Atto di Consacrazione dell’uomo ed Apocalisse. I quattro stadi dell’essere dei misteri

O.O. 346 – Apocalisse ed agire sacerdotale – 05.09.24


 

Oggi, per gli uomini, i compiti divengono di nuovo grandi.

Divengono grandi perché sono state create quelle forze

per cui è possibile, all’umanità, distogliersi in misura diversa dagli impulsi degli antichi misteri.

Gli impulsi degli antichi misteri hanno dispiegato sostanze divine e forze divine.

 

L’umanità doveva svilupparsi in modo tale che venisse un tempo in cui essa fosse, in misura diversa, abbandonata a se stessa, e che in questo tempo le sostanze e le forze divine potessero agire indirettamente sulla Terra, attraverso l’umanità.

 

Le forze che, in questo periodo dell’evoluzione umana,

sono passate attraverso la stessa umanità terrestre, sono state create.

Il fatto che le forze che, senza i misteri, possono essere attive all’interno dell’evoluzione umana,

siano state create e che l’evoluzione umana non prosegue

se, di nuovo, forze dei misteri non penetrano in essa,

è forse la verità occulta profondamente decisiva e più importante, se non anche la più alta.

 

Sotto l’influsso di questa verità, oggi, chi vuole agire a partire da reale spiritualità in un qualsivoglia ramo del movimento antroposofico, deve percepire soprattutto che è necessario qualcosa di diverso della sola comprensione. Da questi deve provenire qualcosa dell’agire negli antichi misteri e che si deve definire come il darsi sacrificale dell’uomo intero, con l’aprirsi dell’uomo intero al suo compito.

Se non fosse chiaro a vedersi – ed invece, la cosa è proprio chiara – che, all’interno del vostro sacerdozio, nella più limpida spiritualità è presente operosamente questo impulso ad offrire sacrificalmente l’uomo intero per ciò che voi avete riconosciuto come sacro, le vostre parole non avrebbero la verità più profonda.

 

Ma, di fronte a tutte le forze divine a capo della nostra questione, posso dirvi: Le parole da voi pronunciate a questo riguardo, con entusiasmo e dedizione, sono piena, pura verità. Sarebbe facile vedere come questo sacerdozio nella sua interezza è animato dallo sforzo più puro, più interiore, a portare a pieno compimento con l’intima spiritualità dell’uomo i sacrifici, che oggi devono essere compiuti. E già si può dire che, quello che avete compiuto, è l’inizio di ciò che può soddisfare l’essere divino dell’uomo. Con ciò vi dico una parola importante.

 

Certo, la vostra opera, con voi, è rimasta all’interno della Germania. Ma ciò è accaduto per dei motivi che, verosimilmente, verranno superati certamente in un tempo non troppo lontano. Perché l’interesse per quel rinnovamento religioso che è arso nei vostri cuori quando siete giunti da me per la fondazione della vostra azione sacerdotale, afferra le anime anche in territori ben al di fuori della Germania. E dipenderà soltanto dalla forza interiore che può essere in voi, quanto sarà presente la possibilità di uscire dalla Germania.

 

Naturalmente si può pensare soltanto con cuore mosso in profondità, a come l’inaugurazione e l’iniziazione del vostro movimento si è compiuta due anni fa, con il santo atto di consacrazione dell’uomo, nel posto da cui dovevamo vedere fuoriuscire le prime fiamme che poi hanno distrutto il nostro caro Goetheanum. Vedete che oggi, in questo posto, esso è risorto nella maniera più profonda. Ma, in effetti, anche attraverso la vostra bella dedizione è stato cominciato ciò che, allora, è accaduto nello spazio poi divorato dalle fiamme, il fatto di trasformare una giusta e santa azione terrena. E se continuerete con il santo fervore che vi ha afferrato, gli impulsi all’interno del vostro sacerdozio si svilupperanno così nel modo giusto.

 

Questa volta dovremo discutere di importanti questioni dove di nuovo siete riuniti in questo luogo, in quella luce e in quel calore che ci sono venuti incontro, dal mondo spirituale, attraverso il convegno di Natale, in un certo qual senso come contraccambio, per le perdite terrene causate dalle fiamme. Dovremo discutere di ciò che può essere veramente adatto a perpetrare gli impulsi delle vostre anime.

 

Tenteremo questa volta di fare accostare a noi il più profondo contenuto dell’Apocalisse, facendo però scorrere di fronte alle nostre anime, provenendo dalla considerazione dell’Apocalisse, tutto quello che proprio in questo momento è di particolare importanza per il vostro sacerdozio. E potremo porre al centro del nostro intero lavoro con la trattazione dell’Apocalisse, ciò che dà senso all’azione sacerdotale: L’Atto di Consacrazione dell’Uomo. Così, di fronte a noi, da una parte porremo l’Atto di Consacrazione dell’Uomo e dall’altra l’Apocalisse.

 

Oggi è stato già accennato in poche parole a come ora vogliamo inaugurare tutto ciò, o come vogliamo inaugurare il vostro movimento sacerdotale, attraverso questo lavoro. E così vogliamo mettere in serbo tutto ciò che nel corso del tempo vi sarà da dire, a partire dalle esigenze della vostra azione sacerdotale, tutto ciò che vi sarà da portare riguardo questa azione sacerdotale pratica, quello che vi sarà da compiere nel riesame del passato e nel gettare uno sguardo al futuro, e tutto questo per il tempo in cui, esso, si unirà all’osservazione interiore. In primo luogo, oggi vi dirò in che modo qui dovrà venire indirizzato il nostro lavoro, nei prossimi giorni.

 

Così, vi saluto tutti di tutto cuore, in nome di tutte le forze che voi avete qui riunito e di cui sapete essere delle forze che seguono le schiere del Cristo. Voi desiderate dare la giusta impulsività religiosa, la giusta visione teologica e i giusti impulsi per l’azione del culto nel presente, che desiderate assumere religiosamente, teologicamente, cerimonialmente a partire dal più profondo senso cristiano. In questo senso, vogliamo essere assieme ed in questo senso, deve venire allestito il lavoro che noi ora ci proponiamo.

 

Prendiamo le mosse dal fatto che accenniamo a ciò che è grande nel nostro tempo, a quella grandezza che deve consistere in una nuova posizione dell’anima umana verso ciò che passa attraverso l’azione sacerdotale. Ciò che è presente nell’azione sacerdotale, quando viene eseguito l’Atto di Consacrazione dell’Uomo, è qualcosa che sempre gli uomini hanno cercato, fin da quando esiste un’umanità sulla Terra.

 

Ma vogliamo capire in quale luce, oggi deve apparire l’Atto di Consacrazione dell’Uomo

al sacerdote che lo celebra e al laico che lo riceve, e così dobbiamo prima gettare uno sguardo

a ciò che è stato nel corso dei tempi, nell’evoluzione umana sulla Terra,

l’Atto di Consacrazione dell’Uomo, a ciò che è a ciò che deve divenire.

 

Ma a ciò che è l’Atto di Consacrazione dell’Uomo, quando viene celebrato,

si deve aggiungere da un’altra parte l’essere compenetrato del vero contenuto

di ciò che Giovanni, iniziato dal Cristo stesso, ha voluto dare alla posterità cristiana, con l’Apocalisse.

 

In fin dei conti, si appartengono reciprocamente:

• il giusto senno nella celebrazione dell’Atto di Consacrazione dell’Uomo

• ed il giusto senno nel compenetrasi della sostanza dell’Apocalisse.

 

Discostiamoci ora dalla particolare figura che, attualmente, ha per i cristiani l’Apocalisse di Giovanni.

Definiamo come “Apocalisse” tutto ciò che è dato come occulta verità,

per conferire all’umanità il giusto impulso sacerdotale, per continuare ad evolversi.

• Nel concetto di Apocalisse rientra molto

di ciò che, concentrato, è riassunto nell’Apocalisse di Giovanni e che si accorda con il Cristo.

• Nell’anelito verso una Apocalisse, è stata sempre presente una comprensione

per il fatto che deve venire dato il senso pieno e profondo

nello stare all’interno nell’Atto di Consacrazione dell’Uomo.

 

Molto ci potrà divenire chiaro dicendoci prima: Vi furono dei misteri che voglio chiamare misteri antichi.

Non vogliamo soffermarci ora in questa introduzione a delle disposizioni temporali,

bensì caratterizzare quattro stadi susseguenti dei misteri.

 

• Vi furono misteri antichi, misteri semiantichi,

• vi fu un essere seminuovo dei misteri

• ed ora ci troviamo al punto di svolta per un nuovo essere dei misteri.

 

• Abbiamo quattro stadi di fronte a noi, quattro stadi nello sviluppo della concezione umana

per l’Apocalisse e l’Atto di Consacrazione dell’Uomo.

 

Guardando agli antichi misteri che ebbero luogo fra gli uomini ai primi bagliori dell’evoluzione umana sulla Terra

e che dovevano portare tutto ciò che era sacro, vero e bello, possiamo dire:

L’essenziale dei misteri antichi

era che, in questi, gli Dèi discendevano agli uomini dalle loro sedi divine

e che gli uomini in dignità sacerdotale, all’interno dei misteri, frequentavano gli Dèi come da essere a essere.

 

Così, come oggi l’uomo frequenta reciprocamente un altro uomo,

così nei misteri antichi gli Dèi frequentavano gli uomini e gli uomini gli Dèi.

Come vi sono delle leggi di natura che valgono nel tempo,

così esistono leggi perenni che non pregiudicano per nulla la libertà umana

e fra queste leggi eterne ve ne sono alcune che si riferiscono al rapporto fra gli Dèi e gli uomini.

 

Queste leggi eterne, entravano in questione allora soprattutto quando, nei santi misteri della preistoria umana, gli stessi Dèi si rapportavano con gli uomini e tutto ciò che era insegnamento umano, si svolgeva tra i maestri divini e gli stessi uomini.

 

Quando ciò che si svolgeva nel culto, procedeva in modo tale

che fra i celebrati vi fossero anche gli Dèi con le forze sovrasensibili,

allora, in quegli antichi misteri, si compiva

ciò che ha sempre dato un senso all’atto di Consacrazione dell’Uomo: la transustanziazione.

 

Ma cos’era negli antichi misteri la transustanziazione?

Negli antichi misteri, la transustanziazione era ciò che gli Dèi consideravano come l’ultima cosa

attraverso cui entravano in contatto con gli uomini.

 

Le cerimonie, venivano determinate secondo le leggi eterne di cui ho parlato. Da certe costellazioni stellari, che si conoscevano nell’antica e vera astrologia e dalla coincidenza di queste costellazioni con un dato avvenimento, determinabile dagli uomini, veniva aperta la via dagli Dèi agli uomini, e dagli uomini agli Dèi.

Considerando il computo del tempo in tempi antichi, potete percepire che vi erano diversi modi di calcolare il tempo: alcuni, per esempio, tenevano conto di 354 giorni ed altri di 365. In questi computi del tempo venivano inseriti giorni bisestili e settimane bisestili per pareggiare ciò che, nel calcolo umano, non coincideva con quello che è il vero andamento del cosmo.

 

Ciò che gli uomini potevano calcolare, non coincideva mai con il vero andamento del cosmo.

Rimaneva Sempre, in eccedenza, un piccolo resto.

Ora, i sacerdoti degli antichi misteri, ponevano un’attenzione del tutto particolare a questo piccolo resto,

in cui il calcolo del tempo umano non coincideva con l’andamento cosmico del mondo.

Determinavano questi precisi periodi in cui era particolarmente appariscente questa non-coincidenza,

dividendo l’anno in mesi e settimane in modo che, secondo i mesi lunari,

rimanesse loro un certo numero di giorni, fino all’inizio dell’anno successivo.

 

Chi si vuole ritrovare nell’andamento dell’evoluzione umana, deve osservare proprio questi periodi in cui gli uomini, inserendo tali giorni e tali settimane, esprimevano la non corrispondenza del calcolo umano con l’andamento del cosmo e in cui i sacerdoti vedevano questi giorni, come settimane sante.

 

In tali settimane sante,

che rendevano ben evidente il pensiero degli Dèi differente da quello degli uomini,

in tali periodi, in cui diviene visibile la differenza,

quando coincidono però il cuore degli Dèi ed il cuore degli uomini,

poteva venire trovata la via dagli Dèi agli uomini e dagli uomini agli Dèi.

 

Questa era qualcosa che gli uomini osservavano all’interno dell’antica astrologia

e che facevano trasparire nel modo giusto, quando gli Dèi venivano nei misteri.

 

Alla fine di ogni anno o alla fine di un ciclo lunare di diciotto anni,

alla fine di altri periodi c’erano sempre dei periodi sacri, che caratterizzavano la differenza,

il confine fra intelligenza umana e intelligenza divina,

ed in cui i sacerdoti dei misteri, erano in grado di riconoscere

che gli Dèi potevano trovare la via verso gli uomini e gli uomini la via verso gli Dèi.

 

Vi furono anche tempi in cui quegli antichi sacerdoti,

cercavano di fissare l’efficacia del Sole e della Luna

in sostanze con cui celebravano poi l’Atto di Consacrazione dell’Uomo,

per diffondere ciò che avevano ricevuto nei periodi sacri,

anche ai rimanenti periodi dell’anno in cui dovevano celebrare.

• Così conservavano anche ciò che gli Dèi avevano fatto nei periodi sacri, fuori dalle forze e dalle sostanze terrene.

 

Trattenevano nell’acqua di quei tempi, l’elemento mercuriale

per celebrare con ciò, nel rimanente periodo dell’anno, l’Atto di Consacrazione dell’Uomo

in modo tale che mantenesse la transustanziazione nel modo in cui era stata fatta dagli Dèi stessi

in quegli Atti di Consacrazione dell’Uomo che avevano compiuto nei “giorni morti”,

come allora li si chiamava, ma che poi erano i giorni sacri.

 

Così, in quegli antichi misteri,

ai tempi in cui fra gli uomini valeva la lingua cosmica e non la lingua umana,

gli uomini si ponevano in connessione con gli Dèi, che scendevano nei misteri

e ogni volta santificavano a nuovo ciò che era l’Atto di Consacrazione dell’Uomo

che però lasciava comprensione per l’apocalittico,

anche agli uomini che compivano questo Atto di Consacrazione dell’Uomo o che ad esso partecipavano.

 

Così si insegnarono le grandi verità in quegli antichi tempi,

quando l’essere dentro nell’Atto di Consacrazione dell’Uomo,

significava venire compenetrati con la sostanza dell’apocalittico.

 

• L’Atto di Consacrazione dell’Uomo è la via della conoscenza,

• l’Apocalisse è l’oggetto della conoscenza sacra.

 

• Perveniamo, poi, ai misteri semiantichi, ai misteri di cui un riflesso ancora giunge alla storia,

mentre dei misteri che ho caratterizzato come antichi, non giunge nulla alla storia,

essi possono essere oggetto di ricerca solo attraverso la scienza occulta.

• Era già il tempo in cui gli Dèi si ritiravano dagli uomini

e non scendevano più con il loro proprio essere nei misteri

dove, però, essi mandavano giù ancora le loro forze.

• Era il tempo in cui l’Atto di Consacrazione dell’Uomo

doveva mantenere, attraverso la transustanziazione, lo splendore del divino

che sempre deve irraggiare attraverso lo stesso Atto di Consacrazione dell’Uomo.

 

La transustanziazione, ora, non veniva più compiuta in modo tale che venisse preso dai corsi astrologici degli avvenimenti cosmici ciò che doveva fluire in sostanze e forze nella celebrazione della transustanziazione, bensì il mistero veniva cercato in altro modo.

 

Infatti, veniva ricercato l’essere interiore di ciò che l’antica alchimia ha chiamato “i fermenti”.

Ciò che ha raggiunto una certa età e che, in rapporto al suo essere sostanziale,

è passato immutato attraverso diversi stadi, in cui ha agito la trasformazione di altre sostanze, è un “fermento”.

 

Se vogliamo scegliere un confronto banale dobbiamo soltanto ricordarci di come cuoce il pane: Accade lo stesso principio. Si conserva un pezzettino della vecchia pasta e lo si aggiunge come fermento alla nuova pasta. Rappresentiamoci come sostanza antichissima, che ha conservato attraverso il cambiamento di altre sostanze la propria intima sostanza, nei tempi dei misteri semiantichi venisse conservata in contenitori sacri, che nei misteri stessi erano qualcosa di antichissimamente sacro, qualcosa di venerabile.

 

Dai contenitori sacri venivano prelevate le sostanze, i fermenti,

con cui nella antica ed ancora sacra alchimia, veniva compiuta la transustanziazione.

• Nei tempi antichi si sapeva quanto segue:

Il sacerdote, che era iniziato, capiva la metamorfosi,

la transustanziazione attraverso le forze conservate nelle sostanze,

sapeva, che irradiavano nei contenitori di cristallo con splendore solare.

 

Ciò che vi si cercava e di cui si aveva bisogno era che il celebrante vi vedesse l’organo di conoscenza

per l’assimilazione di ciò che è l’apocalittico.

• C’era al tempo dei misteri semiantichi questo fenomeno:

Il sacerdote veniva provato nel momento in cui entrava nel luogo sacro e gli antichi fermenti

cominciavano a cambiare le sostanze nei sacri contenitori di cristallo

in modo tale che, nel contenitore di cristallo, potesse vedere come le sostanze diffondessero del chiarore solare.

 

Il contenitore, in cui vi era un piccolo Sole, era un ostensorio.

Era un Santissimo che, oggi, può venire soltanto imitato.

Nel momento in cui vedeva i chiarori solari del Santissimo era divenuto interiormente sacerdote.

 

Oggi tutti coloro che entrano in chiesa, vedono nella chiesa cattolica il Santissimo,

perché esso è solo il simbolo per ciò che fu una volta.

Ma, una volta, accadeva che soltanto chi vedeva il Santissimo era davvero sacerdote,

quando vedeva nelle sostanze conservate un chiarore solare.

In questo preciso momento, era dischiusa la sua conoscenza per l’apocalittico.

 

Poi, giunsero quei misteri il cui riflesso è la messa dei tempi più moderni.

Infatti, in un modo molto complicato, sono giunti dai misteri seminuovi

la messa cattolica, la messa armena ed altre messe.

Sebbene si siano esteriorizzate, queste messe portano ancora in sé il pieno principio di iniziazione.

 

In questi misteri seminuovi entrò, al posto della presenza degli Dèi negli antichi misteri

e al posto delle forze mandate dagli Dèi nei misteri semiantichi,

ciò che l’uomo può percepire quando interiormente diviene sveglia la parola, la parola magica,

quando risuona nell’interiorità la parola che va fino alla più profonda conoscenza dell’essere interiore del suono.

 

Poiché, al tempo dei misteri seminuovi, la lingua umana stava di fronte alla lingua del culto,

quella lingua del culto di cui ancora gli ultimi resti sono presenti nelle singole confessioni religiose,

in cui tutto si basa sul ritmo, sulla comprensione interiore del suono

e, sulla comprensione per la penetrazione interiore del suono dalla bocca sacerdotale nei cuori umani;

la parola magica che è parola di culto pronunciata nel luogo sacro, era la prima via agli Dèi, alle forze divine.

 

Così abbiamo:

• La prima epoca umana – antichi misteri – gli Dèi discendono.

• La seconda epoca umana – misteri semiantichi – gli Dèi mandano le loro forze

• La terza epoca umana – misteri seminuovi – l’uomo impara la lingua magica

e comincia a risalire nell’intonare la lingua magica alle forze degli Dèi.

 

Ciò era il senso di tutto ciò che veniva intonato all’interno dell’Atto di Consacrazione dell’Uomo, nella terza epoca dei misteri. E fu a quel tempo che, all’interno dei misteri, visse l’elemento dei cabiri come culto religioso allora attuale. I servizi dei cabiri, i sacrifici dei cabiri, che venivano celebrati in Samotracia, erano partecipi a tutto ciò che è il cerimoniale nei misteri seminuovi e a tutto ciò che appartiene al cerimoniale sacerdotale.

 

• Poniamoci di fronte all’anima, l’altare dei cabiri in Samotracia.

I cabiri che vi stavano su, come monumenti esteriori,

erano delle brocche sacrificali in cui ora non c’erano sostanze di fermento,

bensì delle sostanze reperibili dalla conoscenza umana

quando essa era in grado di penetrare nell’intimo spirituale della sostanza stessa.

 

Tali sostanze che si trovavano all’interno delle brocche sacrificali, le sostanze sacrificali,

venivano bruciate, il fumo saliva in alto e la lingua magica agiva,

cosicché nel fumo che si innalzava apparisse l’immaginazione di ciò che intonava la parola.

• Così, nel fumo sacro, diveniva esteriormente visibile la via alle forze divine.

• Nel fumo sacro, i sacerdoti sapevano se stessi nell’atmosfera

attraverso la quale veniva compiuta la transustanziazione.

 

• Questo era il terzo stadio nello sviluppo dei misteri

e di ciò che è contenuto nell’Atto di Consacrazione dell’Uomo per l’uomo stesso.

Questi primi stadi caddero in decadenza, tuttavia, ancor oggi, si è mantenuto qualcosa di esteriore di questi.

 

È iniziato un nuovo stadio dei misteri,

un nuovo tempo per l’Atto di Consacrazione dell’Uomo e per la comprensione dell’apocalittico,

nel momento in cui voi, dall’altra parte, nel Goetheanum bruciato

avete inaugurato il nuovo sacerdozio del movimento per il rinnovamento cristiano.