L’AntropoSofia e i misteri solari della resurrezione

La celeste Sofìa e l’essere Antroposofia


 

Nel capitolo precedente è stato descritto il compito principale dell’antropoSofìa in relazione all’interiorità umana.

Ad esso però è congiunto strettamente anche il suo secondo compito, il rapporto con il mondo esterno.

Di questo si è parlato approfonditamente in precedenza, in connessione al più grande problema dell’attuale epoca dell’anima cosciente, vale a dire l’insorgere di un abisso pressoché insormontabile tra l’interiorità e l’esteriorità, tra l’io dell’uomo ed il mondo che lo circonda.

AntropoSofìa oggi guida i suoi allievi (gli antroposofi) anche alla risoluzione di questo secondo problema, mostrando loro, spiritualmente dall’esterno, l’essere interiore dell’uomo nei suoi multiformi rapporti con l’intero cosmo gerarchico (della Sofìa) e innanzi tutto con lo spirito guida del nostro tempo, Michele.

 

Così AntropoSofìa, quale servitrice e aiutante del Cristo per la realizzazione dell’attuale missione di Michele sulla Terra, conduce gli uomini che nella nostra epoca sono a lei uniti, negli ambiti spirituali nei quali possono divenire completa realtà le seguenti parole del moderno ricercatore dello spirito:

▸«Nelle regioni in cui l’uomo sente che

lo sguardo verso il mondo esteriore conduce spiritualmente a Michele,

e che lo sguardo nell’interiorità dell’anima conduce spiritualmente al Cristo,

prospera quella sicurezza animica e spirituale, attraverso la quale egli sarà in grado di intraprendere il cammino cosmico

sul quale, senza perdere le proprie origini, troverà il suo giusto perfezionamento futuro».127

 

L’essere AntropoSofìa guida oggi l’umanità su questo «cammino cosmico»,

il cammino sopra il quale con lettere soprasensibili stanno scritte le parole

che indicano gli esseri universali più importanti per ciascuno dei suoi allievi:

 

«Michele-Cristo

sarà in futuro la parola orientativa,

scritta all’inizio del cammino sul quale l’uomo può giungere,

nel giusto rapporto cosmico tra le potenze luciferiche e arimaniche,

alla sua meta universale».128

 

Queste parole di Rudolf Steiner possono gettare una luce

sulla misteriosa indicazione da lui data nella «Leggenda della nuova Iside».

Parlando del gruppo scultoreo da lui creato ‘Il rappresentante dell’umanità’, in cui è raffigurato l’uomo completamente compenetrato dal Cristo e in perfetto equilibrio tra le potenze luciferiche e arimaniche, Rudolf Steiner disse che all’osservazione spirituale dietro questo gruppo scultoreo si nasconde l’immaginazione della Iside addormentata, della nuova Sofìa che deve essere destata, vale a dire ritrovata da ciascun uomo del presente nel passaggio dalla coscienza intellettiva alla coscienza immaginativa.129

 

In riferimento a questa nuova Iside sono citate le seguenti parole.

 

▸«Io sono l’uomo. Io sono il passato, il presente il futuro.

Ciascun mortale dovrebbe sollevare il mio velo».130

 

Se concepiamo il «passato» quale sviluppo delle tre parti costitutive corporee nell’umanità,

il «presente» quale sviluppo delle tre parti costitutive animiche

ed il «futuro» quale sviluppo delle tre parti costitutive spirituali,

allora il sollevamento del velo della nuova Iside significa il passaggio dal presente al futuro,

vale a dire dall’anima cosciente al sé spirituale.

 

Ciò che è collegato a questo passaggio, quale risultato più importante del risveglio della nuova Iside nell’umanità, viene descritto nella «Leggenda» nel seguente modo:

▸«Attraverso la forza della sua chiaroveggenza un giorno si dischiuse ad essa [alla nuova Iside] il più profondo significato raggiunto in quell’epoca da colui che nel vangelo di Giovanni viene definito come il Logos; si dischiuse ad essa il significato del mistero del Golgota nel senso di Giovanni».

 

La nuova Iside-Sofìa è quindi un’immagine della coscienza immaginativa, che conduce l’uomo a una vera comprensione del significato centrale del mistero del Golgota per l’evoluzione della Terra.

Questa nuova coscienza immaginativa (alla quale seguiranno una coscienza ispirativa e una coscienza intuitiva) deve, a partire dal nostro tempo, risvegliarsi a poco a poco in un crescente numero di uomini attraverso la trasformazione, nella Sofìa microcosmica, dapprima dell’anima cosciente e in seguito anche delle due ulteriori parti costitutive animiche, sotto la guida di AntropoSofìa.

Così l’umanità potrà intraprendere il cammino che la conduce «tra le potenze luciferiche e arimaniche», alla sua «meta universale», il cui archetipo universale fu indicato dal mistero del Golgota.

 

Di queste mete universali parla di nuovo AntropoSofìa attraverso la scienza dello spirito fondata sulla Terra da Rudolf Steiner. Questa meta universale consiste nella trasformazione, attraverso l’uomo, dell’odierno cosmo della saggezza, l’eone terrestre che ha fatto seguito all’antica Luna, nel futuro cosmo dell’amore, nel quale l’umanità opererà come decima gerarchia, come nuova gerarchia della libertà e dellamore, la quale sarà in grado di operare in modo creativo a partire da propri impulsi interiori.131

Tuttavia questo alto ideale verrà raggiunto pienamente soltanto nell’eone di Giove, la cui nascita viene descritta nell’Apocalisse di Giovanni nell’immaginazione della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, quale immagine dell’umanità spiritualizzata di Giove.132 Questa umanità allora non sarà soltanto totalmente compenetrata dalle forze della celeste Sofìa, bensì sarà accolta anche con tutta la sua vita sociale nel suo essere cosmico, attraverso la sua parte costitutiva più recente e indipendente, che da allora in poi è una parte inseparabile dell’intero universo gerarchico al servizio del Cristo.

 

Soltanto in questa indissolubile unità con la celeste Sofìa, l’umanità quando avrà raggiunto la soglia del nuovo eone cosmico, potrà essere nominata giustamente «sposa dell’agnello» (Ap. 21, 9-10), sposa del Cristo cosmico, di quella futura «chiesa» dello spirito, che consisterà soltanto di santi e di giusti, vale a dire di uomini che hanno accolto in sé l’impulso del Cristo e per mezzo del quale hanno raggiunto l’ideale descritto.

 

Questa è la meta finale dell’eone terrestre. Essa può tuttavia essere raggiunta soltanto se preceduta dalla graduale spiritualizzazione della Terra, il cui apice sarà l’unione con il Sole che dovrà verificarsi già nell’attuale eone. A questo grandioso avvenimento fa riferimento l’Apocalisse di Giovanni con la scena immaginativa della «donna vestita di sole».133 «E un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle».

 

 

È l’immagine animico-spirituale della Terra, aperta agli influssi dell’intero cosmo stellare che, nel corso della sua spiritualizzazione, ha superato tutte le forze che la ostacolano e la trascinano verso il basso, simboleggiate dalla luna. Soltanto dopo il loro completo e definitivo superamento,(28) la Terra si rivestirà infine del Sole, diverrà solare, vale a dire potrà diventare una manifestazione del suo nuovo spirito, il Cristo, fin nella sua sostanza fisica.

 

Dopo aver raggiunto questo grado la Terra spirituale, fecondata dal Sole, potrà partorire la creatura spirituale, il principio del sé spirituale, che tuttavia l’umanità possederà pienamente soltanto nel prossimo eone di Giove e rimarrà fino ad allora nei mondi spirituali superiori, adombrandola soltanto e guidandola dall’alto: «Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto (…) Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono» (Ap. 12,2 e 5).

 

Per realizzare l’elevata meta di spiritualizzazione della Terra e la sua successiva unione con il Sole, l’essere soprasensibile AntropoSofìa entrò nell’evoluzione della Terra, essendo contemporaneamente sia un essere indipendente, sia la parte costitutiva più recente della celeste Sofìa. Proprio in questo suo secondo o «macrocosmico» aspetto esso è oggi chiamato a cooperare per la meta sopra illustrata e il primo passo sul cammino di tale realizzazione deve essere l’unione dell’Anthropos (l’uomo) con la celeste Sophia.

 

Come sopra descritto, alle parti costitutive della celeste Sofìa appartengono innanzi tutto due ranghi ascendenti, ognuno formato da tre gerarchie: le tre categorie più elevate (Spiriti della forma, del movimento e della saggezza) sono gerarchie solari, vale a dire gerarchie che dimorano nella sfera solare; e le tre categorie inferiori (angeli, arcangeli e archai) sono suoi servitori e mediatori con l’umanità della Terra.

 

Questa entità della celeste Sofìa composta di sei parti costitutive formanti un’unità,

è collegata all’umanità della Terra tramite la sua settima e più recente parte costitutiva,

l’essere AntropoSofìa.

 

Così possiamo rappresentarci l’entità della celeste Sofìa come una colonna di fuoco che collega la Terra al Sole, la cui base è l’AntropoSofìa e la cui cima è formata dagli Spiriti della saggezza o Spiriti della Sofìa, che rappresentano il più elevato aspetto, l’aspetto stellare del Sole.

Se ora teniamo conto del fatto che gli Spiriti della saggezza nello zodiaco sono collegati alla costellazione della Vergine e tutto ciò che si riferisce all’evoluzione terrestre-umana, alla costellazione dei Pesci,(29) possiamo comprendere fino a quale punto, proprio l’attuale epoca, la cui destinazione è quella di superare la «sterilità» del materialismo attraverso l’AntropoSofìa, sia collocata sotto il segno cosmico della celeste Sofìa, vale a dire sotto il segno della Vergine e dei Pesci, che costituiscono la cima e il fondamento del suo essere solare.

 

In merito Rudolf Steiner disse:

▸«Stiamo vivendo nell’epoca in cui da un lato l’uomo è esposto alle emanazioni provenienti dai Pesci che lo compenetrano, dall’altro lato è però esposto alle emanazioni della costellazione che agisce diversamente, quella opposta della Vergine. Ma quest’epoca deve trovare la via per uscire dalla sterilità spirituale».135

 

L’essere AntropoSofìa, 

che costituisce il fondamento e l’anello di congiunzione nella catena gerarchica che collega la Terra al Sole,

non è soltanto garante della loro futura unione,

ma è anche l’essere chiamato a preparare gradualmente l’umanità a questa unione a partire dal nostro tempo.

 

Questa preparazione consiste in primo luogo nella realizzazione,

attraverso la libera attività interiore degli uomini nel grado della coscienza,

di ciò che in un lontano futuro dovrà avvenire nel grado dell’essere,

quale reale avvenimento fisico-spirituale, quale vera unione della Terra con il Sole.

 

Come abbiamo già visto, questa unione deve essere preceduta dalla completa spiritualizzazione della Terra,

che sarà possibile soltanto attraverso la realizzazione

di ciò che fu posto nell’evoluzione della Terra attraverso la morte e la risurrezione del Cristo.

 

Infatti, per unirsi al Sole, la Terra stessa deve diventare solare.

Di questo furono poste le basi con il mistero del Golgota.

 

Dice Rudolf Steiner:

▸«Il primo impulso per il divenire solare della nostra Terra fu dato

quando il sangue dalle ferite del Salvatore fluì sul Golgota (…)

Dobbiamo però comprendere che mentre osserviamo il Cristo morente

ci troviamo dinanzi all’inizio di un nuovo Sole che si sta formando (…)

La morte sulla croce diventa il seme dal quale germoglia un nuovo Sole».136

 

Così soltanto la cosciente dedizione di sé alle forze della risurrezione può indicare all’umanità la via verso la spiritualizzazione globale della Terra. Il primo grado su questo cammino sarà la penetrazione delle forze di risurrezione, vale a dire delle forze del nuovo Sole, nella percezione umana, per condurla dalla percezione della materia alla percezione dello spirito, a cui oggi l’AntropoSofìa vuole condurre l’uomo, tuttavia in modo tale che possa svolgersi come un processo completamente cosciente, conformemente all’attuale grado di evoluzione dell’umanità.

 

Così AntropoSofìa ci precede quale guida dell’umanità del presente verso il nuovo Sole, la sorgente delle forze di risurrezione nell’evoluzione della Terra. Nel nostro periodo essa è chiamata a iniziare questa guida alla quale più tardi, a seconda del progresso spirituale dell’umanità, si congiungeranno parti costitutive più elevate della celeste Sofìa che diventeranno, come l’AntropoSofìa, accessibili anche alla percezione e all’esperienza umana.

Con ciò l’umanità raggiungerà a poco a poco il grado in cui, in virtù delle forze di risurrezione, sarà possibile spiritualizzare non soltanto la coscienza dell’uomo, ma anche l’esistenza della Terra. Infatti soltanto la realizzazione delle forze di risurrezione nella sfera dell’essere può condurre alla futura unione della Terra con il Sole.

 

Ma il primo passo in questo cammino deve costituirlo la spiritualizzazione delle forze di conoscenza umane, in primo luogo del pensiero, poiché «il pensiero è appunto la più alta facoltà che l’uomo possiede nel mondo sensibile».137

 

Detto altrimenti, il superamento delle conseguenze del peccato originale

deve iniziare nella sfera della conoscenza

e questo passo decisivo deve già essere compiuto nell’attuale epoca di Michele

sotto la guida dell’essere AntropoSofìa.

 

A questo primo passo seguiranno i passi successivi di cui abbiamo già descritto il contenuto. Consisteranno principalmente nella trasformazione dell’anima del discepolo dello spirito durante il suo cammino di preparazione nella «Sofìa microcosmica» ovvero, in termini concreti:

dell’anima cosciente in anima immaginativa,

dell’anima razionale (affettiva) in anima ispirativa

e dell’anima senziente in anima intuitiva.

 

• Quale risultato di questo lavoro interiore, si formeranno gradualmente nuovi organi soprasensibili

per quella che sopra abbiamo descritto come triplice struttura del Sole spirituale.

 

Il Sole quale sorgente della luce spirituale, che risveglia una nuova coscienza spirituale;

il Sole quale sorgente della vita, che vivifica il nostro sentire e lo colma di coscienza spirituale;

e il Sole quale sorgente dell’amore, che riempie la nostra volontà di forze di sacrificio.

 

Di questi tre aspetti del Sole spirituale,

• il primo aspetto della «luce» può essere accolto dall’anima immaginativa, unendosi al contempo con essa;

• il secondo aspetto della «vita» può essere accolto dall’anima ispirativa

• ed il terzo aspetto dell’«amore» dall’anima intuitiva.

 

Così, in modo microcosmico, può risplendere gradualmente nell’anima dell’uomo il Sole spirituale,

che per sostanza e conformazione assomiglia al suo archetipo macrocosmico.

Questo sarà il primo passo verso l’unione della Terra con il Sole.

 

Rudolf Steiner descrisse questo passo nel seguente modo:

▸«La solarità che l’uomo ha accolto in sé per lungo tempo soltanto dal cosmo, diverrà luminosa nell’interiorità dell’anima. L’uomo imparerà a parlare di un «sole interiore». Nella vita tra nascita e morte saprà di essere una creatura terrena, ma riconoscerà il proprio essere in trasformazione sulla Terra come guidato dal Sole».138

 

Nello stesso capitolo Rudolf Steiner descrisse questo sorgere del Sole interiore nell’anima anche come l’ingresso nell’essere umano delle forze solari di Michele, l’arcangelo solare guida e volto cosmico del Cristo:

▸«Michele, che [una volta] aveva parlato ‘dall’alto’,

può essere ascoltato ‘dall’interiorità’ dove erigerà la sua nuova dimora.»

 

La preparazione della nuova dimora e della via di Michele nell’anima degli uomini

è, nell’attuale epoca di reggenza di Michele, uno dei più importanti compiti dell’essere AntropoSofìa.

Tutto ciò è però soltanto una delle parti di questo processo, quella più individuale;

una seconda parte sarà l’azione del Sole spirituale microcosmico nel sociale.

 

Anche qui l’essere AntropoSofìa si rivelerà quale guida dell’umanità.

Infatti nella misura in cui la luce spirituale della nuova saggezza di iniziazione colma l’uomo, la sua anima sente in modo naturale la nostalgia di cercare altre anime che anelano a questa luce. Questo porterà alla formazione di gruppi per il comune studio della scienza dello spirito.

 

Inoltre, nella misura in cui si sviluppa il secondo elemento del Sole spirituale, la vita,

nell’anima dell’uomo si svilupperà la nuova facoltà di percepire e sperimentare altri uomini.

 

Rudolf Steiner parlò di questa facoltà in una delle sue lettere ai soci,139

dove parlò della necessità di sperimentare l’altro uomo come immagine o immaginazione di quella natura superiore

che attraverso di esso vuole manifestarsi al mondo come sua individualità spirituale o suo vero io.

 

Infine, al terzo grado l’anima dell’uomo, colmandosi di vero amore

ovvero del terzo elemento del Sole spirituale,

potrà nascere sulla Terra quella vera fratellanza senza la quale, secondo le parole di Rudolf Steiner,

l’AntropoSofìa non può affatto svilupparsi sulla Terra.140

 

Infatti, soltanto mediante un impulso di fratellanza spirituale, la Società Antroposofica Universale potrà diventare un organismo mondiale, una coppa, un involucro animico per l’incarnazione di concreti esseri soprasensibili, in primo luogo di esseri come l’AntropoSofìa e attraverso di essa anche la celeste Sofìa.

Soltanto in questo modo la coscienza dell’uomo potrà sperimentare la cosmica Sofìa come una realtà, e l’uomo potrà condurre la terra alla sua spiritualizzazione ovvero, come si diceva in tempi antichi, alla sua vera divinizzazione, prima con la spiritualizzazione della coscienza umana e quindi con la spiritualizzazione dell’intera esistenza terrestre.

 

Questo sviluppo, che conduce alla spiritualizzazione della Terra e dell’umanità, può essere definito anche come la nascita del vero bene nel mondo, derivante dalle azioni piene di amore da parte degli uomini guidati interiormente dal Sole spirituale. I tre gradi o aspetti del Sole spirituale sopra menzionati: luce, vita e amore, possono essere ritrovati nella quarta e ultima parte della pietra di fondazione, dove si dice che sotto l’influsso dell’impulso del Cristo ovvero del «Cristo-Sole»,141 troverà la sua realizzazione la volontà che nel mondo crea il bene a partire dall’amore, quella volontà che fluisce dal calore vivo dei cuori e dalla luce di conoscenza dei capi umani:

 

«Affinché diventi buono,

ciò a cui noi

con i nostri cuori vogliamo dare fondamento,

ciò che con i nostri capi

vogliamo condurre

diretto alla meta»

 

 


 

Note tra parentesi:

(28) – L’unione della Terra con il Sole verrà preceduta dalla sua ricongiunzione con la Luna come pure dal superamento delle forze demoniache già entro la Terra.134

(29)

 

Note:

127 – O.O.26, Cap. ‘La missione di Michele nell’epoca della libertà umana’

128 – O.O.26, Cap. ‘Come l’uomo sperimenta Michele-Cristo’

129 – O.O. 180, 6.1.1918

130 – Ibidem e la seguente citazione

131 – O.O. 110, 18.4.1909-1

132 – O.O. 104, 29 e 30.6.1908

133 – O.O. 104, 26.6.1908

134 – O.O. 204, 13.5.1921

135 – O.O. 180, 30.12.1917

136 – O.O. O.O.112, 6.7.1909

137 – O.O. 9 cap. «Il sentiero della conoscenza»

138 – O.O. 26, Cap. ‘L’atteggiamento dell’anima umana prima dell’inizio dell’epoca di Michele’

139 – O.O. 260a, Lettera ai soci del 18.5.1924 dal titolo: ‘La natura d’immagine dell’uomo’

140 – O.O. 211, 11.6.1922

141 – O.O. 260, 25.12.1924 e la seguente citazione