Azioni cosmiche dai pianeti sui vegetali. Gli io di gruppo delle piante discendono dagli Spiriti della saggezza

O.O. 136 – Le entità spirituali nei corpi celesti e nei regni della natura – 13.04.1912


 

Prima di prendere in considerazione anche un altro aspetto del processo dell’evoluzione umana, vorrei ora passare a considerare il regno vegetale: in questo noi riscontriamo che già il corpo astrale si trova sul piano astrale, là dove si trova l’io di gruppo degli animali.

Questo ci conduce al fatto reale (che si mostra allo sguardo occulto) che per le piante agiscono forze provenienti anch’esse dal sistema planetario, dagli astri, non solo nell’io di gruppo, ma anche già nel corpo astrale dei vegetali.

 

Mentre dunque nell’animale gli Spiriti del movimento agiscono solo nelle forze che determinano le forme dei gruppi principali, sul corpo astrale vegetale agisce già la sfera degli Spiriti del movimento.

Si tratta anche qui di discendenti degli Spiriti del movimento, i quali però si distinguono dagli altri discendenti per il fatto di essersi formati in un’epoca alquanto diversa: essi però agiscono ugualmente come discendenti degli Spiriti del movimento sul corpo astrale delle piante, e non solo sull’io.

Possiamo infatti affermare che le forze degli Spiriti del movimento o dei loro discendenti operano esse pure sul corpo astrale delle piante, partendo dai pianeti del nostro sistema planetario. È infatti il corpo astrale a dare in ogni specie di esseri l’impulso al movimento.

 

Sul piano fisico troviamo, delle piante, il corpo fisico e il corpo eterico.

Se una qualsiasi forza agisse sulla pianta dalla sfera degli Spiriti del movimento, essa porterebbe la pianta al movimento; ma siccome il corpo astrale non si trova entro la pianta, bensì la circonda, la avvolge, essa non si muove come si muovono gli uomini e gli animali; quella forza tende ad allontanare dalla Terra la pianta, quale si sviluppa da principio.

 

 

Possiamo riscontrare l’attività di queste forze provenienti dai pianeti, osservando il modo in cui nelle piante le foglie si impiantano a spirale, una dopo l’altra, sullo stelo. E questa linea singolare dell’impianto a spirale si diversifica a seconda che le forze dei discendenti degli Spiriti del movimento agiscano dall’uno o dall’altro dei pianeti.

Esiste un mezzo per studiare le orbite reali dei diversi pianeti nelle loro immagini riflesse: quando un giorno la scienza esteriore avrà riconosciuto questo fatto, si dovranno correggere non poche nozioni relative ai sistemi astronomici fin qui ammessi.

 

Certe piante dipendono dalle forze degli Spiriti del movimento che si trovano su Marte, altre da quelli di Venere, altre ancora da quelli di Mercurio.

Essi da lì agiscono, e a seconda che operino da un pianeta piuttosto che da un altro, imprimono alla pianta il movimento che si esprime nella inserzione a spirale delle foglie: il medesimo moto che compie il pianeta corrispondente, il suo moto assoluto nello spazio celeste.

 

Osservando un comune convolvolo campestre, precisamente là dove il gambo stesso è ruotato, si potrà rilevare nei moti spiraliformi dello stelo un’imitazione di moti planetari provenienti da Spiriti del movimento dimoranti nei pianeti.

Tali forze cooperano nella pianta con i veri io di gruppo; gli io di gruppo delle piante operano poi tutti in modo che le loro forze si trovano nella direzione che congiunge il Sole col centro della Terra.

Questo significa che insieme alle forze emananti dagli Spiriti del movimento agiscono altre forze, volte nella direzione dello stelo, il quale opera sempre verso il centro della Terra.

 

La pianta intera va dunque considerata risultante da ciò che cresce in direzione del Sole o del centro della Terra, e da ciò che invece si dispone a spirale, e nelle inserzioni delle foglie riproduce i moti dei pianeti.

A questo corrisponde il fatto reale che per gli io di gruppo delle piante gli impulsi d’azione diretti vanno ricercati nella direzione dalla Terra al Sole.

Questo significa che se lo sguardo occulto si rivolge non già ai pianeti, ma al Sole, gli si mostrano i diversi io di gruppo delle piante.

Questi io di gruppo delle piante sono a loro volta discendenti degli Spiriti della saggezza, come gli io di gruppo degli animali sono discendenti degli Spiriti del movimento.

Negli io di gruppo delle piante dobbiamo quindi riconoscere dei discendenti degli Spiriti della saggezza.

 

Nel corso di queste conferenze ho spiegato che

• negli spiriti della natura dobbiamo riconoscere i discendenti della terza gerarchia,

• mentre negli io di gruppo si riconoscono discendenti della seconda gerarchia.

 

A questi si aggiungono ora gli Spiriti dei periodi ciclici i quali regolano i tempi: ci troviamo qui a un punto in cui possiamo accennare alle funzioni di una certa categoria di questi Spiriti dei periodi ciclici.

Possiamo qui infatti accennare che alcuni Spiriti dei periodi ciclici congiungono, a favore delle piante, gli effetti delle forze di movimento, provenienti dai pianeti e che agiscono in senso spiraliforme, con quelle provenienti invece dal Sole.

Questi due tipi di forze vengono a un certo momento congiunti ad opera degli Spiriti dei periodi ciclici, e precisamente quando, nel corso dell’anno, la pianta si avvia alla sua fecondazione.

Allora il principio del moto spiraliforme si congiunge col principio che opera nello stelo.

Ecco perché constatiamo negli stami il principio che agisce in senso spirale, e invece nell’ovario, cioè al centro della pianta, il principio che rappresenta la diretta prosecuzione del gambo o stelo.

 

Quando il ciclo della pianta si è compiuto, vale a dire quando gli Spiriti dei periodi ciclici congiungono per la pianta l’attività degli spiriti planetari con quella dello Spirito del Sole, allora nella pianta divenuta completa gli organi che fino a quel momento seguivano nel loro moto a spirale i pianeti, si dispongono in un bel cerchio, come gli stami circostanti, mentre lo stelo cresce e si conchiude nella formazione dell’ovario.

I due vengono congiunti.

L’accrescimento della pianta si conclude, in quanto alle due attività spirituali degli Spiriti del movimento e degli Spiriti della saggezza (o dei loro rispettivi discendenti) si aggiunge ora l’attività degli Spiriti dei periodi ciclici che uniscono quelle entità spirituali in una specie di matrimonio.

 

Così abbiamo avuto occasione di conoscere nel regno delle piante certi discendenti degli Spiriti della saggezza. Si dovrà tener conto che quei discendenti degli Spiriti della saggezza si sono formati appunto dagli Spiriti della saggezza, a partire dal tempo in cui questi ultimi conferirono dalla propria sostanza all’uomo il suo corpo eterico, come si potrà trovare descritto nei miei libri Dalla cronaca dell’akasha e La scienza occulta.

Ciò avvenne quando la Terra si trovava nello stadio dell’antico Sole: allora il corpo eterico umano fu formato dalla sostanza degli Spiriti della saggezza.

 

Da quel tempo però l’antico Sole si evolvette fino a diventare l’antica Luna, e quest’ultima poi divenne la Terra attuale.

Già durante lo stadio lunare gli Spiriti della saggezza (che un tempo, durante l’antico Sole, erano stati in grado di conferire all’uomo il suo corpo eterico dalla loro stessa sostanza) erano talmente progrediti da non avere più bisogno di sviluppare direttamente da sé la facoltà di conferire qualcosa all’uomo.

Sulla Terra poi essi erano progrediti ad attività più alte.

Ora, non solo per i discendenti degli Spiriti del movimento (che abbiamo trovato come io di gruppo per il regno vegetale) è caratteristico che i loro impulsi partano direttamente dal Sole, e non solo dai pianeti: anche dei veri Spiriti della saggezza è proprio il provenire direttamente dal Sole sulla Terra.