La Flagellazione

Il figlio dell’uomo


 

Come l’incontro dell’anima con l’evento spirituale della Lavanda dei piedi conduce alla conoscenza di una legge fondamentale del mondo spirituale e di un principio dell’iniziazione secondo il metodo cristiano-rosicruciano, così un incontro analogo con l’evento spirituale della Flagellazione, conduce alla conoscenza di un’altra legge del mondo spirituale e di un altro principio di quella stessa iniziazione. Si tratta in questo caso del rapporto tra destra e sinistra, come la Lavanda dei piedi si riferiva al rapporto tra alto e basso.

 

La regolazione, conformemente al disegno divino, del rapporto tra destra e sinistra nell’essere e nell’agire umano, costituisce infatti un compito di grandissima portata morale-spirituale, richiedente un lungo cammino di esperienza e di esercizio. Esso consiste in una regolazione di tale rapporto, secondo quanto è indicato nel detto: “La tua mano sinistra non sappia quello che fa la mano destra”.

 

Per capire l’esigenza implicita in questo detto, e con ciò anche il significato della Flagellazione, occorre riconoscere il fatto più volte descritto da Rudolf Steiner – ad esempio nelle conferenze su Il mondo come risultato di azioni equilibratrici -, che la figura umana, con la sua struttura simmetrica, porta ad espressione come le forze luciferiche e quelle arimaniche agiscano nell’uomo da due lati, mantenendo un equilibrio al suo interno.

 

‘L’uomo sinistro’, ossia l’occhio sinistro, l’orecchio sinistro, la mano sinistra e la gamba sinistra,

rappresentano quindi ‘l’uomo luciferico’,   mentre ‘l’uomo destro’ è arimanico.

• Tra i due sta la superficie mediana, che costituisce il campo d’azione dell’Io e del Divino-spirituale,

che agisce tramite l’Io.

 

In questo senso la mano destra rappresenta l’elemento arimanico nell’uomo e la mano sinistra quello luciferico. Il detto secondo cui la mano destra non deve sapere quello che fa la mano sinistra, viene quindi a significare, che il sapere deve attuarsi nel terzo principio, quello umano-divino, non nell’uomo sinistro o in quello destro.

Non deve neanche attuarsi nei due uomini contemporaneamente, poiché ciò significherebbe un patto tra l’elemento luciferico e quello arimanico nell’uomo, ossia un connubio tra calcolo spregiudicato e impulsività passionale. Un connubio del genere sarebbe la cosa peggiore: sarebbe il contrario del detto in questione, poiché in tal caso la mano sinistra saprebbe quello che fa la destra. Questo comporterebbe l’impossibilità di ogni sincerità e onestà, poiché l’intera vita dell’anima si ridurrebbe ad un calcolo.

 

• Ciò che conta è che la mano destra e la mano sinistra abbiano sì parte nel compimento degli atti,

ma che non forniscano il movente degli stessi.

• Quest’ultimo, ossia il “sapere quello che si fa”, spetta al terzo uomo,

che dispiega la propria coscienza là ove si neutralizzano l’uomo sinistro e quello destro.

• Contro quest’uomo mediano si levano assalti da destra e da sinistra, per farlo vacillare,

spingendolo nell’una o nell’altra direzione.

 

All’interno dell’organizzazione umana avviene una lotta incessante, che consiste dapprima nel combattersi reciproco dell’elemento luciferico e di quello arimanico, ma che poi, avvenuto il collegamento tra ciò che è in alto e ciò che è in basso nel senso della Lavanda dei piedi, si manifesta come un attacco da entrambi i lati contro l’uomo mediano. Quest’attacco dai due lati contro il ‘Figlio dell’uomo’, che si erge congiungendo cielo e terra all’interno dell’essere umano, costituisce l’aspetto essenziale dell’esperienza interiore della Flagellazione.

 

Il senso della Flagellazione è che il vero uomo impari a stare eretto,

in modo tale da non scostarsi né verso sinistra né verso destra dalla posizione della propria coscienza spirituale.

 

Questo stare eretto costituisce l’altro principio che sta alla base dell’iniziazione cristiano-occidentale. Tale iniziazione si fonda su un atteggiamento interiore, in virtù del quale la fantasia morale, espressione della coscienza creatrice dello spirito, tiene l’equilibrio tra diritto e dovere.

 

L’impulso del Cristo non è né un diritto né un dovere,

ma un attingere liberamente alla sorgente d’amore del mondo.

Questo attingere è appunto ciò che Rudolf Steiner, nella sua Filosofia della libertà,

ha denominato “fantasia morale”.

 

L’atteggiamento morale qui indicato determina anche il metodo concreto dell’educazione spirituale, di cui tale atteggiamento è il presupposto. Su questa via l’esercizio di meditazione dev’essere configurato in modo che non diventi una fervida immersione nella preghiera e neanche un’arida riflessione, ma la calma esperienza di una vita che, scaturendo da un vigoroso pensiero, fluisce nella chiara luce della coscienza. Questo comporta che il vivo raggio di luce dell’uomo mediano, non solo illumini, ma anche resista con tranquilla fermezza, agli attacchi provenienti da destra e da sinistra.

 

Una vigilante, tranquilla fermezza nel permanere nella luce di un pensiero vero ed elevato,

è il requisito fondamentale dell’esercizio della meditazione.

 

Nelle altre correnti spirituali vengono praticati esercizi, che si differenziano sostanzialmente da quelli sopra caratterizzati. Vi sono, ad esempio, esercizi che hanno il compito di sviluppare l’acume mentale, la capacità di osservazione e l’abilità nel disporre delle cose del mondo fisico. Si tratta di esercizi, il cui fine è quello di assicurare all’allievo un vantaggio sugli altri uomini nel mondo fisico.

Altrove – in un’altra direzione – vengono coltivati esercizi di immersione mistica, miranti a stati di estasi. Il loro compito è quello di permettere esperienze chiaroveggenti, sovrasensibili, con l’esclusione o la riduzione della coscienza dell’Io.

 

Nel primo gruppo di esercizi si tratta di volgere la coscienza verso il mondo fisico in misura maggiore di quanto avvenga normalmente, col rischio di restarne irretiti; nel secondo gruppo di esercizi si tratta invece di sopprimere l’attività razionale e sensoriale, al fine di conseguire, in immersione estatica, esperienze sognanti del sovrasensibile.

 

• Nella via cristiano-rosicruciana, invece, non si tratta né di rafforzare la coscienza del mondo fisico e la relativa capacità razionale, né di estendere la coscienza di sogno alla vita diurna, ma di congiungere la coscienza desta con il mondo spirituale, mantenendo tale rapporto senza scivolare nell’esperienza sognante o in quella fisico-sensoriale.

• Mantenere il collegamento con il mondo spirituale tramite il raggio interiore della coscienza può diventare sempre più una necessità vitale nel destino di un uomo che si eserciti in tal senso, grazie alla dedizione a un contenuto meditativo. Può allora avvenire che le difficoltà interiori, superate interiormente nel corso della pratica meditativa, fuoriescano per così dire dall’uomo, per comparire entro il suo ‘organismo di destino’.

 

Gli attacchi da destra e da sinistra, che fino ad un certo momento erano puri processi interiori,

si manifestano ora esteriormente nel destino dell’uomo in questione.

Il suo destino assume allora un carattere, per il quale egli si trova posto di fronte a un dilemma,

non però in vista di una scelta, ma per mettere alla prova la forza di non scegliere.

Le possibilità relative a una scelta si presentano all’uomo come Scilla e Cariddi

– accanto a dilemmi reali, per i quali egli deve effettivamente scegliere.

 

Quello che ora si presenta all’uomo è invece un falso dilemma,

al quale egli deve resistere, poiché non è il vero dilemma tra il bene e il male.

Il destino può allora subire un’ulteriore trasformazione.

Può accadere che i falsi dilemmi, sollecitanti dapprima una decisione,

diventino attacchi e tribolazioni reali, provenienti da due lati.

 

Calunnie ed angustie, ostilità e preoccupazioni

potranno caratterizzare l’ambiente dell’uomo, inferendogli un colpo dopo l’altro.

In questo caso ciò che conta è di non abbandonarsi né allo sdegno o all’ira, né al timore o allo scoramento,

bensì di resistere nella fedeltà allo Spirito.

 

A quel punto non reggerà più alcuna convinzione astratta, ma solo la consapevolezza di avere, come debitore, un destino da scontare, che in misura incomparabilmente maggiore fu sopportato da Colui che non aveva debito. Da questa consapevolezza fluisce la forza dell’umiltà, che è l’unica a contare in questa situazione, giacché la forza dell’orgoglio verrà meno.

 

Quello che può in tal modo essere sperimentato come ‘Flagellazione’, tanto nell’esperienza meditativa interiore, quanto nel destino individuale, può e deve essere sperimentato nella storia, da quella parte dell’umanità che si è decisa a favore dell’impulso del Cristo. Questa parte dell’umanità deve sperimentare la ‘Flagellazione’ storica, consistente nel fatto che il mondo, con i suoi popoli e le sue razze, non offrirà alcuno spazio per il cristianesimo.

Altri ideali ed altre vie saranno accolte dal mondo, e i popoli si combatteranno a causa di quegli ideali e di quelle vie, ma alla fine saranno tutti concordi sul fatto che il cristianesimo è quanto meno superfluo. Come all’interno dell’organizzazione umana il vero uomo ha a disposizione solo la superficie verticale mediana, da cui deve sostenere gli attacchi provenienti da destra e da sinistra, così tutto lo spazio all’interno dell’umanità organizzata entrerà in possesso di altre forze e al cristianesimo vivente nello spirito sarà concesso solo un ‘piano di sezione’ tra la parte destra e quella sinistra.

 

La frase del Vangelo di Matteo (24:9): “Sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome”, deve avverarsi, in quanto l’umanità è chiamata a vivere la medesima situazione che si instaura nell’interiorità del singolo, come prova sulla via dell’iniziazione.

 

• Così come tutti gli organi dell’uomo di destra e di quello di sinistra sono in possesso di Lucifero e di Arimane,

dai quali muovono gli attacchi contro l’uomo spirituale privo di organi,

• del pari tutti i popoli dell’organismo dell’umanità saranno organizzati in modo

da diventare nemici del cristianesimo, il quale non si adegua alle loro organizzazioni e non deriva da esse.

 

Infatti il vero cristianesimo è la coscienza morale dell’umanità

e ha tanto poco da spartire con i singoli popoli e organizzazioni,

quanto la coscienza morale del singolo uomo con i singoli organi.

 

Che cosa significa che al cristianesimo sarà concessa solo la superficie verticale tra la destra e la sinistra?

Significa che in realtà al cristianesimo non sarà concesso alcuno spazio: esso sarà scacciato da tutto ciò che è di natura organizzativa – cui apparterrà il mondo intero – e potrà esplicarsi solo nella coscienza delle individualità e nel rapporto cosciente tra le individualità stesse.

 

Il cristianesimo, nel corso ulteriore della sua storia, diverrà “un regno, che non è di questo mondo”.

Solo allora mostrerà appieno la sua forza, poiché sarà realmente e definitivamente privo di compromessi. La debolezza del cristianesimo storico consiste infatti nel suo essere offuscato dallo spirito del compromesso. Questo compromesso si manifesta nel fatto che le speranze vengono ancora riposte in altro che non sia lo Spirito stesso.

 

Si crede di trovare alleati in idee, forze e mezzi attinti da altre fonti. Fino a che dureranno queste illusioni, il cristianesimo non potrà esplicarsi pienamente nelle anime umane quale forza efficace. Il suo pieno esplicarsi presuppone la dedizione totale dell’anima. Questa dedizione totale dell’anima subentrerà solo dopo che si sarà presentata la prova della Flagellazione. Soltanto nella situazione che questa prova comporta, svaniscono le illusioni dello spirito di compromesso, del volersi affidare ad altro, che non sia la rivelazione dello Spirito fluente attraverso la porta della coscienza.

 

La prova in questione è al tempo stesso un’esperienza: si sperimenta la realtà dell’impulso del Cristo, quale non potrebbe essere sperimentata in modo più chiaro ed intenso in nessun’altra situazione. La conseguenza di quest’esperienza è che – tanto nella vita interiore del singolo, quanto nella storia spirituale dell’umanità – l’impulso ‘aspaziale’ del Cristo guadagna spazio. Lo guadagna all’interno dell’organizzazione umana, non in qualche singolo organo, ma nel sangue che scorre attraverso tutti gli organi.

A partire dal sangue esso trasforma interiormente e progressivamente l’intera organizzazione, la parte sinistra come la destra. Subentra allora la condizione cui alludono le parole: “La mano sinistra non sappia quello che fa la destra”. Infatti il sapere apparterrà all’uomo della coscienza, non all’uomo della parte destra o di quella sinistra.

Conseguenze simili si avranno sul piano storico nel cristianesimo passato attraverso l’esperienza della ‘Flagellazione’.

Il cristianesimo, sperimentato come una realtà che “non è di questo mondo”,

diverrà una corrente eterico-spirituale che, similmente alla circolazione del sangue,

scorrerà attraverso l’intero organismo dell’umanità.

Questa corrente, espressione della coscienza spirituale, scorrerà per “tutti i popoli”,

trasformandoli interiormente e liberandoli dai legami propri dei gruppi e delle organizzazioni.

 

Nella misura in cui uomini e gruppi umani di tutti i popoli aderiranno ad essa, sorgerà una nuova comunità culturale di carattere universalmente umano – la comunità che nell’Apocalisse di Giovanni viene denominata ‘Filadelfia’ e che, secondo la terminologia scientifico-spirituale, costituisce la sesta epoca di civiltà post-atlantidea.

 

La sesta civiltà post-atlantidea sarà la civiltà dell’impulso cristico,

il quale non sarà però una mera dottrina, ma fluirà come una forza sociale nell’intera umanità.

 

Essa avrà luoghi di diffusione presso “tutti i popoli” e costituirà un legame, esteso a tutta la terra,

di unione fraterna dell’umanità, comprendente ogni popolo e nazione.

Sarà infatti il frutto della regolazione dei rapporti tra destra e sinistra,

nel senso dell’esperienza possibile grazie alla prova della Flagellazione.