09 – L’unione con il Cristo quale presupposto per la vittoria sul male

L’incontro con il male


 

Affinché questa lotta con il male sul piano storico esteriore possa essere veramente coronata dal successo,

deve essere connessa una lotta attiva con gli esseri demoniaci nella propria anima.

 

Così il superamento delle FORZE LUCIFERICHE nell’ANIMA SENZIENTE

dipende dall’aspirazione alla vera autoconoscenza e al perfezionamento.

 

• Nella misura in cui l’uomo si sforza di trasformare

la propria superbia, le sue volgari passioni, le brame, le tendenze immorali,

sconfigge in modo reale nella propria anima gli spiriti luciferici.

 

Per superare Arimane, oltre al lavoro intenso su se stessi,

che comprende l’eliminazione di tutte le menzogne e di qualsiasi tipo di paura,

come tutte le tendenze al materialismo palesi o nascoste,

si rende necessario qualcos’altro, vale a dire

il comune operare di uomini fondato su princìpi spirituali nell’ambito sociale.

 

• La forza magica in grado di sconfiggere ARIMANE nell’ANIMA RAZIONALE dell’uomo è la creazione di nuovi rapporti sociali tramite la reciproca comprensione spirituale.

• Ma per sconfiggere ASURA e le sue schiere nell’ANIMA COSCIENTE, è necessario qualcosa di ancora più grande: l’uomo stesso deve accedere in libertà alla moderna via di iniziazione cristiana della quale parla l’antroposofia.

Infatti solo un rigoroso discepolato dello spirito nel senso di questo cammino può dare all’io individuale dell’uomo la forza interiore in grado di resistere alle tentazioni asuriche, le quali nel nostro tempo stanno appena iniziando a penetrare nell’umanità.

• Infine, alle forze del demone SORAT, si può resistere solo mediante un DIRETTO RAPPORTO CON IL CRISTO, quale divino «io sono» del nostro cosmo. Per questo oggi l’aiuto necessario nella lotta con questo oppositore cosmico può arrivare solo dal Cristo.

 

Nel nostro tempo questa unione con il Cristo deve tuttavia essere raggiunta nell’anima cosciente e in libertà; ma questo è possibile solo tramite una conoscenza concreta dei misteri del Cristo vivente nel presente, un sapere che rende possibile partecipare direttamente all’«opera del Cristo». Di questo Rudolf Steiner parla nell’ultimo capitolo del suo libro L’iniziazione (O.O. 10). In questo libro viene descritto come l’uomo nel cammino di iniziazione cristiano-rosicruciano sperimenta l’incontro con il grande Guardiano della soglia, nella cui figura gli si rivela il Cristo stesso.30

 

Egli si avvicina all’anima umana con le parole: «Un giorno potrai unirti con la mia figura, ma io non posso essere felice finché esistono infelici!».

Se sperimenta questo sublime momento, l’iniziato cristiano sa che «questa unione sarà possibile solo quando egli avrà messo tutte le forze tratte dal mondo spirituale al servizio della liberazione e della salvezza di questo mondo».

Allora l’odierno iniziato cristiano, dopo essere stato ritenuto degno dell’incontro con il Cristo nell’esperienza spirituale personale, diviene con ciò servitore e collaboratore cosciente del Cristo, che d’ora in poi possiede solo un’unica aspirazione: contribuire con tutte le proprie forze «alla liberazione del genere umano».

 

Per amore di questa meta egli «offre i suoi doni sull’altare dei sacrifici dell’umanità».

Ora non appartiene più a se stesso, bensì a tutti gli uomini; nella sua anima liberata realizza lo scopo principale dell’iniziazione cristiana, come espresso nelle parole: «Non io, ma il Cristo in me» (Gal. 2,20).

Da quel momento gli oppositori hanno perduto tutto il potere su di lui, poiché non hanno più accesso al suo io compenetrato dal Cristo.

 


 

Note:

30 – Rudolf Steiner parla dell’incontro dell’iniziato con il Cristo stesso, nella figura del grande Guardiano della soglia, nel libro La scienza Occulta (0.0.13).