Anticamente nascita e morte, nel loro significato attuale, non esistevano ancora
O.O. 112 – Il Vangelo di Giovanni in relazione agli altri 3 – 06.07.1909
Ci fu anticamente un tempo in cui gli uomini possedevano una chiaroveggenza ottusa.
Allora essi vivevano nello spirito e guardavano indietro nella propria vita:
quando erano giunti circa al trentesimo anno,
essi vedevano il loro ventesimo, il loro decimo anno, fino alla loro nascita,
e sapevano di essere discesi nella nascita presente dalle altezze divino-spirituali.
A quei tempi la nascita non segnava un inizio:
quali esseri spirituali gli uomini vedevano la nascita e anche la morte,
sapendo che in esse vi era lo spirituale, qualcosa che non poteva venir toccato dalla morte.
Nascita e morte, nel loro significato attuale, non esistevano ancora.
Nascita e morte sopravvennero più tardi,
e ricevettero la loro forma menzognera e illusoria nella immagine esteriore del Padre;
la caratteristica della morte si ebbe nell’immagine esteriore del Padre.
Allora gli uomini guardarono la morte e videro come, apparentemente, essa distruggesse la vita.
La morte divenne sempre più un’immagine che rappresenta l’antitesi della vita;
se la vita era apportatrice di moltissime sofferenze, la morte rappresentava la sofferenza maggiore.