A partire dall’epoca dell’anima cosciente, il compito del moderno iniziato non è l’iscrizione nella luce astrale, bensì il leggere in essa, per poi usare come impulso per le proprie azioni la lettura fatta.

Possano udirlo gli uomini


 

Indicando le conferenze, tenute ogni sera durante il Convegno di Natale con il titolo «La storia alla luce dell’antroposofia e quale fondamento per la conoscenza dello spirito umano», in merito a quanto egli stesso in questo caso intendeva come leggere nella luce astrale, nella stessa conferenza Rudolf Steiner disse:

• «Proprio perché di ciò gli uomini debbono acquistare coscienza, ho svolto le conferenze da me tenute qui durante il Convegno di Natale in modo da rendere evidente che si tratta appunto di estrarre dalla luce astrale i segreti di cui oggi abbiamo bisogno».

 

Tuttavia il tema delle conferenze di Natale, dedicato all’essere interiore e al divenire storico-spirituale dei diversi misteri del passato, non è stato iniziato da Rudolf Steiner durante il Convegno di Natale, ma era una diretta continuazione del ciclo di conferenze dal titolo «Creazione dei misteri» (vedi Aspetti dei misteri antichi), da egli appena tenuto, nel novembre e dicembre del 1923 a Dornach.

Così Rudolf Steiner in entrambi i cicli illustrò ai suoi ascoltatori i segreti dei misteri antichi e dei misteri del medioevo, estratti direttamente dalla luce astrale, quale impulso per la seguente fondazione dei Nuovi Misteri sulla terra mediante la sua Posa della Pietra di Fondazione durante il Convegno di Natale. Dopodiché Michele potè portare più oltre nel cosmo questa «azione terrena umana affinché diventi azione cosmica».

 

• Qui tocchiamo di certo il più profondo mistero dell’intero Convegno di Natale.

In esso difatti, per la prima volta nell’evoluzione terrestre, una libera azione umana divenne un’azione cosmica

o come una volta espresso da Rudolf Grosse, una azione «gerarchica».

Più tardi anche Rudolf Steiner ne fece riferimento: • «E per qualcosa come lo è il nostro Convegno di Natale,

non si deve di certo ricorrere a ciò che avviene entro l’ambito terreno» (O.O. 260a, 18.1.1924).

 

E in un dialogo privato con Guenther Wachsmuth e Ernst Lehrs egli si espresse in modo ancor più concreto.

«Con il Convegno di Natale l’antroposofia da una questione finora terrena è divenuta una questione cosmica» (Lehrs, pag. 268; corsivo nell’originale).

 

Questo dato di fatto, più tardi, venne di nuovo confermato da Rudolf Steiner con l’indicazione

che se il Convegno di Natale non venisse accolto in misura sufficiente dagli uomini sulla terra,

non sparirebbe completamente, ma troverebbe la sua via in altre sfere del mondo spirituale,

poiché esso è già un fatto cosmico (vedi cap. 1).

 

Ma perché questo non avvenga esso dovrebbe trovare la sua «continuazione« mediante le concrete azioni dei soci della Società Antroposofica. E per cui è anzitutto necessario, acquisire la comprensione di ciò che in senso esoterico è avvenuto nel Convegno di Natale.

Ed ancora egli disse: • «Lo sguardo rivolto al Convegno di Natale,

esige in realtà una certa responsabilità nell’anima per realizzarlo»  (O.O. 260a, 6.2.1924).

 

Infatti è soltanto questa la via che ci permette di raggiungere la «culminazione» del Movimento antroposofico nel passaggio dei millenni, di cui Rudolf Steiner parlò più volte nelle conferenze sul Karma.59

Nella conferenza del 13 gennaio, che tratta di quanto nella realtà soprasensibile avvenne durante il Convegno di Natale, Rudolf Steiner non parlò soltanto dell’odierno spirito del tempo, ma anche della centrale corrente rosicruciana del cristianesimo esoterico, i cui «spiriti più illuminati avevano un anelito fortissimo verso questo incontro con Michele [nel mondo spirituale]». Nei secoli passati tuttavia potevano averlo soltanto come in un sogno.

Dalla fine dell’ultimo terzo del diciannovesimo secolo [dal 1879]

gli uomini possono incontrare Michele in modo cosciente nello spirito» (ibidem).

 

E così nell’antroposofia, che è una conseguenza dell’incontro cosciente del suo fondatore con lo spirito Michele nei mondi superiori, abbiamo anche il compimento dei più intimi aneliti dei veri rosacroce.

Nel Convegno di Natale questo compimento raggiunse una sorta di culminazione. Durante il vero e proprio atto di Posa della Pietra di Fondazione era presente anche l’impulso rosicruciano, soprattutto grazie ai motti rosicruciani, che ogni volta costituiscono il centro spirituale delle tre parti macrocosmiche della meditazione della Pietra di Fondazione. Tuttavia, l’uso dei tre motti rosicruciani non deve essere considerato come qualcosa di esteriore. In realtà, dietro a ciò, si trovava un determinato fatto occulto. Soltanto più tardi Rudolf Steiner disse a Ita Wegman, «che a Natale, durante la Posa della Pietra di Fondazione entrò nella ‘falegnameria’ Christian Rosenkreutz con le sue schiere» (Kirchner – Bockholt, pag. 94).60

 

Così Rudolf Steiner nella Posa della Pietra di Fondazione portò a compimento il suo compito centrale

che consisteva nell’UNIONE DEL CRISTIANESIMO COSMICO CON IL CRISTIANESIMO ESOTERICO

(di quello micheliano con quello rosicruciano);

dell’uno, la cui sorgente è il sole spirituale e dell’altro, derivante direttamente dal Mistero del Golgota.

• Il rappresentante del primo è Michele quale cosmico «volto del Cristo» e Arcangelo guida solare

e la guida del secondo, nel nostro tempo è Christian Rosenkreutz.61

• Ma all’evento soprasensibile del Convegno di Natale parteciparono entrambi,

sia Michele, sia Christian Rosenkreutz, che da allora sono uniti nei Nuovi Misteri cristiani.

 

Di questa conferenza del 13 gennaio così determinante per la comprensione del significato esoterico del Convegno di Natale, vogliamo in conclusione osservare ancora, anche se brevemente, due motivi che svelano ulteriori aspetti di questo evento.

Alla fine della conferenza troviamo le parole significative:

«Il mondo deve ritornare a poter accogliere tra i principi della civiltà quello dell’iniziazione».

A tale scopo fu fondata da Rudolf Steiner la Scuola di Michele ovvero la Libera Università di Scienza dello Spirito, per mezzo della quale può penetrare nella civiltà la corrente dei Nuovi Misteri con il principio della moderna iniziazione, che sta alla sua base, per diventare nel tempo uno dei suoi principi di formazione.

• Infatti soltanto se l’uomo è in grado di portare veramente nell’evoluzione della civiltà

il principio di iniziazione dei Nuovi Misteri «può verificarsi che l’uomo, qui sulla terra,

raccolga nella sua anima quel che occorre per potersi presentare a Michele

e riceverne lo sguardo approvatore, che gli dica: ‘Sì, questo è giusto di fronte al mondo’» (ibidem).

 

E quando ciò avviene, quando Michele come spirito del tempo guida accoglie veramente ciò che l’uomo gli porta dalla terra nel suo regno spirituale, allora l’uomo viene «inserito nel progresso spirituale del mondo. Egli diventerà così un collaboratore nella realizzazione di ciò che ora, all’inizio della nuova epoca micheliana, deve essere inserito da Michele nell’evoluzione della terra e dell’umanità».

Infatti l’umanità adesso è entrata nell’epoca, in cui

«gli uomini devono collaborare con gli Dei, con Michele stesso» (O.O. 240, 19.7.1924).

 

L’archetipo di una tale collaborazione è la Posa della Pietra di Fondazione, nel corso della quale Rudolf Steiner realizzò questo futuro ideale, quando per cinque volte egli portò incontro allo spirito del tempo, i frutti delle azioni terrene di un uomo libero, per ricevere da esso, ciò di cui ha maggiormente bisogno l’umanità, per poter trovare la via di uscita dall’attuale crisi della civiltà terrestre.

Rudolf Steiner nel Convegno di Natale sta dinanzi a noi, quale grande collaboratore terreno di Michele e apre ad ogni uomo la possibilità di seguirlo in questo cammino. Infatti se l’uomo posa la Pietra di Fondazione nel proprio cuore, egli sarà in grado di portare incontro a Michele, ciò che può ottenere il suo sguardo di approvazione.

 

La Pietra di Fondazione del Convegno di Natale è l’irremovibile fondamento

per una nuova, cosciente e libera collaborazione degli Dei con gli uomini nella nostra epoca.

Su di essa al centro dell’odierna civiltà, deve essere eretto il tempio dei Nuovi Misteri,

in cui gli uomini possono creare delle relazioni con gli Dei.62

Il secondo motivo, toccato da Rudolf Steiner soltanto brevemente alla fine della conferenza è quello riguardante il passaggio della soglia al mondo spirituale o dell’abisso che separa il mondo terreno dal mondo spirituale, da parte dell’umanità.

 

Come egli illustrò, il passaggio dell’abisso si compì già nel XIX secolo, fra il 1842 e il 1879,63

allorché nei mondi superiori, essendo Michele asceso al rango di spirito del tempo,

egli dovette combattere una dura lotta con gli spiriti delle tenebre (con il drago arimanico),

che poi dal mondo spirituale fece precipitare sulla terra (vedi precisazioni in O.O. 174a e O.O. 177).

 

Oltrepassando la soglia o, ciò che è la stessa cosa, l’abisso dei mondi,

l’umanità passò anche davanti al guardiano della soglia, ma ciò avvenne senza coscienza.

• Se tuttavia a partire dal XX secolo, dopo la fine dell’epoca oscura del Kali Yuga nell’anno 1899,

l’umanità non comprende questo dato di fatto, nel conseguire un rapporto cosciente con il guardiano della soglia,

allora l’attuale crisi della civiltà, non solo non avrà fine,

bensì condurrà contrariamente all’inevitabile distruzione dell’uomo stesso, sia esteriormente, sia interiormente.

• Infatti l’umanità «per la propria salvezza… deve però ora guardare indietro e riconoscere il guardiano [della soglia].

L’ignorarlo, continuando ciecamente a vivere nei secoli seguenti, senza riconoscerlo,

condurrebbe difatti l’umanità all’estrema rovina» (O.O. 233a, 12.1.1924).

 

Questo motivo dell’incontro con il guardiano della soglia è una continuazione dell’ultima conferenza serale del Convegno di Natale (1.1.1924), in cui Rudolf Steiner fece riferimento all’appello del guardiano, che attraversò l’intero Convegno di Natale, l’appello, a oltrepassare coscientemente la soglia che conduce l’uomo nel mondo spirituale.64 Tutto questo ci permette di osservare da un lato più ampio il significato della Pietra di Fondazione, quale creazione umana e nel contempo universale.

Infatti nella sua doppia natura composta dalle forze dell’amore, dell’immaginazione e dei pensieri, fluenti dall’anima dell’uomo e unite in armonia con i loro archetipi dell’amore universale, delle immaginazioni universali e dei pensieri universali, provenienti dal mondo spirituale che si trova al di là dell’abisso, è data la possibilità di costruire un ponte fra le due sponde, vale a dire di oltrepassare coscientemente l’abisso.

 

• In fondo l’intero contenuto esoterico del Convegno di Natale

è rivolto allo scopo di porre nel cuore degli uomini, mediante l’atto cultico di Posa della Pietra di Fondazione,

l’impulso per la formazione di una «comunità antroposofica»,

la quale «cerca di sollevare le anime umane al mondo soprasensibile,

per farle giungere tra gli Angeli. È questo… l’elemento della formazione di comunità» (O.O, 257, 3.3.1923).

 

Sono parole dette da Rudolf Steiner in una conferenza tenuta nella primavera del 1923. Alla fine dello stesso anno, mediante il Convegno di Natale, fu posto il fondamento esoterico per la realizzazione di questa meta nella forma della «Pietra d’amore dodecaedrica», quale sorgente delle forze di formazione di comunità, con il cui aiuto la Società Antroposofica formata a nuovo può cercare di oltrepassare la soglia che conduce al mondo spirituale per essere «tra gli Angeli» e questo significa iniziare ad operare coscientemente con gli Dei nella sfera sociale, «per essere realmente tra esseri spirituali, anche senza veggenza. Anche senza veggenza, può essere un‘esperienza» (ibidem)

• ed è per questo che Rudolf Steiner dagli antroposofi presenti al Convegno di Natale si aspettava «prima di ogni altra cosa il giusto atteggiamento dell’anima e ancora e sempre il giusto stato d’animo», poiché «da tale atteggiamento antroposofico sorgerà quanto a noi occorre per i prossimi giorni» (O.O. 260,24.12.1923).

 

L’ascesa degli uomini nella sfera degli Angeli descritta nella conferenza del 3 marzo 1923 fu nominata da Rudolf Steiner anche «IL CULTO ROVESCIATO»,65 e questo concetto ci conduce direttamente al contenuto esoterico dell’ultima parte dell’atto cultico di Posa della Pietra di Fondazione. Dopo essere risuonata la voce del mondo spirituale, quale risposta alla libera azione di un uomo e Rudolf Steiner aveva potuto aggiungere alle tre parti microcosmiche della meditazione della Pietra di Fondazione le sue parti macrocosmiche, egli concluse l’evento cultico con poche parole, rilevando due aspetti della realtà spirituale che sta dietro ad esse.

 

Prima di passare alla sua osservazione, vogliamo ripetere qui queste parole conclusive nella loro globalità. Sono parole che risuonano come ultimo commiato e come benedizione per le anime umane, che in propria libertà vogliono partecipare all’evento, posando la Pietra di Fondazione nel loro cuore:

• «E uditelo miei cari amici, risuonare in tal modo nei vostri cuori [le parole delle parti microcosmiche e macrocosmiche unite nella meditazione]. Allora voi fonderete qui una vera unione di uomini per Antroposofia e porterete fuori nel mondo lo spirito che qui domina nella splendente luce di pensiero avvolgente la dodecaedrica Pietra d’amore, nel mondo dove essa deve risplendere e riscaldare per il progresso delle anime umane, per il progresso del mondo».

 

In queste parole sono due i motivi a costituire la conclusione

dell’intero atto cultico di Posa della Pietra di Fondazione.

 

Il primo motivo riguarda la ripetuta invocazione di Rudolf Steiner, che si rivolge all’essere Anthropos-Sofia.

Se tuttavia all’inizio dell’atto cultico si trattava del suo ingresso nel cuore dell’uomo, vale a dire là dove poi è stata immersa la «Pietra d’amore dodecaedrica», Rudolf Steiner ora, dopo la sua fondazione, quale somma finale dell’intero Convegno di Natale, indica la META per cui su questa Pietra è stata fondata la Società Antroposofica Universale:

• «Allora voi fonderete qui una vera unione di uomini per Antroposofia».

Non soltanto per gli uomini, ma soprattutto per l’essere soprasensibile Anthropos-Sofia, quale inviata della celeste Sofia per l’umanità, nel presente esiste la Società Antroposofica sulla terra, se soltanto i suoi soci potranno comprendere veramente la sua destinazione esoterica.

 

È per questo che Rudolf Steiner si rivolse due volte direttamente a questa entità, la quale invisibilmente era presente al Convegno di Natale; si trattava infatti della creazione di un involucro sociale per essa sulla terra, un involucro che può essere creato mediante il comune operare di uomini che amano l’Antroposofia.66

Ne risulta con chiarezza, chi in verità si rivolge per tre volte all’uomo con le parole della meditazione della Pietra di Fondazione: «Anima dell’uomo!». Di queste parole all’inizio Rudolf Steiner disse che si trattava di parole «udite dalla Parola cosmica» (O.O. 260, 26 dicembre 1923) e dopo le definisce un appello «che l’anima umana rivolge a sé stessa» (ibidem). In verità, queste due esposizioni non si contraddicono, poiché nell’insieme si riferiscono a quell’entità spirituale, la quale da un lato appartiene al mondo delle gerarchie superiori, che operano dalle forze della Parola universale (vedi la descrizione del quarto ritmo nel cap. 3), e dall’altro lato rivela all’uomo odierno il suo vero essere.

 

Questo particolare collegamento dell’essere Antroposofia con il processo di autoconoscenza dell’uomo,67 di cui Rudolf Steiner aveva già parlato durante la fondazione della prima Società Antroposofica nell’anno 1913, conferma di nuovo la sua profonda unione con il Convegno di Natale e la sua diretta presenza nel Convegno di Natale, che visto globalmente, fu eseguito da Rudolf Steiner sotto il segno di rinnovamento della formula misteriosofica «O uomo, conosci te stesso secondo spirito, anima e corpo».

 

Della relazione dell’essere Antroposofia con l’autoconoscenza dell’uomo, nella conferenza del 1913 Rudolf Steiner dice:

• «Ciò che noi accogliamo mediante l’Antroposofia è l’essere di noi stessi

è questo infatti l’essere dell’Antroposofia: il suo essere consiste in ciò che è l’essere dell’uomo;

e la natura della sua azione consiste nel fatto che l’uomo accoglie nell’Antroposofia ciò che egli stesso è

e deve porlo dinanzi a sé per esercitare l’autoconoscenza» (3.2.1913, corsivo di R. Steiner).68

 

Rudolf Steiner confermò questa originaria relazione dell’essere Antroposofia con il processo di autoconoscenza dell’uomo ancora una volta poco prima del Convegno di Natale, durante la fondazione della Società Antroposofica olandese nel novembre del 1923 rilevando «che in verità l’Antroposofia bussa ai nostri cuori per portarci il nostro vero essere umano, il nostro vero e proprio essere umano, per portarci noi stessi» (0.0. 231,18.11.1923).

 

Così il processo della propria conoscenza, realizzato nel corso di formazione della Pietra di Fondazione,

in senso esoterico non era altro che porre l’essere vivente Anthropos-Sofia dinanzi alla coscienza degli uomini,

l’essere, per il quale, insieme agli uomini, che percorrono lo stesso cammino di autoconoscenza

come lo aveva percorso Rudolf Steiner nel Convegno di Natale, fu fondata la Società Antroposofica Universale.

 

È per questa ragione che nel paragrafo 1 dei suoi statuti non si parla di cura delle conoscenze scientifico-spirituali (come nella Società Antroposofica fondata nel 1913), ma troviamo:

• «La Società Antroposofica vuole essere una unione di uomini,69 che vogliono aver cura della vita dell’anima nell’uomo singolo e nella società umana sulla base di una vera conoscenza del mondo spirituale», dell’Antroposofia.

Ciò significa che qui si tratta della formazione di un involucro animico per l’essere vivente Anthropos-Sofia, in cui Rudolf Steiner vedeva il compito esoterico più importante della Società da egli fondata.70

Questo compito sociale spirituale potrà tuttavia essere assolto dai suoi soci soltanto se le parole della meditazione della Pietra di Fondazione, che uniscono il microcosmo al macrocosmo, il mondo degli uomini al mondo delle gerarchie divino-spirituali (della celeste Sofia), quali parole dell’autoconoscenza dell’uomo moderno «risuonano nei… [nostri] propri cuori» e questo con tale forza «da non poterci lasciare» (O.O. 260).

Di conseguenza assume un particolare significato il fatto che Rudolf Steiner si rivolse due volte direttamente, pronunciando il suo nome, all’Anthropos-Sofia, quale essere soprasensibile, ed entrambe le volte si trattava della fondazione di una comunità di uomini sulla terra. Questo avvenne una volta in occasione della fondazione della Società Antroposofica nel 1913, quando Rudolf Steiner durante la sua prima assemblea generale tenne la sopra indicata conferenza dal titolo «L’Essere Antroposofia», e poi dieci anni dopo durante la Posa della Pietra di Fondazione. In entrambi i casi l’AUTOCONOSCENZA e la FORMAZIONE DI COMUNITÀ furono gli impulsi principali, vale a dire, si trattava dell’unione del principio individuale con il principio sociale.

 

Abbiamo un ulteriore sviluppo in tale direzione nella natura vera e propria della Pietra di Fondazione, che un essere umano può posare nel suo cuore soltanto per propria e libera decisione per poi lavorare ad essa individualmente. Ma se la Pietra di Fondazione è divenuta realtà nel cuore, allora essa agisce in un grado straordinario nell’anima come principio formatore di comunità, poiché secondo la sua natura interiore essa è la Pietra di Fondazione di una comunità di uomini e per cui può essere usata dall’uomo soltanto nel senso della formazione di essa. Troviamo infine una tale unione del principio individuale e sociale nella meditazione della Pietra di Fondazione, che inizia con il triplice appello all’anima dell’uomo, un appello dal carattere puramente individuale, e termina con un possente «noi» di formazione di comunità («Affinché diventi buono, ciò a cui noi…») che emerge dalla dedizione individuale dell’uomo al «Cristo-Sole».

 

Come detto sopra, questo motivo dell’unione del principio individuale con il principio sociale è contenuto sia nella meditazione della Pietra di Fondazione e in definitiva anche nel duplice appello all’essere Anthropos-Sofia durante l’atto misteriosofico di Posa della Pietra di Fondazione. Infatti, l’entrata di Antroposofia nel cuore dell’uomo è un processo individuale e profondamente intimo, mentre la formazione della Società Antroposofica per essa è un’azione sociale. Si potrebbe dire: nel primo caso è lei ad aiutarci e nel secondo caso siamo noi ad aiutarla. Con ciò l’uomo fa il primo passo da ricevente per divenire donatore.

 

Questo motivo dell’unione dell’elemento individuale con l’elemento sociale così profondamente collegato all’essere e all’azione dell’Anthropos-Sofia, ci conduce direttamente al prossimo grande motivo delle parole conclusive dell’atto cultico di Posa della Pietra di Fondazione.

• Questo secondo motivo consiste nell’apparizione dello «Spirito che qui domina nella splendente luce di pensiero avvolgente la dodecaedrica Pietra d’amore».

 

Con ciò, ai tre elementi principali della Pietra di Fondazione:

• all’amore universale-umano,

• all’immaginazione universale-umana

• e alla luce di pensiero universale-umana

si unisce L’APPARIZIONE DELLO SPIRITO, proveniente dalle profondità spirituali,

che si manifesta nell’aura della LUCE DI PENSIERO avvolgente la Pietra di Fondazione.

 

Così, il carattere del Convegno di Natale ottiene il significato di UNA RINNOVATA PENTECOSTE. Ciò che Rudolf Steiner nell’anno 1923 descrisse come «culto rovesciato», venne sviluppato ulteriormente quale risultato del Convegno di Natale e innalzato in una sfera superiore, dove divenne «LA PENTECOSTE ROVESCIATA». Infatti, lo Spirito, il quale d’ora in poi agisce nella luce del pensiero, può anche colmare ogni cuore umano in cui fu immersa la Pietra di Fondazione. È tuttavia soltanto il primo stadio del processo. Il suo completamento vuole essere l’agire spirituale dell’uomo, mediante il quale, la Pietra di Fondazione viene «portata fuori nel mondo dove essa deve risplendere e riscaldare». Il cammino in cui questo deve avvenire è contenuto nella quarta parte della meditazione della Pietra di Fondazione, dove anzitutto troviamo per tre volte il riferimento al cuore e poi al capo dell’uomo.

 

Questo significa che

lo Spirito, il quale in primo luogo si manifesta al cuore umano, da qui deve essere guidato al capo

per poi riversarsi oltre, nel mondo esteriore, nelle tenebre dell’odierna civiltà

per colmarla di luce spirituale e di calore spirituale.

 

Qui vediamo anche con chiarezza l’azione «rovesciata» dello Spirito rispetto alla sua azione nella Pentecoste alla svolta dei tempi. Negli Atti degli Apostoli leggiamo in merito: • «Apparvero alla loro visione delle lingue come di fuoco che si dividevano e che trovavano il riposo su ciascuno di essi. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue; ciascuno esprimeva ciò che lo Spirito in esso ispirava;… e ciascuno, sconcertato, li udiva parlare nella propria lingua» (At 2,3-4 e 6; traduzione di Emil Bock).

Qui lo Spirito Santo discende dall’alto e con le sue lingue di fuoco trova il riposo sul capo di ciascun apostolo, per penetrare oltre mediante esso, fino alle profondità del cuore e da qui annunciare i misteri del mondo spirituale nel linguaggio del cuore, comprensibile ad ogni uomo, indipendentemente da qualsiasi lingua terrena egli parli sin dalla nascita.

 

Nella «Pentecoste rovesciata» invece, lo Spirito Santo emerge dalle profondità del mondo

(vedi la terza parte della meditazione),

infiamma anzitutto con il suo fuoco il cuore umano

e da qui sale nella sfera del capo per unirsi ai più puri pensieri umani spiritualizzati

e per portare fuori la luce spirituale e il calore spirituale

«per il progresso delle anime umane, per il progresso del mondo».

 

Abbiamo ancora una volta la duplice azione microcosmica e macrocosmica della Pietra di Fondazione per il progresso delle anime e per il progresso del mondo. Infatti nel mistero della «Pentecoste rovesciata» lo Spirito Santo non entra nell’uomo soltanto dall’alto (dall’esterno) benedicendolo e adombrandolo, ma Esso si manifesta nelle profondità del suo cuore, riscaldato e illuminato dall’azione della Pietra di Fondazione in esso. E dal cuore lo Spirito Santo deve poi essere portato coscientemente nella sfera del capo e da questa oltre, nel mondo esteriore. Portare questo Spirito agli uomini e al mondo è il compito di tutti quelli antroposofi, che per libera volontà propria vogliono seguire Rudolf Steiner in questo cammino.

Per la Società Antroposofica stessa è un significato del tutto nuovo, una possibilità del tutto nuova di collaborare con l’essere Anthropos-Sofia, è una collaborazione con essa partendo dallo Spirito del Convegno di Natale.

 

Infatti, laddove uomini si uniscono in libertà non per loro stessi, bensì per mettersi insieme al servizio

di un concreto essere dei mondi soprasensibilie per esprimere tale servizio nel creare spiritualmente,

ciò che porta frutti reali per la vita degli uomini, là regna il vero Spirito del Convegno di Natale,

che è lo Spirito della rinnovata Pentecoste.

 

Partendo da questo Spirito, subito dopo il Convegno di Natale Rudolf Steiner cominciò a rinnovare tutta l’antroposofia,71 e quando egli metteva in rilievo la «corrente esoterica» che entrò nel Movimento antroposofico mediante il Convegno di Natale, Rudolf Steiner fece sempre di nuovo riferimento a tale Spirito – ora in forma velata. Ma di tempo in tempo, sicuramente quando si presentavano le condizioni adatte, egli parlò direttamente di questo Spirito, così per esempio in febbraio del 1924 a Stoccarda:

• «Con ciò posso soltanto accennare,… che mediante il Convegno di Natale c’è stato realmente il tentativo di portare uno Spirito nuovo nella Società. Ma è augurabile, che si comprenda di che tipo è questo nuovo Spirito: che è uno Spirito del vivente rispetto allo spirito delle astrazioni, che è uno Spirito che non vorrebbe parlare alla testa, bensì al cuore. Perciò ne deriva, a dire il vero, che per la causa antroposofica questo Convegno di Natale non è nulla o è tutto» (O.O. 260 a, 6.2.1924).

E ciò significa, che esso sarà tutto per la «causa antroposofica» nel mondo, se i soci conserveranno il collegamento con questo «Spirito del vivente» del Convegno di Natale e in futuro opereranno partendo da esso, oppure il Convegno di Natale non sarà nulla, se questo collegamento andasse perduto. Per poterlo conservare fu «immersa nel cuore di ciascun partecipante la Pietra di Fondazione spirituale per la Società Antroposofica» (ibidem). Accogliere in sé questo Spirito e conservarlo nel cuore, oggi è difatti soltanto possibile attraverso lo sforzo spirituale individuale di ogni singolo antroposofo.

 

E così come l’evento della Pentecoste alla svolta dei tempi fu un vero inizio per gli apostoli a divenire operanti nel mondo per l’incarico dello Spirito che si era acceso in essi, così anche il Convegno di Natale fu un vero inizio per il Movimento antroposofico e ancor più per il suo fondatore:

• «In effetti, io considero ciò che è avvenuto con il Convegno di Natale a Dornach come un inizio, come un vero inizio di vita… e vorrei che si comprendesse veramente l’intera serietà di quanto è connesso con il Convegno di Natale» (ibidem).

 

E le susseguenti parole sono una preghiera implorante – quasi una supplica – e nel contempo un lascito del maestro, che si rivolge ai suoi allievi con l’invocazione di rimanere fedeli a questo nuovo Spirito:

• Affinchè il «cuore dica al cuore: vogliamo cooperare con lo Spirito inteso nel Convegno di Natale in modo tale, che l’impulso operante di questo Convegno di Natale tra gli antroposofi, che aspirano a riconoscere giustamente le condizioni della vita antroposofica, non finisca mai; affinché, mediante tale aspirazione antroposofica, il Convegno di Dornach possa ricevere sempre di più il suo vero contenuto; che questo Convegno di Dornach, attraverso ciò che gli antroposofi faranno di esso ovunque nel mondo, in verità non finisca mai; affinché lo Spirito, a cui si è cercato di appellarsi, affinché questo Spirito sia sempre presente mediante la buona volontà, la dedizione, la profonda comprensione dei soci per Antroposofia e per la vita antroposofica» (ibidem).

 

Oggi dipende dunque tutto dal fatto, se come soci della Società Antroposofica riusciamo a trovare la «buona volontà« e sufficiente «dedizione» come pure la «profonda comprensione per Antroposofia e per la vita antroposofica», per eseguire veramente queste ultime volontà del nostro maestro e considerare il Convegno di Natale come qualcosa «che in realtà ci penetra nelle profondità del cuore, nelle profondità dell’anima, nella coscienza morale stessa».

Infatti, soltanto se il Convegno di Natale diventa una questione centrale della nostra coscienza morale antroposofica, esso può divenire per noi «qualcosa che agisce nel mondo e che opera per il superamento del destino dell’uomo». «E tutto ciò che agisce nel mondo e opera per il superamento del destino dell’uomo può essere l’impulso giusto per il lavoro antroposofico, per l’azione antroposofica, per la vita antroposofica» (ibidem).

 

Soltanto se il Convegno di Natale secondo il suo essere spirituale viene compreso quale centro esoterico sia del Movimento antroposofico, sia della Società Antroposofica, esso può divenire il vero e proprio impulso interiore del «lavoro, dell’azione e della vita» dei suoi soci. È soltanto così che la Società Antroposofica sarà in grado di assolvere il suo compito nel passaggio della soglia dei secoli e di condurre il Movimento antroposofico alla culminazione, di cui parlò Rudolf Steiner nelle conferenze sul Karma. Essa difatti è inseparabile dall’ulteriore sviluppo e dalla costante coltivazione dello Spirito e possiamo dischiuderci l’accesso ad esso, soltanto immergendo la Pietra di Fondazione nel proprio cuore, la Pietra di Fondazione, creata per la Società Antroposofica e ad essa consegnata, quale suo vero fondamento spirituale.

 

A conclusione di questa osservazione esoterica dell’atto cultico

di Posa della Pietra di Fondazione va ancora osservata la sua STRUTTURA GLOBALE.

Essa consiste in SETTE PARTI O GRADI.

 

• Nei PRIMI TRE, viene rinnovata l’antica formula dell’autoconoscenza secondo la tripartizione dell’essere umano:

«Conosci te stesso secondo corpo, anima e spirito».

• Il PRIMO di questi gradi consiste nel conoscere i tre sistemi corporei dell’uomo;

• il SECONDO grado, quello animico conduce al risveglio dell’uomo nell’«Uomo universale»;

• e l’ultimo (TERZO) grado, quello spirituale, schiude all’uomo la prospettiva della sua creatività spirituale.

• Nelle parole del libro L’iniziazione questi GRADI possono essere nominati anche

Preparazione, Illuminazione, Iniziazione.

Nel PROCESSO DI POSA DELLA PIETRA DI FONDAZIONE

• essi (i gradi) iniziano con la lettura delle tre parti microcosmiche della meditazione,

le quali contengono la conoscenza dell’uomo quale microcosmo

• e terminano con la creazione della Pietra di Fondazione,

quale risultato della creazione spirituale autonoma di un uomo.

 

• Nel QUARTO grado ha inizio il LAVORO INTERIORE alla Pietra di Fondazione, partendo dall’io dell’uomo,

con l’aiuto delle tre forze animiche del pensare, sentire e volere.

 

Quale risultato di questo lavoro, la Pietra di Fondazione viene immersa nel cuore dell’uomo,

da dove essa può risplendere e colmare l’anima con la sua luce.

• Ora essa inizia a divenire visibile all’occhio dell’anima e può essere descritta

nella sua doppia natura macrocosmica-microcosmica consistente nei tre elementi

• dell’amore universale-umano,

• delle immaginazioni universali-umane,

• dei pensieri universali-umani.

 

Dopodiché l’uomo viene reso cosciente dell’agire della Pietra di Fondazione nella configurazione sociale e del connesso dato di fatto, che egli non può conservarla nella sua anima senza partecipare a tale agire. Quando questo ammonimento, proveniente della Pietra di Fondazione stessa, è stato osservato, può essere fatta l’esperienza di come essa diviene nel cuore una sorgente, non solo di luce, bensì anche di calore. E da quell’istante due nuove forze sono presenti nell’anima e agiscono in essa, forze, le quali durante la Posa della Pietra di Fondazione vengono nominate «LUCE dell’anima» e «CALORE dell’anima».

Questo quarto grado, nella globalità può essere considerato nella costituzione di tre parti (in tal caso il numero totale delle parti dell’atto cultico non corrisponde a sette, bensì a nove).

 

 

Il centro del quarto grado è tuttavia la sua seconda parte, attorno la quale si raggruppano le altre due.

 

• Il QUINTO grado consiste nel fatto,

che IL CALORE MACROCOSMICO E LA LUCE MACROCOSMICA,

riversatisi nell’evoluzione della terra mediante il Mistero del Golgota,

compenetrano e rafforzano il calore microcosmico e la luce microcosmica

della Pietra di Fondazione.

• Ciò corrisponde alla consacrazione spirituale della Pietra di Fondazione,

il cui apice è costituito dalla lettura della quarta parte della meditazione.

 

• Nel SESTO grado alla libera azione dell’uomo

segue poi la RISPOSTA DEL MONDO SPIRITUALE (del macrocosmo).

In conclusione di questo grado fu data lettura delle tre parti microcosmiche

e delle tre parti macrocosmiche della meditazione d’ora in poi unite.

 

• Nel SETTIMO grado infine, dopo l’indicazione che la Società Antroposofica venne fondata non solo per i suoi soci,

ma anche per l’essere Anthropos-Sofia,

l’intero atto cultico di Posa della Pietra di Fondazione terminò con l’APPARIZIONE DELLO SPIRITO.

Dopodiché Rudolf Steiner fece soltanto un breve accenno al derivante nuovo compito degli antroposofi,

il compito di portare questo Spirito nel mondo.

 

Da tutto ciò consegue che la settemplice articolazione della Posa della Pietra di Fondazione

corrisponde alla settemplice costituzione dell’essere umano.

E grazie alla connessione interiore del terzo e del quarto grado come pure del sesto e del settimo grado,

in essa, come nell’uomo, abbiamo un passaggio naturale dalle nove alle sette parti costitutive e viceversa.

 

• È possibile seguire con ancor più chiarezza

la connessione della struttura dell’Atto di Posa della Pietra di Fondazione

con il settemplice cammino della moderna iniziazione cristiano-rosicruciana.

• Così come il principio dell’io costituisce il centro spirituale dell’essere umano,

• così al centro dell’atto di Posa della Pietra di Fondazione

si trova la descrizione della luminosa Pietra di Fondazione,

la quale, con la sua «luce stimolante«» può riempire l’intero uomo, il suo operare, pensare, sentire e volere.

 

Globalmente questo rapporto può essere illustrato come segue:

 

 

Abbiamo così nei sette gradi del processo di formazione della Pietra di Fondazione anche tutti i gradi del moderno cammino di iniziazione, che oggi ogni uomo può percorrere dalle forze del suo io individuale.

 

 

Se ora prendiamo le tre tappe più importanti di questo settemplice processo

• il rinnovamento della formula di autoconoscenza,

che si conclude con la creazione della Pietra di Fondazione

e la sua consacrazione mediante le forze derivanti dal Mistero del Golgota;

• la risposta del mondo spirituale a questa azione

o la discesa delle forze del macrocosmo sulla Pietra di Fondazione;

• e in conclusione, l’apparizione dello Spirito, possiamo constatare la relazione di esse

con i tre grandi gradi dell’unione dell’entità del Cristo con l’esistenza terrena.

 

Nella tradizione cristiana, questi trovarono la loro espressione nelle tre festività mobili, tra di esse collegate,

della Pasqua, dell’Ascensione e della Pentecoste.73

• Con ciò, il centro esoterico della PASQUA

è «la nascita di una nuova parte costitutiva della natura umana:

di un corpo incorruttibile» (0.0. 131, 11.10.1911),

ciò che nell’atto di Posa della Pietra di Fondazione

corrisponde alla creazione (alla nascita) della Pietra di Fondazione.

 

• Mediante l’ASCENSIONE,

il Cristo unì definitivamente il suo essere cosmico con l’esistenza della terra (vedi 0.0. 148, 3.10.1913);

• e a PENTECOSTE,

lo Spirito Santo discese sugli apostoli portando la conoscenza del Cristo nel mondo.

 

Adesso essi potevano sperimentare la partecipazione della Santa Trinità

a questo processo: • del Padre, che risuscitò il Cristo;74

• del Figlio, che nella Persona del Cristo nell’Ascensione si unì con l’evoluzione della terra;

• e dello Spirito Santo, che a Pentecoste rivelò agli apostoli il mistero della Trinità

nella sua i relazione con i tre eventi.75

 

Possiamo quindi riassumere la struttura generale della Posa della Pietra di Fondazione anche nella seguente riduzione:

 

 

A conclusione di questo capitolo va ancora rilavato, che

l’intero atto di Posa della Pietra di Fondazione possiede il carattere di una lezione esoterica,

paragonabile alle lezioni di classe della Libera Università di Scienza dello Spirito.

• E non può essere diversamente.

Infatti, così come nella natura una pianta cresce soltanto dal seme che fu posto nella terra,

così la Scuola di Michele sulla terra fu creata dal seme, che apparve nel Convegno di Natale,

quale Pietra di Fondazione della Società Antroposofica Universale.

 

L’umanità difatti, non ha mai sperimentato una tale collaborazione libera e cosciente di un uomo sulla terra

con lo spirito del tempo reggente (nella descritta metamorfosi articolata in cinque parti),

come ebbe luogo nel processo di formazione della Pietra di Fondazione

e nella consegna a tutti i veri discepoli di Michele.

• E così, il lavoro con il contenuto del mistero della Posa della Pietra di Fondazione

e della meditazione della Pietra di Fondazione

deve diventare parte integrante della vita spirituale di ogni socio della Società Antroposofica,

perché essa stessa e la Scuola di Michele, che costituisce la sua «anima»,

possano assolvere il loro compito nel mondo odierno.


 

Note:

59Vedi precisazioni in merito alle condizioni per la «culminazione» del Movimento antroposofico alla svolta del secolo in S.O. Prokofieff, L’incontro con il male, cap. III, Widar Edizioni, Marghera-Venezia.

60 – La presenza soprasensibile di Christian Rosenkreutz e dei suoi discepoli al Convegno di Natale era connessa anche al fatto che Rudolf Steiner aveva acquisito dalla luce astrale il contenuto dei misteri rosicruciani. Egli parlò poi di questi misteri nelle ultime conferenze del ciclo «Creazione dei misteri» giusto prima del Convegno di Natale e ancora in particolare nella conferenza del 31 dicembre 1923, alla vigilia dell’anniversario dell’incendio del primo Goetheanum. Vedi precisazioni in S.O. Prokofieff, Rudolf Steiner e la fondazione dei nuovi misteri, cap. 4, » Il Goetheanum terreno e il Goetheanum soprasensibile».

61Vedi dettagli su di esso e sul compito di Rudolf Steiner in S.O. Prokofieff, Rudolf Steiner und die Meister des esoterischen Christentums (Rudolf Steiner e i maestri del cristianesimo esoterico) e La nascita dell’esoterismo cristiano del XX secolo…, cap. 1, Widar Edizioni, Marghera-Venezia.

62Vedi cap. 6, vol. II.

63 – Nella conferenza precedente del 12.1.1924 (O.O. 233a) Rudolf Steiner diede delle precisazioni in merito. In altre conferenze egli tuttavia rilevò che determinati aspetti di tale passaggio della soglia agiscono ancora fina ad oggi.

64Vedi precisazioni nel cap. 7, vol. III.

65 – A differenza del culto sacramentale dove gli Angeli discendono nella sfera terrestre e sono presenti spiritualmente sull’altare durante la funzione religiosa. Vedi precisazioni sul «culto rovesciato» e la sua relazione con la Pietra di Fondazione nel vol. II.

66Vedi la seconda lettera ai soci (0.0. 260a).

67 – È già il suo nome: Anthropos – uomo – e Sofia – saggezza o conoscenza – a contenere il processo di autoconoscenza dell’uomo. In una conferenza Rudolf Steiner tradusse il suo nome anche come «coscienza della propria umanità» (0.0. 257, 13.2.1923). Ancor più, mentre egli diede una tale versione del nome «Antroposofia», Rudolf Steiner indicò in questo contesto il suo compito «di dare all’anima una direzione cosciente, una Sofia» (ibidem).

68 – Nella stessa conferenza Rudolf Steiner usò anche il nome Anthroposophia.

69 – Durante la Posa della Pietra di Fondazione, nel secondo riferimento all’essere Antroposofia, Rudolf Steiner ripetè l’espressione «unione di uomini» indicata nel paragrafo 1.

70Vedi dettagli in S.O. Prokofieff, La celeste Sofia e l’Essere Antroposofia, Ed. Arcobaleno, Oriago (Ve).

71Vedi cap. 5, voi. II.

72 – Nei sette gradi della Posa della Pietra di Fondazione si possono trovare anche i sette periodi principali nella vita dell’uomo fra morte e nuovo nascita (vedi cap. 3).

73Vedi dettagli su queste feste in relazione al mistero del Cristo in S.O. Prokofieff, Il corso dell’anno come via di iniziazione.

74 – Sia la tradizione cristiana, che Rudolf Steiner indicano la partecipazione delle forze del Padre al Mistero del Golgota. In una delle sue conferenze egli disse «che il Padre stesso ha risuscitato il Cristo» (O.0.131,10.10.1911).

75 – È per questo motivo che nella tradizione della chiesa orientale la festa di Pentecoste viene nominata festa della Trinità. Vedi anche la descrizione del settimo ritmo nel capitolo 3.