15 – Epilogo

Il Guardiano della Soglia e «La filosofia della libertà» – II


 

La domanda postami più frequentemente dopo la pubblicazione dell’edizione tedesca del mio libro

Antroposofia e «La filosofìa della libertà». Antroposofia e il suo metodo di conoscenza.

La dimensione cristologica e cosmico-umanitaria della «Filosofia della libertà» era la seguente:

• Su quale via era possibile giungere ai risultati di indagine pubblicati in questo libro (e ora anche nel presente libro)?

 

La via qui percorsa è un tentativo di realizzare in modo individuale ciò che nella conferenza del 3 ottobre 1920

Rudolf Steiner ha descritto e raccomandato al moderno allievo dello Spirito.

 

Testimonianza della sua fecondità sono le due pubblicazioni,

che sarebbero molto più ampie se avessi più tempo di elaborare pienamente ciò che ho ottenuto come risultati.

Infatti, l’abbondanza di nuove idee e comprensioni fu così ricca e svariata,

che l’eccezionale ricchezza di una tale via può esser riconosciuta e confermata per propria esperienza.

 

Rudolf Steiner riassume l’intero processo nel seguente modo:

«Avevo premesso che si sarebbe dovuta elaborare precedentemente col pensiero La filosofia della libertà.

In seguito, la si è messa da parte, per seguire la via che conduce all’interiorità per mezzo della contemplazione,

della meditazione» (O.O. 322).

 

Ora si continua a seguire i due processi:

«Senza aver fatto altro che percorrere quel cammino contemplativo, meditativo, parallelamente

il nostro [precedente] lavoro di pensiero compiuto sulla Filosofia della libertà

si è trasformato in qualcosa del tutto diverso:

Quello che si era potuto sperimentare su quel libro nel puro pensare,

si è trasformato per effetto di una attività interiore animica compiuta in tutt’altro campo

[nel cammino della meditazione antroposofica]» (ibidem).

E questo «qualcosa del tutto diverso» che ora nasce da un ripetuto approfondimento nella Filosofia della libertà,

fa apparire questo libro in una luce completamente nuova.

 

Questo Rudolf Steiner continua a descriverlo nelle seguenti parole:

« È diventato più ricco di contenuto. Mentre da un lato siamo penetrati nella nostra interiorità,

approfondendo l’immaginazione, abbiamo estratto dalla coscienza ordinaria

il frutto del lavoro di pensiero compiuto sulla Filosofia della libertà.

Abbiamo trasformato i pensieri che prima aleggiavano più o meno astrattamente nel pensare puro,

in forze dense di contenuto che ora vivono nella nostra coscienza;

ciò che prima era puro pensiero è divenuto ispirazione.

Abbiamo elaborato l’immaginazione e il puro pensare è diventato ispirazione» (ibidem).

 

Nel cammino illustrato è possibile distinguere con chiarezza tre gradi.

• Anzitutto avviene un’esplicazione con La filosofia della libertà puramente sul piano del pensare,

• che attraverso l’intenso occuparsi con il suo contenuto può condurre all’esperienza del pensare puro.

• Dopodiché si mette da parte il libro e ci si concentra con la stessa intensità nello sviluppo pratico delle immaginazioni.

 

Nella citata conferenza Rudolf Steiner raccomanda agli uomini

che nella loro vita hanno intrapreso soprattutto una carriera scientifica,

di fare qui nel senso goetheanistico un passo dall’osservazione dei fenomeni della natura all’immaginazione.

Con ciò egli descrive soprattutto il lavoro interiore con rappresentazioni simboliche,

quale ponte necessario per raggiungere la meta indicata.

 

Delle rappresentazioni simboliche tuttavia Rudolf Steiner parla soprattutto

laddove si tratta del moderno cammino d’iniziazione.

Un esempio classico è la rappresentazione della croce con le sette rose nel libro La scienza occulta.

In grande numero tali rappresentazioni simboliche si trovano anche in molte conferenze e lezioni esoteriche.

 

Ne consegue che se un allievo dello Spirito nella sua vita

non ha avuto la possibilità di godere di una formazione scientifica,

egli può lo stesso percorrere questo particolare cammino.

Solo che allora egli deve cercare il necessario accesso alle immaginazioni

per raggiungere il secondo grado nel senso del libro L’iniziazione, vale a dire deve percorrere il cammino

• dallo studio della scienza dello spirito,

• attraverso la concentrazione,

• alla meditazione

• e infine alla contemplazione,

• per giungere all’esperienza delle immaginazioni oggettive.

 

Se dopodiché dal terzo grado si ritorna alla Filosofia della libertà, allora si fa la notevole, sì sorprendente scoperta,

di come da questo libro, da quasi ogni frase si ricevono in regalo pensieri del tutto nuovi

e con ciò esso diventa una pressoché inesauribile sorgente di ispirazioni.

 

Poi Rudolf Steiner descrive come continuando a seguire questo cammino

• si può giungere persino all’iniziale esperienza delle intuizioni,

• che possono manifestarsi in base al collegamento delle immaginazioni

• che si raggiungono nel cammino di iniziazione antroposofico

con le ispirazioni che nascono nelle descritte condizioni dall’occuparsi con La filosofia della libertà.

 

Quanto qui Rudolf Steiner descrive più dal lato esteriore

possiede tuttavia un profondo retroscena occulto, da lui indicato già due anni prima.

Così, intorno al passaggio dell’anno 1918/19 egli parlò più volte di uno dei Misteri più importanti del nostro tempo,

consistente nel fatto che nel presente la guida dell’umanità passa dalla seconda alla terza Gerarchia,

vale a dire dagli Spiriti della forma alle Archai o Spiriti della personalità.

 

La decisiva differenza tra queste due categorie di Spiriti gerarchici sta nel fatto

che ora gli Spiriti della personalità contano completamente con la libertà umana

e quindi con i liberi sforzi degli uomini nel moderno cammino di iniziazione

e fanno pervenire le loro proprie ispirazioni agli uomini soltanto in base a questo.

Per cui «la nuova iniziazione è essenzialmente collegata

con questo nuovo carattere degli Spiriti della personalità» (O.O.187,27.12.1918).

 

Il cammino vero e proprio

per accogliere queste nuove ispirazioni degli Spiriti della personalità nel senso della moderna iniziazione

consiste nel fatto che l’allievo dello Spirito in libertà e con sforzi interiori, anzitutto si «conquisti» vere immaginazioni,

per poi consegnarle alle Archai, quale propria conquista individuale.

Queste rispondono con nuove ispirazioni (persino intuizioni),

e così nasce un libero rapporto tra l’uomo e gli Spiriti delle Gerarchie superiori.

 

In questo processo è anche di decisiva importanza che il caratterizzato rapporto con gli Spiriti della personalità

si può instaurare già molto prima che l’uomo abbia raggiunto la completa iniziazione.

 

Rudolf Steiner descrive questo fatto nelle seguenti parole:

«Oggi però si trova la via agli Spiriti della personalità,

e la differenza è grandissima [nei confronti del modo di agire precedente degli Spiriti della forma].

Questi Spiriti della personalità infatti,  non largiscono immaginazioni a chi si voglia avvicinare a loro:

è il singolo che deve conquistarsi le immaginazioni, andando incontro agli Spiriti della personalità …

Oggi da chi voglia progredire verso la scienza dell’iniziazione, o più propriamente verso la percezione iniziatica,

si esige che egli sviluppi le proprie immaginazioni in piena coscienza;

gli Spiriti della personalità infatti non gli procurano alcuna immaginazione, deve portarla loro incontro lui stesso»

(vedi fonte indicata, 28.12.1918).

 

L’intero processo trova la sua conclusione

«verificando» gli Spiriti della personalità le immaginazioni umane portate loro incontro

e rispondendo con le loro proprie ispirazioni e persino intuizioni.

 

«Occorre però verificare le .proprie immaginazioni

mediante le ispirazioni e le intuizioni che ci portano incontro gli Spiriti della personalità.

Da tali entità le ispirazioni e le intuizioni vengono in effetti largite» (ibidem).

• In questo modo ha inizio il «libero rapporto con gli Spiriti della personalità»

e «l’intera struttura interiore della vita spirituale si modifica» (ibidem).

 

Quanto qui descritto pone naturalmente dinanzi a noi una possente prospettiva della moderna iniziazione,

realizzata pienamente soltanto da un iniziato.

Tuttavia il cammino alle primissime esperienze in questo ambito è aperto ad ogni allievo dello Spirito.

Ancor più, tali esperienze allo stadio iniziale oggi possono essere raggiunte molto più facilmente di quanto si pensi.

Infatti, il mondo spirituale attende già da molto gli uomini che afferrano e cercano di realizzare nella pratica

queste linee direttive date da Rudolf Steiner. Se ciò avviene, già i primi passi rivelano la loro eccezionale fecondità.58

 

In tal senso sarebbe auspicabile che sempre più antroposofi con l’aiuto della disciplina spirituale antroposofica,

afferrino e portino oltre a ciò che fu possibile in questa e nella mia precedente pubblicazione,

la possibilità di lavoro alla Filosofia della libertà, descritta da Rudolf Steiner.

Con ciò La filosofia della libertà apparirà dinanzi a noi in tutta la sua profondità e inesauribilità,

quale vero libro dei Misteri del presente.

E nei confronti del suo creatore, proveremo commossi ancor più stupore e profonda ammirazione.

 


 

Note:

58 – Questo cammino venne descritto da un punto di vista un pò diverso anche in S. O. Prokofieff, La celeste Sofia e l’essere Antroposofia, Parte I, «Lo studio della scienza dello spirito quale incontro con l’essere vivente Antroposofia», Ed. Arcobaleno, Oriago (Ve) 1997.