la separazione dalla Società Teosofica Rudolf Steiner parlò di essi nelle conferenze per i soci.

53 – In seguito al tradimento di un socio di tale gruppo, si rinunciò a questo tentativo. Vedi precisazioni in O.O. 264.

54 – Come primo luogo in cui tenere le conferenze su questo tema, Londra aveva un particolare significato, poiché qui la tradizione della Teosofia ad orientamento orientale era particolarmente forte. Negli ultimi anni della sua vita H. R Blavatsky fondò a Londra questa Scuola ad orientamento orientale (1888). In un primo momento essa venne nominata «Esoteric School of Theosophy» e dal 1889 «Eastern school of Theosophy». La Blavatsky morì a Londra nel 1891.

55 – L’inizio della sua annunciazione mediante Rudolf Steiner ebbe luogo nell’anno 1910. Vedi precisazioni alla fine del capitolo.

56 – Vedi la descrizione di questi esperimenti nella conferenza del 28.9.1911 (O.O. 130) e sulla loro connessione con la meditazione della Pietra di Fondazione in F. W. Zeylmans van Emmichoven, La fondazione della Società Antroposofica, cap. «Dalla pietra filosofale alla pietra dell’amore».

57 – Vedi dettagli nella nota 1, op. cit., cap. 2, vol. I, «L’atto misteriosofico di Posa della Pietra di Fondazione il 25 dicembre 1923».

57a – Se prendiamo in considerazione che l’intelligenza cosmica è discesa sulla Terra dalla sfera solare di Michele per costituire nelle anime degli uomini il fondamento di un libero e autonomo pensare (vedi cap. 10), che rende possibile una nuova comprensione del Mistero del Golgota, si può dire che la facoltà ad una tale comprensione spirituale proviene da Michele, mentre la dedizione ad una nuova comprensione del Mistero del Golgota è emersa dalla corrente rosicruciana. Con ciò, anche qui esiste una piena e armoniosa collaborazione di queste due correnti nell’Antroposofia.

58 – Del fatto che l’inizio dell’unione delle due correnti dei Misteri, di cui gli iniziati della prima cercavano il collegamento con il mondo spirituale tramite l’immergersi nelle profondità della propria anima (il cammino dei Pastori) e quelli della seconda corrente tramite la congiunzione con il macrocosmo (il cammino dei Re o dei Magi), ha avuto luogo nel rosicrucianesimo, Rudolf Steiner parlò più volte nelle prime lezioni esoteriche (vedi p. es. nell’O.O. 266/2). Riguardo le correnti dei Misteri dei Pastori e dei Re, quali archetipi dei due principali gruppi karmici all’interno della Società Antroposofica vedi il libro di Hans Peter van Manen: Christus-Sucher und Michael-Diener (Cercatori del Cristo e servitori di Michele), Dornach 1980.

59 – Nella conferenza sull’eterizzazione del sangue (O.O. 130, 1.10.1911) Rudolf Steiner parlò di due correnti di sangue eterizzato dell’uomo: di una corrente microcosmica che fluisce dal cuore alla testa e da lì continua a fluire nel cosmo (nel contesto di questa osservazione potremmo nominarla la corrente rosicruciana) e di una corrente macrocosmica che dal cosmo entra nell’uomo e fluisce dalla testa al cuore (qui potremmo nominarla la corrente micheliana).

60 – Nel corso dello stesso mese (settembre 1924), durante le cosiddette «lezioni di ripetizione» della prima Classe della Scuola di Michele, con la conclusione cubica di queste lezioni Rudolf Steiner mette in rilievo l’unione delle due correnti.

60a – Alla fine dell’ultima conferenza del grande ciclo karmico di 81 conferenze Rudolf Steiner parlò della conclusione di questo (vedi O.O. 238,23.9.1924).

61 – Rudolf Steiner aveva elaborato i suoi fondamenti nella seconda sezione spirituale della sua prima Scuola Esoterica esistente dal 1904 al 1914.

62 – Rudolf Steiner toccò l’ultima volta il tema dell’unione di entrambe le correnti in un articolo del 6 dicembre 1924 dal titolo: «Ostacoli ed aiuti alle forze di Michele al sorgere dell’epoca dell’anima cosciente» (O.O. 26).

63 – Riguardo la connessione della Pietra di Fondazione con il Santo Gral vedi dettagli in S. O. Prokofieff, Rudolf Steiner e la fondazione dei Nuovi Misteri, Ed. Arcobaleno, Oriago (Ve).

64 – Vedi dettagli in F. W. Zeylmans van Emmichoven, La fondazione della Società Antroposofica, cap. «Dalla pietra filosofale alla pietra dell’amore».

65 – Margarete e Erich Kirchner-Bockholt, Die Menschheitsaufgabe Rudolf Steiners und Ita Wegman (Il compito di Rudolf Steiner e Ita Wegman nell’umanità), pag. 94, Dornach 1981.

65a – In molte delle prime conferenze Rudolf Steiner mise in rilievo più volte che in questo libro come pure più tardi ne La scienza occulta viene descritta la forma moderna del cammino di iniziazione rosicruciano (vedi p. es. O.O. 97, 30.11.1906).

65b – Riguardo questa metamorfosi vedi Zeylmans van Emmichoven, La fondazione della Società Antroposofica, cap. «Dalla pietra filosofale alla pietra dell’amore», Editrice Antroposofica, Milano, come pure nella nota 1, op. cit., cap. «L’atto misteriosofico di Posa della Pietra di Fondazione il 25 dicembre 1923», vol. I. – Non è nemmeno un caso che Rudolf Steiner durante il ciclo «Configurazioni dei Misteri» (O.O. 232) nella conferenza del 23.12.1923, tenuta soltanto due giorni prima della creazione della Pietra di Fondazione, parlò in modo approfondito dei Misteri dei rosacroce medievali e della pietra filosofale.

66 – Vedi dettagli nota 1, op. cit., cap. «L’atto misteriosofico di Posa della Pietra di Fondazione il 25 dicembre 1923», vol. I.

67 – Vedi dettagli nella nota 1, op. cit., cap. «L’atto misteriosofico di Posa della Pietra di Fondazione il 25 dicembre 1923», vol. I, come pure «La Società Antroposofica quale tempio dei Nuovi Misteri», vol. II e il cap. 7 di quest’opera.

68 – Riguardo ulteriori aspetti del rapporto di Michele con l’essere esoterico del Convegno di Natale vedi nota 1, op. cit., cap. «L’atto misteriosofico di Posa della Pietra di Fondazione il 25 dicembre 1923», vol. I.

69 – La prima lezione di Classe della Libera Università di Scienza dello Spirito inizia con l’incontro dell’allievo dello Spirito con il Guardiano della soglia, che da questo momento diventa la sua guida spirituale.

70 – Nelle Scuole Esoteriche dei rosacroce assunse un particolare significato l’unico esempio concreto di reincarnazione nei Vangeli: la reincarnazione del profeta Elia come Giovanni Battista. I rosacroce conservarono questo sapere fino in tempi successivi. E per questo che si nominavano anche «Cristiani-Giovannei»

246 (0.0. 112, 24.6.1909). – Nella prima scena del terzo Mistero Drammatico «Il Guardiano della soglia» questo Mistero venne messo in rilievo in forma artistica (vedi 0.0. 14). Inoltre il sapere della reincarnazione, dalle ispirazioni dei rosacroce penetrò nella cultura dell’Europa Centrale del XVIII-XIX secolo. Incontriamo questo pensiero in Lessing, Goethe, Novalis, Widenmann, Drossbach e molti altri scrittori e pensatori dell’Europa Centrale (vedi 0.0. 130, 27.9.1911), come pure in E. Bock: Wiederholte Erdenleben. Der Gedanke der Wiederverkórperung in der Deutschen Geistesgeschichte (Ripetute vite terrene. Il pensiero della reincarnazione nella storia spirituale tedesca), Stoccarda 1996.

71 – Vedi dettagli sul cerchio dei 12 Bodhisattva nella sfera della provvidenza o del Buddhi nelle conferenze del 31.8.1909 (0.0. 113) e 25.10.1909 (O.O. 116).

72 – II fatto che i rosacroce, quali occultisti occidentali guida custodivano non solo il sapere della Reincarnazione, bensì anche del Karma è testimoniato da quanto segue. Rudolf Steiner, quando comunicò agli antroposofi che il Cristo diviene il Signore del Karma, nel contempo rilevò che questo Mistero è «una comune conoscenza dell’occultismo occidentale da molti anni» e che nel nostro tempo venne soltanto «constatata a nuovo» mediante l’indagine scientifico-spirituale (0.0.131,7.10.1910).

73 – Vedi le conferenze nell’O.O. 237 e 240.

73a – Per cui, per principio l’insegnamento dei filosofi arabi non è sbagliato, ma è sbagliato soltanto nel senso che non fecero conto della nuova situazione nel mondo creatasi per mezzo del Mistero del Golgota che essi non riconobbero. Infatti, senza un rapporto con il Mistero del Golgota, nell’esistenza del post mortem possono esistere solo due tipi di coscienza: una coscienza di chiarezza superiore che tuttavia non appartiene all’individualità umana (questa esperienza era conosciuta dai filosofi arabi e dai mistici orientali che avevano raggiunto il Samadhi), oppure una coscienza dell’io individuale soltanto in forma d’ombra come la sperimentavano gli antichi greci.

74 – Vedi dettagli nella nota 1, op. cit., cap. «La Meditazione della Pietra di Fondazione. Karma e resurrezione», vol. III

75 – Vedi O.O. 224, 7.5.1923.

76 – Vedi dettagli nella nota 1, op. cit., cap. «L’atto misteriosofico di Posa della Pietra di Fondazione il 25 dicembre 1923», vol. I, come pure «La Società Antroposofica quale tempio dei Nuovi Misteri», vol. II.

77 – Una volta Rudolf Steiner mise in rilievo questo più importante compito della moderna corrente spirituale (l’Antroposofia) con le seguenti parole: «Appartiene alla missione interiore della corrente spirituale universale, l’Antroposofia, preparare gli uomini alla maturazione della loro sostanza animica, affinché ora anche un sempre maggiore numero di uomini possa accogliere in sé un’immagine dell’entità dell’Io del Cristo Gesù» (O.O. 109/111, 7.3.1909). E ancora: «Non solo a una conoscenza, bensì ad un fatto reale [ad accogliere un’impronta dell’Io del Cristo] si preparano coloro che comprendono la vera realtà interiore della corrente universale scientifico-spirituale, poiché questa è la sua vera realtà spirituale interiore» (ibidem). – Dal punto di vista dell’insegnamento di Rudolf Steiner sul triplice Io: l’io comune (o io inferiore), l’Io superiore (o altro Io) e – infine – il vero Io (vedi O.O. 17) si può dire che l’iniziazione conferisce all’uomo la possibilità di divenire pienamente cosciente del suo Io superiore che attraversa tutte le sue vite terrene. La cosciente esperienza del vero Io invece, quale sorgente della forza divina nell’uomo, diventa possibile all’iniziato soltanto accogliendo in sé le forze del Fantoma del Cristo (vedi dettagli nella nota 1, op. cit., cap. «La Meditazione della Pietra di Fondazione in Euritmia», vol. II).

78 – Nel contesto dato la parola «volontà» indica l’essere interiore del Fantoma che nella sua forma originaria fu creato quale fondamento del successivo corpo fisico dell’uomo sull’antico Saturno dagli Spiriti della volontà, dal loro proprio essere, vale a dire dalla sostanza spirituale della volontà.

79 – Vedi O.O. 112, 6.7.1909 come pure in S. O. Prokofieff, Il corso dell’anno come via di iniziazione all’esperienza dell’entità del Cristo. Un esame esoterico delle feste dell’anno, parte IX, Ed. Arcobaleno, Oriago (Ve), 1996.

80 – Vedi O.O. 233a, 13.1.1924.

81 – Nella conferenza di apertura del Convegno di Natale Rudolf Steiner mise in rilievo questa nuova manifestazione di Michele: «E vorrei pure, all’inizio del nostro Convegno, cominciare col richiamare l’attenzione sul fatto che correva appunto l’ultimo terzo del secolo XIX, quando da una parte i flutti del materialismo si spinsero più alti, e quando dall’altra parte del mondo in questi flutti del materialismo penetrò una grandiosa manifestazione: la manifestazione di una spiritualità che colui che ha un atteggiamento d’animo ricettivo può ricevere dalle potenze della vita spirituale. Si è aperta la rivelazione di un elemento spirituale per l’umanità» (O.O. 260, 24.12.1923). – È per questo che Rudolf Steiner sin dall’inizio del suo agire come Maestro spirituale parlò delle indagini spirituali da lui effettuate (principio rosicruciano) come pure delle manifestazioni spirituali da lui ricevute (principio micheliano).

82 – Vedi dettagli nella nota 1, op. cit., cap. «I ritmi del Convegno di Natale», la descrizione del 6° ritmo della meditazione della Pietra di Fondazione, vol. I.

83 – Nelle conferenze riguardanti il ritorno eterico del Cristo, Rudolf Steiner mise più volte in rilievo che questa sua prima manifestazione soprasensibile si diffonderà nell’umanità nel corso dei prossimi tre millenni. E in questo periodo avranno luogo due reggenze di Michele, la presente e la futura. Da ciò si può dedurre che se nell’attuale epoca si compie l’inizio del ritorno, allora entro la prossima epoca (all’incirca negli anni 4100-4500) dovrà essere raggiunta la sua culminazione.

84 – Vedi precisazioni nella nota 1, op. cit., cap. «La Società Antroposofica quale tempio dei Nuovi Misteri», vol. II.