07 – Il mistero dell’eterizzazione del sangue

Il gruppo scultoreo


 

Un altro aspetto della figura centrale del gruppo, che sta in particolare rapporto con il Mistero delle copie dell’Io del Cristo, si trova nelle enigmatiche forme del lato destro della fronte66 del Rappresentante dell’umanità e nelle grandi forme ondulate sul Suo petto, che salgono dalla sfera del cuore come un vortice di forze eteriche. Lasciando che questi due movimenti si muovano l’uno incontro all’altro, nella figura nascente risulta una completa unione delle forze spirituali del cuore e del capo, come descritta nella quarta parte della Meditazione della Pietra di Fondazione. E questo è il motivo più profondo del perché in essa possiamo rivolgerci al Cristo con la preghiera:

 

«Luce divina,67 Cristo-Sole,

Riscalda I nostri cuori,

Illumina I nostri capi»

(O.O. 260, 25.12.1923)

 

Infatti, già durante la Sua vita sulla Terra il Cristo aveva stabilito completamente questa armonia tra il cuore e il capo, vale a dire tra l’amore e la saggezza.68 Proprio per questo egli divenne il più grande modello per ciò che a partire dal nostro tempo deve essere raggiunto coscientemente, e cioè l’equilibrio per stabilire così la completa conciliazione degli Spiriti della saggezza e degli Spiriti dell’amore, che nell’inconscio degli uomini lottano gli uni contro gli altri. Rudolf Steiner dice: • «Guardando attraverso il velo dei fenomeni, rivolgiamo lo sguardo … a un lavoro di gerarchie divino-spirituali. Ciò che anzitutto ci sorprende è la grande lotta che ha luogo dietro la scena del mondo fisico-sensibile fra la saggezza e l’amore. E l’uomo è posto in mezzo a questa lotta. Per lungo tempo non ne ha avuto coscienza; in avvenire dovrà intervenire sempre più coscientemente nella lotta che avviene nel mondo fra saggezza e amore, in quanto l’uomo deve essere il risultato della continua oscillazione pendolare della saggezza e dell’amore: ora dal lato della saggezza, ora, dell’amore…. Là dove pulsano gli istinti inconsci, lo Spirito della saggezza si oppone allo Spirito dell’amore e lo Spirito dell’amore allo Spirito della saggezza. Tale fronteggiarsi sale alla coscienza all’inizio del periodo di evoluzione dell’anima cosciente. L’uomo deve portare a termine in sé questa lotta» (O.O. 186, 20.12.1918).

 

Nel Rappresentante dell’umanità

possiamo trovare la riunione armonica di questi due princìpi, della saggezza e dell’amore.

Infatti, è Lui a dare all’uomo nel nostro tempo la forza spirituale, affinché possa superare «vittoriosamente»

la lotta fra gli Spiriti della saggezza e gli Spiriti dell’amore nella sua anima (ibidem).

 

 

Nella figura centrale del gruppo scultoreo sono rappresentati nel seguente modo: la saggezza nei tre segni sulla fronte del Rappresentante dell’umanità, che dalla radice del naso si volgono a sinistra.69 E poi, sul Suo petto partendo dalla sfera del cuore, osserviamo le possenti correnti ondulate, che nell’ascendere compiono altresì una curva verso sinistra dal basso all’alto, come quelle dell’amore. Intorno alla sfera del cuore tuttavia, le correnti inferiori creano una singolare forma triarticolata, che avvolge il cuore e poi in tre correnti sale verso la mano sinistra alzata. Queste tre correnti derivanti dal cuore corrispondono particolarmente al movimento dei tre segni sulla fronte della figura centrale, che possono essere altresì considerati come tre correnti, anche se più piccole. In una più profonda osservazione meditativa, presto esse rivelano l’inclinazione l’una verso l’altra. Ancor più, esse fluiscono in modo naturale l’una verso l’altra e raggiungono l’unione della saggezza e dell’amore in una possente forma che fluisce verso l’alto e unisce in triplice maniera il cuore e il capo del Rappresentante dell’umanità .

 

Questa eccezionale forma, che evidentemente non ha origine fisico-sensibile, ma eterica,70 rende visibile in modo plastico-artistico la parola con la quale Rudolf Steiner caratterizza l’essere del cristianesimo, come più grande di ogni religione71: • «Prima saggezza, poi amore, quindi saggezza infiammata dall’amore» (0.0. 102, 24.3.1908). Qui la saggezza corrisponde ai tre segni sulla fronte, l’amore alla triplice forma intorno al cuore e il collegamento eterico delle due triplici correnti indica la «saggezza infiammata dall’amore», il cui supremo Rappresentante sulla Terra è il Cristo Gesù.72

 

Un ulteriore passo nella comprensione di questa configurazione eterica può essere compiuto osservando più attentamente il volto del Rappresentante dell’umanità nella figura centrale del dipinto della cupola piccola, realizzato da Rudolf Steiner con le proprie mani, come pure lo schizzo preparatorio. Sulla fronte (sulla tempia destra) possiamo riconoscere un ulteriore motivo con tre segni, che dall’alto a sinistra si curvano plasticamente verso il basso a destra e poi fluiscono insieme come in un punto. Questa seconda, altrettanto triplice corrente eterica viene poi raccolta nel lato destro del corpo e continua, estendendosi verso il basso sino al plesso solare. Così, la prima corrente sinistra o corrente del cuore è quella che trasferisce l’amore alla saggezza (nel senso delle parole di Rudolf Steiner). Poi, nel movimento opposto la corrente destra colma e compenetra l’amore di saggezza .

 

 

È del tutto evidente che le due correnti eteriche corrispondono ai possenti gesti delle mani, per cui la prima corrente possiede una forma fortemente curva, che segue il movimento della mano sinistra verso l’alto. La seconda corrente, che fluisce in direzione della mano tesa verso il basso, presenta una linea solo leggermente curva. Insieme esse formano una circolazione eterica in sé conchiusa, che nel Rappresentante dell’umanità rivela l’archetipo di ciò che Rudolf Steiner descrive nella conferenza sull’«Eterizzazione del sangue».73

 

In essa Rudolf Steiner parla di due importanti correnti eteriche nell’uomo: l’una, la corrente microcosmica sale dal cuore al capo; l’altra, quella macrocosmica fluisce dal cosmo attraverso il capo verso il cuore. Sul lato destro della figura del Rappresentante dell’umanità questa corrente eterica macrocosmica, che fluisce dall’alto al basso, può essere riconosciuta con chiarezza. • «Così nell’uomo appaiono due correnti, l’una macrocosmica, l’altra microcosmica» (ibidem). Di quest’ultima Rudolf Steiner dice inoltre: • «Nella regione del cuore il sangue dell’uomo si trasforma continuamente in sostanza eterica … e questa fluisce verso il capo» (ibidem). Questa eterizzazione del sangue nella sfera del cuore è rappresentata in modo meraviglioso nel lato sinistro del petto del Rappresentante dell’umanità. (La triade delle correnti in tal senso indica i tre tipi di etere superiori, l’etere della luce, l’etere del suono e l’etere della vita.) Questa corrente del sangue umano eterizzato del Gesù di Nazareth, dopo il battesimo nel Giordano venne compenetrata dall’Io del Cristo e per cui può essere definita quale corrente del sangue eterizzato del Cristo.

 

Così, su questo piano eterico è possibile comprendere i gesti delle braccia tese del Rappresentante dell’umanità: Con il braccio sinistro alzato Egli dà la direzione alla corrente macrocosmica e nel contempo la custodisce dagli attacchi di Lucifero. E con il gesto del Suo braccio destro Egli ha cura che Arimane non afferri la sfera dell’uomo mediano, dove nel cuore ha luogo un delicato processo di eterizzazione del sangue, affinché esso possa svolgersi in completa purezza e senza l’influsso dall’esterno, seguendo soltanto le sue proprie leggi.

 

In una conferenza iniziale Rudolf Steiner fa una breve descrizione dell’uomo futuro, nel quale soprattutto tre organi rivestiranno un ruolo centrale. • «Ci saranno soltanto tre organi: il cuore, quale organo del Buddhi, il fiore di loto a due petali al centro degli occhi e la mano sinistra, quale organo di movimento» (O.O. 93a, 29.9.1905). Appunto questi tre luoghi risaltano fortemente nella figura del Rappresentante dell’umanità e insieme costituiscono una particolare forma, che in modo profetico già oggi indica il menzionato futuro. Questo viene inoltre confermato dal fatto che Rudolf Steiner nelle conferenze iniziali definisce il Cristo sempre di nuovo anche quale portatore del principio cosmico del Buddhi (vedi p. es. 0.0. 96, 1.4.1907). Così, dopo l’unione del Cristo con Gesù di Nazareth nel battesimo del Giordano, il cuore di questo diviene un tale organo del Buddhi, che un giorno in futuro si svilupperà in tutti gli uomini.

Tutto quanto detto prima risalta con particolare chiarezza nella figura centrale del gruppo scultoreo.74

 

Le tre stazioni di questa circolazione eterica corrispondono esattamente ai tre gradi di composizione della quarta parte della Meditazione della Pietra di Fondazione. Là, partendo dal «Cristo-Sole» prima essa si rivolge ai cuori degli uomini, poi ai capi e infine alla volontà che tende al bene («Affinché diventi buono …»). In esatta corrispondenza si esplica anche il movimento eterico nella figura centrale del gruppo plastico. Tutta la forza della corrente eterica si riunisce come in una grande coppa anzitutto nella sfera del cuore, sale poi in un’ampia curva che si estende nel lato a sinistra, al capo, per poi, dopo una trasformazione interiore nel punto dell’Io (tra le ciglia75), iniziare la via verso il basso, ora tuttavia nel lato destro e fluire verso il plesso solare, dove la saggezza infiammata dall’amore afferra la volontà stessa e la conduce oltre, affinché questa nel mondo crei soltanto il bene.76

 

Seguendo questa circolazione nella direzione opposta, allora dal plesso solare si giunge al capo e alla fin fine di ritorno al cuore. Cosmologicamente questi tre gradi significano gli eoni dell’antico Sole,77 dell’antica Luna e della Terra.78 Con ciò nelle correnti eteriche della figura centrale del gruppo scultoreo è rappresentato tutto il processo del comune agire dello Spirito del Cristo con l’evoluzione della Terra. Considerando inoltre che l’inizio del diretto rapporto del Cristo con l’evoluzione cosmica della Terra risale al tempo dell’antico Sole, dove Egli era lo Spirito guida di questo eone,79 diventa comprensibile che questo collegamento vive soprattutto nel corpo eterico (quale corpo della memoria dell’uomo).80

 

Nell’uomo il plesso solare è collegato particolarmente con il corpo eterico. È l’«organo del corpo eterico» (O.O. 93a, 7.10.1905). Sull’antico Sole esso venne inserito da entità superiori nel corpo fisico, affinché l’uomo potesse accogliere in sé la nuova parte costitutiva, il corpo eterico. «In questa circolazione solare nacque anche il plesso solare, nominato secondo questa perché è un vero organo, del quale oggi esistono ancora soltanto dei rudimenti» (ibidem).

 

A questo organo, oggi ancora soltanto rudimentale, tuttavia, si riallaccia il Cristo per vivere direttamente dopo il battesimo nel Giordano in Gesù di Nazareth, in un primo momento soltanto come essere eterico.81 Di questa presenza «eterica» del Cristo in Gesù, che durante i tre anni della Sua vita sulla Terra venne abbandonata sempre di più, affinché il Dio potesse divenire uomo, Rudolf Steiner dice: • «Avvenne poi che nei tre anni della sua vita terrena … l’entità del Cristo divenne come entità eterica sempre più simile al corpo fisico di Gesù di Nazareth» (O.O. 148,3.10.1913). E più avanti in questa conferenza: • «Nella misura in cui l’entità eterica del Cristo diveniva sempre più simile al corpo di Gesù di Nazareth, il Cristo divenne uomo» (ibidem).

 

In base a quanto detto diventa anche comprensibile perché nella figura del Rappresentante dell’umanità questa parte del corpo è rappresentata in rilievo, e cioè quale luogo nell’uomo in cui le forze della corrente macrocosmica, che si estende dall’alto al basso, vengono afferrate dal plesso solare e con ciò preservate dalla penetrazione nelle regioni inferiori del corpo.

 

Concentrandosi soprattutto sulla possente forma vorticosa intorno alla sfera del cuore della figura centrale, possiamo riconoscere ancora quanto segue: In essa abbiamo a che fare con la nascita della nuova corrente eterica, che sale dal cuore al capo e che è la corrente del sangue eterizzato del Cristo. Infatti, le due correnti eteriche già esistenti, la corrente eterica macrocosmica (dal capo al cuore82) e quella microcosmica (dal cuore al capo), erano presenti nell’uomo già molto prima dell’apparizione del Cristo sulla Terra. Ciò che tuttavia si aggiunse con la Sua incarnazione era la nuova corrente eterica menzionata. E la nascita di essa in base alla presenza del Cristo in Gesù di Nazareth è (tra l’altro) resa visibile nella figura del Rappresentante dell’umanità. Esiste tuttavia un ulteriore significato in questa possente forma nella sfera del cuore. Essa rappresenta il momento della nascita di questa nuova corrente eterica che dal Mistero del Golgota o più precisamente, dopo che il sangue del Cristo Gesù era fluito dalle Sue ferite e si era congiunto con la Terra, ora può essere trovata in ogni uomo terreste.

 

Nella conferenza «L’eterizzazione del sangue» Rudolf Steiner parla inoltre della necessità di collegare nel nostro tempo queste due correnti eteriche, dell’uomo e del Cristo, che fluiscono dal cuore al capo. Oggi questo collegamento avviene soltanto se l’uomo accoglie in sé la conoscenza corrispondente al tempo del Cristo e della Sua azione sul Golgota. Soltanto allora queste due correnti si compenetrano in lui. Anche questo è rappresentato archetipicamente nella figura del Rappresentante dell’umanità: le due correnti nella loro originaria omogeneità in Gesù di Nazareth, il cui sangue durante i tre anni venne tutto compenetrato dall’Io universale del Cristo ed era divenuto completamente il Suo sangue.

 

Ciò che in questo modo si manifesta nel Rappresentante dell’umanità quale unione delle due correnti, è nel contempo la principale condizione che dobbiamo assolvere in noi, per giungere alla cosciente percezione del Cristo eterico (ibidem). L’osservazione meditativa della figura centrale del gruppo può perciò risvegliare e intensificare nell’uomo le forze interiori che conducono all’esperienza del Cristo nell’eterico.

 

Tutto ciò è collegato inseparabilmente con le copie dell’Io del Cristo, che nel mondo spirituale attendono gli uomini preparati ad accoglierle. Rudolf Steiner dice che esse sono custodite nella Coppa del Gral là presente (vedi O.O. 109,11.4.1909). Gli uomini tuttavia possono prepararsi ad accogliere queste copie soltanto facendo sì che mediante uno sviluppo interiore con il Cristo al centro («la conoscenza della nuova iniziazione con il Mistero del Cristo al centro»83), sul piano più alto nell’uomo si congiungano in completa armonia la saggezza e l’amore.84 Soltanto così può essere posto il fondamento per il passaggio dalla Terra al futuro Giove o dal cosmo della saggezza al cosmo dell’amore. • «E il ‘cosmo della saggezza’ deve svilupparsi in ‘cosmo dell’amore’. Tutto ciò che l’‘Io’ può sviluppare in sé deve trasformarsi in amore. Quale universale ‘archetipo dell’amore’ si presenta con la Sua rivelazione il sublime Essere solare, che è stato caratterizzato nella descrizione dell’evoluzione del Cristo. In tal modo il germe dell’amore venne immesso nell’interiorità più profonda dell’essenza umana, e da lì dovrà fluire in tutta l’evoluzione» (O.O. 13, pag. 336, 337; corsivi di Rudolf Steiner).

 

Ciò può essere letto dalle correnti eteriche create in modo plastico-artistico nella figura centrale del gruppo scultoreo. In esse diventa visibile come il germe dell’amore, che mediante l’evento del Cristo è stato inserito in ogni cuore umano, afferra la saggezza nel capo e poi nella volontà conduce al «più alto ideale dell’evoluzione umana che all’uomo sia dato di concepire», alla «spiritualizzazione» (0.0.13, pag. 335).

 

Soltanto se in questo modo l’uomo segue in libera volontà l’«universale ‘archetipo dell’amore’» rappresentato nel Rappresentante dell’umanità, sarà in grado di accogliere ima copia dell’Io del Cristo che lo attende nei Misteri del Gral del presente, per diventare un vero Cristoforo in questa o in una delle successive incarnazioni. Rudolf Steiner mette in rilievo tale connessione nelle seguenti parole, che nel senso di quanto rappresentato sopra hanno un diretto rapporto con la figura centrale del gruppo scultoreo: • «Nel mondo spirituale, le copie dell’Io di Gesù di Nazareth sono lì che ci aspettano in vista dell’evoluzione futura dell’umanità. Coloro che sono capaci di lottare per elevarsi alle altezze della saggezza spirituale, e dell’amore spirituale, sono candidati a ricevere le copie dell’Io del Gesù di Nazareth, ciò che ne farà i portatori del Cristo, i veri Cristofori. Essi sono destinati a preparare su questa Terra, la Sua nuova venuta» (0.0.109, 31.5.1909).

 

Nell’ultima frase di questa citazione i due più importanti motivi della cristologia antroposofica fluiscono l’uno nell’altro: l’unione dell’uomo con una copia dell’Io del Cristo – e la riapparizione del Cristo nell’eterico. E per entrambi abbiamo il Rappresentante dell’umanità, quale figura chiave che ci indica la strada.

 


 

Note:

66 – Qui, come pure in seguito la descrizione viene fatta dalla visione dell’osservatore.

67 – Secondo Zeylmans van Emmichoven queste parole si riferiscono all’entelechia di Gesù di Nazareth, che dopo la resurrezione del Cristo continua ad agire con Lui nel mondo spirituale. Vedi S. O. Prokofieff, «Die Menschheitsaufgabe der nathanischen Seele» (Il compito dell’anima natanica nell’umanità») pubblicato nella raccolta «Gemeinschaftsbildung im Lichte Michaels» (Formazione di comunità alla lue di Michele»), red. da R. Steel, Dornach 2010.

68 – Il diretto rapporto del gruppo scultoreo e del motivo pittorico nella cupola piccola (che si poteva vedere sopra il luogo in cui il gruppo doveva essere collocato) con la quarta parte della Meditazione della Pietra di Fondazione risulta dal fatto che i Pastori, quali rappresentanti della corrente dei Misteri del Sud del cuore, sulla via della loro iniziazione dovevano superare in sé soprattutto le forze luciferiche – Gautama Budda il demone Mara; e i Re, quali rappresentanti della corrente dei Misteri del Nord del capo, nella loro iniziazione dovevano lottare soprattutto con le forze arimaniche – Zarathustra con Angra Mainyu. Con il risplendere del «Cristo-Sole» le due correnti dei Misteri furono unite sulla Terra per tutto il futuro dell’umanità.

69 – Qui e in seguito in questo capitolo, quanto viene rappresentato è descritto partendo dalla figura centrale del gruppo scultoreo.

70 – Già la sua asimmetria sottolineata indica in tale direzione. Sull’asimmetria quale espressione dell’eterico vedi pag. 25.

71 – «Il cristianesimo rimarrà; poiché il cristianesimo è stato religione solo al suo inizio, ma il cristianesimo è più grande di ogni religione! Questa è la saggezza della Rosacroce» (O.O. 102,24.3.1908).

72 – Dal libro di Mario Betti, Ein Wegzur Individualitàt Rudolf Steiners (Una via all’individualità di Rudolf Steiner), Stoccarda 2009, consegue quanto esistenzialmente Rudolf Steiner stesso nel suo essere e nella sua iniziazione era collegato con queste due forze, dell’amore e della saggezza, e in tutta la sua vita e nel suo operare rappresentava e viveva in anticipo questa «saggezza infiammata dall’amore».

73 «L’eterizzazione del sangue. L’intervento del Cristo eterico nell’evoluzione della Terra» (O.O. 130, 1.10.1911).

74 – Soprattutto nelle possenti forme eteriche nell’ambito del cuore del Rappresentante dell’umanità possiamo dedurre quanto difficile debba essere stato, persino per gli allievi e collaboratori vicini a Rudolf Steiner, comprendere nel modo giusto ciò che in base alla sua indagine spirituale egli in verità voleva esprimere. Così esiste una serie di studi preparatori al gruppo scultoreo dalla mano di Edith Maryon, nei quali lei riveste la figura del Cristo con ima toga romana dalle meravigliose pieghe, che forse avrebbe portato Pilato, ma mai il Cristo sulla Terra. ( Vedi il sesto modello plastico alto due metri come pure soprattutto la figura centrale di grandezza originale in gesso per il gruppo ligneo.) Che tuttavia nelle forme delle pieghe sul petto del Rappresentante dell’umanità non si trattasse assolutamente di una sorta di vestiario, ma di correnti eteriche cosmiche-umane, di ciò naturalmente al di fuori di Rudolf Steiner nessuno poteva sapere qualcosa. Perciò soltanto lui era in grado di creare non solo il volto, bensì anche queste forme eteriche. Per questo infatti era necessario un diretto vedere nel mondo spirituale che solo lui possedeva. — Qualcosa di simile si compì anche nel dipinto della cupola piccola. Come i pittori si immaginavano il volto (e la figura) del Rappresentante dell’umanità e poi lo eseguirono del tutto nello stile Liberty allora predominante, alla fin fine era così distante dalle intenzioni di Rudolf Steiner (alcuni schizzi e foto di questi originari dipinti sono rimasti conservati), che egli dovette togliere di nuovo tutto, prendere lui stesso il pennello e ridipingere a nuovo tutto il motivo centrale con le sue mani. La stessa cosa valeva anche per gli altri motivi della cupola piccola. Di questi, nonostante tutti gli sforzi dei pittori, Rudolf Steiner non era per niente contento. Alla fin fine egli li ridipinse tutti, eccetto la figura dell’iniziato egiziano, eseguito da Margarita Woloschin e che era l’unico che corrispondeva alle sue intenzioni.

75 – Qui alla radice del naso si trova anche il luogo del fiore di loto a due petali, che nell’iniziazione dell’uomo e soprattutto nel rapporto del suo Io superiore con le entità del mondo spirituale riveste un ruolo centrale. Vedi in merito Rudolf Steiner, L’iniziazione, cap. «Alcuni effetti dell’iniziazione» (O.O. 10).

76 – Questa via in tre gradi, dal cuore verso l’alto, al capo e poi verso il basso al plesso solare è nel contempo la via dall’etere della luce, che dal cuore attraverso la mano sinistra alzata scorre verso l’etere del suono nel capo (e nella laringe), poi verso l’etere della vita nel plesso solare e continua a scorrere attraverso la mano destra tesa verso il basso. (In riguardo al rapporto del plesso solare con l’etere della vita vedi O.O. 93a, 26.9.1905.)

77 – In riguardo al rapporto del plesso solare con l’antico Sole vedi O.O. 99, 2.6.1907.

78 – In riguardo al rapporto del cuore con la Terra vedi O.O. 243, 13.8.1924.

79 – • «Mentre la Terra era Sole, questo Spirito [il Cristo] era lo Spirito centrale del Sole»; e inoltre: «Il supremo reggente, il supremo Dio dell’[antico] Sole, il Dio del Sole» era «il Cristo» (O.O. 99, 2.6.1907).

80 – Gli uomini ricevettero il loro corpo eterico sull’antico Sole (vedi 0.0.13).

81 – Mediante il plesso solare il Cristo sulla Terra era collegato con l’antica esistenza solare, dove Egli stesso aveva raggiunto un decisivo grado sulla via del collegamento con la Parola Universale (vedi O.O. 137, 12.6.1912).

82 – Vedi nota 73.

83 – O.O. 13, pag. 330.

84 – Nel senso della precedente rappresentazione questo significa portare a termine o alla vittoria nel proprio cuore la lotta fra gli Spiriti della saggezza e gli Spiriti dell’amore secondo l’esempio del Cristo.