Capire la legge del karma

O.O. 99 – La saggezza dei rosacroce – 31.05.1907


 

Si crede spesso che l’uomo sia sottoposto all’immutabile legge del karma, e che questa sia invariabile.

Faremo ora un esempio tratto dalla vita per afferrare l’azione della legge del karma.

 

Nei libri di un commerciante sono registrate determinate poste in dare e in avere; sommandole e confrontandole si ha la condizione dei suoi affari sottoposta all’inesorabile legge contabile del dare e dell’avere. Se però il commerciante conclude nuovi affari, dovrà annotare altre registrazioni, e sarebbe uno stolto se non volesse concludere nuovi contratti dopo la chiusura del bilancio. In relazione al karma si hanno nella colonna dell’avere tutte le azioni buone, intelligenti, vere e giuste che si sono compiute; nella colonna del dare tutte le azioni cattive e stolte. Si è liberi in ogni momento di registrare nel libro karmico della vita delle nuove scritturazioni.

 

Non si deve quindi mai credere che la vita sia dominata da un destino immutabile;

la libertà non risulta limitata dalla legge del karma.

• In relazione a quest’ultima bisogna pensare tanto all’avvenire quanto al passato.

• Noi subiamo le conseguenze delle azioni passate, siamo gli schiavi del passato, ma i signori dell’avvenire.

Per prepararcene uno buono, dobbiamo annotare le migliori registrazioni nel libro della vita.

 

È un grande e potente pensiero il sapere che qualsiasi cosa si faccia non è inutile, che ogni nostra azione influenzerà l’avvenire. Così intesa la legge non ci opprime, ma ci riempie della più bella speranza, diventa il più bel dono della scienza dello spirito; dobbiamo rallegrarci della legge del karma, perché grazie ad essa possiamo guardare all’avvenire.

Abbiamo il compito di lavorare per la legge del karma, essa nulla contiene che possa rattristare l’uomo, nulla che dia una colorazione pessimistica al mondo; essa dà ali alle nostre azioni che tendono a collaborare per l’evoluzione della Terra. La conoscenza della legge del karma deve trasformarsi in sentimenti del genere.

 

Di una persona sofferente si dice spesso che abbia meritato il suo dolore, che debba sopportare il suo karma e che, aiutandola, si interferisce nel suo destino; invece non è così. La sua povertà e la sua miseria sono la conseguenza della sua vita precedente, ma aiutandola si fanno nuove registrazioni nel libro della sua vita, si contribuisce al suo progresso. Sarebbe altrettanto stolto dire a un commerciante, invece di salvarlo dal fallimento con un prestito qualsiasi, che non lo si aiuta perché in tal modo si varierebbe il suo bilancio. La conoscenza che nei nessi karmici nulla è senza effetto ci deve spingere ad aiutare i nostri simili, ci deve essere di sprone per le nostre azioni concrete.

 

Molti contestano la legge del karma dal punto di vista del cristianesimo.

I teologi dicono che il cristianesimo non può riconoscere la legge del karma, perché se essa fosse vera non sarebbe più ammissibile il principio della morte del Cristo per l’umanità.

Vi sono anche seguaci della scienza dello spirito che affermano la contrapposizione fra la legge del karma e il principio della redenzione; sostengono di non poter riconoscere l’aiuto dato da un solo essere a molti uomini. Le due posizioni sono errate e dipendono da un’errata comprensione della legge del karma.

 

Immaginiamo di conoscere qualcuno in miseria e di essere nella felice condizione di poterlo aiutare. Per quell’aiuto portiamo una nuova registrazione nel libro della sua vita. Qualcuno più potente potrà aiutare due sofferenti, e agire così sul karma di due persone. Un altro ancora più potente potrà aiutare dieci o cento persone; il più potente potrà aiutare un numero infinito di persone, senza per altro contraddire al principio dei nessi karmici. Proprio per l’affidamento che dà la legge del karma, sappiamo che aiuti del genere influenzano realmente il destino dell’uomo.

 

Si sa che in effetti l’umanità aveva bisogno proprio di quell’aiuto, quando il Cristo fu inviato e scese fino al piano fisico. La morte in croce del Redentore, di quell’essere unico, rappresenta l’aiuto che ha influenzato il karma di un numero infinito di persone. Non esiste contrasto fra la scienza dello spirito e l’esoterismo cristiano, entrambi rettamente intesi; si riscontra anzi una profonda concordanza fra le norme di ambedue, e non si è per nulla obbligati ad abbandonare il principio della redenzione.

 

Afferreremo ancora meglio la legge del karma, quando passeremo all’evoluzione dell’umanità e della Terra. Abbiamo accennato ad alcuni fatti per comprendere la legge del karma, e comprenderemo ancora dell’altro quando passeremo all’evoluzione dell’umanità, non soltanto quella svoltasi sulla Terra, ma anche quella avvenuta durante l’esistenza degli altri pianeti che furono le precedenti incarnazioni della Terra stessa. Ritroveremo allora dei completamenti alla legge del karma risalendo ad antichissimi tempi o accennando al più lontano avvenire.

 

In via introduttiva consideriamo ancora alcuni importanti fatti.

• Oggi abbiamo stabilito che il corpo fisico umano, quello che noi vediamo con gli occhi fisici,

viene formato dalle parti costitutive superiori della natura umana;

• abbiamo stabilito che l’io, il corpo astrale, quello eterico, e così via sino alla parte più alta, l’atma,

lavorano al nostro corpo fisico.

• Non tutte queste parti, oggi costituenti l’uomo, hanno lo stesso valore.

 

Una considerazione anche superficiale è sufficiente per stabilire che il corpo fisico è senz’altro la parte più perfetta della nostra natura. Solo per esempio, si esamini una parte del femore: non si presenta compatto, ma costituito di travicelle artisticamente disposte in ogni direzione.

Considerandolo non soltanto con l’intelletto, ma anche col sentimento, si resterà meravigliati della saggezza che lo ha costruito, che non ha impiegato più materiale dello stretto necessario, allo scopo di poter sopportare il tronco, sempre sulla base del principio del minimo sforzo. Nella costruzione di un ponte, l’ingegneria è lungi dall’essere progredita sino alla saggezza che ha costruito il femore in natura.

Studiando il cuore umano non soltanto come cultori d’anatomia e di fisiologia, vi si riscontrerà la manifestazione di una elevata saggezza. Non si creda che il corpo astrale umano, per sua natura, sia oggi progredito come il cuore fisico dell’uomo.

 

Il cuore è costruito con arte e saggezza,

mentre le tendenze del corpo astrale fanno sì che l’uomo aggravi per decenni il lavoro del cuore,

che deve anzi resistere ai veleni impostigli.

• Soltanto a un gradino futuro di evoluzione il corpo astrale sarà sviluppato come ora lo è il corpo fisico,

anzi sarà allora molto più progredito.

• Oggi il corpo fisico è il più perfetto, meno lo è l’eterico, e ancor meno l’astrale;

• l’io è la più giovane fra le parti costitutive dell’uomo.

 

Come oggi ci si presenta, il corpo fisico è la parte più vecchia della natura umana,

quella che è stata elaborata più a lungo;

soltanto dopo aver raggiunto un certo gradino nel corso dell’evoluzione, esso fu compenetrato dal corpo eterico.

Dopo che questi due ebbero agito insieme per un certo tempo, venne aggiunto il corpo astrale e infine l’io,

che però in avvenire salirà ad altezze insospettate nella scala evolutiva.

 

Come l’uomo si incarna ripetutamente,

anche la nostra Terra ha passato diverse incarnazioni, e altre ancora ne attraverserà.

Il principio della reincarnazione è valido per tutto il cosmo,

e la nostra Terra, nella sua attuale figura, è la reincarnazione di precedenti pianeti;

ci è possibile vedere tre di tali incarnazioni.

 

Prima di divenire come oggi è, la nostra Terra era

quella che in occultismo, e non in astronomia, viene chiamata antica Luna.

La Luna attuale è una specie di scoria, espulsa perché non più utilizzabile.

 

Potendo mescolare Terra e Luna attuali con tutte le loro sostanze e i loro esseri,

otterremmo la precedente configurazione della Terra, la Luna dell’occultismo;

oggi la Terra è il residuo della Luna di allora, abbandonate le scorie.

 

Come la Luna attuale è formata dalle scorie espulse della precedente incarnazione Luna,

il Sole che oggi brilla in cielo deriva da uno stato ancora precedente della Terra.

• Prima di diventare Luna, la Terra stessa era l’antico Sole,

come viene chiamato in occultismo, e come tale consisteva

di tutte le sostanze e gli esseri che oggi formano il Sole, la Luna e la Terra.

 

Il Sole attuale si liberò di quelle parti che non poteva tenere quale corpo celeste elevato,

si liberò delle sostanze e degli esseri che oggi formano la Terra e la Luna, e divenne perciò una stella fissa.

• Per l’occultismo una stella fissa non è sempre stata tale, e il Sole lo è divenuto dopo essere stato pianeta.

Il Sole attuale, un tempo unito alla Terra, accoglie in sé parecchie entità superiori agli esseri terrestri,

mentre la Luna, come oggi la vediamo, ebbe le parti peggiori ed è perciò una scoria espulsa;

la Luna è un pianeta degradato, mentre il Sole è salito di grado.

 

Lo stadio solare è stato preceduto da un altro, dallo stadio dell’antico Saturno.

Si hanno così quattro successive incarnazioni della Terra: Saturno, Sole, Luna e Terra.

Il progenitore umano, sviluppatosi su Saturno, consisteva unicamente del principio del corpo fisico;

• sul Sole si aggiunse il corpo eterico,      • sulla Luna il corpo astrale,      • e sulla Terra l’io.

 

Nella mia conferenza II sangue è un succo affatto peculiare descrissi l’intima relazione fra sangue e io. Il sangue non esisteva nel corpo dell’uomo prima che vi si incarnasse un io, di modo che il sangue umano rosso è in rapporto con la stessa evoluzione della Terra. Non si sarebbe potuto formare se la Terra, nel corso della sua evoluzione, non si fosse incontrata con un altro pianeta, con Marte. Prima di allora sulla Terra non esisteva il ferro, il sangue ne era privo, e anzi non vi era quel tipo di sangue dal quale oggi l’uomo dipende.

 

Nella prima metà dell’esistenza terrestre è stata determinante per l’evoluzione l’influenza del pianeta Marte,

mentre nella seconda metà lo è quella del pianeta Mercurio.

Marte ha dato alla Terra il ferro, mentre l’influenza di Mercurio si avverte

perché l’anima umana diventa più libera, può essere sempre più indipendente.

 

In occultismo si parla perciò di due metà dell’evoluzione terrestre: la prima di Marte e la seconda di Mercurio. Mentre le precedenti evoluzioni planetarie sono indicate ciascuna con un nome di pianeta, per quella della Terra si usa l’espressione di «Marte-Mercurio». Con questi nomi non si indicano i due pianeti attuali, ma quanto esercitò il suo influsso nella prima e poi nella seconda metà dell’evoluzione terrestre.

 

In avvenire la Terra si reincarnerà in un altro pianeta che si indica col nome di Giove. Allora il corpo astrale sarà talmente sviluppato da non contrapporsi più quale nemico al corpo fisico, come oggi avviene. Neppure allora però il corpo astrale raggiungerà il suo più elevato gradino di sviluppo. Il corpo eterico invece avrà allora raggiunto il grado di perfezione del corpo fisico, perché avrà passato tre evoluzioni planetarie, quante ne ha passate oggi il corpo fisico.

 

Nell’ancora successiva incarnazione planetaria il corpo astrale sarà evoluto come quello fisico attuale;

avrà allora passato gli stadi planetari di Luna, Terra e Giove, per arrivare allo stato di Venere.

Nell’ultima incarnazione planetaria, su Vulcano, l’io avrà raggiunto la sua più alta evoluzione.

Le future incarnazioni della Terra sono dunque: Giove, Venere e Vulcano.

 

Si ritrovano gli stessi nomi nei giorni della settimana.

Nei tempi antichi erano gli iniziati che davano il nome ai fatti riguardanti gli uomini.

Oggi non si sente più l’intima relazione fra i nomi e le cose.

 

I giorni della settimana dovrebbero ricordare agli uomini il loro divenire attraverso gli stadi evolutivi della Terra.

• Cominciamo dal SABATO, il giorno di Saturno, Saturday in inglese.

• Poi DOMENICA, il giorno del Sole, Sonntag in tedesco.

LUNEDÌ, il giorno della Luna.

Quindi Marte e Mercurio, le due fasi della nostra Terra:

• il giorno di Marte, MARTEDÌ, mardi in francese e Dienstag in tedesco, dal tedesco antico Ziu o Din;

• e il giorno di Mercurio, MERCOLEDÌ, mercredi in francese;

Mercurio risponde a Wotan, e Tacito parla di un Wotanstag, o giorno di Wotan, ancor oggi in inglese Wednesday.

• Poi GIOVEDÌ, giorno di Giove, jeudi in francese; Giove è il tedesco Donar e quindi Donnerstag.

• Da ultimo il giorno di Venere, VENERDÌ, vendredi in francese, Freitag in tedesco da Freia, corrispondente a Venere.

 

Nel susseguirsi dei giorni della settimana si ha quindi

un ricordo del divenire della Terra, nelle sue diverse incarnazioni.

 

 

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