1° gerarchia – dopo essersi evoluta in un antico sistema solare – può generare e crearne da sé stessa uno nuovo

O.O. 110 – Gerarchie spirituali – 14.04.1909


 

Abbiamo richiamato l’azione di entità spirituali superiori, nel nostro Cosmo, in due esempi diversi: l’antico Saturno e l’antico Sole che riemerse come reincarnazione di quello. Sarà ora necessario che ci addentriamo nel regno stesso nel quale dimorano quelle entità spirituali superiori, per poter riconoscere il loro modo di operare anche da un altro lato.

 

Nelle prime conferenze tenute qui fu necessario dire alcune cose che forse una gran parte degli ascoltatori avrà già avuto occasione di sentire. Ma a parte il fatto che ci sono anche ascoltatori che non avranno ancora mai sentito quelle premesse, proprio perché in questo ciclo di conferenze si dovrà salire ben in alto nelle regioni della vita spirituale, è anche necessario ricordare cose che vanno comunque premesse.

 

Da quanto si è detto finora, si sarà constatato come in un sistema cosmico in via di evoluzione vi siano entità spirituali che spiegano la loro attività nei modi più svariati.

Che cos’è in realtà l’antico Saturno? Formiamocene una rappresentazione precisa. Naturalmente esso non ha proprio nulla a che vedere col Saturno attuale.

 

Piuttosto si può pensare che nell’antico Saturno esisteva già in germe

tutto ciò che fa parte dell’intero nostro sistema solare attuale:

il nostro Sole, la nostra Luna, il nostro Mercurio, la nostra Venere, il nostro Marte, il nostro Giove;

tutti questi corpi cosmici erano contenuti nell’antico Saturno e sono usciti dal suo seno.

 

Pensiamo dunque un corpo cosmico che avesse oggi il Sole come suo centro e fosse tanto vasto da includere anche il Saturno attuale, e avremo solo allora un’idea giusta dell’antico Saturno che superava in grandezza il nostro sistema solare. Dunque dall’antico Saturno è per così dire uscito l’intero nostro sistema solare attuale.

 

Si potrebbe persino paragonarlo (non del tutto, ma approssimativamente) con la complessiva nebulosa cosmica primordiale di Kant-Laplace da cui, secondo l’opinione di molti, il nostro sistema solare si sarebbe formato. Però il paragone non calza completamente, poiché i più, come principio del nostro sistema solare, s’immaginano una specie di gas, mentre abbiamo veduto che non era un corpo di gas, ma un corpo di calore.

Un gigantesco globo di calore: ecco l’antico Saturno.

 

Ieri abbiamo detto inoltre che quando l’antico Saturno già si era trasformato nell’antico Sole, agirono dalla periferia, dagli spazi universali verso il centro, i cherubini.

 

Dobbiamo però pensare che i cherubini, che agirono tutt’intorno all’antico Sole, esistevano già intorno all’antico Saturno; solo non erano ancora stati chiamati a svolgere la loro attività, non erano ancora giunti, se è lecito usare quest’espressione familiare, a compiere alcunché di rilevante; tuttavia esistevano già nella cerchia di Saturno. Così pure vi si trovava un’altra categoria di entità, ancor più elevate dei cherubini, e cioè i serafini. Dalla medesima regione provengono anche i troni. Ma è la sostanza dei troni, i quali sono di un grado inferiori ai cherubini, quella che scorre giù e forma la sostanza calorica di Saturno, come abbiamo descritto.

 

Possiamo rappresentarci l’antico Saturno come un gigantesco globo di calore,

circondato da un coro di entità spirituali di natura eccelsa

che l’esoterismo cristiano chiama troni, cherubini, serafini.

Sono le cosiddette entità dyaniche della dottrina orientale.

Ed ora chiediamoci: donde provengono queste schiere di entità sublimi?

Nel mondo, nell’universo, tutto ha compiuto un’evoluzione.

 

Se vogliamo farci un’idea dell’origine di serafini, cherubini e troni

sarà bene considerare anzitutto il nostro sistema solare e chiederci che cosa esso diverrà un giorno.

 

Disegniamone ora brevemente lo svolgimento.

Sappiamo già che prese le mosse dall’antico Saturno,

il quale si trasformò poi nell’antico Sole, e questo a sua volta nell’antica Luna.

• Al tempo in cui l’antico Sole diventò Luna, subentrò nell’evoluzione un fatto speciale.

Per la prima volta l’antica Luna esce dal Sole,

e per la prima volta abbiamo in essa un corpo cosmico esterno al Sole.

 

Per il fatto di aver respinto da sé la sua parte più grossolana,

il Sole può raggiungere uno sviluppo più elevato.

Ora tutto il sistema si evolve e diventa il sistema della nostra Terra attuale.

Questa nasce per il fatto che a loro volta, oltre a tutto il resto,

si separano dal Sole la Luna e la Terra come le più dense sostanze e le portatrici delle entità più grossolane.

 

Ma l’evoluzione continua ancora.

Le entità che ora devono abitare la Terra separata dal Sole, che sono come gettate fuori dal Sole,

durante questo stadio di separazione si evolvono maggiormente, a gradi sempre più elevati.

Dovranno ancora passare per un altro stadio, quello di Giove.

Ma con ciò divengono sempre più mature per ricongiungersi col Sole.

 

Quando sarà poi raggiunto lo stato di evoluzione di Venere,

allora tutti gli esseri che oggi vivono e operano sulla nostra Terra saranno nuovamente accolti in seno al Sole;

il Sole stesso avrà raggiunto un grado più alto di evoluzione,

appunto perché avrà redento tutti gli esseri che gli appartenevano e prima aveva dovuto espellere.

 

Dopo vi sarà l’evoluzione di Vulcano, la più alta fase d’evoluzione del nostro sistema.

Infatti i sette gradi evolutivi del nostro sistema sono: Saturno, Sole, Luna, Terra, Giove, Venere, e Vulcano.

Nell’evoluzione di Vulcano tutti gli esseri che sono derivati da piccoli inizi su Saturno,

nel più alto senso sono spiritualizzati; tutti insieme sono divenuti non più soltanto Sole, ma super-Sole.

 

Vulcano è più che Sole, e con ciò ha raggiunto la maturità al sacrificio, la maturità a dissolversi.

• In un siffatto sistema, in cui da un certo punto di partenza nasce un Sole, l’evoluzione si compie così:

prima il Sole è debole e deve espellere i suoi pianeti per potersi evolvere.

Quindi acquista forza, riaccoglie in sé i suoi pianeti, diventa Vulcano.

Allora tutto l’insieme si dissolve, e dalla sfera di Vulcano si forma in seguito una sfera cava;

si forma un coro simile a quello di troni, cherubini e serafini.

 

Dunque il Sole si dissolverà nell’universo, si offrirà in sacrificio,

irradierà la propria entità, e diventerà così esso stesso un coro di entità

quali sono i serafini, cherubini e troni, un coro che procederà a nuove creazioni nell’universo.

 

Perché i troni sono in grado di offrire, della loro sostanza, ciò che occorre a Saturno? Perché vi si sono preparati in un sistema precedente, attraverso sette stati come quelli che il nostro sistema solare percorre ora.

 

Prima che un sistema divenga un sistema di troni, cherubini e serafini, deve esser stato un sistema solare;

vale a dire: quando il Sole è giunto al punto di essersi ricongiunto con i suoi pianeti,

esso diventa un circolo, diventa esso medesimo uno zodiaco.

 

Le elevatissime entità che abbiamo imparato a conoscere nello zodiaco sono i risultati a noi pervenuti di un sistema solare antico. Ciò che prima si era sviluppato entro un sistema solare, può ora riversare la sua azione dagli spazi cosmici, può generare e creare da sé un nuovo sistema solare.

 

Perciò queste entità: serafini, cherubini, troni, sono innanzi tutto per noi la somma gerarchia tra gli Esseri divini, perché hanno già compiuto la loro evoluzione di sistema solare, e sono ascesi fino a compiere il grande sacrificio cosmico.

Così facendo, queste entità sono pervenute davvero nell’immediata vicinanza della suprema Divinità di cui per ora noi possiamo parlare, della Trinità, della Divinità trina.

 

Al di là dei serafini dobbiamo dunque vedere la Divinità suprema che troviamo espressa presso quasi tutti i popoli,

quale Trinità di Brahma, Shiva, Vishnu, oppure di Padre, Logos e Spirito Santo.

Da questa Divinità suprema, dalla suprema Trinità, scaturiscono i piani per ogni nuovo sistema cosmico.

 

Se guardiamo indietro all’antico Saturno, possiamo dirci: prima che ne venisse qualcosa ad esistenza, nella divina Trinità ne sorse il disegno. Ma alla Trinità occorrono delle entità che eseguano il disegno; esse devono anzitutto rendersene mature.

 

Le prime entità che per così dire circondano la Divinità stessa, che come esprime così bene l’esoterismo cristiano occidentale, « godono l’immediata visione di Dio », sono i serafini, cherubini e troni. Questi ricevono dunque i piani di un nuovo sistema cosmico dalla divina Trinità da cui hanno origine.

 

Naturalmente questo è detto in senso più figurato che reale, perché si tratta di descrivere attività così sublimi che le parole umane non sono davvero adeguate ad esprimerle. Le parole umane non sono idonee ad esprimere per esempio un’attività sublime come quella dei serafini quando, all’inizio del nostro sistema solare, ricevono il piano supremo della Trinità divina col disegno evolutivo del nostro sistema solare attraverso Saturno, Sole, Luna, Terra, Giove, Venere, Vulcano.

 

• Serafini è un nome che, se inteso nel suo giusto significato anche secondo l’antico esoterismo ebraico, fu sempre interpretato nel senso di esseri che hanno il compito di ricevere dalla Trinità le somme idee, gli scopi di un sistema cosmico.

Il grado immediatamente inferiore della gerarchia, i cherubini, ha il compito di elaborare e sviluppare in saggezza le mete e le idee ricevute dalle Divinità supreme.

I cherubini sono dunque spiriti di suprema sapienza, capaci di tradurre in disegni eseguibili i suggerimenti dati loro dai serafini.

A loro volta i troni, il terzo gradino della gerarchia a partire dall’alto, hanno il compito (s’intende, parlando molto figuratamente) di dar mano all’opera, affinché ciò che fu pensato in sapienza, i sublimi pensieri cosmici che i serafini ricevettero dagli Dei, e che i cherubini elaborarono nel pensiero, possano venir tradotti in realtà.

 

Vediamo così, purché vogliamo guardare con l’anima, come grazie all’emanazione della sostanza fuoco per opera dei troni, avvenga il primo grado di realizzazione dei disegni divini. I troni ci appaiono come entità che hanno la forza di tradurre in una prima realizzazione ciò che era stato pensato dai cherubini. Questo accade con l’emanazione da parte dei troni della propria sostanza, del fuoco cosmico originario, entro lo spazio che per così dire è stato preso in considerazione per un nuovo sistema cosmico.

 

Se vogliamo farcene un’immagine proprio evidente, possiamo dire:

un antico sistema solare è scomparso, è svanito;

in quell’antico sistema solare avevano raggiunto il massimo grado di maturità

le schiere dei serafini, cherubini e troni.

 

Ora questi, secondo i cenni della suprema Trinità,

si cercano negli spazi una sfera e dicono: qui vogliamo cominciare.

 

• Allora i serafini ricevono i piani, le mete del sistema cosmico,

• i cherubini li elaborano, e nella sfera prescelta

• i troni emanano dalla loro sostanza il fuoco primordiale e lo fanno fluire.

 

Così possiamo intendere l’inizio del nostro sistema cosmico.