Arimane, il tentatore.

O.O. 218 – Entità Ostacolatrici – 12-11-1922


 

Vi ricorderete, senza dubbio, che l’ultima volta che vi ho parlato qui,

vi ho descritto le esperienze che compie l’anima durante il sonno.

 

Vorrei oggi continuare queste considerazioni ponendomi da un certo punto di vista. È necessario dire che quando non si conosce la vita umana che dal suo lato diurno – lo stato di veglia – non se ne conosce che la metà, perché delle cose della più grande importanza accadono durante il nostro sonno. Non ho bisogno di spiegarvi che le conoscenze di cui vi parlo anche oggi, sono ottenute grazie alla “chiaroveggenza esatta”, che vi ho ugualmente, già definito. Pongo dunque come condizione preliminare che voi l’ammettiate. Ciò vi dirò é tratto dalla scienza chiaroveggente esatta.

 

Quando l’uomo abbandona la sua coscienza di veglia e s’inoltra in quella che chiamerei la coscienza del sonno, che, a dire il vero, è uno stato incosciente per gli uomini d’oggi, egli, non è più nel suo corpo eterico, né nel suo corpo fisico. L’uomo é durante il sonno, un essere puramente spirituale. E ciò che vive allora, ve l’ho mostrato, l’altro giorno, da un certo aspetto. Oggi lo considererò da un’ulteriore prospettiva. Ve ne ricordate: ho detto che l’uomo dormiente fa il suo ingresso nell’etere del mondo, cosa che provoca in lui una certa paura dell’ignoto, dell’indeterminato, dell’indifferenziato.

 

Vi ricorderete che ad un certo momento qualcosa si risveglia nell’anima, qualcosa che si può esprimere con la parola “nostalgia”, benché questo modo di indicare sia improntato alla vita cosciente di veglia.

Una nostalgia del divino!

 

Vi ricorderete anche che l’uomo nella seconda fase del suo sonno, riproduce in qualche modo i movimenti dei pianeti e che, per colui che ha dei legami con il Mistero del Golgota, il Cristo appare in quel momento, come guida nel seno delle esperienze caotiche di questa tappa.

Poi, si esce dalla sfera dei pianeti e si compie l’esperienza delle stelle fisse.

 

Così dal momento in cui ci s’addormenta fino al momento in cui ci si risveglia,

si vive in tutto il cosmo extra-terrestre.

 

Vi ho detto anche che le forze lunari – vale a dire, ciò che corrisponde spiritualmente ai fenomeni lunari del mondo sensibile – tendono continuamente a ricondurre l’uomo nel suo corpo fisico e nel suo co eterico, ogni volta che si egli si risveglia.

Ebbene, vorrei inizialmente chiarire da un altro lato questo insieme d’esperienze che vanno dall’addormentarsi al risveglio.

 

Il giorno durante la nostra vita di veglia, se non ci colleghiamo a idee materialistiche,

diamo alla nostra vita un fondamento religioso e un fondamento morale.

 

Ogni uomo normale sa che indipendentemente dalla sua conoscenza della natura, ha degli obblighi morali, delle responsabilità ed in più, sa che tutto il suo essere è collegato ad un mondo spirituale; questo sentimento, è ciò che si può chiamare la vita religiosa. L’uomo possiede nella condizione di veglia, queste due specie di coscienze morale e religiosa, ma non ha la coscienza religiosa che a condizione d’essere posto in un corpo fisico, perché degli spiriti d’un rango cosmico elevatissimo vivono con lui nel corpo fisico. E anche il suo corpo eterico è del tutto compenetrato dalle intenzioni e dalle volontà morali emananti da alte entità.

 

La coscienza religiosa dell’uomo dipende dal suo corpo fisico

• e la sua coscienza morale dipende dal suo corpo eterico.

Questo ci conduce a distinguere due parti tra l’etere del mondo, al quale è improntato il corpo eterico dell’uomo:

• la prima parte si suddivide in calore, luce, etere chimico ed etere della vita,

inoltre dovremmo considerare anche un elemento morale

che è alla base di tutti questi costituenti dell’etere del mondo.

 

Questo fattore morale non esiste che in prossimità delle stelle e dei pianeti.

Fin tanto che vivete sulla Terra, siete immersi in questa essenza morale dell’etere,

ma non ne sapete nulla allo stato di veglia.

Nello stato di sonno, al contrario, percepite questa essenza morale nelle prossimità dei diversi corpi celesti.

Nell’intervallo che separa i corpi celesti,

l’elemento morale è diffuso all’esterno nell’etere per effetto della luce solare.

 

La luce del sole – ma non il sole come corpo celeste – possiede bene in sé, la sorgente originale di ogni moralità, per quanto almeno ci concerne, ma nella misura in cui il sole brilla, sospinge attraverso la luce l’essenza morale fuori dall’etere (terrestre).

Per questo, quando guardiamo il mondo con i nostri occhi vediamo dei fiori, delle sorgenti, etc…, ma non vi aggiungiamo nessuna sfumatura morale: la luce solare elimina l’elemento morale.

 

Quando ci addormentiamo, usciamo dal nostro corpo fisico e dal nostro corpo eterico diventando degli esseri animico spirituali; ma non possediamo nient’altro che ciò che abbiamo acquisito allo stato di veglia, partecipando alla natura. Per paradossale che possa apparire, lasciamo nel nostro letto – con il corpo fisico e il corpo eterico – il nostro sentimento religioso e il nostro sentire morale. Viviamo, tra l’addormentarci e il risveglio, come esseri amorali, perché siamo in un mondo illuminato dalla luce solare. E, poiché l’ordine morale è espulso fuori dall’etere, questo è accessibile all’entità arimanica.

 

Si, Arimane parla all’uomo durante il suo sonno. E ciò che dice è molto pericoloso.

A buon diritto si definisce Arimane “lo spirito che mente”.

Egli persuade l’uomo durante il suo sonno, che il Male è buono e il Bene è male.

 

Si sono letti recentemente nei giornali degli articoli su di una questione che ha già preoccupato gli scienziati: perché i criminali dormono un così buon sonno, quando gli uomini morali, che possiedono una buona coscienza, hanno talvolta un sonno cattivo? Ciò si spiega attraverso quanto vi dicevo. Colui che sviluppa una forte coscienza morale, colui che è buono e compassionevole, che avverte le cose in modo morale trasporta questi sentimenti nel suo sonno e dorme male, perché ritiene d’aver commesso molte mancanze. Ma chi è un uomo cattivo non prova, nel suo sonno, nessun rimorso di coscienza. È allora che presta orecchio alle insinuazioni d’Arimane, che gl’insegna che il Male è Bene. E i criminali, quando dormono sono tranquilli e soddisfatti!

 

Potreste dire che questo è ingiusto… ma è un fatto che l’indagine odierna ha già scoperto. In realtà, durante il sonno la tentazione d’assimilarsi al Male è potente. Di conseguenza, al mattino, l’uomo trasporta con sé delle forze demoniache di perversione, e però, quando egli ritorna nel suo corpo fisico e nel suo corpo eterico, i rimorsi di coscienza si risvegliano. Anche nell’uomo che non è fondamentalmente buono.

 

Resta tuttavia, per l’uomo terrestre, durante il sonno, il grande rischio di soccombere alla tentazione arimanica. Questo rischio è divenuto grave solo nel corso dei tempi. Non era così nelle epoche antiche. In altri tempi, come vi ho detto spesso, l’uomo non aveva una forte coscienza dell’Io. Anche durante il giorno, questa coscienza rimaneva flebile. Ne risultava che durante il sonno, egli non s’orientava così energicamente come oggi verso la potenza del Male. Attualmente l’evoluzione dell’umanità attraversa una crisi.

 

È necessario che gli uomini si difendano contro ciò che così li assale. Quanto preservava gli uomini d’un tempo, è che al loro addormentarsi, agiva, in qualche modo, l’anima di gruppo della loro razza, della loro tribù, etc… Anche nello stato di veglia non manteniamo più qualcosa di quel genere, ugualmente quando ci sentiamo molto legati ad un popolo, così come ad un lignaggio, come lo sono gli aristocratici. Il sonno toglie agli uomini d’oggi ogni tendenza di questo genere. Effettivamente il sonno ci educa, egli è il grande maestro; ci insegna il Male e ci insegna la democrazia.

 

Voglio dire che l’uomo addormentato è fortemente esposto al Male, ma allo stato di veglia, questa tentazione confluisce con la sua coscienza religiosa e con la sua coscienza morale; l’una gli è data dalle entità che vivono nel corpo fisico e l’altra, dalle entità che vivono nel corpo eterico, e ciò perché tutto è cambiato dopo il Mistero del Golgota. L’uomo di un tempo, prima di risvegliarsi, aveva la coscienza molto netta su ciò che s’apprestava a vivere, e ugualmente, anche di ciò che aveva vissuto prima di discendere per incarnarsi sulla Terra. Sapeva che era venuto dal mondo spirituale e che aveva attraversato la sfera degli astri.

 

Gli uomini d’oggi, generalmente non lo sanno più, ma in compenso sono diventati intelligenti – o ciò che chiamiamo in tal modo. Hanno acquisito la forza del giudizio, la discriminazione. Siamo particolarmente lucidi nei nostri giudizi quando ci risvegliamo perché il nostro corpo fisico ci conferisce questa forza.

Penetriamo molto di più che non l’uomo antico, nel nostro corpo fisico e nel nostro corpo eterico; ci ancoriamo più solidamente in essi. Al contrario, l’uomo dei tempi antichi, portava piuttosto questi due corpi come si portano degli abiti.

 

Quando camminiamo in direzione di un albero, non siamo tentati di dirci: – “Porto il mio essere umano – vale a dire il mio corpo fisico – verso quest’albero!” Ma è così che si parlava molto comunemente nell’antichità più remota. Noi diciamo: – “Cammino verso quest’albero”, e troviamo questo modo di esprimerci del tutto naturale.

 

In dipendenza di questo, l’uomo attuale non ha più coscienza del suo rapporto con il mondo spirituale e con il mondo stellare o planetario. L’uomo attuale dice: – “Io mangio della carne, dei legumi, delle uova.” Questi sono prodotti del mondo fisico. Ora, non crediate che ponga le cose così per deriderle! No, tutto questo è eccellente e fa parte della nostra vita terrestre, ma l’uomo di altri tempi sapeva che non aveva bisogno soltanto di queste forze terrestri che sono nel bove e nelle galline, etc… – egli sapeva che gli erano necessarie, per vivere, anche le forze di Giove, di Venere e di Saturno, etc…

 

L’uomo attuale si sente legato alla Terra ed è fortemente preoccupato di sapere ciò che deve mangiare per mantenere un corpo sano. L’uomo d’altri tempi si sentiva come legato agli astri e si diceva: – “Sì, se qui in basso sono incapace di fare questa o quella cosa, è perché mi sono comportato male nella mia discesa attraverso gli astri, prima d’incarnarmi. Bisognerà che ripari a questo errore, nella mia prossima discesa.” Così, l’uomo d’un tempo poteva prescrivere a se stesso una dietetica spirituale. Si avevano negli antichi Misteri delle Guide, dei Maestri, che erano un poco simili ai nostri medici attuali – anche se è vero, i medici d’oggi non danno che delle prescrizioni per il corpo – e non li si potrebbe rimproverare. I terapeuti degli antichi Misteri prescrivevano, ad esempio, contro questo o quel male, di migliorare il rapporto con Venere o con Saturno.

 

Se un paziente provava un’attrazione troppo forte per il suo corpo fisico, egli appariva al terapeuta come un uomo che voleva dormire sempre vestito e non voleva deporre i suoi due corpi – fisico ed eterico – come si smettono degli abiti. Il terapeuta, allora, gli prescriveva: – “Va a passeggiare, la sera, quando si alza la Luna piena… e cammina nella luminosità lunare recitando questo o quel mantram!”

 

Questo terapeuta sapeva che un simile comportamento era appropriato per contrastare l’influenza di Saturno attraverso le influenze lunari. E sapeva anche che il suo paziente soffriva per aver subito troppo fortemente l’influenza di Saturno al tempo in cui discese dai mondi spirituali per incarnarsi sulla Terra. La Luna e Saturno sono dei corpi celesti antagonisti. Il terapeuta ordinava così una dietetica spirituale, uno speciale regime.

 

Abbiamo dei regimi fisici ed essi effettivamente ci convengono, ma dobbiamo riapprendere ad integrare dei regimi spirituali con dei regimi fisici. È una necessità, nella nostra epoca! Allora solamente, potremmo raggiungere il nostro scopo nella vita terrestre.