L’ultima settimana d’avvento. Il tempio delle conoscenze superiori

Il corso dell’anno come via di iniziazione – L’avvento e l’anima natanica


 

▸ «Se il discepolo ha superato questa (terza) prova

gli è permesso di accedere al ‘tempio delle conoscenze superiori’».90

 

• Con queste parole Rudolf Steiner descrive l’inizio della vera e propria esperienza iniziatica.

Dopo aver attraversato nel corso delle prime tre settimane d’avvento i propri involucri fisico, eterico e astrale e aver superato le tentazioni in essi presenti, il discepolo si trova dinanzi alla porta del tempio dello spirito che altro non è se non l’immaginazione del proprio sé superiore.

 

La virtù che è ora necessario possedere in una certa misura è quella della saggezza, che è la virtù della quarta e ultima settimana d’avvento (vedi pag. 72 e segg.). Questa virtù deve ora essere rafforzata e approfondita in modo speciale e in relazione ad essa l’iniziando deve prestare un giuramento.

 

Rudolf Steiner ne parla come uno dei primi atti nel ’tempio delle conoscenze superiori’

e cioè nel tempio della saggezza divina.

 

Da questo momento immensi tesori della saggezza cosmica si aprono direttamente al ‘discepolo dei misteri’:

▸ «Si impara a usare la conoscenza occulta, a metterla al servizio dell’umanità. Si comincia a comprendere veramente il mondo.»91

D’ora innanzi «tutto è affidato alla sua [dell’iniziato] responsabilità. Egli impara, in ogni situazione, a decidere da solo ciò che deve fare. Il ‘giuramento’ significa soltanto che il candidato è ormai maturo per sostenere tale responsabilità».92

 

Più sopra abbiamo messo in evidenza che a lato della memoria ordinaria ‘di tutti i giorni’, che costituisce la base del nostro io abituale e perituro, l’uomo porta in sé anche una memoria individuale cosmica che attraversa come una corrente ininterrotta tutte le sue singole incarnazioni terrene ed è legata al suo sé superiore ed immortale.

Infatti

• allo stesso modo in cui il nostro io mortale è rivestito dell’abito della nostra memoria terrestre,

• così il nostro io superiore immortale è avvolto nell’abito della memoria universale,

che si manifesta allo stesso tempo come karma personale.

 

Un grave ostacolo alla percezione del proprio sé superiore

è costituito dal fatto che la coscienza è legata saldamente all’io inferiore.

 

Come già abbiamo visto

• non è possibile immergersi nella memoria cosmica senza superare: la abituale facoltà di memoria terrena.

Allora la «bevanda dell’oblio» che il discepolo riceve per la memoria inferiore

e quindi la «bevanda del ricordo» per la memoria superiore,

non sono altro che la caratterizzazione immaginativa del trapasso dall’io inferiore all’io superiore.

E questo trapasso costituisce l’esperienza più importante nel «tempio delle conoscenze superiori»

nonché il fine di tutto il processo d’iniziazione.

 

Nei vangeli si allude a questa metamorfosi interiore della memoria, che corrisponde al passaggio dall’io inferiore a quello superiore, nel fatto che alla tentazione nel deserto (Matteo) seguono direttamente le nozze di Cana in Galilea con la trasformazione dell’acqua in vino (Giovanni). È il primo miracolo compiuto dal Cristo sulla Terra.

 

• Qui l’acqua è l’immagine della memoria terrestre abituale che ha le sue radici nel corpo eterico.

• Il vino è invece l’acqua metamorfosata,

scaturito nella pianta dalle sostanze morte grazie alla luce e al calore del sole, vivente portatore della vita cosmica.

 

Il vino è l’immagine della memoria compenetrata dalle forze cosmiche del Sole.

E a questa esperienza di memoria vivente o solare è collegata anche la prima percezione del sé superiore.

Si tratta di una vera e propria cerimonia nuziale

che avviene alla soglia del mistero della nascita di un nuovo essere nell’anima umana.

 

Ne La Scienza Occulta Rudolf Steiner dice:

▸ «In questo momento l’anima ha la sensazione di avere partorito in sé stessa un nuovo essere in quanto proprio nucleo essenziale. Questo nuovo essere possiede qualità affatto diverse da quelle prima presenti nell’anima».93

 

Questa è l’esperienza a cui corrisponde il ‘giuramento’ nel «tempio delle conoscenze superiori».

Si può anche dire che qui «non si tratta di un giuramento nel senso usuale del termine.

Si tratta piuttosto di un’esperienza fatta a questo grado dello sviluppo.»94

Si tratta dell’esperienza del sé superiore.

 

Ne La scienza occulta Rudolf Steiner descrive due fatti conseguenti a questa prima esperienza,

che riguardano il rapporto dell’io nuovo nato con l’io inferiore e col mondo spirituale esterno:

▸ «Ci si sente momentaneamente fuori da quella che si definisce la propria entità, il proprio io. Avviene come Se si vivesse contemporaneamente e in piena coscienza in due io. Uno è quello da sempre conosciuto. L’altro sta come una nuova entità sopra di quello. E si avverte come il primo abbia acquistato una certa indipendenza nei confronti del secondo».95

A questa esperienza corrisponde il bere la «bevanda dell’oblio» nel «tempio delle conoscenze superiori».

 

Più avanti leggiamo:

▸ «Il secondo io nuovo nato può ora venire guidato verso la percezione del mondo spirituale. In lui si può sviluppare ciò che nel mondo spirituale ha lo stesso significato che gli organi sensoriali hanno per il mondo fisico-sensibile. Se questa evoluzione è giunta fino al grado necessario, allora l’uomo non solo sentirà sé stesso come un io nuovo nato bensì percepirà i fatti e le entità spirituali così come con i sensi fisici percepisce il mondo fisico. E questa è una terza importante esperienza».96

Ad essa corrisponde l’assunzione della «bevanda della memoria» nel «tempio delle conoscenze superiori».

 

E con ciò il discepolo diventa a pieno titolo servitore del tempio,

autentico rappresentante nel mondo dei suoi impulsi esoterici.

 

E così come nel corso dell’anno

il difficile periodo dell’avvento si risolve con la nascita del nuovo sole dalle tenebre della notte invernale,

allo stesso modo

il processo d’iniziazione si conclude con la nascita del sé superiore, del sole spirituale interiore.

 

In tale istante

il Natale microcosmico e quello macrocosmico

si fondono per il discepolo in una esperienza omnicomprensiva.

 

 


 

Note:

90 – O.O. IO

91 – Ibidem

92 – Ibidem

93 – O.O. 13

94 – O.O. 10

95 – O.O. 13

96 – Ibidem