Il quarto intervento dell’anima natanica e la memoria umana dell’uomo

Il corso dell’anno come via di iniziazione – L’avvento e l’anima natanica


 

Per comprendere i quattro atti terrestri-celesti compiuti dal Cristo con l’intermediazione dell’anima natanica,

dobbiamo considerarne altri tre aspetti.

• Il primo riguarda la sfera cosmologica e si riferisce al progressivo avvicinarsi dello spirito solare alla Terra.

Le sue forze, nell’ambiente spirituale circostante la Terra agirono:

• nel primo sacrificio dalla sfera delle stelle fisse,

• nel secondo da quella dei sette pianeti,

• nel terzo dalla sfera della Luna.

• Nel linguaggio antroposofico tradizionale, questo movimento del sole spirituale

che al quarto grado raggiunge l’incarnazione nella sfera terrestre, corrisponde all’attraversamento delle regioni

del devachan superiore, del devachan inferiore e del mondo astrale (elementare).

 

Lo stesso Rudolf Steiner dice:

▸«Così il Cristo si avvicinò progressivamente alla Terra: nel devachan troviamo il primo e il secondo grado preparatorio, nel mondo astrale il terzo, infine nel mondo fisico abbiamo l’evento del Golgota».33

 

• Il secondo aspetto dei tre a cui abbiamo accennato riguarda il consecutivo riscatto

delle quattro parti costitutive dell’entità umana: corpo fisico, eterico, astrale e io.

 

• Il terzo aspetto riguarda infine il consolidamento delle tre facoltà umane di base.

 

Nei primi tre anni di vita, quelli che precedono il risveglio della vera coscienza dell’io, ogni uomo utilizza inconsciamente queste tre facoltà necessarie per l’acquisizione della stazione eretta, della parola e del pensiero.

Cosicché nello sviluppo progressivo di queste tre facoltà del bambino

possiamo cogliere ancor oggi sulla terra il riflesso

dei tre sacrifici ‘pre-cristiani’ del Cristo, affiancato dall’anima natanica.34

 

• Come già rilevato, con l’acquisizione della parola da parte del bambino,

sono collegati i due eventi cosmici (il secondo e il terzo)

che posero la base per lo sviluppo del linguaggio umano nei suoi due aspetti:

– da una parte per l’esperienza interiore dell’anima,

– dall’altra per la sua relazione con il mondo esterno.

 

• Similmente, l’acquisizione del pensiero da parte del bambino

è collegata con il terzo e il quarto evento.

– Il primo permise un’armonizzazione del pensare originario, nella sua natura di percezione chiaroveggente; questa facoltà agisce ancora inconsciamente nella prima infanzia, lavorando da fuori alla formazione degli organi fisici del bambino;

– il secondo, consentì la trasformazione in un pensiero interiorizzato e cosciente, poiché le basi di questa facoltà furono poste solo tramite il mistero del Golgota, contemporaneamente al riscatto dell’io.

 

• Con tutto questo è collegato un altro mistero. Tra i due momenti di sviluppo, da una parte l’acquisizione della capacità di camminare, di parlare e (percepita ancora in modo incosciente) di pensare, e dall’altra lo sviluppo della coscienza del proprio io, che avviene all’incirca al terzo anno di vita, avviene il risveglio di un’ulteriore facoltà, la facoltà della memoria, o del ricordo.

• Infatti, dell’acquisizione delle tre facoltà ricordate, collegati ai tre eventi cosmici, l’uomo di regola non ricorda nulla. Non ricordiamo di come da bambini abbiamo imparato a camminare, a parlare e a pensare. Ma il risveglio del proprio io a una vita cosciente, che coincide con il destarsi del pensiero interiore (vale a dire le due facoltà concesse grazie al quarto evento, il mistero del Golgota) in genere può venire ricordato dall’uomo (nel suo libro Teosofia, Rudolf Steiner riporta una simile esperienza di Jean Paul).34a

 

Detto altrimenti tra i tre eventi cosmici,  o ‘gradi preparatori’ al mistero del Golgota,

e il mistero del Golgota stesso, stanno ancora due eventi terreni, che sono collegati

– con il risveglio della memoria individuale

e del vero e proprio pensiero interiore nell’uomo,

un pensiero che sorge per il fatto che il pensiero ‘esteriore’,

derivante direttamente dal mondo spirituale (astrale) e che nel bambino ha ancora il carattere di forza inconscia,

a un certo momento penetra nell’uomo

e dalla sua interiorità si manifesta all’esterno come un’attività prodotta da lui stesso.

 

• Il primo di questi due eventi, festeggiato a Natale,

è l’incarnazione dell’anima natanica sulla terra nella figura del bambino Gesù,

così come descritta nel vangelo di Luca.

• Il secondo evento è il mistero del battesimo al Giordano, l’Epifania,

quando l’entità cosmica del Cristo si legò a Gesù.

 

Naturalmente il Cristo era anche prima di allora (dalla nascita al battesimo)

legato a Gesù, ma agiva su lui più dall’esterno.34b

Ma dopo il battesimo al Giordano, il Cristo si lega completamente a Gesù

e comincia a operare dall’interno,

compiendo in tal modo a livello macrocosmico,

ciò che a livello microcosmico compie la facoltà del pensiero nel bambino,

quando a un certo momento, nel suo divenire terreno, si sposta dall’esterno all’interno.

 

Così, oltre ai tre eventi umani che noi in genere non ricordiamo,

vale a dire l’acquisizione dell’andatura eretta, della parola e del pensare

(quello originario, accolto dall’esterno), collegati con i tre eventi macrocosmici,

vi sono ancora tre facoltà, collegate con gli eventi terreni o cosmico-terreni,

la cui acquisizione possiamo invece ben ricordare.

 

Queste sono le facoltà del ricordo, del pensiero cosciente (interiore)

e infine il risveglio della coscienza dell’io.

A queste tre facoltà corrispondono, dal punto di vista macrocosmico, alla svolta dei tempi,

gli eventi di Natale, Epifania e del mistero del Golgota.

 

 

• Il fatto che noi possiamo ricordare questi tre eventi (primo ricordo di un fatto esterno, primo ricordo di un pensiero, ricordo del risveglio della coscienza dell’io) viene dal fatto che gli archetipi di queste facoltà sono eventi già terreni o cosmico-terreni, mentre gli archetipi delle altre tre facoltà, del cui risveglio non ricordiamo nulla, sono eventi puramente cosmici, vale a dire sono tali, che si possono sperimentare nella loro realtà, o prima della nascita nei mondi spirituali, oppure nel corso della moderna iniziazione.

Per quanto detto nel capitolo sul mistero del Natale, dovremo occuparci a fondo del primo mistero, quello del ricordo.

Nelle sue conferenze Rudolf Steiner

torna spesso sul significato del nesso tra memoria e forze dell’io individuale.35

E non può essere diversamente.

 

In effetti la memoria ordinaria

è soltanto una manifestazione esteriore ed imperfetta

di quella «memoria interiore» possente e globale

che ogni io umano porta occultamente in sé da un’incarnazione all’altra.

 

Da questa si forma gradualmente quel frutto maturo delle vite terrene passate che, ad ogni permanenza nel mondo spirituale tra morte e nuova nascita, diventa il fondamento del nostro karma futuro, l’ininterrotto filo individuale che lega in un tutto unico le singole incarnazioni, in quanto principio unitario del nostro io che le attraversa.

 

L’anima natanica ha dato all’umanità e a ogni singolo uomo con la sua nascita in Terra,

la possibilità di questo ricordare occulto, di questa ‘memoria cosmica’ individualizzata,

che è il fondamento della nostra autocoscienza

e al tempo stesso la sostanza nella quale può dimorare l’io macrocosmico del Cristo.

 

Un ricordo vivente della provenienza paradisiaca dell’umanità,

un primo annuncio dell’originaria immortalità dell’io umano individuale

vennero portati sulla terra dall’anima natanica come dono natalizio a tutti gli uomini di buona volontà.

Infatti essere ‘immortali’ significa

avere la forza di trattenere nel ricordo l’esistenza passata.35a

 

Ed essa fece agli uomini questo dono proprio nel momento in cui essi erano sul punto di perdere completamente la loro ‘memoria occulta’, di dimenticare definitivamente il loro legame originario con i mondi spirituali superiori, loro vera patria.

Relativamente al ciclo dell’anno, come già rilevato, al quarto intervento dell’anima natanica corrisponde in primo luogo la festa del Natale36 che può essere considerata la festa del ricordo per eccellenza.

 

Infatti l’anima natanica, che nacque in passato proprio in quest’epoca dell’anno

in quanto portatrice dell’unico corpo eterico ancora del tutto paradisiaco,

cioè non contaminato dal peccato originale,

è al tempo stesso la custode della memoria cosmica dell’intera umanità.37

 

Nell’alta sfera solare essa custodisce fin dal principio

l’immacolata memoria dell’origine divino-spirituale dell’umanità;

essa stessa è infatti la diretta incarnazione vivente

del motto esoterico rosicruciano: «ex Deo nascimur», dal divino si sostanzia l’umanità.

Questo mantra esprime dunque anche il contenuto essenziale della festa del Natale.

 

 


 

Note:

31 O.O. 223, 31.3.1923

32 – Cf. il citato di Rudolf Steiner a pag. 32

33 – O.O. 152, 30.3.1914

34 O.O. 152, 7.3.1914

34a O.O. 9, cap. ‘Corpo, anima e spirito’

34b O.O. 155, 13.7.1914

35 – Vedi per esempio O.O. 234, 10.2.1924 e O.O. 13

36 – Esiste anche una connessione tra Epifania e Pasqua con il quarto atto dell’anima natanica. Mentre a Natale è l’anima natanica che si trova al centro dell’avvenimento, essendo alla nascita solo ‘adombrata’ dal sole spirituale del Cristo che si avvicina alla Terra, all’Epifania e a Pasqua al centro sta il Cristo, che si unisce con l’anima natanica.

37 – Rudolf Steiner ha spesso richiamato il legame del corpo eterico umano con il principio del tempo, o con la memoria umana. Nella conferenza del 16. 5.1923 (O.O. 226) per esempio chiama il corpo eterico «corpo del tempo».