Sangue e nervo

O.O. 27 – Elementi fondamentali per un ampliamento dell’arte medica – VI


 

Le attività delle singole organizzazioni umane, in relazione al complesso dell’organismo, si esplicano in modo particolarmente significativo nella formazione del sangue e dei nervi. La formazione del sangue, in quanto avviene per trasformazione degli alimenti introdotti, è un processo che si svolge sotto l’influenza dell’organizzazione dell’io. L’organizzazione dell’io agisce dal punto in cui hanno luogo processi accompagnati da sensazioni coscienti, nella lingua e nel palato, fino nei processi incoscienti e subcoscienti, nelle azioni della pepsina, del pancreas della bile, e così via. Oltre questi stadi l’organizzazione dell’io si ritrae, e l’ulteriore trasformazione della sostanza alimentare in sostanza sanguigna avviene sotto il prevalente influsso del corpo astrale. Tale influenza continua sino a che il sangue, nel processo di respirazione, si incontra con l’aria, con l’ossigeno. A questo punto è il corpo eterico che svolge la sua principale azione. L’anidride carbonica, che sta per essere espirata, prima di abbandonare l’organismo è una sostanza pressoché solo vivente, non senziente né inanimata.

 

(Vivente è tutto ciò che porta in sé l’attività del corpo eterico). La maggior parte di questa anidride carbonica vivente viene espulsa dall’organismo; una piccola quantità continua ad agire nei processi che hanno il loro centro nell’organizzazione del capo. Quest’ultima parte ha una forte tendenza a passare allo stato inanimato, inorganico, pur non arrivando mai completamente ad esso.

 

Nel sistema nervoso si verifica il contrario. Nel sistema simpatico, che innerva gli organi della digestione, agisce soprattutto il corpo eterico. Gli organi nervosi di questo sistema sono di per sé stessi organi pressoché solo viventi. Il corpo astrale e l’organizzazione dell’io non agiscono su di essi organizzandoli interiormente, ma dall’esterno. Perciò l’influsso del corpo astrale e dell’organizzazione dell’io, che sono attivi in questi organi, è particolarmente forte. Sentimenti e passioni hanno un’azione durevole e profonda sul simpatico. Dispiacere e preoccupazioni a poco a poco lo distruggono.

 

Il sistema nervoso spinale, con tutte le sue diramazioni, è quello in cui si inserisce in particolar modo l’organizzazione astrale. Esso è il substrato di quanto nell’uomo è animico, delle attività riflesse; non però di quanto avviene nell’io, nello spirito autocosciente.

 

I nervi cranici propriamente detti sono quelli cui presiede l’organizzazione dell’io. Da essi si ritrae l’attività delle organizzazioni eterica ed astrale.

 

Si delineano così nel complesso dell’organismo tre diversi distretti. In quello inferiore nervi, compenetrati interiormente soprattutto dall’organismo eterico, agiscono insieme alla sostanza sanguigna sottoposta in particolar modo all’attività dell’organizzazione dell’io. In questo distretto, durante il periodo di sviluppo embrionale e postembrionale, si trova il centro da cui procedono le formazioni organiche che sono in rapporto con la interiore vitalizzazione dell’organismo umano. Durante il periodo embrionale questo distretto, ancora debole nella sua funzione, viene provvisto di forze vivificatrici e formatrici dall’organismo materno che lo circonda. Vi è poi un distretto medio in cui organi nervosi, influenzati dall’organizzazione astrale, agiscono in unione a processi sanguigni che pure dipendono dall’organizzazione astrale, e nella loro parte superiore da quella eterica. Durante il periodo di sviluppo dell’uomo, sta in questa zona il punto di partenza per la formazione di quegli organi che presiedono alla motilità esterna ed interna, ad esempio i muscoli, ma anche agli organi che non sono propriamente muscoli e che pure determinano la motilità dell’organismo. Il distretto superiore è quello in cui i nervi, organizzati interiormente dall’io, agiscono insieme a quei processi sanguigni che hanno una forte tendenza a passare allo stato inanimato, minerale. Durante lo sviluppo sta qui il punto di partenza per la formazione delle ossa e di tutti gli altri organi che servono al corpo umano come organi di sostegno.

 

Si comprenderà il cervello dell’uomo solo se si saprà vedere in esso la tendenza osteo-formatrice, arrestata ai suoi primissimi sviluppi. E si comprende la formazione delle ossa soltanto se si riconosce in essa un processo tendenzialmente simile a quello che porta alla formazione del cervello, esplicatosi in questa sede fino alle ultime conseguenze e compenetrato dall’esterno dagli impulsi dell’organismo medio in cui organi nervosi, condizionati dall’astrale, agiscono insieme a sostanza sanguigna influenzata dall’eterico. Nella cenere che rimane, con la forma ad essa propria, quando si sottopone un osso a combustione, ci si presentano i risultati dell’azione del distretto superiore dell’organizzazione umana. Nella sostanza cartilaginea, che rimane quando si tratta l’osso con acido cloridrico diluito, si può vedere il risultato degli impulsi del distretto medio.

 

Lo scheletro è l’immagine fisica dell’organizzazione dell’io. Nella formazione delle ossa la sostanza organica umana, che tende allo stato minerale inanimato, soggiace completamente all’organizzazione dell’io. Nel cervello l’io agisce come entità spirituale. La sua forza formatrice, che agisce sino nel fisico, viene qui sopraffatta completamente dall’organizzazione eterica, anzi dalle forze proprie della sostanza fisica. Il cervello è soggetto solo debolmente all’azione organizzatrice dell’io; questa viene sommersa dal vivente e dall’azione propria del fisico. Il cervello è appunto il portatore dell’azione spirituale dell’io, poiché qui, da parte dell’organizzazione dell’io, non viene esplicata alcuna attività organico-fisica, ed essa può così agire del tutto liberamente. Al contrario lo scheletro osseo è sì la perfetta immagine fisica dell’organizzazione dell’io, ma questa si esaurisce nell’organizzare la sostanza fisica, così che non le rimane alcuna possibilità di attività spirituale. I processi che avvengono nelle ossa sono perciò avvolti nella massima incoscienza.

 

L’anidride carbonica, che nel processo di respirazione viene spinta verso l’esterno, nell’interno dell’organismo è ancora sostanza vivente: essa viene afferrata dall’attività astrale ancorata nel sistema nervoso del distretto medio, ed espulsa all’esterno. Quella parte di anidride carbonica che con i processi del ricambio giunge alla testa, entrando in combinazione con il calcio, assume la tendenza a soggiacere all’attività dell’organizzazione dell’io. In tal modo il carbonato di calcio, sotto l’influsso dei nervi cranici compenetrati interiormente dall’organizzazione dell’io, viene spinto sulla via della formazione ossea.

 

Le sostanze che si formano dagli alimenti: miosina e miogeno, hanno nel sangue la tendenza a precipitare; esse sono a tutta prima sostanze condizionate dall’astrale che stanno in rapporto con il sistema simpatico, il quale a sua volta è organizzato interiormente dal corpo eterico. Queste due proteine vengono però in parte anche afferrate dall’attività del sistema nervoso medio che è sotto l’influsso del corpo astrale. In tal modo esse assumono affinità per i prodotti di scissione delle sostanze proteiche, per i grassi, per lo zucchero e le sostanze ad esso simili. Esse diventano così adatte ad essere convogliate verso la formazione dei muscoli, sotto l’influsso del sistema nervoso medio.