Conoscenza delle sostanze come fondamento per la conoscenza dei farmaci

O.O. 27 – Elementi fondamentali per un ampliamento dell’arte medica – XVII


 

Chi vuole giudicare dell’azione dei farmaci,

deve saper vedere quali azioni dinamiche si svolgono nell’organismo

quando viene introdotta, in una determinata forma, una sostanza

che, fuori di esso, presenta certe caratteristiche.

 

Un esempio classico è costituito dall’acido formico. È questa una sostanza corrosiva che provoca infiammazione e che si forma nel corpo delle formiche. Qui essa costituisce un prodotto di escrezione. L’organismo animale deve produrre questa sostanza per poter esercitare in modo appropriato la sua attività. Nell’attività escretrice è riposta la vita. Quando il prodotto di escrezione si è formato, esso non ha più alcuna funzione nell’organismo. Deve essere eliminato. L’essenza dell’organismo sta nelle attività, non nelle sostanze. L’organismo non è un insieme di sostanze, ma di attività. La sostanza porta in sé lo stimolo all’attività. Perduta questa capacità di stimolo, essa non ha alcun ulteriore significato per l’organismo.

 

Anche nell’organismo umano si forma dell’acido formico. Qui però esso ha un suo significato. Serve all’organizzazione dell’io. Per opera del corpo astrale vengono separate dalla sostanza organica delle parti che tendono a divenire inanimate. L’organizzazione dell’io ha bisogno di questo passaggio della sostanza organica in sostanza inanimata. Ma ha bisogno appunto del processo costituito da questo passaggio, non di ciò che si forma in conseguenza di esso. Una volta che la sostanza tendente allo stato inanimato si è formata, essa diventa un peso nella compagine dell’organismo. Deve essere eliminata immediatamente, o essere disciolta per venir espulsa, passando attraverso stadi intermedi.

 

Se una sostanza, che dovrebbe essere disciolta, rimane invece insoluta, essa si accumula nell’organismo e può costituire il presupposto di condizioni gottose o reumatiche. A questo punto, nell’organismo umano, interviene con azione dissolvente l’acido formico che si forma in esso. Quando l’acido formico viene prodotto in quantità sufficiente, l’organismo allontana nel giusto modo i suoi prodotti tendenti allo stato inanimato. Se la capacità di formare acido formico è troppo debole, si instaurano le condizioni gottose o reumatiche. Introducendo dall’esterno dell’acido formico nell’organismo, lo si aiuta somministrandogli qualcosa che esso stesso non può produrre.

 

Si possono imparare a conoscere tali modalità d’azione, se si paragona il modo di agire di una sostanza nell’organismo umano con il modo di agire di un’altra. Si consideri l’acido ossalico. In determinate condizioni esso può trasformarsi in acido formico. Quest’ultimo rappresenta, nella sua azione, una metamorfosi dell’acido ossalico. L’acido ossalico è un prodotto vegetale, così come l’acido formico è un prodotto animale. La produzione di acido ossalico costituisce un’attività dell’organismo vegetale, analoga a quella della produzione di acido formico nell’organismo animale. Ciò significa che la produzione di acido ossalico corrisponde al campo dell’eterico, e quella di acido formico al campo dell’astrale. Le malattie che si manifestano con stati gottosi e reumatici derivano da una insufficiente attività del corpo astrale. Vi sono altre condizioni di malattia in cui le cause, che nella gotta e nel reumatismo risalgono all’organismo astrale, sono da ricercarsi più indietro, nell’organismo eterico. In questo caso non si formano solo dei ristagni di forze nell’astrale, che ostacolano l’organizzazione dell’io, ma degli ostacoli nell’eterico che non possono venir dominati dall’organizzazione astrale. Tali ostacoli si manifestano con inerzia degli organi addominali, impedimenti nell’attività del fegato e della milza, formazione di calcoli biliari e simili. In questi casi, somministrando dell’acido ossalico, si favorisce in modo adeguato la attività dell’organismo eterico. Per mezzo dell’acido ossalico si ottiene un rafforzamento del corpo eterico, in quanto la forza dell’organizzazione dell’io viene trasformata da questo acido in forza del corpo astrale, che a sua volta agisce con maggiore intensità sul corpo eterico.

 

Partendo da simili osservazioni, si può imparare a conoscere l’azione delle sostanze salutari per l’organismo. Si può partire dall’osservazione della vita vegetale. Nella pianta l’attività fisica è compenetrata da quella eterica, e da essa si impara quello che può venir raggiunto dall’attività eterica. Nell’organismo animale-astrale questa attività viene trasferita nell’elemento astrale. Se come attività eterica è troppo debole, può essere rinforzata da quella che deriva da una sostanza di origine vegetale che venga introdotta nell’organismo. L’elemento animale sta alla base dell’organismo umano. Per quanto si svolge tra il corpo eterico e il corpo astrale dell’uomo, entro certi limiti valgono le stesse leggi del mondo animale.

 

Con farmaci derivati dal regno vegetale si può ristabilire il turbato rapporto tra attività eterica e attività astrale. Non si giungerà però al risultato desiderato adottando tali medicamenti nei casi in cui, nell’organizzazione fisica, eterica ed astrale umana, qualche elemento è turbato nei suoi rapporti con l’organizzazione dell’io. L’organizzazione dell’io deve dirigere la sua attività verso processi che tendono al minerale.

 

Perciò, in tali condizioni patologiche, sono efficaci come farmaci soltanto sostanze minerali. Per conoscere le proprietà curative di una sostanza minerale, è necessario sapere in qual modo essa possa venir demolita. Infatti nell’organismo la sostanza minerale, introdotta dall’esterno, deve venir demolita e ricostruita in una forma nuova dalle forze organiche interne. L’effetto terapeutico deve consistere appunto in questo processo di demolizione e di ricostruzione. L’azione della sostanza minerale deve svolgersi nel senso che un’attività propria dell’organismo, che sia deficiente, venga sostituita dall’attività del farmaco introdotto.

 

Si consideri ad esempio il caso di una mestruazione troppo abbondante. In questo caso è indebolita la forza dell’organizzazione dell’io. Essa si esaurisce in modo unilaterale nella formazione del sangue. Troppo poco di essa rimane per la capacità di assorbimento del sangue nell’organismo. La via, che nell’organismo debbono percorrere le forze tendenti all’inanimato, è troppo breve poiché dette forze agiscono troppo intensamente. Esse si esauriscono a mezza strada.

 

Si può venir loro incontro somministrando all’organismo del calcio sotto una forma qualsiasi. Questo coopera al processo di formazione del sangue. L’attività dell’io viene scaricata di questo compito, e si può rivolgere all’assorbimento del sangue.