La pietra di fondazione: una rivelazione del Cristo, della Sofìa e di Michele

La celeste Sofia e l’essere Antroposofia


 

L’evento centrale del Convegno di Natale

fu costituito dal mistero della formazione della pietra di fondazione della Società Antroposofica Universale,

il mattino del 25 dicembre 1923, da parte di Rudolf Steiner.

 

Egli descrisse la sua nascita dall’azione comune delle tre forze universali,

« • le forze delle altezze,    • le forze dell’intorno,    • le forze delle profondità»,

attraverso le quali agiscono sull’uomo le forze della Divina Trinità, dello Spirito, del Figlio (il Cristo) e del Padre.

E continuò:

▸«E da queste tre forze: dallo Spirito delle altezze, dalla forza del Cristo all’intorno, dall’attività del Padre,

dall’azione creativa del Padre che fluisce dalla profondità,

vogliamo in questo istante formare nelle nostre anime la dodecaedrica pietra di fondazione,

che immergiamo nelle profondità delle nostre anime».170

 

In questo processo di formazione della «dodecaedrica pietra di fondazione» sta dinanzi a noi il suo essere,

quale risultato dell’azione comune dei tre elementi universali.

• Dalle forze del Padre nasce «la sostanza dell’amore universale»,

• dalle forze del Figlio, del Cristo, «l’archetipo dell’immaginazione»,

• e dalle forze dello Spirito «i pensieri universali»,

che si riflettono nell’anima dell’uomo

• come amore umano,     • immaginazione umana     • e pensieri umani spiritualizzati.

 

Nella nascita di queste tre parti costitutive della pietra di fondazione si può anche riconoscere la comune azione delle tre entità universali di cui abbiamo parlato spesso in questo lavoro, in relazione all’attività dell’essere vivente AntropoSofìa.

Così

• alla nascita dell’«amore universale umano», il quale costituisce la sostanza della pietra di fondazione,

partecipano le forze del Cristo, che portano all’umanità la sostanza universale del Padre;

• alla nascita della «immaginazione universale umana», la quale conferisce la forma della pietra di fondazione,

partecipano le forze della celeste Sofìa, che oggi risvegliano nell’umanità nuove facoltà immaginative,

le quali conducono a una esperienza cosciente del Cristo nel mondo eterico;

• e alla nascita dei «pensieri universali umani», i quali illuminano la pietra di fondazione,

partecipano le forze di Michele, quale Spirito del tempo dell’attuale epoca e guida dell’intelligenza celeste,

la quale già secoli addietro arrivò sulla Terra e deve essere riportata a Michele

attraverso la spiritualizzazione dei pensieri umani

e la riunione con i pensieri cosmici da parte degli uomini della terra.171

 

Questo può essere formulato anche nel seguente modo. In una delle sue «Massime» Rudolf Steiner disse in merito al mistero del Golgota:

▸«L’evento del Golgota è un’azione cosmica libera, che deriva dall’amore universale».112

Ma quando esso si compì nell’epoca dell’anima razionale o affettiva, l’umanità non fu in grado di comprendere completamente tutta la profondità e l’intero significato di tale avvenimento cosmico-umano. Per questo il contenuto spirituale di questo evento venne portato per un certo tempo dalla Terra nel mondo spirituale ed ivi custodito da entità gerarchiche prescelte, appartenenti all’essere della celeste Sofìa.

 

Più tardi questo fatto trovò una ripercussione nelle leggende del Graal. Dice Rudolf Steiner:

▸«Degli esseri spirituali salvarono le immagini universali [immaginazioni],

nelle quali vivevano i misteri del Golgota».173

 

Così la Sofìa qui si pone dinanzi a noi in qualità di custode celeste dei misteri cosmici del Graal, nei quali vive il contenuto immaginativo del mistero del Golgota. A questo mistero spirituale è da riferire il fatto che sia in Chrestien de Troyes, sia in Wolfram von Eschenbach, la santa coppa viene portata nel cerchio dei cavalieri del Graal da una vergine.

Questo significa che gli iniziati ai misteri terrestri del Graal mantenevano un legame con la sfera della Sofìa.(78)

Ma in quel periodo, fino all’inizio dell’epoca dell’anima cosciente (1413), non fu a loro accessibile il contenuto spirituale del sacro calice, ma solamente la sua immagine in un’esperienza puramente animica.

In merito Rudolf Steiner scrisse:

▸«Poiché questo [in quel periodo] non fu possibile, essi [gli esseri spirituali custodi del sacro calice]

immersero nelle anime degli uomini non il contenuto dell’immagine, bensì il contenuto del sentimento».174

 

Soltanto nel nostro periodo dell’anima cosciente, dopo la fine del periodo del Kali Yuga e dopo l’inizio della reggenza del nuovo Spirito del tempo Michele, il contenuto immaginativo della santa coppa può divenire accessibile alla coscienza umana individuale, se solo essa le porta incontro un pensiero umano spiritualizzato (un’intelligenza micheliana riscattata). Questo è infatti necessario affinché «nella nostra epoca, dall’anima cosciente e alla luce dell’attività di Michele, possa svilupparsi una nuova totale comprensione del mistero del Golgota».

 

Abbiamo quindi nel nostro periodo due correnti spirituali che operano nell’umanità:

• da una parte la corrente soprasensibile macrocosmica,

la quale fluisce nell’umanità dal Cristo per mezzo della Sofìa e di Michele,

• e dall’altra parte la corrente soprasensibile microcosmica, la quale conduce l’uomo, mediante l’intelligenza di Michele spiritualizzata, a immaginazioni coscienti, che vengono risvegliate nella sua anima per mezzo della Sofìa, e da queste immaginazioni a una nuova esperienza del Cristo nell’eterico. Infatti oggi la celeste Sofìa operando nell’umanità attraverso la sua inviata, l’AntropoSofìa, è divenuta la guida alla cosciente esperienza del Cristo nei mondi superiori.

 

• Così la sostanza cosmica dell’amore, nella corrente che fluisce dal macrocosmo nel microcosmo,

dopo il mistero del Golgota si trasforma in immaginazioni dispensatrici di vita,

e le immaginazioni in luce di conoscenze spirituali superiori.175

• Nell’altra corrente che fluisce di ritorno dal microcosmo al macrocosmo,

nella corrente che può essere sviluppata nell’uomo grazie all’AntropoSofìa, si compie il processo contrario:

la conoscenza si trasforma a poco a poco in una cosciente percezione di immaginazioni,

le quali aprono l’accesso all’esperienza del Cristo quale fonte dell’amore universale.

 

Detto in altro modo,

• una corrente viene direttamente dal Sole

e porta ad espressione la sua triplice natura spirituale in direzione dell’amore per la vita e per la luce,

• mentre l’altra corrente le fluisce incontro,

proveniente dal sole interiore che si è acceso nell’essere umano come risultato del mistero del Golgota (vedi pag. 115)

e conduce alla luce dei pensieri umani spiritualizzati, a una cosciente vita immaginativa,

e da questa, attraverso l’esperienza della sostanza dell’amore nel cuore, alla conoscenza e all’unione con il Supremo,

con il mistero del Golgota: ▸«L’evento del Golgota è un libero atto cosmico che deriva dall’amore universale

e può essere compreso soltanto attraverso l’amore umano».176

 

E queste due correnti o processi cosmico-umani sono uniti

nel duplice essere macrocosmico-microcosmico della pietra di fondazione

o «dodecaedrica opera d’amore immaginativa»,177 la quale è al contempo opera universale e opera umana.

▸«Allora, nella nostra comprensione animica,

possiamo porre di fronte al dodecaedro universale il dodecaedro degli uomini», disse Rudolf Steiner.

 

Questa «dodecaedrica pietra di fondazione», che nasce dalla comune azione di tre esseri universali,

esprime anche la doppia natura interiore, cosmica e umana, dell’AntropoSofìa.

 

Infatti, nella sua essenza interiore l’AntropoSofìa assomiglia alla trinità spirituale della pietra di fondazione:

• la sua sostanza deriva dal Cristo,

• la sua forma immaginativa, soprasensibile, dalla celeste Sofìa

• e i suoi pensieri, che risvegliano la luce della nuova coscienza spirituale,

da Michele, la guida dell’intelligenza cosmica.

 

Di conseguenza ogni antroposofo,

immergendo coscientemente nel suo cuore la pietra di fondazione del Convegno di Natale,

si unisce con l’essere soprasensibile vivente AntropoSofìa che sta dietro ad essa,

e attraverso l’essere AntropoSofìa con le forze delle tre entità centrali del nostro cosmo,

le quali agiscono contemporaneamente nel mondo e nell’uomo, le forze del Cristo, della Sofìa e di Michele.

 

 


 

Note tra parentesi:

(78) – Questo riguarda anche i misteri interiori dei Templari e dei rosicruciani (vedi O.O. 93, 22 maggio 1905).

 

Note:

170 – O.O. 260, 25.12.1923 e la seguente citazione

171 – O.O. 240,19.7.1924

172 – O.O. 26, Massima, n. 143

173 – O.O. 26, Cap. ‘Gnosi e antroposofia’

174 – Ibidem e la seguente citazione

175 – Nella conferenza del 2.10.1913 (O.O. 148) Rudolf Steiner disse che durante l’evento della Pentecoste «Gli apostoli (…) si sentivano fecondati dall’alto per mezzo dell’amore universale [cosmico]», risvegliandosi così per la prima volta ad urta vera comprensione dell’intero significato dell’apparizione del Cristo sulla Terra e del mistero del Golgota. E così nell’evento della Pentecoste abbiamo tre gradi: la fecondazione per mezzo dell’amore cosmico che gli apostoli percepirono in forma di possente immaginazione della fiammeggiante lingua di fuoco celeste, la quale si immerse in ciascuno di essi (Atti degli apostoli 2,3) e, in conseguenza del fatto che accolsero questa nel loro cuore, si infiammò la luce della vera conoscenza dell’essere del Cristo. Questa triplice esperienza degli apostoli la quale dall’amore universale attraverso l’immaginazione condusse alla conoscenza, corrisponde alla citata corrente macrocosmica, mentre alla corrente microcosmica corrisponde il cammino individuale della moderna iniziazione cristiano-rosicruciana, che conduce dalla conoscenza alla comprensione immaginativa del mondo spirituale e da questa all’incontro con il Cristo, il portatore dell’amore cosmico.

176 – O.O. 26, Massima n. 143

177 – O.O. 260, 25.12.1923 e la seguente citazione.