Arimane messo in catene ad opera del Cristo

O.O. 107 – Antropologia Scientifico-Spirituale Vol. II – 01.01.1909


 

Vi è già noto dal mio libro Dalla cronaca dell’akasha che nell’epoca atlantica gli uomini disponevano ancora di un potere sulle forze germinative dei regni vegetale e animale e che riuscivano ad estrarle da quei regni, come l’uomo attuale estrae dal carbon fossile le forze del vapore che gli servono per mettere in moto le sue macchine.

 

E vi ho detto: quando quelle forze vengono estratte, allora esse entrano in un misterioso rapporto con le forze del vento, delle intemperie ecc.; e se l’uomo se ne serve con intenzione contrapposta alle intenzioni originarie divine, allora le forze della natura gli si rivoltano contro.

 

Proprio per questo ebbero luogo il diluvio atlantico e quei rovinosi e violenti fenomeni naturali che causarono la distruzione di tutto il continente atlantico. L’uomo però allora non aveva più a sua disposizione il potere sulle forze del fuoco e sul loro collegamento con determinate misteriose forze della terra.

 

Fuoco e terra, in una determinata vicendevole cooperazione,

erano stati già prima sottratti al potere dell’uomo.

Senonché, intervenuto l’influsso di Arimane e delle sue schiere,

l’uomo tornò in certa misura a disporre di nuovo del potere sulle forze del fuoco e della terra;

e questa volta ciò ebbe conseguenze rovinose.

 

Molto di ciò che si sente dire sull’uso del fuoco nella Persia antica è connesso con quanto io vi dico ora:

talune forze che vengono usate nel senso della magia nera

e che conducono l’uomo a disporre anche di ben altre forze

sino ad ottenere un influsso sul fuoco e sulla terra, possono suscitare poderosi e rovinosi effetti.

 

La magia nera avrebbe potuto essere esercitata

dai discendenti degli Atlantidei e perfino ancora nell’antica Persia,

se la dottrina di Zarathustra non avesse insegnato

che Arimane, quale forza avversa, influisce sugli uomini circuendoli,

ottenebrando loro la vera potenza spirituale che dovrebbe mostrarsi dietro il mondo dei sensi.

 

Da Zarathustra e dai suoi seguaci provenne dunque un insegnamento,

e grazie a tale insegnamento una gran parte della civiltà postatlantica potè conoscere

• da un lato l’azione benefica della divinità luminosa alla quale l’uomo può rivolgersi,

• dall’altro la potenza distruttrice di Arimane e dei suoi compagni.

 

Arimane agisce sull’uomo con i mezzi più diversi.

Ho già potuto richiamare la vostra attenzione sul fatto che

• l’evento del Golgota segnò per l’evoluzione del mondo una grande svolta.

In quel momento il Cristo apparve nel mondo ove l’uomo dimora dopo la morte.

 

L’influsso di Arimane era ancor più forte nell’al di là

che non nel mondo che ci si presenta qui sulla Terra fra nascita e morte.

• Proprio nel mondo fra la morte ed una nuova nascita

gli influssi di Arimane operarono sull’uomo con terribile violenza e potenza.

 

E se null’altro in quel tempo fosse intervenuto, allora nel periodo fra la morte e una nuova nascita l’uomo sarebbe stato a poco a poco sempre più ottenebrato e relegato in un regno di ombre, come a buona ragione sentivano gli antichi Greci.

 

• Nella vita fra la morte e una nuova nascita sarebbe subentrato per l’uomo

un isolamento assoluto, e tutto per lui sarebbe stato limitato alla sua egoità.

Poi, reincarnandosi, l’uomo sarebbe entrato nella vita come uno spaventoso e terribile egoista.

 

È dunque assai più che un modo di dire meramente simbolico, l’affermare che dopo l’evento del Golgota, nel momento in cui il sangue fluì dalle ferite, il Cristo sia apparso nell’al di là, nel regno delle ombre, e abbia messo Arimane in catene.

 

L’influsso di Arimane sussiste tuttora, e in sostanza ad esso è da ricondursi tutto il pensiero materialistico moderno: tuttavia questo influsso potrà essere paralizzato, se gli uomini accoglieranno in loro l’evento del Golgota; e questo evento è tale che l’umanità riuscirà ad attingerne la forza per sollevarsi nuovamente al mondo divino-spirituale.

 

Così Arimane si presentò all’inizio alla conoscenza umana. E diventò qualcosa di cui gli uomini potevano avere un presagio, potevano sapere un poco grazie all’insegnamento di Zarathustra in Persia.

Da lì poi la conoscenza di Arimane passò anche ad altri popoli e ad altre concezioni.