09 – La sorgente universale delle forze di guarigione

Il gruppo scultoreo


 

Occupandoci con intensità e nel regolare esercizio con il gruppo scultoreo, può essere fatta l’ulteriore scoperta che l’attività meditativa con esso apre all’osservatore anche la sorgente della salute primordiale. Infatti, nell’osservazione antroposofica la maggior parte delle malattie nell’uomo nascono da ingiustificati influssi delle potenze oppositrici,92 che disturbano l’originario collegamento dell’organismo umano quale microcosmo con l’armonia, dispensatrice di salute, del macrocosmo spirituale. Rispetto a ciò, l’osservazione del gruppo scultoreo conduce ad una via sicura, sulla quale, accogliendo l’Impulso-Cristo nel sistema ritmico dell’uomo, gli influssi delle potenze oppositrici che ammalano vengono respinti e nel contempo viene stimolato nell’uomo l’impulso primordiale della guarigione. Rudolf Steiner dice che il Rappresentante dell’umanità è l’immagine della suprema umanità (vedi pagina 29) e perciò è collegato con la sorgente di tutte le forze portatrici di guarigione sulla Terra e nel cosmo.

 

Dal seguente passo nell’opera di Rudolf Steiner risulta come una tale guarigione, a partire dal nostro tempo, può diventare sempre più possibile e anche avvenire concretamente: • «‘Cristo mi dà la mia essenza umana’, questo sarà il sentimento fondamentale che compenetrerà l’anima.» – E in questo consiste appunto la più intensa esperienza che l’osservatore della figura centrale del gruppo scultoreo possa portare con sé. Ma immediatamente Rudolf Steiner aggiunge: • «Una volta che sia esistente questo sentimento, si aggiungerà anche l’altro per il quale l’uomo, grazie al Cristo, si sentirà sollevato al di sopra della mera esistenza terrena, sentendosi uno col mondo stellare circostante la Terra e con tutto il divino-spirituale che può venir riconosciuto in quel mondo stellare.»93

 

Quanto detto rende comprensibile in che senso il Cristo, soprattutto nel nostro quinto periodo di civiltà postatlantico, divenga il più grande guaritore dell’essere umano che si ammala sempre di più.94 Infatti l’anima cosciente, attraverso il suo stretto rapporto con il corpo fisico e con ciò con il mondo terrestre, porta in sé una forte tendenza a rendere l’uomo oggettivamente ammalato, perché nel contempo essa lo separa sempre di più dal mondo cosmico-spirituale, da «quel mondo stellare» circostante la Terra. A superare quell’abisso tra l’uomo e il cosmo stellare divino-spirituale, che nella nostra epoca deve crearsi necessariamente, a ciò è chiamato il Cristo. Infatti, di tutte le entità divino-spirituali soltanto Lui dal mondo spirituale è disceso sulla Terra e per tre anni ha vissuto su di essa nel corpo fisico di un uomo, in Gesù d Nazareth. Con ciò il Cristo in una vita umana ha realizzato pienamente quanto Rudolf Steiner esprime in riguardo alla figura centrale del gruppo ligneo, e cioè che qui si tratta «dell’uomo cosmico espresso in una Personalità terrestre» (O.O. 159, 15.5.1915).

 

Una tale Personalità terrestre, che in questo modo porta in sé il rapporto con il mondo cosmico, non solo è assolutamente sana, bensì mediante la costante armonia con le forze spirituali di tutto il cosmo diviene la suprema sorgente delle forze di guarigione sulla Terra. Rudolf Steiner ne dà indicazioni nel suo libro La Guida spirituale dell’uomo e dell’umanità-. • «Il Cristo rimase sempre sotto l’influsso del cosmo intero, non fece un solo passo senza che le forze cosmiche operassero in Lui» (0.0. 15, cap. III). E come compì Egli le sue guarigioni? Divenendo appunto nel Gesù il mediatore tra gli uomini e le forze del cosmo: • «Qui [nei Vangeli] il Cristo Gesù viene rappresentato come il mediatore che mette il malato in rapporto con le forze del cosmo che proprio in quel momento potevano agire terapeuticamente» (ibidem).

 

Quanto alla svolta dei tempi era più percepibile in singoli ammalati,95 nel nostro tempo riguarda già tutta la civiltà con i suoi impulsi che fanno ammalare. E così, in merito a questo nostro quinto periodo di civiltà postatlantico Rudolf Steiner dice: • «Dal quinto periodo postatlantico in poi la vita naturale degli uomini è dunque una specie di continuo, lento ammalarsi. L’educazione, tutti gli influssi culturali devono avere come meta la guarigione. In certo qual modo questa è la prima vera spinta dell’Impulso-Cristo: il risanamento, la redenzione. Il Redentore è chiamato nel quinto periodo postatlantico ad essere specialmente il risanatore» (0.0.186,7.12.1918).

 

Per cui oggi il collegamento interiore dell’uomo con il gruppo scultoreo

conduce alla sorgente delle forze di risanamento,

che possono soprattutto agire contro questa malattia generale della civiltà.

 

In un esempio portato in merito da Rudolf Steiner, può essere mostrato in che senso nel gruppo scultoreo possono essere trovate le forze risanatrici, necessarie per l’odierna umanità. Nella conferenza del 27 maggio 1910, alla fine del ciclo di Amburgo, Le manifestazioni del Karma, Rudolf Steiner toglie il velo dal grande Mistero del mondo fisico-sensibile esteriore e dell’anima umana. Infatti, quando percorriamo il cammino di conoscenza scientifìco-spirituale in entrambe le direzioni sino alla fine, giungiamo ad una sorprendente scoperta. Sperimentiamo che alla fin fine tutta la materia del mondo non è altro che luce condensata, e che l’essere dell’anima consiste soltanto in sostanza d’amore. Così, le due parole «luce» e «amore» spiegano gli innumerevoli Misteri del mondo esteriore della natura e del mondo interiore dell’anima umana. • «Nella frase: La materia è luce intessuta, l’elemento animico è in certo qual modo amore rarefatto – si trovano le chiavi di innumerevoli segreti dell’esistenza terrena» (O.O. 120, 27.5.1910).

 

Poi tuttavia, nella stessa conferenza Rudolf Steiner mette questa duplice rivelazione della sua indagine spirituale in connessione con il processo di guarigione nell’uomo, ossia con l’essere del mezzo terapeutico che vince la malattia: • «Noi traiamo il mezzo terapeutico o dall’ambiente circostante, dalla luce densificata, oppure dalla nostra propria anima, dall’atto d’amore risanatore, dall’atto di sacrificio e curiamo così con la forza animica acquistata dall’amore» (ibidem).96 E inoltre Rudolf Steiner mette in rilievo che la vera e propria salute animica e corporea dipende ampiamente dall’equilibrio esistente nell’essere dell’uomo tra luce e amore, ossia che in ogni momento della vita terrena può essere sempre di nuovo ristabilito.

 

«Tutti gli stati terrestri sono in un modo o nell’altro stati di equilibrio tra luce e amore,

ed è malsano un disturbo dell’equilibrio tra luce e amore» (ibidem).

 

Nella successiva conferenza Rudolf Steiner concretizza inoltre i fatti, nominando le potenze che nella natura e nell’anima umana lottano rispettivamente contro la luce e contro l’amore. E questi sono Lucifero e Arimane. Quest’ultimo cerca di frammischiare la materia con la tenebra in modo tale che l’uomo non riesca più a giungere all’originario stato di luce di essa; e Lucifero cerca di raggiungere qualcosa di simile nell’anima umana, contaminando l’amore quale sorgente di tutte le vere forze dell’anima con istinti e passioni, ma soprattutto con egoismi di tutti i tipi (vedi O.O. 120, 28.5.1910).

 

Questo risultato dell’indagine di Rudolf Steiner ci riconduce al motivo fondamentale del gruppo scultoreo, e riconosciamo che l’equilibrio tra Lucifero e Arimane nel contesto qui rappresentato significa anche la sorgente della salute, che deve essere creata intensificando le forze spirituali della luce nella materia e le forze dell’amore nell’anima dall’Impulso-Cristo, quale impulso dell’equilibrio.

 

Alla fine della conferenza, con la quale viene anche concluso il menzionato ciclo, Rudolf Steiner parla inoltre dell’apparizione del Cristo nell’eterico, come pure del fatto che stabilendo l’equilibrio nell’anima non solo diventa possibile il risanamento dell’uomo, ma anche il superamento di Lucifero e Arimane, come più tardi rappresentato nel gruppo ligneo, affinché dalla materia possa irradiare la luce spirituale e dall’anima il più puro amore per il mondo e tutti i suoi esseri.97

 


 

Note:

92 – Vedi O.O. 120, 19.5.1910.

93 – Articolo «La missione di Michele nell’epoca della libertà umana» (O.O. 26); corsivo di Rudolf Steiner.

94 – In merito Rudolf Steiner dice: • «Naturalmente con ciò non è intesa una malattia acuta, ma ora nel nostro quinto periodo di civiltà ‘vivere’ significa un lento ammalarsi» (O.O. 186, 7.12.1918).

95 – Vedi P. Selg, Krankheit und Christus-Erkenntnìs. Anthroposophische Medizin als christliche Heilkunst (Malattia e conoscenza del Cristo. Medicina antroposofica quale arte di guarigione cristiana), Dornach 2001.

96 – Nel corso della conferenza Rudolf Steiner concretizza le principali direzioni di questo duplice processo di risanamento. Con le sostanze portatrici di luce del regno della natura vengono curate soprattutto le malattie corporee, che si creano attraverso l’oscuramento della materia. E mediante la forza dell’amore e del sacrificio dell’anima vengono maggiormente condotte alla guarigione le malattie psichiche.

97 – Ulteriori aspetti di questo tema possono essere trovati nel libro di P. Selg, Krankheit und Christus-Erkenntnis. Anthroposophische Medizin als christliche Heilkunst (Malattia e conoscenza del Cristo. Medicina antroposofica quale arte di guarigione cristiana), cap. «Vom Leidesfuhlen zum Karmawillen» («Dal sentire il dolore alla volontà karmica»), cap. aggiuntivo «Christus, Luzifer undAhriman – vom Karmawillen» («Cristo, Lucifero e Arimane – della volontà karmica»), Dornach 2001.