«Quello che si acquista nella conoscenza [della scienza naturale] moderna deve, in certo modo, essere offerto agli Dei…, affinché questi lo traducano nel loro linguaggio e poi lo restituiscano agli uomini» (O.O. 233a, 13.1.1924).

Possano udirlo gli uomini


 

Per comprendere ancor meglio l’intero significato spirituale di quanto avvenne a questo punto della Posa della Pietra di Fondazione dobbiamo occuparci della conferenza tenuta da Rudolf Steiner dodici giorni dopo la conclusione del Convegno di Natale il 13 gennaio 1924.

Questa conferenza ha una particolare relazione con il processo qui descritto anche perché venne tenuta nello stesso giorno in cui Rudolf Steiner pubblicò per la prima volta nel notiziario una dettagliata illustrazione del Convegno di Natale, compresi gli «statuti» come pure il testo completo della meditazione della Pietra di Fondazione nella sequenza ottenuta dalla sintesi dell’intero Convegno di Natale.55 D’ora in poi la meditazione della Pietra di Fondazione era il patrimonio di tutti i soci della neofondata Società Antroposofica.

 

Nella citata conferenza Rudolf Steiner descrisse in forma oggettiva scientifico-spirituale

ciò che in senso esoterico

il giorno della Posa della Pietra di Fondazione avvenne nei mondi soprasensibili.

 

Come abbiamo visto, nella parte cultica del Convegno di Natale egli non pronunciò mai il nome di Michele, ma nel riferirsi a lui fece invece uso della terminologia «segni del tempo». Ma nella conferenza del 13 gennaio Rudolf Steiner espose una dettagliata caratterizzazione di Michele, eccezionalmente importante per la comprensione dell’intero Convegno di Natale.

Di certo egli non aveva parlato mai prima in modo così intimo, concreto e profondo di questo elevato ispiratore gerarchico dell’antroposofia e soltanto in quell’istante Rudolf Steiner svelò dinanzi ai suoi ascoltatori il segreto della diretta presenza e partecipazione di Michele ai misteri della Posa della Pietra di Fondazione.56

Nella conferenza stessa Rudolf Steiner descrisse anzitutto il cammino nel quale tutti i veri rosacroce aspiravano all’incontro con Michele nel mondo spirituale. Ciò che tuttavia nel corso dei secoli prima dell’inizio della sua attuale epoca di reggenza fu raggiungibile soltanto in uno stato di coscienza offuscata, sognante, dall’anno 1879 può essere sperimentato in piena coscienza.

 

Il cambiamento decisivo

avvenuto nell’attuale epoca di Michele entro l’evoluzione spirituale dell’umanità

consiste in quanto segue:

«Ma è questa la peculiarità dall’inizio dell’epoca di Michele…, che adesso è possibile raggiungere in maniera cosciente ciò che prima era stato conseguito nel modo indicato [nella coscienza di sogno] durante l’antico periodo del rosicrucianesimo» (O.O. 233a).

 

Possiamo comprendere meglio in che cosa consisteva questo progresso, se prendiamo in considerazione che Rudolf Steiner nella stessa conferenza parlò di come i discepoli di Christian Rosenkreutz sotto la sua guida, con l’aiuto di determinati esercizi meditativi erano in grado, per esempio, di portare nel mondo spirituale l’insegnamento copernicano del sistema solare e questo veniva poi loro ritornato dagli Dei in forma spiritualizzata, servendosi come mediatori dell’etere del calore.57

 

Da ciò si può dedurre, che Rudolf Steiner all’inizio dell’epoca di Michele fece un ulteriore passo in questa direzione usando a questo scopo per la prima volta anche l’etere della luce. È per questo che la luce e il calore assunsero un ruolo così importante nella Posa della Pietra di Fondazione a partire dal grado della sua consacrazione. È la spiegazione occulta anche del quintuplo uso della parola «luce» nella quarta parte della meditazione della Pietra di Fondazione.58

Rudolf Steiner diede un’ulteriore spiegazione di ciò che in questo senso nell’odierna epoca di Michele può già essere raggiunto «coscientemente», nell’esempio del processo di nascita del capitolo centrale del suo libro La scienza occulta, dedicato all’evoluzione del mondo.

 

Per conquistare l’immagine dell’evoluzione planetaria descritta in esso, egli dovette compenetrare la sua anima con le idee dell’evoluzione contenute in forma puramente materialistica nelle opere di Ernst Haeckel e portare poi incontro agli Dei (alle gerarchie) nel mondo spirituale queste rappresentazioni scientifiche con l’ausilio di quei metodi spirituali illustrati nel libro Iniziazione.

Del risultato Rudolf Steiner disse: • «Imparate tutto quello… che si può imparare dall’ordinaria scienza naturale e offrite poi tutto ciò agli Dei, e vi ritornerà quanto è narrato sull’evoluzione nel mio libro ‘La scienza occulta’».

 

Nella stessa conferenza Rudolf Steiner inoltre indica lo spirito gerarchico che l’iniziato moderno incontra in questo cammino:

• «Se in tal modo si portano su nel mondo spirituale le conoscenze qui acquistate sulla natura…, portando su tutto ciò, allora effettivamente si incontra Michele, purché si siano sviluppate le facoltà necessarie”.

 

Dopo aver così svelato il segreto di quale sia lo spirito gerarchico fra tutti gli Dei del cosmo che partecipa soprattutto a tale metamorfosi della scienza naturale in scienza dello spirito, Rudolf Steiner nella stessa conferenza illustra una caratteristica di Michele che può gettare una nuova luce sul contenuto esoterico del Convegno di Natale:

• «Michele però è un’entità tutta particolare. Michele è un’entità che, in sostanza, non rivela nulla, se non le si porta incontro dalla terra, qualche frutto di un assiduo lavoro spirituale. Michele è uno spirito silenzioso. Michele è uno spirito chiuso in sé».

 

È in questo che oggi consiste la principale differenza fra Michele e gli altri Arcangeli, i quali continuano a dare agli uomini istruzioni, direttive e diversi tipi di impulsi all’agire. Michele non fa queste cose!

• «Ciò è dovuto al fatto che in fondo Michele si occupa soprattutto di quanto gli uomini creano partendo dallo spirituale. Egli vive nelle conseguenze di ciò che gli uomini hanno creato… Egli lascia fare agli uomini, ma accoglie poi ciò che dalle loro azioni deriva, per portarlo più oltre nel cosmo».

 

Questa particolare posizione di Michele nella sfera degli Arcangeli è connessa al fatto, che egli nell’attuale epoca è l’unico tra di loro a rimettere tutto alla piena libertà dell’uomo.

• «Michele sarà il vero e proprio eroe spirituale della libertà».

 

Se l’uomo compie qualcosa in libertà, allora a questa azione Michele non risponde con parole, ma soltanto con il suo severo sguardo stellare, respingendo l’azione o approvandola: • «Questo va bene, questo è giusto agli occhi della guida del cosmo».

Ora, sulla base di questa conferenza del 13 gennaio vogliamo di nuovo rivolgerci all’atto di Posa della Pietra di Fondazione.

 

Come abbiamo visto, già nel primo intermezzo Rudolf Steiner indicò che nel corso dell’«ultimo decennio» egli potè «portare a maturazione» la rappresentazione puramente scientifica dell’uomo fisico quale essere tripartito costituito dal sistema del capo, dal sistema ritmico e dal sistema delle membra e del ricambio. Dopodiché, come descritto nella conferenza del 13 gennaio nell’esempio della nascita de La scienza occulta, egli portò queste rappresentazioni scientifiche con l’ausilio dei metodi occulti dell’antroposofia nel mondo spirituale, dove, incontrando Michele gliele consegnò e Michele stesso le ritornò a Rudolf Steiner nella forma delle tre parti microcosmiche della meditazione della Pietra di Fondazione. Infatti «quello che si acquista nella conoscenza [della scienza naturale] moderna deve, in certo modo, essere offerto agli Dei…, affinché questi lo traducano nel loro linguaggio e poi lo restituiscano agli uomini» (O.O. 233a, 13.1.1924).

 

Ne consegue, che sia le tre parti microcosmiche della meditazione della Pietra di Fondazione presentate da Rudolf Steiner, e come vedremo, sia le rimanenti parti, sono una traduzione del linguaggio degli Dei (delle gerarchie) nella lingua tedesca. Per cui a ragione Rudolf Steiner potè dire di questi tre versi, che erano quanto «potè essere prelevato dai mondi spirituali». E il giorno dopo, il 26 dicembre, egli definì le parole di questi versi direttamente «parole che per la volontà del mondo spirituale ieri sono state pronunciate».

 


 

Note:

55Vedi precisazioni nel cap. 3. – Inoltre i nomi delle gerarchie nel testo pubblicato vennero modificati in definizioni più generali e la variante latina dei motti rosicruciani apparve nella traduzione tedesca. Vedi anche nota 54.

56 – Nel libro Tempo di decisioni con Rudolf Steiner, Ed. Arcobaleno, Oriago (Ve), Friedrich Hiebel scrive che Rudolf Steiner in nessuna delle sue conferenze dedicate a Michele pronunciò il suo nome così spesso come nella conferenza del 13 gennaio. Fu come la rottura di una barriera. Adesso, dopo aver compiuto la sua azione, Rudolf Steiner potè parlarne liberamente per la prima volta. – Ne risulta dunque globalmente la seguente composizione temporale: tra la Posa della Pietra di fondazione (25 dicembre) e la fine del Convegno di Natale (1° gennaio) trascorrono sette notti; e tra la fine del Convegno di Natale e la pubblicazione della meditazione della Pietra di Fondazione sono dodici le notti. Questi due numeri: 7 e 12 furono posti da Rudolf Steiner alla base del primo Goetheanum e più tardi del primo corso della prima classe della Libera Università di Scienza dello Spirito (19 lezioni di classe).

57 – Nelle epoche precedenti assunsero un ruolo corrispondente gli elementi più densi dell’aria, dell’acqua e della terra (ibidem).

58 – Una conferma ci viene data anche dal fatto che Rudolf Steiner attribuì un’importanza centrale allo sviluppo del pensare nel cammino del discepolato dello spirito. Infatti nel mondo spirituale un tale pensare spiritualizzato è luce. Qui entra in connessione anche l’indicazione di Rudolf Steiner nella stessa conferenza in merito alla provenienza occulta dei capitoli sull’evoluzione ne La scienza occulta e alla partecipazione della luce astrale a questo processo.