La nuova comunità di uomini

Del rapporto con Rudolf Steiner


 

Il tempio dell’umanità

Il processo spirituale di collegamento con gli eventi alla svolta dei tempi, compiuto durante la Posa della Pietra di Fondazione il 25 dicembre 1923, per la vita della Società Antroposofica aveva ancora altre conseguenze che l’ultimo giorno del Convegno di Natale Rudolf Steiner caratterizzò così:

▸ «Qui abbiamo posato la Pietra di Fondazione. Su questa Pietra di Fondazione deve venire eretto l’edificio le cui singole pietre saranno i lavori che in tutti i nostri gruppi verranno fatti dai singoli in tutto il mondo» (O.O. 260, 1.1.1924).

 

In queste parole deve essere ancora considerato che Rudolf Steiner con «gruppi» della Società Antroposofica Universale intendeva tutte le unioni di uomini che nascono in essa: dai gruppi di lavoro ai singoli gruppi di soci (rami) e alle Società di Paese. Da questo svariato lavoro spirituale all’interno della Società Antroposofica nel mondo, a poco a poco deve nascere un «edificio» spirituale che ha le sue radici e il suo fondamento nella Pietra di Fondazione d’Amore soprasensibile.

 

Con ciò Rudolf Steiner si riallacciò in un modo nuovo a qualcosa che già nel corso degli anni dello sviluppo del Movimento Antroposofico cercava di realizzare e che nel contempo, nel vero esoterismo rosicruciano veniva considerato un sublime ideale. Rudolf Steiner indica tale Mistero durante l’inaugurazione del ramo Christian Rosenkreutz a Neuchàtel. Egli conclude entrambe le conferenze tenute là con le parole:

▸ «Possa dunque il ramo essere una delle pietre del tempio che vorremmo erigere» (O.O. 130, 28.9.1911).

 

Ciò che qui Rudolf Steiner, ancora nel linguaggio della tradizione rosicruciana, definisce tempio, durante il Convegno di Natale in modo più moderno lo nomina edificio. La realtà che sta dietro tuttavia è la stessa. Da allora, ogni socio della Società Antroposofica, che ha posato la Pietra di Fondazione quale suo fondamento nel terreno del proprio cuore, ha la possibilità di collaborare alla costruzione del tempio spirituale, la cui nascita è stata predisposta da Rudolf Steiner nel mondo spirituale adiacente alla Terra.

 

Il fatto che ogni iniziato che ha raggiunto un determinato grado di iniziazione, nel mondo spirituale costruisce un tempio, è stato da me già descritto in modo dettagliato in un’altra opera.73A questo punto è importante osservare che nei Misteri Drammatici l’edificazione di un tale tempio spirituale viene descritto con precisione da Benedetto e viene messo pure in rilievo che questo nuovo tempio deve sostituire l’antico tempio dei rosacroce. Nel primo Mistero Drammatico perciò, Benedetto definisce il «luogo di consacrazione» soprasensibile da lui edificato il «mio tempio» (O.O. 14, pag. 246).

 

La Posa della Pietra di Fondazione quale cammino d’iniziazione

Per comprendere per chi viene edificato questo tempio, va ancora considerato quanto segue. Se osserviamo l’evento esoterico del Convegno di Natale dal punto di vista del moderno cammino di iniziazione, possiamo trovare non solo nei suoi sette ritmi, bensì anche nella Posa della Pietra di Fondazione stessa, tutti i sette gradi fondamentali di esso, così come descritti nella Scienza occulta.74 Vogliamo considerare ciò ancora da un punto di vista un po’ diverso.

 

Come già menzionato Rudolf Steiner, nel senso del moderno cammino di iniziazione, dà inizio al processo di Posa della Pietra di Fondazione con il grado dello «studio», e ciò significa qui, della comunicazione dei suoi risultati di indagine scientifico-spirituale sui tre sistemi del corpo fisico, nel loro collegamento con la costituzione animico-spirituale dell’uomo. Su questa base di conoscenza poi può avere luogo la creazione della Pietra di Fondazione dal macrocosmo.

 

Se ora guardiamo all’essere della Pietra di Fondazione stessa, colpisce che «davanti al nostro occhio animico» essa si manifesta anzitutto in forma immaginativa. È per questo che Rudolf Steiner la definisce anche «conformazione d’amore immaginativa». Vale a dire che se si vuole vederla in modo giusto, bisogna avere raggiunto il grado di conoscenza immaginativo.

 

L’intero evento viene introdotto e continuato mediante le parole mantriche della meditazione della Pietra di Fondazione, delle quali nell’introduzione al primo ritmo Rudolf Steiner dice che non solo ▸ «sono state pronunciate … per la volontà del mondo spirituale» ma sono «sentenze udite provenienti dalla Parola universale».

 

• Nel mondo spirituale la manifestazione della Parola universale avviene anzitutto in forma ispirativa. Perciò, se vogliamo compenetrare le sorgenti spirituali della meditazione della Pietra di Fondazione, nel cammino di iniziazione bisogna raggiungere il secondo grado, quello ispirativo.

 

Quanto detto può essere descritto anche in modo inverso:

• L’occuparsi della Pietra di Fondazione può condurci nel mondo immaginativo

• e le parole mantriche della meditazione della Pietra di Fondazione conducono nell’ambito ispirativo.

 

• Possiamo anche dire che il contenuto della meditazione della Pietra di Fondazione descrive ciò che un giorno nel mondo spirituale si manifesterà all’anima, quando avrà posato la Pietra di Fondazione nel terreno del cuore e lavorato ad essa con l’aiuto della meditazione. E questo è nientemeno che l’intera Antroposofia, che nei suoi tratti essenziali è riassunta in questa meditazione.75

 

Continuando a seguire questo cammino, nella Posa della Pietra di Fondazione possiamo scoprire in modo del tutto particolare il terzo grado, quello intuitivo della conoscenza superiore.

 

Nelle sue descrizioni generali del moderno cammino di iniziazione

Rudolf Steiner mette spesso in rilievo che

• nel grado immaginativo le entità del mondo spirituale si manifestano soprattutto in immagine,

• nel grado ispirativo all’allievo dello Spirito diventano accessibili le loro azioni

• e nel più alto grado, quello intuitivo, egli sperimenta le entità direttamente,

  egli le può incontrare per così dire faccia a faccia.

Ciò significa che in questo terzo grado si tratta sempre dell’incontro e del rapporto con gli esseri stessi.

 

In questo senso ci si può aspettare che anche durante la Posa della Pietra di Fondazione appaia un tale essere del mondo spirituale e ci si rivolga ad esso direttamente. Effettivamente è così.

L’entità che sta dietro alla scienza dello spirito e che costituisce il suo essere interiore, durante la Posa della Pietra di Fondazione viene chiamata con il suo nome. Infatti, invece della comune definizione «Anthroposophie», nel suo discorso Rudolf Steiner usa due volte il suo nome esoterico, rivolgendosi così ad essa, quale essere concreto del mondo spirituale: «Anthroposophia».

 

L’essere Anthroposophia e il Convegno di Natale

Questo rivolgersi direttamente all’essere «Anthroposophia» possiede anche una storia precedente nell’arco dell’anno 1923, che osservata esotericamente, era dedicata alla preparazione interiore del Convegno di Natale. Così in giugno a Dornach Rudolf Steiner tenne un ciclo di otto conferenze dal significativo titolo: «La storia e le condizioni del Movimento Antroposofico in relazione con la Società Antroposofica. Un impulso all’autoriflessione».

 

Nella sua penultima conferenza Rudolf Steiner dice per la prima volta ai soci che

l’Antroposofia «deve essere considerata come un essere autonomo»,

il quale «come un uomo invisibile … gira tra uomini visibili, …

nei confronti del quale … si ha la più grande responsabilità che si possa pensare»

e «al quale, nelle singole azioni della vita, si deve chiedere che cosa ne dice» (O.O. 258, 16.6.1923).

 

I tre gradi qui accennati:

• considerare l’Antroposofia come essere soprasensibile,

• sentire nei suoi confronti la massima responsabilità e

• nelle singole azioni chiederle che cosa ne dice,

Rudolf Steiner li considera appartenenti alle più importanti «condizioni di vita» (ibidem) della Società Antroposofica.

 

E quanto importante fu per Rudolf Steiner, risulta dalle parole da lui espresse alla fine del ciclo: ▸ «Un Movimento Antroposofico può vivere solo in una Società Antroposofica che è una realtà».

E subito dopo egli mise in rilievo il significato di tale «realtà»:

▸ «Ma allora le cose devono essere veramente prese con grande serietà. In ogni istante della propria vita si deve sentire l’unione con l’invisibile entità dell’Antroposofia» (17.6.1923).

 

Nel senso del tema di questo ciclo, viene così nominata la decisiva condizione del Movimento Antroposofico nella sua relazione con la Società Antroposofica, che scaturisce dalla vera autoriflessione.

 

Il secondo grande passo in questo cammino si verifica durante la fondazione della Società di Paese olandese all’Aia nel novembre dello stesso anno. Per questo evento Rudolf Steiner tiene un ciclo di 5 conferenze dal titolo «L’uomo soprasensibile alla luce dell’Antroposofia».

Considerando ora che Rudolf Steiner nella suddetta conferenza di Dornach definisce l’entità Antroposofia stessa, quale «uomo invisibile», vale a dire anche soprasensibile, non c’è da meravigliarsi se alla fine dell’ultima conferenza egli parla ancora una volta direttamente di lei e descrive come Antroposofia quale ▸ «vivente essere universale … bussa alla porta del nostro cuore … e dice: Fammi entrare, poiché io sono te stesso; io sono la tua vera entità umana!» (O.O. 231, 18.11.1923).

 

Se confrontiamo queste parole con quelle espresse prima a Dornach, vediamo con chiarezza come

• nel primo caso l’entità Antroposofia si trovava ancora ampiamente al di fuori dell’uomo, da dovere egli coltivare nei suoi confronti un rapporto più esteriore in base alla responsabilità interiore e alle domande a lei rivolte.

• Ora nelle esposizioni all’Aia, questa entità si avvicina a lui molto di più, quale immagine dell’uomo stesso, e alla porta del suo cuore gli chiede di poter entrare.

 

• Il terzo passo ha luogo durante la Posa della Pietra di Fondazione,

dove può entrare definitivamente nel cuore dell’uomo

e perciò per la prima volta viene chiamata con il suo nome spirituale Anthroposophia.

 

Ora Rudolf Steiner mette in rilievo la necessità per l’uomo di ▸ «vivificare il suo cuore con Antroposofia». In altre parole, qui si tratta già delle conseguenze della sua entrata nel cuore dell’uomo, che consistono nella sua vivificazione interiore. Infatti, prima che l’uomo possa inserire la Pietra di Fondazione soprasensibile nel terreno del suo cuore, questo deve essere vivificato da Anthroposophia.

La diretta connessione qui esistente risulta da quanto segue.

• All’Aia Rudolf Steiner dice che il far entrare l’Antroposofia nel cuore dell’uomo «mediante ciò che lei stessa è» ci porta il «vero amore umano». Ed è della sostanza di un tale amore che consiste una parte della Pietra di Fondazione del Convegno di Natale.

 

Oppure espresso diversamente:

• Solo l’uomo che tramite la sua unione del cuore con Antroposofia

riesce ad accendere negli altri soci l’amore umano che vive nel suo cuore,

è in grado di accogliere la Pietra di Fondazione dell’Amore nel proprio cuore.

 

Per cui durante la Posa della Pietra di Fondazione Rudolf Steiner dice:

▸ «E il giusto terreno nel quale dobbiamo posare questa Pietra di Fondazione, il giusto terreno, sono i nostri cuori nella loro armonica cooperazione, nella loro buona volontà compenetrata d’amore, volontà di portare insieme il volere antroposofico attraverso il mondo».

 

Abbiamo con ciò nel contempo un riferimento al fondamento e alla meta della Società Antroposofica in quanto fondata sulla Pietra di Fondazione.

Il fatto che l’entità Antroposofia dal mondo spirituale abbia direttamente e attivamente collaborato durante il Convegno di Natale, risulta anche dall’indicazione di Rudolf Steiner, di chi a dire il vero era, che tutti i giorni si rivolgeva sempre di nuovo ai presenti con la triplice chiamata «Anima dell’uomo!».

 

Nell’introduzione al primo ritmo Rudolf Steiner dice che questa chiamata proviene «dall’anima dell’uomo chiamata da se stessa».

Se ora ci ricordiamo delle precedenti esposizioni all’Aia, dove l’entità Antroposofia dice di se stessa: ▸ «Io sono te stesso; io sono la tua vera entità umana», allora possiamo comprendere la triplice chiamata della meditazione della Pietra di Fondazione come chiamata della «vera entità umana» nell’uomo, che egli ha fatto prima entrare nel suo cuore, o ciò che è la stessa cosa, dell’Antroposofia stessa.

 

La nuova comunità di uomini

Il triplice processo dell’accogliere l’entità Antroposofia nel cuore dell’uomo è un processo interiore e del tutto intimo che ogni uomo può compiere da sé e solo in piena libertà. Infatti, nessun altro essere all’infuori del suo io può concedere all’Antroposofia l’entrata nel suo cuore, come pure realizzare il successivo inserimento della Pietra di Fondazione in esso. Poiché tuttavia nel Convegno di Natale si trattò della fondazione di una nuova comunità di uomini, alla fine della Posa della Pietra di Fondazione Rudolf Steiner si rivolse ancora una volta a questa entità soprasensibile, indicando ora il centrale compito esoterico della Società Antroposofica di nuova fondazione.

 

▸ «E uditelo, miei cari amici, risuonare in tal modo nei vostri cuori» – sono intese le parole della meditazione della Pietra di Fondazione, che iniziano per tre volte con la chiamata « Anima dell’uomo! » – «allora voi fonderete qui una vera unione di uomini per Anthroposophia».

 

Con questo, anche dal lato sociale viene indicato che cosa significa che nella Società Antroposofica, nella piena vita pubblica deve essere garantito il vero esoterismo. Quest’ultimo consiste tuttavia nella cosciente collaborazione degli uomini con le entità spirituali.

 

Per realizzare questa meta, durante il Convegno di Natale venne fondata la Società Antroposofica Universale per creare un tempio sociale o un edificio sociale per l’essere Antroposofia sulla Terra. E nella meditazione della Pietra di Fondazione questo compito viene confermato con il triplice appello «Possano udirlo gli uomini!».

 

• Così, anche qui diventa visibile il principio metodico dell’Antroposofia. Essa inizia sempre nella libertà del singolo io dell’uomo che riconosce, per poi far emergere i frutti dell’evoluzione individuale in una comunità di uomini e renderli efficaci nel sociale, e questo può essere importante anche per le entità del mondo spirituale.

 

L’ideale dell’umanità e la religione degli Dei

Nella Bibbia viene comunicato come all’inizio dell’evoluzione della Terra la divina Sofia si costruì una casa celeste con sette colonne portanti. «La saggezza ha costruito la sua casa, ha eretto le sue sette colonne» (Prv 9,1 ). Dal principio questa azione rappresenta nel mondo spirituale l’archetipo della settemplice evoluzione dell’umanità. Durante il Convegno di Natale invece venne posto il fondamento per l’edificio che oggi può nascere dalla libertà dell’uomo e sulla Terra corrisponde a questa creazione archetipica della divina Sofia.

 

La Pietra di Fondazione del Convegno di Natale può essere quindi compresa come fondamento spirituale dell’edificio animico-spirituale di una nuova comunità di uomini, avvolto dalle parole della meditazione della Pietra di Fondazione, che descrivono questo più alto ideale dell’evoluzione dell’umanità. Secondo Rudolf Steiner questo è anche l’ultima meta della religione degli Dei nel mondo spirituale.

 

▸ «Quale meta della loro creazione, davanti agli Dei aleggiava l’ideale dell’uomo, … che in realtà non si esplica come ora è l’uomo fisico, bensì come potrebbe esplicarsi la più alta vita animico-spirituale dell’uomo, nell’organizzazione compiuta di questo uomo fisico. … E come nella lontana riva dell’esistenza divina, per gli Dei aleggia il tempio, il quale come suprema attività artistica degli Dei presenta l’immagine dell’esistenza divina nell’immagine dell’uomo» (O.O. 153, 10.4.1914).

Nella stessa conferenza Rudolf Steiner nomina questa «religione degli Dei» «il tempio dell’umanità», «l’alto ideale dell’umanità», indicando così la sua dimensione sociale. Perciò già gli antichi rosacroce, le cui aspirazioni interiori nel nostro tempo devono essere accolte e portate avanti dagli antroposofi, vedevano la loro meta spirituale e sociale nel lavoro «al grande tempio dell’umanità» (O.O. 93, 22.5.1905).

 

Non è difficile riconoscere il collegamento di una tale religione degli Dei con la meditazione della Pietra di Fondazione. Nella sua triplice unione delle parti microcosmiche con quelle macrocosmiche essa descrive come nell’essere dell’uomo in futuro la vita animico-spirituale diventerà sempre più l’immagine della suprema esistenza divina, fino nella sua manifestazione fisico-corporea e cioè non solo individualmente nel singolo uomo, ma anche socialmente, comprendendo l’intera umanità quale decima Gerarchia.

 

E alle sette colonne della casa celeste o tempio della Sofia menzionate nella Bibbia, corrispondono i sette ritmi del Convegno di Natale che rappresentano il cammino interiore nel quale il singolo uomo e la comunità di uomini, mediante la conoscenza spirituale, possono avvicinarsi a questo sublime ideale descritto nella Pietra di Fondazione.

 

Così come un tempo la divina Sofia costruì la sua casa celeste per tutti gli uomini, così nel nostro tempo, gli uomini che liberamente si uniscono in una nuova comunità, collaborando insieme, possono costruire l’edificio animico-spirituale sulla Terra per la loro messaggera, per Anthroposophia.76 Oggi questa può essere una risposta alla chiamata di questo essere che attraversa tutto il Convegno di Natale.

 

Possiamo vedere l’impulso misteriosofico del Convegno di Natale in questa possente prospettiva anche nel suo sviluppo sociale. Le mete ci sono state indicate e le vie alla loro realizzazione sono state aperte. Con questo il futuro dell’impulso del Convegno di Natale e con esso quello della Società Antroposofica è nelle mani dei suoi soci.

 

 


 

Note:

73 – Vedi S. O. Prokofieff, Possano udirlo gli uomini. Il Mistero del Convegno di Natale, cap. 6 «La Società Antroposofica quale tempio dei Nuovi Misteri», vol. II, Widar Edizioni. Venezia-Marghera 2004.

74 – Vedi S. O. Prokofieff, Possano udirlo gli uomini. Il Mistero del Convegno di Natale, cap. 2 «L’atto misteriosofico di Posa della Pietra di Fondazione il 25 dicembre 1923», vol. I, Widar Edizioni, Venezia-Marghera 2003.

75 – Sulla meditazione della Pietra di Fondazione, quale riassunto dell’intera Antroposofia, vedi dettagli in S. O. Prokofieff, La Meditazione della Pietra di Fondazione. Una chiave ai Nuovi Misteri cristiani, cap. 1, «La Meditazione della Pietra di Fondazione e Tessere Antroposofia», Widar Edizioni, Venezia-Marghera 2006.

76 – Sul rapporto tra la divina Sofia e Tessere Antroposofia vedi dettagli in S. O. Prokofieff, La celeste Sofia e l’essere Antroposofia, Ed. Arcobaleno, Oriago (Ve) 1997.