I 7 periodi dell’epoca postatlantica

O.O. 100 – Evoluzione dell’Umanità e conoscenza del Cristo – 21.11.1907


 

Durante tutta l’epoca atlantica, gli uomini percepirono il mondo esterno solo in contorni nebulosi.

La vita degli Atlantidei si svolgeva ancora prevalentemente nel mondo spirituale.

Per lo scienziato dello spirito, tutta l’epoca postatlantica non ha altro significato che quello della graduale conquista del piano fisico.

 

⦁ Il primo periodo di civiltà postatlantico, l’indiano, aveva ancora scarsa considerazione per ciò che esisteva fuori nella natura fisica, nella quale gli iniziati ravvisavano un’assoluta illusione da cui cercavano di uscire per accedere all’unica realtà, la realtà spirituale.

 

⦁ La seconda connotazione è espressa dal periodo di civiltà paleopersiano. Rispetto agli Indiani, i Persiani sono già più vicini al mondo esteriore. Conoscendo il fenomeno del bene e del male, rappresentato dagli dèi Ormuzd e Ahriman, sono volti ad unirsi al primo per combattere il secondo. La Terra è per loro una sfera ove operare per infondere lo spirito nell’esistenza fisica.

 

⦁ La terza epoca di civiltà è quella egizio-assirocaldeo-babilonese, in cui l’uomo compie un ulteriore passo avanti nella conquista del piano fisico. Mentre per i Persiani il mondo fisico era ancora un campo di lavoro indifferenziato, gli uomini sono ora già in grado di utilizzare il loro sapere al fine sfruttare le forze del suolo; conoscono la geometria, che applicano per la ripartizione del territorio, e alzano anche lo sguardo al di sopra della Terra, alle stelle, dando così origine all’astronomia.

 

⦁ Il quarto periodo di civiltà è il greco-latino. Mentre prima, nella sfera della scienza, l’uomo si era occupato della civiltà esteriore, ora è la sua interiorità, la specificità umana che egli imprime nella materia. Vediamo come, nelle opere d’arte che l’uomo crea, riappaia la figura sua propria, come nelle epopee e nei drammi egli descriva le intrinseche qualità della sua anima.

Il romano è il cittadino che proietta all’esterno quelle che sono le leggi sue proprie, fondando così lo stato e la giurisprudenza.

 

⦁ Nel quinto periodo, quello che stiamo vivendo attualmente, l’uomo ha compiuto ulteriori passi avanti nel dominio del mondo esteriore.

• Dal tempo di Atlantide in poi, il nostro periodo rappresenta la discesa più profonda dello spirito nella materia.

Perché l’umanità potesse progredire, era necessario che questa discesa avvenisse.

Lo spirito può iniziare di nuovo ad ascendere solo dopo essere disceso completamente nella materia.

La nostra epoca ha sviluppato una grande scientificità, che ci consente di dominare le forze naturali più varie.

 

Quando l’uomo in un remoto passato macinava in modo primitivo il suo grano tra due pietre, il soddisfacimento delle sue modeste esigenze non richiedeva un grande dispendio di energie spirituali. Pensate all’enorme dispiego di forze spirituali necessarie per soddisfare i bisogni materiali dell’umanità moderna. Abbiamo le locomotive, le navi a vapore, il telefono, la luce elettrica: è enorme la quantità di forza spirituale immessa nella materia con questi ritrovati. Ma in questo processo gli interessi spirituali dell’uomo passano del tutto in seconda linea.

 

Vediamo, dunque, come nell’epoca postatlantica tutta l’evoluzione spirituale dell’umanità significhi una discesa dello spirito umano nella materia. Lo scopo di questa discesa è, però, il superamento della materia, di questa grande nemica dello spirito, perché dopo la discesa alla massima profondità, deve iniziare ora un’ascesa alla vita spirituale cosciente.

 

 

Possiamo rappresentare il corso della storia dell’umanità nell’epoca postatlantica con questa curva.

La forza che deve determinare l’ascesa è quella del cristianesimo. La stella del cristianesimo sorge alla metà del quarto periodo di civiltà, molto tempo prima del raggiungimento del punto più basso della linea discendente. Appare la sublime personalità del Cristo Gesù che reca all’umanità la forza per la successiva ascesa allo spirito. Tutti i periodi di civiltà precedenti possono essere considerati anche come una preparazione al cristianesimo.

 

È nel quinto periodo di civiltà che il cristianesimo deve sostenere la prova di resistenza più dura, perché il pensiero materialistico ne oscura le verità spirituali.

Nel sesto periodo il cristianesimo unirà l’umanità nella grande fratellanza, e la precorritrice, l’annunziatrice di questo tempo futuro è da considerarsi la teosofia che prepara la spiritualizzazione dell’umanità.

Gli insegnamenti che il cristianesimo dà all’umanità sono così profondi, così sapienti da far sì che nessuna religione futura sarà in grado di sostituirsi ad esso o a scalzarlo.

Il cristianesimo ha in sé la facoltà di adattarsi a tutte le forme culturali del futuro.

 

Considereremo ora un altro aspetto dell’evoluzione dell’umanità.

La formazione del corpo umano avvenne nell’epoca atlantica.

Quando il continente s’inabissò, l’uomo aveva press’a poco la figura attuale.

Iniziò poi la formazione delle parti costitutive spirituali.

Durante il periodo di civiltà indiano fu sviluppato il corpo eterico.

Il popolo indiano, quale primo ramo dell’epoca postatlantica, era molto ricettivo alla vita spirituale – carattere, questo, connesso con il particolare sviluppo del corpo eterico.

 

Si potrebbe aprire ora la seguente parentesi.

La nostra civiltà europea attuale è molto diversa sia da quella paleoindiana che da quella indiana del nostro tempo.

È comprensibile, perciò, che debbano essere diversi anche i mezzi e i modi che conducono gli Europei e gli Indiani alla vita spirituale.

Gli esercizi dello yoga, che per gli Indiani sono giovevoli, per gli Europei sono, invece, inadeguati allo scopo.

 

Le vie dell’iniziazione che i Maestri indicano, sono perfettamente adeguate ai vari gradi evolutivi dell’umanità.

Quello che per un determinato grado è un metodo eccellente, per un altro grado può essere, invece, addirittura nocivo.

Nemmeno l’avvicendarsi delle religioni è avvenuto casualmente.

Sebbene un nucleo comune di verità sia contenuto in tutte le religioni, è pur vero che le varie espressioni di questa verità sono condizionate dalle diversità dei periodi di civiltà.

 

L’albero è un tutto in sé concluso dalla radice al fiore, eppure le radici hanno bisogno di un’alimentazione diversa da quella delle foglie e dei fiori.

Così è anche per l’umanità: anch’essa, nel corso dei vari periodi di civiltà, ha bisogno di una metodica religiosa e iniziatica differente.

 

Nella civiltà persiana si sviluppa il corpo astrale e in quella egizio-assiro-caldeo-babilonese l’anima senziente.

Nel periodo di civiltà greco-latino è l’anima razionale ad essere condotta allo sviluppo.

La nostra civiltà attuale sviluppa l’anima cosciente.

 

Nel sesto periodo di civiltà si evolverà il Sé Spirituale, che oggi è presente solo allo stato embrionale.

Perché possa essere portato a svilupparsi, è necessaria l’immensa forza propulsiva dello Spirito-Cristo.

Il vero cristianesimo fiorirà solo quando sarà evoluto il Sé Spirituale.

Allora l’umanità si preparerà ad accogliere il buddhi, lo Spirito Vitale.

 

All’inizio sarà solo una piccola schiera di uomini, quella che svilupperà in sé questa forza che, però, perverrà ad una meravigliosa vita spirituale.

Oggi il cristianesimo è solo agli inizi della sua evoluzione.

Coloro che oggi si preparano alla formazione del Sé Spirituale nella loro interiorità, nel prossimo periodo di civiltà saranno quelli che renderanno sempre più accessibile all’umanità questo cristianesimo più profondo, spirituale.

 

⦁ Vediamo come nel terzo periodo di civiltà sia una piccola schiera – il popolo ebreo – a creare le condizioni che renderanno possibile l’avvento del cristianesimo.

• Vediamo come nel quarto periodo di civiltà la forza del Cristo penetri nel mondo fisico e come, nel quinto, abbia luogo la discesa più profonda dell’umanità nel mondo fisico.

• Vediamo come nel sesto periodo l’umanità, dopo avere acquisito il dominio su questo mondo fisico, conseguirà una forza e una capacità ancora maggiori, atte a farle accogliere la vita spirituale recata dallo Spirito-Cristo.

Il Cristo appare come il Primogenito, come l’uomo molto più avanti del Suo tempo, che ha già raggiunto il grado che il resto dell’umanità attingerà solo nel sesto periodo di civiltà.

 

Il quinto periodo è il più materiale dell’evoluzione dell’umanità.

Le sensazioni spirituali costituiscono la base delle condizioni fisiche, e ogni malattia del fisico è l’espressione di un qualche traviamento spirituale. Così, la lebbra, l’orribile malattia del medioevo, è stata, sul piano fisico, l’espressione del terrore che assaliva i popoli europei alla vista degli Unni. Gli Unni erano discendenti ritardatari, decadenti, dell’umanità atlantica. Mentre il loro corpo fisico era ancora sostanzialmente sano, il loro corpo astrale, invece, era già pervaso da elementi putrescenti. E poiché paura e terrore sono un terreno assai fertile per le sostanze putrescenti del piano astrale, tali sostanze presenti nei corpi astrali delle stirpi atlantiche poterono insediarsi nel corpo astrale dei popoli europei, da cui in seguito, in generazioni successive, provocarono la lebbra nel corpo fisico.

Tutto vive dapprima in modo spirituale per poi esprimersi nel corpo fisico.

 

Anche il nervosismo attuale non è che una conseguenza della concezione materialistica del mondo del nostro tempo. Le sagge guide dell’umanità sanno che, se l’alta marea del materialismo dovesse perdurare, si manifesterebbero grandi epidemie di malattie nervose. I bambini nascerebbero già con il tremore nelle membra.

Il movimento teosofico è stato introdotto nel mondo per salvare l’umanità dai pericoli del materialismo.

Chi divulga, perciò, concezioni e sentimenti materialistici, favorisce queste patologie devastanti; chi combatte il materialismo, lotta a favore della salute e delle capacità evolutive del nostro popolo. Il singolo individuo non è in grado di recare alcun apporto alla sua salute; egli è un membro dell’umanità intera e attinge le sostanze per il suo mantenimento dalla fonte comune a tutti gli uomini.

Chi ha una visione più profonda delle leggi dell’evoluzione dell’umanità, deve assistere con il cuore infranto alle sofferenze del singolo individuo, e comprendere che quel dolore non è che l’espressione del traviamento spirituale di tutta l’umanità.

 

La missione della teosofia non è tanto quella di aiutare il singolo individuo, quanto piuttosto quella d’infondere in tutta l’umanità un energico impulso verso lo spirito, operando così a favore della salute fisica dell’umanità.

 

Nel sesto e nel settimo periodo, in coloro che si accosteranno al Cristo si svilupperanno, per opera della Sua potenza, il Sé Spirituale e lo Spirito Vitale.

Questi esseri umani acquisiranno al tempo stesso un sano pensare ed un sano sentire.

Il cristianesimo reca la grande salute e la grande guarigione.

La forza vitale del Cristo vince tutte le infermità e la morte.

 

Il corpo fisico è pervenuto alla solidità sviluppandosi dall’elemento liquido. Per questo, la scienza dello spirito considera liquido l’elemento fisico.

I cinque portici che circondano la piscina di Betesda significano le cinque epoche di cui l’uomo si avvale per discendere sempre di più nella corporeità, e al termine delle quali sarà completamente dedito alla materia.

L’uomo potrà risanare solo quando questi cinque periodi saranno trascorsi.

Chi è divenuto preda di questi cinque portici non può essere guarito, se non gli si accosta il grande Terapeuta, il Cristo.

 

Poi accadono gli eventi descritti nel quinto capitolo del Vangelo di Giovanni. La narrazione relativa all’uomo malato da trentotto anni è preannuncio profetico dei fatti che accadranno nel sesto periodo, quando l’uomo non avrà più bisogno di medicine, perché sarà il guaritore di se stesso.

All’inizio dell’epoca postatlantica troviamo ancora una residuale consanguineità. Le parole del Cristo: «Chi non lascia padre e madre…, non può essere mio discepolo» indicano il grado dell’umanità nel sesto periodo.

Allora, in luogo degli Spiriti di popolo, degli Spiriti delle stirpi e delle razze, dominerà l’uno Spirito universale dell’umanità.

Allora l’uomo non sarà più figlio della sua stirpe o del suo popolo, ma figlio dell’umanità, Figlio dell’Uomo.

 

Anche qui, invero, il Cristo è il primo a portare giustamente questo nome (Giovanni 3, 13, 14). Già a quel tempo, il Suo comportamento era quello che sarà degli uomini quando diverranno Figli dell’Uomo.

Questi nessi trovano espressione nell’incontro del Cristo con la samaritana. Samaritani sono coloro che non hanno rapporti con gli Ebrei.

Quello che l’uomo ha in sé, che rende possibile la sua evoluzione, è un elemento femminile, passivo rispetto allo spirito che rappresenta l’elemento fecondante, il principio maschile, attivo.

L’azione costante che il principio maschile esercita su quello femminile produce dapprima l’esplicazione del corpo eterico, poi quella del corpo astrale, dell’anima senziente, dell’anima razionale e dell’anima cosciente.

È in quest’ultima che si configura poi il Sé Spirituale.

 

A questo accennano le parole che il Cristo esprime nel dialogo con la samaritana (cap. 4, 18): «Cinque mariti hai avuto, e quello che hai ora, non è tuo marito». I cinque mariti che la donna ha avuto, sono i cinque corpi spirituali che hanno esplicato la loro azione sul corpo fisico, e il sesto, il Sé Spirituale, nel senso antico non è più il marito. Gli altri cinque sono gradi inferiori dell’evoluzione, mentre il sesto, il Sé Spirituale, rappresenta il Divino, l’Eterno. Anche nel dialogo con la samaritana vediamo, dunque, il Cristo Gesù annunciare il futuro.

 

⦁ Mentre i cinque corpi hanno bisogno della catarsi proveniente dall’esterno, sarà il Sé Spirituale stesso a mantenere puro l’essere umano. Il corpo di Cristo è già ricolmo di purezza. Egli vuole purificare anche l’umanità, ed è per questo che monda il tempio dai mercanti e dai cambiavalute (cap. 2,14-22), ossia Egli monda il tempio dello Spirito Santo – il corpo dell’uomo – dai principi inferiori di cui è gravato, e lo rende capace di accogliere lo spirito.

 

Queste spiegazioni non devono, però, suscitare l’idea che le descrizioni contenute nel Vangelo di Giovanni siano da intendersi solo come simboli. Nell’antichità i nomi non venivano dati arbitrariamente, poiché la loro scelta avveniva in intima adesione al carattere della personalità in questione. Com’è vero, ad esempio, che le tre donne che stavano sotto la Croce di Gesù designavano le tre qualità costituite dall’anima senziente, dall’anima razionale e dall’anima cosciente, è vero anche che queste tre persone si trovavano fisicamente sotto la Croce.

 

Quando leggiamo il Vangelo di Giovanni, vediamo sia immagini simboliche di eventi che si realizzeranno in Terra nella prossima epoca, sia fatti realmente accaduti all’inizio dell’era cristiana.

Le sagge potenze che guidano gli uomini pongono tutti i fatti storici come simboli della futura evoluzione dell’umanità.