Catarsi con la “Filosofia della libertà”

O.O. 103 – Il Vangelo di Giovanni – 31.05.1908


 

Perché l’uomo possa davvero percepire i mondi spirituali,

occorre che gli organi elaborati nella parte astrale si imprimano e si esprimano nel corpo eterico.

 

Con un termine antico si chiama catarsi, o purificazione,

la elaborazione del corpo astrale mediante la meditazione e la concentrazione.

 

Questa catarsi o purificazione ha appunto lo scopo di eliminare dal corpo astrale tutto quanto gli impedisce di organizzarsi in modo armonico e regolare, sì da poter sviluppare gli organi superiori, poiché il corpo astrale è predisposto a sviluppare quegli organi e basta mettere a nudo, per così dire, le forze latenti in esso.

 

Abbiamo menzionato che si potrebbe ricorrere ai metodi più diversi, per determinare la catarsi.

Ad esempio si potrebbe progredire assai su quella via,

giungendo a compenetrarsi intimamente e a vivere tutto il contenuto del mio libro La filosofia della libertà,

fino a sentire di essere divenuti capaci di riprodurre da se stessi e fedelmente i pensieri che vi sono esposti.

 

Se qualcuno si comporta nei riguardi di quel libro (ch’è scritto proprio con questo intento)

come un pianista nei riguardi del compositore d’un pezzo da eseguire,

in modo da riprodurre il tutto in se stesso nel modo adeguato,

allora la catarsi può prodursi in grado elevato, già solo a causa della rigorosa concatenazione dei pensieri.

Ciò che conta infatti in questo campo, come nel caso di quel libro,

è che i pensieri siano tutti collocati in modo da diventare operanti.

 

In molti altri libri dell’età nostra, in fondo, basta configurare solo un po’ diversamente la sistematica,

perché si possano spostare i pensieri, ed esprimere una cosa prima e un’altra dopo.

Nel caso della Filosofia della libertà ciò non è possibile.

 

È altrettanto impossibile spostare una pagina nell’insieme del contenuto, quanto non si possono scambiare le zampe anteriori d’un cane con quelle posteriori, poiché quel libro è un organismo articolato, e lo studio assiduo dei pensieri che vi sono esposti produce una specie di allenamento interiore.

Esistono dunque diversi metodi per produrre la catarsi.

Chi non l’abbia conseguita, dopo avere studiato quel libro, non è obbligato a pensare che sia inesatto quanto ho detto adesso; ma piuttosto pensi che potrebbe non averlo studiato nel modo giusto, o non con sufficiente energia o serietà.