Cancro

Le 12 notti sante e le Gerarchie Spirituali


 

 

 

 

La Regione del Cancro è legata alla Gerarchia dei Cherubini o Spiriti dell’Armonia.

Lo stesso segno del Cancro è la modificazione dell’antico simbolo del vortice:♋, che esprime un legame armonico di due processi o cicli, il passaggio corretto ed armonioso dell’uno nell’altro, corrispondente alla Saggezza Universale.

 

«Esiste» dice Rudolf Steiner «nei mondi superiori un processo che si svolge anche nel mondo fisico: la rotazione del vortice. Potete osservare la rotazione del vortice anche guardando una nebulosa, per esempio la nebulosa di Orione. Li voi vedete una spirale. Solo che il fenomeno è sul piano fisico. Tuttavia potete considerarlo su tutti i piani. Esso si presenta come una spirale che passa nell’altra» (O.O. 96, 20.10.1906).

 

Perché un tale passaggio da un processo o spirale in un altro, avvenga in modo armonico in accordo con la Saggezza Universale, va diretto su tutti i piani dai Cherubini. Poiché la Saggezza Universale, pervenuta fino ad una Armonia superiore, «una Saggezza che si è accumulata in migliaia, milioni di anni di evoluzione del mondo ci scorre incontro con sublime potenza a partire dagli esseri che noi chiamiamo Cherubini» (O.O. 136, 7.4.1912). Se ci volgiamo ora a considerare i processi stessi, diretti dai Cherubini secondo la legge del Vortice armonico, fra questi processi dobbiamo innanzi tutto osservare il sorgere e il passare da uno stato planetario all’altro.

 

Per esempio la comparsa dell’antico Saturno a partire da quello stato che nell’occultismo viene descritto come «pace beata nella Durata» (O.O. 104, 19.6.1908). In seguito il passaggio da Saturno al Sole, ecc.

 

Inoltre le stesse spirali del vortice corrispondono agli stati di manifestazione, o manvantara, e la rottura fra di essi ai pralaya. Per tramite delle Gerarchie inferiori questi processi si ripetono poi in cicli più piccoli: per esempio nel passaggio da una ronda, o globo, ad un altro, ecc.

 

Anche nella natura esteriore osserviamo simili processi. La pianta che si sviluppa in estate, in autunno si trasforma in seme, il quale nel corso dell’inverno «muore» nella terra, cioè passa attraverso una specie di pralaya microcosmico, per giungere nuovamente ad una nuova manifestazione nella primavera successiva (O.O. 97,16.11.1907).

 

Tutti questi processi, in quanto fluiscono sia nella natura esteriore, sia sui piani superiori dell’esistenza fino ai più elevati nella saggezza armonica, vengono retti precisamente dagli Spiriti dell’Armonia – i Cherubini.

 

Se i Serafini ricevono direttamente dalla Divinità stessa il loro compito superiore, allora i Cherubini lo trasformano in modo tale che esso possa dare il primo impulso (dal centro del vortice, dove le sue spirali sono dischiuse) verso una nuova manifestazione, che poi in seguito viene condotta più lontana e realizzata dai Troni (O.O. 110, 14.4.1909).

 

Tuttavia i passaggi in questione, da uno stato o ciclo ad un altro, possono avere un carattere più drammatico. Per esempio, in quell’avvenimento, che fu descritto da Rudolf Steiner come il rifiuto di una parte dei Cherubini sull’antico Sole ad accettare il sacrificio cosmico, portatogli dai Troni. Questo avvenimento influì in seguito su tutto il successivo sviluppo, dando origine, nell’evoluzione universale, ad un vortice particolare (O.O. 132, 14.11.1911).

 

In seguito, in modo completamente diverso, l’impulso della spirale agì nell’epoca che è direttamente sotto il segno del Cancro, nel passaggio dall’Atlantide all’evoluzione post-atlantica. E di nuovo, in modo completamente diverso si manifesta questo impulso durante l’ingresso di Cristo in Gerusalemme, descritto nel 21° capitolo del Vangelo di Matteo (O.O. 123, 11.9.1910), dove innanzi a noi si rivela l’immagine dell’ingresso dell’essere del Cristo in tutta l’evoluzione storico-culturale dell’umanità, il che provoca un vortice completamente nuovo.18 In tutti gli avvenimenti elencati, sebbene in modi molto diversi, agiscono forze che provengono dalla sfera dei Cherubini, che si modificano nella regione cosmica del Cancro e provocano l’impulso del vortice, che favorisce il passaggio da un ciclo all’altro.

 

Connessi al segno del Cancro e all’attività dei Cherubini, vanno ancora rilevati due fatti. In primo luogo è straordinariamente importante il fatto che proprio i Cherubini fra le Gerarchie Superiori sono quegli Spiriti che, durante il periodo dell’antico Sole, formarono tutto il cerchio dello Zodiaco all’incirca in quella forma che esiste anche attualmente. È vero che il cerchio dello Zodiaco esisteva già sull’antico Saturno, ma allora, secondo le parole di Rudolf Steiner

«i segni» erano ancora «non così densi e compatti come durante l’esistenza del Sole» (O.O. 110, 17.4.1909).

E così «ciò che attualmente viene chiamato Zodiaco in senso così materiale … deve essere ricondotto alla creazione dei Cherubini, che agivano verso il basso dal Cerchio dell’Universo sull’antico Sole, che irraggiava in questo Universo la sua forza come forza di luce» (O.O. 110,13.4.1909).

 

Con altre parole i Cherubini formano intorno all’antico Sole una specie di involucro protettivo, che abbraccia tutto l’attuale cerchio dello Zodiaco ed è particolarmente legato alla regione zodiacale del Cancro. Ciò che abbiamo detto è confermato dalla forma stessa di questo segno, che si trova nel punto più alto del cerchio dello Zodiaco, che sembra avvolgere una certa sfera e la rinchiude dal mondo esteriore.

Il polo opposto al Cancro è la regione zodiacale del Capricorno, dal quale agiscono le forze degli Arcangeli e questa polarità forma tutta l’esistenza dell’antico Sole (Secondo Rudolf Steiner gli Spiriti delle Gerarchie che presero parte direttamente all’evoluzione dell’antico Sole, appartenevano ai ranghi Spirituali che vanno dai Cherubini agli Arcangeli). (O.O. 132, 7.11.1911)

 

Inoltre il segno del Cancro è legato nell’organismo umano alla cassa toracica, i primi embrioni della quale si formano sull’antico Saturno. Più tardi, sull’antico Sole, quando si formò definitivamente lo Zodiaco dodecadico (sull’antico Saturno non ancora dodecadico), e si formò pure il primo embrione del futuro cuore, allora, sotto l’influsso delle forze del Cancro, la struttura della cassa toracica umana divenne un riflesso dei grande tutto macrocosmico: al centro il cuore – il Sole,19 chiuso nell’involucro della cassa toracica, consistente di dodici paia di costole, come riflesso dello Zodiaco dodecadico, formato durante l’antico Sole dai Cherubini, con la speciale partecipazione delle forze provenienti dalla regione cosmica del Cancro.

 

Un secondo fatto a cui si deve porre attenzione nel collegamento che abbiamo esaminato è la nascita sotto il segno del Cancro di Giovanni Battista. Se il segno dell’Acquario ci mostra più direttamente un determinato Essere Angelico che attraverso esso agisce, il legame di Giovanni Battista con la regione del Cancro, da un punto di vista del tutto particolare, ci caratterizza la sua individualità e la sua missione in quanto precursore e preparatore del cammino terrestre per il Cristo Gesù, e ciò propriamente in relazione alla Gerarchia dei Cherubini. Infatti proprio questa Gerarchia gioca un ruolo del tutto particolare nel suo destino. Dalle comunicazioni di Rudolf Steiner è noto che nella personalità di Giovanni Battista o Elia, abbiamo a che fare con una individualità antichissima dell’umanità, in un certo senso con l’individualità dello stesso Adamo (O.O. 114, 19.9.1909).

 

D’altro canto, dalla storia biblica del peccato originale noi sappiamo che dopo la cacciata di Adamo dal Paradiso, Dio ne pose all’ingresso «un Cherubino con una spada fiammeggiante e roteante» (Genesi, 3,24), il che ebbe come risultato la separazione dell’umanità da quella sfera macrocosmica del Dio Padre, posta oltre lo Zodiaco, dalla quale un tempo il Cristo discese dal Sole.20

Questa esperienza del Cherubino con la spada di fuoco, che non permette più all’uomo di entrare in questa regione superiore, continuò a vivere, come potente impulso animico, attraverso tutte le successive incarnazioni di questa individualità fino a Giovanni Battista, trasformandosi progressivamente in quella attitudine puramente interiore, che ci è nota attualmente come Voce della Coscienza e che, in base alle indagini di Rudolf Steiner, nel suo aspetto superiore, proviene proprio dalla Gerarchia dei Cherubini. Che cos’è dunque la voce della Coscienza? Non è altro che la capacità di comprendere l’Evento del Cristo, che nasce nell’umanità contemporaneamente a questo Evento:

«Come ad Oriente sulla Terra sorge l’Amore, in Occidente appare la coscienza. Sono due cose legate, due cose che vanno insieme e appartengono allo stesso ambito. Non appena appare il Cristo in Oriente, in Occidente si desta la Coscienza, per accogliere il Cristo come Coscienza. In questo contemporaneo insorgere del fatto dell’evento del Cristo e della comprensione dell’evento del Cristo … vediamo agire una infinita saggezza, presente nell’evoluzione» (O.O. 116, 2.5.1910).

Così l’Impulso della coscienza nasce dapprima in Occidente.

 

Circa 500 anni prima della Nascita di Cristo penetra in Grecia (O.O. 116, 2.5.1910), poi alla Svolta dei Tempi attraverso Giovanni Battista – in Palestina, per incontrarvi, nella sua persona, per la prima volta il Cristo.21

La Coscienza, – dice Rudolf Steiner è ▸ «il sentimento dell’Io, che eleva gli uomini dal basso verso l’alto, che parla già come voce di Dio nell’anima senziente, dove altrimenti parlano solamente le pulsioni, i desideri e le passioni, e vi parla con l’impulso a fare il bene, per spingersi verso l’Io superiore» (O.O. 116, 2.5.1910).

Ogni anima non purificata viene svuotata dalle sue passioni e dalle sue brame; a causa di esse l’anima diventa un deserto sterile, ma da questo deserto può risuonare la Voce di Dio, la Voce della Coscienza, che annuncia l’avvicinarsi del «signore» dell’anima, «Kyrios: l’Io» (O.O. 124, 6.12.1910).22

 

Così dalla saggezza della Guida Universale stessa fu consentito a Giovanni Battista di incontrare per la prima volta il Cristo sulla Terra, affinchè per le forze della sua Coscienza, Lo riconoscesse e lo additasse a tutta l’umanità. E Giovanni lo fece, designando il Cristo come l’Agnello di Dio (Giovanni 1,36), testimoniando in tal modo la sua origine cosmica, il Suo legame col mondo stellare, con la sfera zodiacale, emersa sull’antico Saturno grazie all’attività dei Cherubini. E questa «immaginazione ispirata» (O.O.214, 28.7.1922) viene destata in lui proprio dall’Impulso della coscienza, le cui fonti sono da ricercarsi presso quella stessa Gerarchia.

 

Per concludere possiamo aggiungere ancora quanto segue. Come sappiamo dalle conferenze di Rudolf Steiner, dopo la sua morte, l’essere spirituale di Elia/Giovanni Battista diventa l’anima di gruppo degli Apostoli, formando intorno al Cristo Gesù quell’atmosfera di protezione e di difesa nella quale Egli può nel modo migliore compiere le Sue Azioni (O.O.130, 20.9.1912).

Se ora non temiamo un paragone che può suonare paradossale, si può dire che l’azione protettiva svolta dall’entità soprasensibile di Elia/Giovanni Battista fu simile al ruolo che svolge nell’organismo umano la cassa toracica in relazione al cuore, come sole interno alla sua organizzazione fisica.

 

 


 

Note:

18. In modo insolitamente drammatico viene descritto nel Vangelo di Matteo l’ingresso di questo nuovo vortice nel divenire storico culturale dell’umanità. Così il capitolo 21 descrive la nascita di questo vortice nelle profondità del quarto periodo di cultura (l’entrata del Cristo in Gerusalemme, la cacciata dal Tempio). Più avanti nel capitolo 22, ci viene segnalato lo sviluppo del vortice nel quinto periodo di cultura (dialogo con i farisei e sadducei come rappresentanti della futura civiltà materialistica). Poi nel capitolo 23 è descritta l’azione del vortice nel sesto periodo di cultura (condanna dei farisei e persecuzione dei profeti). Infine nei capitoli 24 e 25 si tratta del culmine di tutta l’evoluzione, nel settimo periodo di cultura e nel suo passaggio attraverso il periodo de «la guerra di tutti contro tutti» verso un nuovo ciclo di evoluzione (piccola apocalisse, distruzione del tempio, le guerre, le persecuzioni, barrivo del Figlio dell’Uomo e il giudizio dei popoli).

19. I primissimi germi del cuore umano risalgono all’esistenza di Saturno. Allora essi furono posti dalla Gerarchia dei Troni, che agivano dalla regione zodiacale del Leone. Perciò il cuore non è legato soltanto all’elemento della vita (circolazione sanguigna) – questa funzione gli fu conferita soltanto sul Sole – ma è anche l’organo di percezione del calore animico (O.O. 110, 17.4.1909).

20. Secondo il sistema tolemaico, i Cherubini sono una Gerarchia legata unicamente alla sfera dello Zodiaco. Tutte le Gerarchie inferiori sono legate ancora alle sfere planetarie: i Troni a Saturno, le Signorie a Giove, le Potestà a Marte, etc. (O.O. 110, 15.4.1909).

21. Vedi pag. 38. Secondo le indicazioni di Rudolf Steiner l’impulso alla coscienza morale nell’ambito dei popoli germanici e nordeuropei fu preparato ancor prima del VI secolo precristiano dal futuro Gautama Budda, che si trovava a quell’epoca ancora allo stadio di Bodhisattva e agiva fra di loro con nome di «Wotan» (O.O. 116, 25.10.1909 e O.O. 105,14.8.1908). In seguito questo impulso si diffuse gradatamente in Oriente fino alla Grecia. Tuttavia per l’antico popolo ebraico educato alla legge di Mosè, l’impulso interiore della voce della coscienza al tempo degli Eventi di Palestina era ancora estraneo. Per questo Giovanni Battista costituì nel suo ambiente una vera e propria eccezione, determinata innanzitutto dal suo passato karmico individuale. Questa particolare posizione di Giovanni Battista nell’ambiente del popolo ebraico, che con più chiarezza viene dedotta dalle parole che rivolge ai Farisei e Sadducei (Matteo 3, 7-12), si rivelò in seguito una causa piuttosto interiore del suo martirio.

22. Matteo, 3,3 e Marco 1,3. Confrontare anche con le indicazioni di Rudolf Steiner a proposito di Elia in cui abbiamo, in un certo senso, lo Spirito di popolo degli antichi ebrei che agisce come Spirito-Io, e che durante la vita terrena di Giovanni Battista, staccandosi dallo Spirito di gruppo, doveva diventare Impulso dell’Io individuale, che vive nell’anima di ogni singolo uomo (O.O. 139, 17.9.1912).