Azione ostacolatrice di Lucifero e Arimane: scatenamento degli istinti sessuali, effetti nocivi dei mezzi terapeutici, abuso della tecnica.

O.O. 182 – Che cosa fa l’Angelo – Come posso Io trovare il Cristo – 09.10.1918


 

Ciò che deve avvenire è che dagli Angeli verranno mostrate all’umanità tre cose.

 

• In primo luogo verrà mostrato

come si possa realmente comprendere il lato più profondo della natura umana

con il proprio più immediato interesse.

Sì, verrà il tempo in cui gli uomini non potranno più stare addormentati,

ma riceveranno dal mondo spirituale, per opera del loro angelo,

un impulso incitatore, per cui ognuno avrà, per ogni altro uomo,

un interesse assai più profondo di quanto non lo abbia oggi.

 

Questo aumento dell’interesse per i propri contemporanei non si svilupperà però solo in modo soggettivo,

non si svilupperà in modo così comodo, come avviene oggi,

ma subitaneamente, perché effettivamente all’uomo verrà ispirato da parte spirituale un determinato segreto,

verrà ispirato che cosa l’altro uomo è.

Con questo, io alludo a qualcosa di assai concreto, e non a una qualsiasi considerazione teorica:

• gli uomini sperimenteranno qualcosa che potrà destare in loro l’interesse per ogni altro uomo.

Questa è la prima cosa, la quale stimolerà in modo tutto speciale la vita sociale.

 

• La seconda cosa è che, dal mondo spirituale, l’angelo mostrerà all’uomo inconfutabilmente

che l’impulso del Cristo, oltre a tutto il resto, determina negli uomini anche una piena libertà di religione,

e che il vero cristianesimo è soltanto quello che rende possibile un’assoluta libertà religiosa.

 

• La terza cosa è la irrefutabile convinzione della natura spirituale del mondo.

 

Questo evento, come ho detto, avverrà in modo che l’anima cosciente dell’uomo entrerà con esso in un certo rapporto. Questo evento avverrà un giorno nell’evoluzione dell’umanità, per opera dell’angelo che, mediante le sue immagini, lavora con queste mire nel corpo astrale dell’uomo. Voglio però far notare che questo evento che ci attende è già posto nell’arbitrio degli uomini. Gli uomini possono trascurare molte cose. E oggi si trascurano ancora molte cose che dovrebbero condurre a sperimentare in piena veglia l’evento che avverrà nel momento accennato.

 

Ma, come già sappiamo, vi sono anche altri esseri nell’evoluzione del mondo, i quali hanno interesse a far deviare gli uomini dalla giusta strada. Si tratta delle entità luciferiche e arimaniche.

Tutto quello di cui ho parlato finora concerne l’evoluzione divina dell’uomo. L’uomo, se seguisse in modo giusto la propria natura, dovrebbe proprio giungere alla visione di quello che l’angelo fa entro il suo corpo astrale. Ma l’evoluzione luciferica tende a distoglierlo dalla visione dell’opera della gerarchia angelica.

 

E questi esseri luciferici, per sviare l’uomo, fanno in modo da ostacolarne la libera volontà.

Essi cercano di oscurare all’uomo la pratica della sua libera volontà.

Vogliono bensì fare dell’uomo un essere buono.

 

Lucifero, dal punto di vista che stiamo trattando ora, vuole bensì nell’uomo il bene, la spiritualità:

ma vuole che questi la ottenga da automa, senza la propria libera volontà.

L’uomo dovrebbe conseguire la chiaroveggenza, secondo principi buoni, ma in certo modo automaticamente.

La libera volontà, la possibilità del male, Lucifero vorrebbe togliergliela.

Gli esseri luciferici vorrebbero fare in modo che l’uomo agisca sì fondandosi sullo spirito,

ma come un’immagine spirituale, senza libera volontà; vorrebbero renderlo un automa.

 

Tutto ciò è connesso con determinati segreti dell’evoluzione. Gli esseri luciferici, come già sappiamo, sono entità rimaste indietro su altri stadi dell’evoluzione, le quali introducono nell’evoluzione un elemento estraneo.

 

Questi esseri luciferici hanno un grandissimo interesse ad afferrare l’uomo

in modo che egli non giunga alla libera volontà;

essi stessi, infatti, non hanno conseguito la libera volontà.

La libera volontà può essere conseguita soltanto sulla Terra;

essi però non vogliono aver nulla a che fare con la Terra,

vogliono solo aver a che fare con l’evoluzione di Saturno, Sole, e Luna,

vogliono fermarsi lì e non aver nulla a che fare con l’evoluzione della Terra.

 

Questi esseri luciferici odiano, in certo modo, la libera volontà degli uomini.

Essi operano in modo altamente spirituale, ma automaticamente.

Ciò è straordinariamente significativo.

Essi vogliono sollevare l’uomo alla loro altezza, alla loro altezza spirituale;

vogliono renderlo automatico: spirituale, ma automatico.

 

In tal modo l’uomo sarebbe esposto, da un lato, al pericolo di diventare troppo presto, ossia prima che la sua intera anima cosciente funzioni, un essere che agisce in modo automatico, e di lasciare passare inosservato, rimanendo addormentato, l’avvenimento di cui ho parlato e che dovrà presentarsi.

 

Ma anche gli esseri arimanici si oppongono all’evento di cui ho parlato.

Essi non aspirano a rendere l’uomo oltremodo spirituale,

bensì ad annientare in lui la coscienza della propria spiritualità.

Aspirano a far credere all’uomo di essere proprio solo un animale perfettamente evoluto.

In verità, Arimane è il grande maestro del darwinismo materialistico.

 

Arimane è anche il grande maestro di tutta quell’attività tecnica e pratica

che non vuol ammettere nell’evoluzione della Terra se non la vita umana sensibile esteriore,

che vuole ammettere soltanto una tecnica su larga scala,

affinché l’uomo, in modo raffinato, soddisfi quelle stesse esigenze del mangiare, del bere,

e delle altre funzioni, che anche l’animale soddisfa.

 

Uccidere nell’uomo, oscurare nell’uomo la consapevolezza di essere un’immagine della divinità,

a questo aspirano per l’anima cosciente, con ogni sorta di raffinati mezzi scientifici,

gli spiriti arimanici nel nostro tempo.

 

In passato agli esseri arimanici non sarebbe servito a nulla oscurare in tal modo agli uomini la verità per mezzo di teorie. Perché? Perché ancora durante l’epoca greco-latina, ma ancor più nelle epoche precedenti, in cui l’uomo possedeva ancora la chiaroveggenza atavica e la veggenza per immagini, era del tutto indifferente il modo in cui egli pensava. Egli aveva allora le sue immagini: e mediante le sue immagini guardava nel mondo spirituale. Quello che Arimane gli poteva insinuare, riguardo al suo rapporto con gli animali, non avrebbe avuto alcun significato per la vita dell’uomo. Il pensiero è diventato potente (si potrebbe dire: è diventato potente nella sua impotenza) solo nella nostra quinta epoca postatlantica, a partire dal secolo XV.

 

Solo da allora il pensiero è diventato atto a introdurre l’anima cosciente nel mondo spirituale; e in tal modo, però, anche a impedirle di penetrare nel mondo spirituale. Solo adesso sperimentiamo l’epoca in cui una teoria, attraverso la scienza, è in grado di strappare coscientemente all’uomo la sua divinità e le sue esperienze intorno al divino.

Questo è possibile soltanto nell’epoca dell’anima cosciente. Perciò gli spiriti arimanici aspirano a infondere nell’uomo teorie che ne oscurano l’origine divina.

 

Dalla descrizione di queste due correnti che si oppongono all’evoluzione divina normale dell’uomo, si può dedurre come ci si debba comportare nella vita, al fine di non trascurare di cogliere, essendo addormentati, proprio ciò di cui abbiamo parlato, ciò che dovrà manifestarsi nell’evoluzione umana. Gli uomini devono stare attenti a questo pericolo, altrimenti, in luogo dell’evento importantissimo che dovrà manifestarsi possentemente nella futura evoluzione della Terra, avverrà qualcosa che potrà diventare un grave pericolo per questa evoluzione.

 

Certe entità spirituali conseguono il loro sviluppo per il tramite dell’uomo,

in quanto l’uomo si sviluppa con loro.

Gli Angeli che elaborano le loro immagini nel corpo astrale umano,

elaborano queste immagini, naturalmente, non per gioco, ma per conseguire qualcosa.

 

Ma poiché quello che deve essere conseguito può esserlo soltanto entro l’umanità terrena, tutto questo diventerebbe un assurdo gioco, se gli uomini, dopo aver raggiunto il grado dell’anima cosciente, del tutto coscientemente lasciassero passare la cosa inosservata. Tutto si ridurrebbe allora ad un gioco!

Gli Angeli farebbero allora solo un gioco nell’ambito dello sviluppo del corpo astrale umano.

 

Solo per il fatto che ciò si realizza entro l’umanità, non si tratta di un gioco, ma di qualcosa di serio. Da ciò possiamo dedurre che il lavoro degli Angeli deve rimanere una cosa seria in ogni caso. Che cosa avverrebbe dietro le quinte dell’esistenza, se gli uomini, semplicemente per il loro torpore, potessero trasformare in gioco il lavoro degli Angeli!

 

Che cosa mai accadrebbe, allora? Che cosa accadrebbe se, nonostante tutto, l’umanità terrena si ostinasse a non accorgersi, in quanto addormentata, dell’importante evento che in futuro dovrà manifestarsi? Se, per esempio, l’umanità, dormendo, non si accorgesse della parte centrale di quell’evento, ossia di quanto riguarda la libertà di religione; se non prendesse nota di quello di cui ho parlato molte volte, ossia della ripetizione del mistero del Golgota sul piano eterico, del riapparire del Cristo eterico; oppure se ignorasse, sempre dormendo, tante altre cose?

 

In tal caso ciò che gli Angeli dovrebbero conseguire mediante le immagini nel corpo astrale umano, essi cercherebbero di conseguirlo per altra via. E ciò che gli uomini non permettono che venga conseguito entro il loro corpo astrale, mentre si destano, in tal caso gli Angeli aspirerebbero ad attuarlo mediante i corpi degli uomini addormentati.

 

Quello dunque che gli uomini lascerebbero inosservato, dormendo, durante la loro veglia,

e che perciò gli Angeli non potrebbero conseguire,

questo verrebbe conseguito con l’aiuto dei corpi fisici e dei corpi eterici umani rimasti nel letto durante il sonno.

Lì gli Angeli cercherebbero le forze per conseguire ciò che non può essere conseguito nell’uomo desto,

ossia mentre le anime deste stanno dentro al corpo eterico e al corpo fisico.

 

Ciò verrebbe allora conseguito mediante i corpi eterici e fisici addormentati,

ossia mentre gli uomini, che dovrebbero invece essere desti,

ne stanno al di fuori, col loro io e col loro corpo astrale, addormentati.

 

Questo è il grande pericolo che incombe sull’epoca dell’anima cosciente. Questo è l’evento che potrebbe anche verificarsi se gli uomini, prima dell’inizio del terzo millennio, non vorranno volgersi alla vita spirituale.

Oggi siamo ben poco lontani dall’inizio del terzo millennio. Come è noto, il terzo millennio avrà inizio con l’anno 2000. Potrebbe perciò ancora succedere che quello che gli Angeli dovrebbero conseguire mediante il loro lavoro, debba essere conseguito nei corpi addormentati degli uomini, anziché negli uomini desti; potrebbe accadere che gli Angeli debbano portar fuori tutto il loro lavoro dal corpo astrale dell’uomo e sprofondarlo invece nel corpo eterico, per poterlo realizzare. Ma l’uomo in tal caso non ne sarebbe coinvolto!

 

Il lavoro degli Angeli dovrebbe effettuarsi nel corpo eterico umano, quando l’uomo non è presente!

Ché, se l’uomo fosse presente a questo lavoro in stato di veglia, lo ostacolerebbe.

Così ho dato un’idea generica della cosa.

 

• Ma che cosa succederebbe effettivamente,

se gli Angeli dovessero compiere un siffatto lavoro senza che l’uomo fosse presente,

se dovessero compierlo entro i corpi fisici ed eterici, mentre l’uomo dorme?

• In tal caso nell’evoluzione dell’umanità si farebbe strada, incontrastato, un triplice elemento.

 

In primo luogo si produrrebbe nei corpi umani addormentati

(ossia quando l’uomo dorme, quando non è presente col suo io e col suo corpo astrale)

qualcosa che egli troverebbe poi non grazie alla libertà, ma come fatto compiuto, la mattina al suo risveglio.

Sempre lo avrebbe dinanzi;

diventerebbe in lui istinto, anziché coscienza di libertà, e perciò sarebbe pernicioso.

E precisamente, minacciano di diventar perniciose

certe conoscenze istintive che devono affiorare nella natura umana

e che sono connesse col mistero della nascita e della concezione, e con tutta la vita sessuale.

 

Questo è il grave pericolo di cui ho parlato, per opera di certi Angeli, i quali essi stessi andrebbero soggetti a un determinato mutamento, di cui non è ancora ammesso parlare perché ciò appartiene ai misteri superiori della scienza dell’iniziazione.

 

Posso però dire questo:entro l’evoluzione dell’umanità avverrebbe qualcosa

che, anziché in forma utile, in chiara e desta coscienza, si presenterebbe in forma dannosa.

In forma dannosa, in forma rovinosa

si produrrebbero determinati istinti nella sfera della vita sessuale;

si produrrebbero istinti che non significherebbero soltanto dei deviamenti,

ma che penetrerebbero entro la vita sociale, trasformandola.

 

E innanzitutto, a causa di ciò che penetrerebbe nel loro sangue in conseguenza della loro vita sessuale,

gli uomini non solo ostacolerebbero in ogni caso lo svilupparsi della fraternità sulla Terra,

ma si erigerebbero sempre contro la fraternità. Tutto ciò sarebbe istintivo.

 

Giungerà dunque un momento decisivo in cui, per così dire, si dovrà scegliere se andare a destra (ma allora bisognerà essere desti) oppure se andare a sinistra. Se si andrà a sinistra, si potrà anche restare addormentati; ma allora sorgeranno nell’umanità degli istinti che saranno orrendi. Che cosa diranno gli scienziati, quando tali istinti affioreranno? Diranno: questa è una necessità naturale.

Questo doveva avvenire così, questo era riposto nell’evoluzione dell’umanità.

 

Con la scienza, si possono veramente lasciare inosservate queste cose. Scientificamente si può spiegare sia che gli uomini diventino Angeli, sia che diventino diavoli. Su entrambe queste possibilità, la scienza ha sempre la stessa cosa da dire: ossia che si tratta di conseguenze di cause precedenti. Questa è la grandiosa e sapiente idea scientifica della causalità.

 

La scienza non prenderà affatto nota dell’evento di cui ho parlato; ovviamente essa considererà una necessità naturale che gli uomini, a causa dei loro istinti sessuali, diventino dei mezzi diavoli.

Dunque, dal punto di vista scientifico, la cosa non potrà esser spiegata; comunque vadano le cose, la scienza troverà tutto giustificato. Tali cose saranno comprensibili solo ad una conoscenza spirituale, ad una conoscenza soprasensibile.

 

In secondo luogo, da questo lavoro, dalla deviazione di questo lavoro,

la quale produce negli Angeli dei mutamenti, deriverà all’umanità una seconda conseguenza:

la conoscenza istintiva di determinati medicamenti; ma una conoscenza dannosa.

Tutto quanto è connesso con la medicina avrà uno straordinario, un enorme incremento, in senso materialistico.

 

Si avranno allora, istintivamente, delle convinzioni sulla forza medicamentosa di certe sostanze e di certe pratiche,

e in tal modo si provocheranno danni enormi; ma questi danni saranno detti giovevoli.

L’elemento malsano sarà detto sano, perché porterà ad avvicinarsi a certe pratiche, che piaceranno.

Alla gente piacerà ciò che la condurrà nell’elemento malsano secondo una certa direzione.

 

Aumenterà la conoscenza della forza curativa di determinate pratiche,

di certi interventi, ma porterà gli uomini su strade ben pericolose.

Grazie a determinati istinti, si apprenderà soprattutto a riconoscere

quali malattie certe sostanze e certi trattamenti producano.

E ci si potrà regolare secondo intenti egoistici, provocando malattie, o non provocandole.

 

In terzo luogo, si impareranno a conoscere ben determinate forze

mediante le quali potranno essere scatenati nel mondo grandi effetti meccanici con mezzi ridottissimi,

ossia armonizzando fra loro certe vibrazioni.

In tal modo si conseguirà istintivamente una certa facoltà di dirigere spiritualmente i meccanismi,

di dirigere la sfera delle macchine, e tutta quanta la tecnica prenderà una pessima piega.

Questa pessima piega servirà però in modo magnifico e piacerà enormemente all’egoismo degli uomini.

 

Tutto ciò fa parte di una comprensione concreta dell’evoluzione, fa parte di un’attitudine di vita apprezzata giustamente solo da chi è persuaso che una attitudine non spirituale della vita non possa assolutamente gettar luce sulle cose.

 

Una attitudine non spirituale della vita non si accorgerebbe affatto,

ignorerebbe del tutto quanto l’umanità devierebbe dal giusto sentiero,

se un giorno essa diventasse preda di una medicina dannosa,

di una orribile perversione degli istinti sessuali, e dei terribili congegni di un mondo puramente meccanico

nel quale forze spirituali abusive si impadronissero delle forze della natura.

 

Altrettanto poco si accorge, uno che dorme, del ladro che gli si avvicina per derubarlo;

egli non lo osserva, ma, tutt’al più, si accorge più tardi, quando si desta, di quello che è stato commesso.

Questo sarebbe allora un ben triste risveglio per gli uomini:

l’uomo continuerebbe a compiacersi per la propria ampliata,

istintiva conoscenza delle forze curative di determinati processi e di determinate sostanze;

e sentirebbe un benessere tale, nel seguire certe deviazioni degli istinti sessuali,

che magnificherebbe questa deviazione come una particolare forma di super-umanità,

di spregiudicatezza e disinvoltura.

 

Il brutto diventerebbe bello, e il bello brutto, in un certo senso;

né lo si potrebbe riconoscere, in quanto si prenderebbe tutto come una necessità di natura.

Questa sarebbe però una terribile deviazione

da quella via che nell’umanità è prescritta all’entità propria dell’uomo.

 

Io credo che se si è acquisito un senso per come la scienza dello spirito possa diventare attitudine, allora si potranno anche considerare con tutta serietà le verità che ho esposte oggi. E allora si potrà attingere quello che veramente può essere attinto da tutta la scienza dello spirito: il riconoscimento cioè di un determinato compito, di un determinato compito di vita della scienza dello spirito.

 

Ovunque noi siamo, qualunque sia il nostro compito nel mondo, quello che conta è che possiamo alimentare in noi il pensiero che la nostra azione deve essere pervasa e illuminata dalla nostra coscienza antroposofica. Allora contribuiremo anche noi a che l’umanità proceda giustamente nella sua evoluzione.

 

L’uomo si sbaglierebbe di molto se credesse che la vera scienza dello spirito, concepita seriamente e degnamente, possa mai distoglierlo dal lavoro intenso e pratico della vita. La vera scienza dello spirito desta veramente gli uomini, li rende desti riguardo alle cose che ho esposto oggi. Si potrebbe chiedere: forse che la vita desta è dannosa al sonno?

 

Se volessimo servirci del paragone per cui, come il normale risveglio è un ridestarsi dal sonno, così il guardare nel mondo spirituale è un vegliare più intenso rispetto alla veglia ordinaria, allora, per comprendere il paragone, potremmo anche fare la domanda: può mai la vita di veglia essere nociva al sonno? Potrebbe esserlo, se fosse una veglia sregolata. Ma se uno conduce una vita di veglia regolata, allora avrà anche un sonno sano; mentre se conduce una vita di veglia imbambolata, oppure pigra e indolente, senza lavoro, allora anche il suo sonno sarà malsano.

 

Altrettanto vale per la vita, per la vita desta che noi conseguiamo per mezzo della scienza dello spirito. Se mediante la scienza dello spirito noi stabiliremo un rapporto ordinato col mondo spirituale, allora, come il sonno è regolato da una sana vita di veglia, così, grazie a questo giusto rapporto col mondo spirituale, si indirizzerà anche verso un giusto cammino il nostro interesse per la vita sensibile ordinaria.

 

Chi osserva la vita attuale, dovrebbe essere ben addormentato per non accorgersi di svariate cose. Quanto si sono vantati gli uomini, specie negli ultimi decenni, della loro prassi di vita! Le cose sono giunte ad un tal punto, negli ultimi decenni, che quelli che disprezzavano al massimo gli ideali, lo spirito, la spiritualità, quelli appunto sono pervenuti dappertutto a insediarsi nelle cariche direttive. E tanto si è portata alle stelle questa prassi della vita, che si è finito poi per trascinare l’umanità nell’abisso.

 

Ora certuni, sebbene per lo più istintivamente, cominciano a lamentarsi, a dire che una nuova epoca dovrebbe venire, e che nuovi ideali dovrebbero farsi strada! Ma è solo un gracchio. E se i rimedi invocati dovessero presentarsi istintivamente, senza una cosciente immersione nella scienza dello spirito, allora essi condurrebbero alla rovina di ciò che deve essere sperimentato in piena veglia, piuttosto che a compiere un proficuo passo sulla via dell’evoluzione. Oggi, chi fa proclami agli uomini con le stesse parole già in uso da molto tempo, riceve ancora spesso degli applausi. Ma gli uomini dovranno adattarsi a udire altre parole, altro stile, se dal caos deve rinascere un ordine sociale.

 

Se infatti in un’epoca qualsiasi gli uomini che avrebbero il compito di vegliare trascurano di star desti, e non si accorgono di ciò che realmente dovrebbe accadere, allora effettivamente nulla di reale avviene, ma è lo spettro di epoche passate ad aggirarsi fra gli uomini. In molte comunità religiose, per esempio, si aggirano semplicemente gli spettri del passato; e nella nostra vita giuridica si aggira spesso ancora lo spettro dell’antica Roma. In questo senso, nell’epoca dell’anima cosciente, la scienza dello spirito deve veramente rendere libero l’uomo, deve veramente condurlo all’osservazione di un fatto spirituale: che cosa fa l’angelo nel nostro corpo astrale?

 

Parlare in modo astratto degli Angeli può essere tutt’al più un inizio; ma il progresso dovrà consistere in un nostro parlare concreto, che si riferisca alla nostra epoca particolare e risponda alla domanda che ci tocca più da vicino. Questa domanda ci tocca da vicino, semplicemente perché l’angelo intesse nel nostro corpo astrale delle immagini le quali devono conferire agli uomini una forma che sia atta all’evoluzione avvenire; e questa forma, questa formazione, dovrà essere effettuata mediante l’anima cosciente.

 

Se non avessimo l’anima cosciente, allora non occorrerebbe che ci preoccupassimo, allora ci sarebbero già altri spiriti, altre gerarchie ad effettuare il lavoro dell’angelo. Ma poiché dobbiamo sviluppare l’anima cosciente, non possono subentrare altri spiriti ad attuare il lavoro dell’angelo.

 

Nell’epoca egizia, naturalmente, altri Angeli intessevano all’uomo le immagini. Ma poi subentrarono nel lavoro altri spiriti, e a causa di ciò all’uomo si oscurò la coscienza chiaroveggente atavica. In quanto vedevano queste immagini con la loro chiaroveggenza atavica, gli uomini intessevano un velo, un velo oscuro intorno al lavoro degli Angeli. Ma oggi l’uomo deve svelarle. Perciò egli non deve, da addormentato, lasciar passare quel che s’introduce nella sua vita cosciente nell’epoca che si conchiuderà ancor prima del terzo millennio.

 

Dalla scienza dello spirito orientata antroposoficamente

non dobbiamo ricavare soltanto ogni sorta di insegnamenti, ma dobbiamo anche ricavare dei propositi.

E questi ci daranno la forza di essere uomini desti.

 

Noi possiamo assuefarci ad essere uomini desti. Noi possiamo osservare molte cose. Possiamo una buona volta cominciare a vegliare; e allora troveremo che, in fondo, non passa giorno senza che nella nostra vita non avvenga un miracolo. E questo che ho detto ora, possiamo anche capovolgerlo, e dire: se in un giorno qualunque non troviamo nella nostra vita alcun miracolo, ciò significa solo che l’abbiamo perso di vista.

 

Cerchiamo di guardare, la sera, alla nostra giornata: vi scopriremo sempre qualche fatto, grande o piccolo o di media grandezza, di cui potremo dire che è entrato nella nostra vita in modo del tutto strano e che si è avverato in modo veramente singolare. Potremo giungere a ciò, solo che pensiamo in modo sufficientemente ampio, solo che abbracciamo con lo sguardo animico in modo sufficientemente ampio i nessi della vita. Questo però ordinariamente non lo si fa, perché non si è soliti chiedersi: che cosa ci è stato impedito, per esempio, a causa della tal cosa?

 

Per lo più noi non ci occupiamo delle cose che sono state impedite, delle cose che, se fossero avvenute, avrebbero mutato radicalmente la nostra vita. Dietro alle cose che in qualche modo sono state allontanate dalla nostra vita, risiede moltissimo di ciò che ci insegna a diventare uomini desti.

Quante mai cose avrebbero potuto capitarmi oggi?

 

Se noi ci ponessimo ogni sera questa domanda, e osservassimo come certi avvenimenti avrebbero potuto provocare questa o quella cosa che, invece, non è avvenuta, allora queste nostre considerazioni potrebbero suscitare in noi un senso più desto di autodisciplina. E questo potrebbe costituire un inizio che potrebbe poi di per se stesso svilupparsi sempre più.

 

Potrebbe alla fin fine non solo portarci ad indagare che cosa nella nostra vita significhi, per esempio, che un giorno noi avremmo voluto uscire alle ore 10.30 del mattino, e che proprio all’ultimo momento qualcuno sia venuto a trattenerci. Ci siamo magari irritati per questo ritardo, ma non ci chiediamo che cosa sarebbe potuto succederci se fossimo veramente usciti nell’ora che avevamo progettato; non poniamo la domanda: quale mutamento è derivato da ciò?

 

Ho parlato particolareggiatamente già altre volte di queste cose. Dall’osservazione di ciò che nella nostra vita è negativo, che però può testimoniare della saggia direzione data a essa, all’osservazione dell’angelo che opera e tesse immagini nel nostro corpo astrale, c’è una via diretta, una via veramente diretta e sicura che noi siamo in grado di percorrere.