Che cosa fa l’angelo nel nostro corpo astrale?

O.O. 182 – Che cosa fa l’Angelo – Come posso Io trovare il Cristo – 09.10.1918


 

La concezione spirituale dell’antroposofia non deve essere soltanto una visione teorica del mondo,

ma deve essere un contenuto della vita, deve essere anche una forza della vita.

• E solo se ci metteremo in condizione di rafforzare in noi stessi la nostra concezione antroposofica,

tanto da farla diventare effettivamente viva in noi, solo allora essa avrà adempiuto al suo compito.

• Infatti, in quanto ci immergiamo con la nostra anima nella concezione spirituale dell’antroposofia,

diventiamo per un certo riguardo i custodi di determinati e significativi processi dell’evoluzione dell’umanità.

 

Gli uomini che seguono altre concezioni sono per lo più convinti che i pensieri e le rappresentazioni non siano, nel mondo, qualcosa di diverso da ciò che sono nelle anime umane. Essi credono che i pensieri e le rappresentazioni, in quanto ideali, si incorporino nel mondo così come all’uomo riesce di attuarli, quando compie soltanto azioni nella sfera del sensibile.

 

Il punto di vista dell’antroposofia, invece, presuppone che si abbia chiaro che i nostri pensieri e le nostre rappresentazioni, per potersi attuare,

devono trovare anche altre vie, che non siano quelle percorse dalle nostre azioni sensibili, dalle nostre azioni nel mondo sensibile.

Il riconoscere una tale necessità di vita contiene già in sé l’esigenza, per l’antroposofo, di vigilare in certo modo sui segni del tempo.

Molte cose avvengono nell’evoluzione del mondo; e all’uomo, in particolare all’uomo dell’epoca attuale,

spetta di crearsi una vera comprensione di ciò che avviene nell’evoluzione del mondo in cui egli stesso si trova inserito.

 

Per quanto concerne il singolo uomo, tutti sanno che bisogna tener conto del suo sviluppo, e non solo dei fatti esterni che lo circondano. Per fare un esempio un po’ banale, potremmo considerare questo: i fatti sensibili del mondo esterno che avvengono oggi, circondano uomini di tutte le età, dai cinque, ai dieci, ai venti, ai trenta, ai cinquanta, ai settant’anni. Tuttavia nessuno che sia ragionevole potrà pretendere che questi uomini di cinque, di dieci, di venti, di cinquanta, di settant’anni, abbiano tutti il medesimo rapporto con i fatti che accadono intorno a loro. Quale rapporto abbiano gli uomini con l’ambiente esterno, lo si potrà determinare solo se si terrà conto della loro stessa evoluzione. Nessuno potrà negare questo fatto, per quanto riguarda il singolo individuo.

 

Ma come il singolo uomo è soggetto ad una sua ben determinata evoluzione, come da bambino egli possiede in certo modo tutt’altro genere di forze che da adulto o da vecchio, così anche l’umanità nel suo complesso possiede, nel corso della sua evoluzione, forze via via sempre diverse; cosicché si partecipa per così dire addormentati all’evoluzione del mondo, se non si osserva che l’umanità, nel suo complesso, è diversa nel secolo XX da quel che era nel secolo XV, o da quel che era al tempo del mistero del Golgota, o prima ancora.

 

Che non si voglia tener conto di ciò che ho detto ora,

è proprio una delle maggiori manchevolezze, uno dei massimi errori e delle massime confusioni della nostra epoca.

È uno dei massimi errori credere di poter parlare dell’uomo o dell’umanità in generale in modo del tutto astratto,

e ignorare che quest’umanità è soggetta ad una sua evoluzione.

 

Ora si potrebbe chiedere: come si può giungere a una visione più concreta di queste cose?

Veramente, dell’essenziale intorno all’evoluzione dell’umanità abbiamo parlato già molte volte. Abbiamo già detto che nel periodo greco-latino, dal secolo VIII a.C. fin circa al secolo XV d.C., si è sviluppato il cosiddetto periodo di cultura dell’anima razionale; e che, a partire dal secolo XV, abbiamo il periodo dell’anima cosciente.

Con ciò abbiamo caratterizzato un fatto essenziale dell’evoluzione umana, almeno per quanto riguarda il nostro tempo.

 

Sappiamo dunque che l’anima cosciente è la forza principale di cui si deve tener conto, quando si considera l’evoluzione dell’umanità nel periodo che va dal secolo XV fino al quarto millennio, fino al principio del quarto millennio. Nella scienza dello spirito, però, nella vera scienza dello spirito, non ci si deve mai fermare alle generalità e alle astrazioni; bisogna cercare di vedere, bisogna cercar di cogliere dappertutto i fatti concreti. Le astrazioni al massimo sono utili a chi è curioso, a chi è curioso in senso molto ordinario. Se però si vuol rendere la scienza dello spirito un contenuto di vita, se si vuol renderla una forza vitale, allora, più che curiosi, bisogna essere seri, e non bisogna restar fermi alle astrazioni, come appunto ho detto ora.

 

Che oggi noi viviamo nel periodo dell’anima cosciente,

che si debba soprattutto tener conto dello sviluppo dell’anima cosciente, questo è assolutamente giusto,

ed è anche straordinariamente importante; ma non ci si deve fermare solo a questo.

Se ci si vuol fare un’idea più esatta di queste cose, occorre innanzitutto guardare in modo un po’ più concreto alla natura stessa dell’uomo.

 

Secondo la scienza dello spirito, in quanto uomini noi ci articoliamo, partendo per così dire dall’alto e scendendo giù,

nell’io, nel corpo astrale, nel corpo eterico (che ho anche chiamato corpo delle forze formatrici) e nel corpo fisico.

Di tutti questi arti della natura umana,

solo l’io, effettivamente, è quello in cui dapprima noi viviamo ed operiamo animicamente e spiritualmente.

L’io ci è stato dato dall’evoluzione della nostra Terra e dagli Spiriti della forma che la dirigono.

 

In sostanza, tutto quanto penetra nella nostra coscienza, vi penetra per tramite del nostro io.

 

E quando l’io non si esplica in modo da entrare in rapporto – sia pure per il tramite degli altri elementi corporei – con il mondo esterno,

allora noi abbiamo altrettanto poca coscienza quanta ne abbiamo fra il momento del nostro addormentarci e quello del nostro destarci.

L’io è quello che ci congiunge col nostro ambiente.

 

• Il nostro corpo astrale ci è stato conferito dall’evoluzione lunare, la quale ha preceduto la nostra evoluzione terrestre;

• il nostro corpo eterico ci è stato conferito dalla ancor precedente evoluzione solare;

• e il nostro corpo fisico, nella sua prima disposizione, dall’evoluzione di Saturno.

 

Se però ci immergiamo nella descrizione di questi tre corpi, come è data nella mia Scienza occulta,

vediamo quanto complicata sia stata l’origine di quello che è l’uomo attuale, nella sua quadruplice articolazione.

 

Dai fatti che ci sono comunicati nella Scienza occulta, non vediamo forse che ai tre involucri che costituiscono la base dell’essere umano hanno collaborato gli spiriti di tutte le possibili gerarchie? Non vediamo forse che i nostri tre involucri corporei, il corpo fisico, il corpo eterico, il corpo astrale, sono di natura complicata, anzi complicatissima?

E le gerarchie superiori non solo hanno collaborato alla creazione dei nostri tre involucri, ma vi lavorano ancor oggi.

 

Non comprende l’uomo chi crede che esso sia composto soltanto da un insieme di ossa, di sangue, di carne, e così via,

come dice normalmente la scienza, come dicono la fisiologia, la biologia, l’anatomia.

 

Se ci si avvicina alla realtà della natura dell’involucro umano, se si vede questa natura nella sua realtà, allora si vede anche che sono le entità delle gerarchie superiori a collaborare, a cooperare saggiamente, sapientemente, in tutto quanto avviene, senza nostra consapevolezza, nei nostri involucri corporei. Dalle linee generali, in certo modo appena abbozzate, della mia Scienza occulta, dalla descrizione dell’azione congiunta dei singoli spiriti delle gerarchie superiori, al fine di creare l’uomo, possiamo desumere quanto tutto ciò debba apparirci complicato nei suoi particolari.

 

Tuttavia, se si vuol comprendere l’uomo,

bisogna anche sempre più avvicinarsi nei particolari a queste cose, bisogna sempre più avvicinarsi alle cose concrete.

In questo campo, però, è enormemente difficile anche solo porre una domanda in forma concreta;

queste domande concrete sono enormemente complicate.

 

Immaginiamo che qualcuno ci chieda: nell’attuale ciclo evolutivo dell’umanità, nell’anno 1918, come lavora nel corpo eterico dell’uomo la gerarchia dei Serafini o delle Dynamis? Queste domande, infatti, si possono fare altrettanto quanto si può domandare se, per esempio, a Lugano oggi piove o fa bel tempo. Sia all’una che all’altra domanda, effettivamente, non si può rispondere solo riflettendoci su, o solo facendo delle teorie, ma si può rispondere accostandosi concretamente ai fatti.

 

Come bisognerebbe informarsi, con un telegramma o con una lettera, o in modo simile, per sapere se oggi a Lugano piove oppure no, così pure bisogna immergersi concretamente nei fatti, per poter sapere qual è veramente, nell’epoca attuale dell’umanità, il compito degli Spiriti della saggezza, oppure dei Troni, riguardo, per esempio, al corpo eterico umano. Ma una domanda simile è veramente di una straordinaria complessità; e noi possiamo sempre, per così dire, solo accostarci alle sfere a cui tali domande si riferiscono. In questo genere di cose, effettivamente, viene provveduto affinché all’uomo non crescano troppo le ali e non diventi troppo superbo e orgoglioso, quando aspira ad una vera conoscenza.

 

In certo modo le entità più vicine, che più direttamente ci riguardano, sono quelle sulle quali possiamo vedere chiaramente. E intorno a queste, noi dobbiamo anche vedere chiaramente, se non vogliamo restare addormentati e chiudere gli occhi su quanto concerne la nostra posizione nell’evoluzione dell’umanità. Così porrò oggi un quesito che non è altrettanto vago, che non è altrettanto indeterminato quanto lo sarebbe quest’altro (nonostante la sua concretezza): che cosa fanno le Dynamis o i Troni nel nostro corpo eterico? Presenterò dunque un altro quesito, non così indeterminato, non così vago, un quesito che riguarda proprio l’uomo del tempo attuale.

 

Il quesito è: che cosa fanno gli esseri che appartengono alla gerarchia più vicina all’uomo,

che cosa fanno gli Angeli, nell’attuale epoca dell’umanità, entro il corpo astrale dell’uomo?

 

Se guardiamo alla nostra interiorità, il corpo astrale è il più vicino al nostro io umano; perciò è da sperarsi che la risposta ad un tale quesito possa veramente riguardarci da vicino. Gli Angeli sono la gerarchia più vicina alla gerarchia umana. Abbiamo dunque posto una domanda discreta, ma vedremo che per noi sarà molto importante la risposta al quesito: che cosa fanno gli Angeli nel nostro corpo astrale, proprio ora, in questa nostra era dell’umanità a cui il secolo XX appartiene, in questa era dell’umanità che è cominciata nel secolo XV e che durerà fino all’inizio del quarto millennio?

 

Che cosa si può dire per rispondere ad una tale domanda? Si può solo dire: l’indagine spirituale, quando sia effettuata con serietà, non è un gioco di rappresentazioni o di parole; l’indagine spirituale s’introduce realmente in quelle regioni in cui il mondo spirituale diventa percepibile. La sfera soprasensibile più vicina alla nostra può veramente essere osservata; ma solo nell’epoca dell’anima cosciente si può effettivamente dare una risposta feconda ad una tale domanda.

 

Si potrebbe pensare: se questa domanda fosse stata posta in altre epoche, e se si fosse dovuto rispondervi, è probabile che una risposta si sarebbe pur trovata! No, né nell’epoca della chiaroveggenza atavica, né nell’epoca della civiltà greco-latina questa domanda avrebbe potuto trovare una risposta; non avrebbe potuto trovarla perché le immagini che si ricevevano nell’anima mediante la chiaroveggenza atavica, oscuravano la visuale sulle azioni degli Angeli nel nostro corpo astrale.

 

Allora non c’era nulla da vedere in questo campo, proprio perché le immagini venivano prodotte dalla chiaroveggenza atavica. E anche nell’epoca greco-latina il pensiero non era ancora così forte come lo è oggi. Il pensiero, infatti, ha subìto già un rafforzamento, ha subìto un rafforzamento proprio in virtù dell’epoca della scienza. Cosicché, l’epoca dell’anima cosciente è proprio quella in cui ci si può immergere coscientemente in quesiti come quello che abbiamo posto ora. Che la nostra scienza dello spirito sia veramente feconda per la vita, risulta appunto dal fatto che noi non ci appaghiamo di sole teorie, ma siamo in grado di parlare di cose che hanno un significato profondo per la vita.

 

Che cosa fanno gli Angeli nel nostro corpo astrale?

Potremo persuaderci di ciò che essi fanno, se ci solleveremo fino ad un certo livello nell’osservazione chiaroveggente,

e così vedremo che cosa avviene entro il nostro corpo astrale.

Bisogna dunque sollevarsi per lo meno fino ad un certo grado della conoscenza immaginativa,

se si vuol rispondere alla domanda di cui sopra.

 

Risulta allora che

• le entità della gerarchia degli Angeli

(sia ogni singolo angelo che in certo qual modo ha un suo compito relativo a ciascun singolo uomo, sia anche soprattutto la loro cooperazione)

formano nel corpo astrale dell’uomo delle immagini.

• Sotto la direzione degli Spiriti della forma essi formano delle immagini.

 

Se non ci si solleva alla conoscenza immaginativa, non si sa che nel nostro corpo astrale si formano continuamente delle immagini.

Queste immagini sorgono e svaniscono.

Se esse non si formassero, l’evoluzione dell’umanità non potrebbe corrispondere in avvenire alle intenzioni degli Spiriti della forma.

 

Quello che gli Spiriti della forma vogliono inoltre ottenere con noi uomini fino alla fine dell’evoluzione della Terra,

essi lo devono prima elaborare in immagini; e dalle immagini si svilupperà poi più tardi l’umanità trasformata, la realtà.

E queste immagini nel nostro corpo astrale, gli Spiriti della forma già oggi le formano per il tramite degli Angeli.

 

Gli Angeli formano immagini nel corpo astrale umano, immagini a cui si può pervenire mediante un pensiero che si sia sviluppato fino alla chiaroveggenza. E si possono osservare le immagini che gli Angeli formano nel nostro corpo astrale, e allora risulta che queste immagini vengono formate secondo impulsi, secondo principi ben determinati. E precisamente così che nel modo in cui tali immagini nascono risiedono forze per l’evoluzione avvenire dell’umanità.

 

Per quanto singolare ciò possa apparire, pure bisogna esprimersi così:

• se si osservano gli Angeli, essi mostrano di avere, in questo loro lavoro,

un intento ben preciso per la configurazione sociale della futura vita umana sulla Terra;

essi vogliono produrre nei corpi astrali umani delle immagini

che possano apportare alla convivenza umana avvenire condizioni sociali ben determinate.

 

Gli uomini possono anche rifiutarsi di riconoscere che gli Angeli vogliono suscitare in loro degli ideali per il futuro; ma è proprio così.

E precisamente, in questa formazione di immagini da parte degli Angeli, opera un principio fondamentale ben preciso:

il principio per cui in futuro nessun uomo potrà godere in pace la felicità, se altri uomini saranno infelici accanto a lui.

 

Per quanto riguarda la condizione sociale nella vita fisica, sarà dominante un certo impulso

alla più assoluta fratellanza, alla più assoluta unificazione del genere umano, ad una fraternità rettamente intesa.

• Questo è uno degli aspetti secondo il quale possiamo osservare la formazione delle immagini nel corpo astrale umano, da parte degli Angeli.

 

• Ma c’è anche un secondo impulso, un secondo aspetto secondo il quale gli Angeli formano le loro immagini:

essi non seguono soltanto determinati intenti relativi alla vita sociale esteriore,

ma seguono anche certi intenti relativamente all’anima umana, alla vita animica degli uomini.

 

• Per quanto riguarda la vita animica degli uomini, gli Angeli, con le immagini che essi imprimono nel corpo astrale umano,

tendono ad una meta per cui in avvenire ogni uomo dovrà scorgere, nascosto in ogni altro uomo, un elemento divino.

• Si noti dunque: secondo l’intenzione degli Angeli, secondo l’intenzione riposta nel loro lavoro,

noi non dovremmo considerare l’uomo, né in teoria, né in pratica, in un certo senso come un animale superiormente evoluto,

solo secondo le sue qualità fisiche.

• Dovremmo invece andare incontro ad ogni uomo col senso ben formato che in lui, attraverso la carne ed il sangue,

si manifesta un quid proveniente dai fondamenti divini del mondo.

 

Concepire l’uomo come un’immagine che si manifesta nel mondo spirituale, concepirlo in modo siffatto,

quanto più seriamente è possibile, quanto più fortemente è possibile, quanto più intelligibilmente è possibile,

questo è contenuto nelle immagini degli Angeli.

 

Quando un giorno ciò si sarà attuato, ne scaturirà una conseguenza ben determinata.

Ogni libera religiosità che si svilupperà in futuro nell’umanità, si fonderà sul fatto che

in ciascun uomo sarà riconosciuta veramente, nella pratica diretta della vita e non soltanto in teoria,

l’immagine della divinità.

 

Allora non potrà esserci nessuna costrizione in campo religioso,

perché l’incontro di ogni uomo con un altro uomo sarà di per se stesso un atto religioso, sarà fin dal principio un sacramento;

e nessuno avrà bisogno di sostenere la vita religiosa mediante una chiesa particolare, organizzata con istituzioni esteriori sul piano fisico.

 

La chiesa, se comprende giustamente se stessa, potrà avere soltanto l’intenzione di rendersi superflua sul piano fisico,

in quanto l’intera vita diventerà l’espressione del soprasensibile.

Questo almeno sta alla base degli impulsi che risiedono nel lavoro degli Angeli:

effondere fra gli uomini la libertà completa della vita religiosa.

 

E a base dell’attività degli Angeli sta anche un terzo impulso:

• dare agli uomini la possibilità di pervenire allo spirito mediante il pensiero,

di giungere, superando l’abisso, attraverso il pensiero, all’esperienza dello spirito.

 

Scienza dello spirito per lo spirito,     • libertà religiosa per l’anima,    • fraternità per i corpi,

questo risuona come una musica cosmica, per opera degli Angeli, nei corpi astrali degli uomini.

 

Si potrebbe dire che basta solo sollevare la coscienza fino ad una certa altra sfera,

per sentirsi trasferiti in quella mirabile sede dove gli Angeli lavorano sul corpo astrale umano.

 

Le cose dunque stanno così: noi viviamo nell’epoca dell’anima cosciente, ed in quest’epoca dell’anima cosciente gli Angeli operano sul corpo astrale dell’uomo nel modo che ho ora descritto. Gli uomini dovranno a poco a poco giungere coscientemente alla comprensione di quello che ho esposto. Ciò è connesso con l’evoluzione umana. Infatti, come si può in genere arrivare a dire quello che ho detto ora? Questo lavoro degli Angeli, per così dire, dove lo si trova? Certo, oggi lo si trova ancora nell’uomo addormentato. Lo si trova nello stato di sonno dell’uomo, dal momento dell’addormentarsi al momento del risveglio; ma lo si trova anche quando si dorme da svegli. Ho detto già altre volte che gli uomini, nonostante siano desti, nelle cose più importanti della vita effettivamente è come se fossero addormentati.

 

E posso darvi veramente la non molto lieta assicurazione che, in effetti, se si attraversa la vita coscientemente, si trovano oggi molti, moltissimi uomini addormentati. Essi lasciano che nel mondo avvenga quel che avviene, senza interessarsene, senza preoccuparsene, senza sentirsi connessi con tutto ciò. I maggiori avvenimenti del mondo passano spesso inosservati davanti agli uomini (sebbene in apparenza essi siano desti), come passa inosservato davanti a un uomo che dorme quel che avviene in città. Ma se gli uomini, proprio essendo desti, ignorano qualcosa di così singolare, come se dormissero, allora nei loro corpi astrali (del tutto indipendentemente da quanto essi vogliano o non vogliano sapere) si manifesta in qual modo avvenga questo importante lavoro degli Angeli.

 

Questo genere di cose si svolge spesso in modo da apparire agli uomini davvero enigmatico e paradossale. Si ritiene che molti siano del tutto indegni di avere, per certe cose, relazioni con il mondo spirituale. Ma in realtà, in questa incarnazione, queste persone non sono che terribili dormiglioni che, dormendo, lasciano inosservato tutto quanto avviene intorno a loro. Nel loro corpo astrale umano, tuttavia, lavora l’angelo; dalla sfera angelica, l’angelo lavora all’avvenire dell’umanità. E il corpo astrale viene nonostante ciò usato; e si può proprio osservare in esso ciò di cui ho parlato. Importante è però che queste cose affiorino veramente alla coscienza umana. L’anima cosciente deve sollevarsi fino al riconoscimento di ciò che solo in tal modo può essere scoperto.

 

Ho fatto queste premesse affinché si possa comprendere, e lo sottolineo, che

proprio questa nostra epoca dell’anima cosciente urge verso un avvenimento ben determinato;

e, proprio perché gli uomini hanno a che fare con l’anima cosciente,

dipenderà da loro come questo avvenimento si esplicherà nell’evoluzione dell’umanità.

 

Questo avvenimento può presentarsi un secolo prima o un secolo dopo;

ma quel che importa è che esso deve presentarsi entro l’evoluzione dell’umanità.

E possiamo caratterizzarlo dicendo:

gli uomini devono giungere esclusivamente attraverso la loro anima cosciente,

attraverso il loro pensiero cosciente, a vedere che cosa fanno gli Angeli per preparare l’avvenire dell’umanità.

 

Quello che la scienza dello spirito insegna in questo campo, deve diventare, per l’umanità, saggezza pratica di vita:

deve diventare per gli uomini ferma persuasione che il loro stesso patrimonio di saggezza consiste

nel riconoscere quel che gli Angeli vogliono attuare.

 

Ora, sulla via che conduce alla sua libertà, il genere umano è progredito al punto

da poter esso stesso decidere se andare incontro a quell’avvenimento dormendo, oppure con piena coscienza.

Che cosa significa andare incontro ad un tale avvenimento con piena coscienza?

 

Significa che oggi si può studiare la scienza dello spirito, e la scienza dello spirito esiste.

Non occorre, in verità, fare altro che studiare la scienza dello spirito.

Se poi, oltre a studiare, si fanno anche ogni sorta di meditazioni,

se si tiene conto delle indicazioni pratiche date, per esempio, nella mia Iniziazione,

questo è un sostegno che si offre al semplice studio.

 

È sufficiente, però, anche il solo studio della scienza dello spirito, purché lo si attui con vera coscienza.

Oggi si può studiare la scienza dello spirito anche senza conseguire la facoltà della chiaroveggenza:

e può farlo ogni uomo che non opponga egli stesso dei pregiudizi al proprio cammino.

 

Se gli uomini studieranno sempre più la scienza dello spirito,

se si approprieranno i concetti e le idee della scienza dello spirito,

allora la loro coscienza si desterà tanto, che certi fatti non passeranno più inosservati davanti a loro,

ma saranno osservati coscientemente.

 

E questi fatti, possiamo caratterizzarli con una precisione anche maggiore.

In fondo, sapere quel che l’angelo fa, è soltanto una preparazione.

 

La cosa principale è che a un certo momento (come ho già detto, a seconda di come gli uomini si comporteranno,

questo momento verrà più presto o più tardi, o, nel peggiore dei casi, non verrà affatto) avverrà qualcosa.

 

Ciò che deve avvenire è che dagli Angeli verranno mostrate all’umanità tre cose.

• In primo luogo verrà mostrato

come si possa realmente comprendere il lato più profondo della natura umana con il proprio più immediato interesse.

Sì, verrà il tempo in cui gli uomini non potranno più stare addormentati,

ma riceveranno dal mondo spirituale, per opera del loro angelo,un impulso incitatore,

per cui ognuno avrà, per ogni altro uomo, un interesse assai più profondo di quanto non lo abbia oggi.

 

Questo aumento dell’interesse per i propri contemporanei non si svilupperà però solo in modo soggettivo,

non si svilupperà in modo così comodo, come avviene oggi,

ma subitaneamente, perché effettivamente all’uomo verrà ispirato da parte spirituale un determinato segreto,

verrà ispirato che cosa l’altro uomo è.

 

Con questo, io alludo a qualcosa di assai concreto, e non a una qualsiasi considerazione teorica:

• gli uomini sperimenteranno qualcosa che potrà destare in loro l’interesse per ogni altro uomo.

Questa è la prima cosa, la quale stimolerà in modo tutto speciale la vita sociale.

 

• La seconda cosa è che, dal mondo spirituale, l’angelo mostrerà all’uomo inconfutabilmente

che l’impulso del Cristo, oltre a tutto il resto, determina negli uomini anche una piena libertà di religione,

e che il vero cristianesimo è soltanto quello che rende possibile un’assoluta libertà religiosa.

 

• La terza cosa è la irrefutabile convinzione della natura spirituale del mondo.

 

Questo evento, come ho detto, avverrà in modo che l’anima cosciente dell’uomo entrerà con esso in un certo rapporto. Questo evento avverrà un giorno nell’evoluzione dell’umanità, per opera dell’angelo che, mediante le sue immagini, lavora con queste mire nel corpo astrale dell’uomo. Voglio però far notare che questo evento che ci attende è già posto nell’arbitrio degli uomini. Gli uomini possono trascurare molte cose. E oggi si trascurano ancora molte cose che dovrebbero condurre a sperimentare in piena veglia l’evento che avverrà nel momento accennato.

 

Ma, come già sappiamo, vi sono anche altri esseri nell’evoluzione del mondo,

i quali hanno interesse a far deviare gli uomini dalla giusta strada.

Si tratta delle entità luciferiche e arimaniche.

 

Tutto quello di cui ho parlato finora concerne l’evoluzione divina dell’uomo. L’uomo, se seguisse in modo giusto la propria natura, dovrebbe proprio giungere alla visione di quello che l’angelo fa entro il suo corpo astrale. Ma l’evoluzione luciferica tende a distoglierlo dalla visione dell’opera della gerarchia angelica.

 

E questi esseri luciferici, per sviare l’uomo, fanno in modo da ostacolarne la libera volontà.

Essi cercano di oscurare all’uomo la pratica della sua libera volontà.

Vogliono bensì fare dell’uomo un essere buono.

Lucifero, dal punto di vista che stiamo trattando ora, vuole bensì nell’uomo il bene, la spiritualità:

ma vuole che questi la ottenga da automa, senza la propria libera volontà.

 

L’uomo dovrebbe conseguire la chiaroveggenza, secondo principi buoni, ma in certo modo automaticamente.

La libera volontà, la possibilità del male, Lucifero vorrebbe togliergliela.

Gli esseri luciferici vorrebbero fare in modo che l’uomo agisca sì fondandosi sullo spirito,

ma come un’immagine spirituale, senza libera volontà; vorrebbero renderlo un automa.

 

Tutto ciò è connesso con determinati segreti dell’evoluzione.

Gli esseri luciferici, come già sappiamo, sono entità rimaste indietro su altri stadi dell’evoluzione,

le quali introducono nell’evoluzione un elemento estraneo.

Questi esseri luciferici hanno un grandissimo interesse ad afferrare l’uomo in modo che egli non giunga alla libera volontà;

essi stessi, infatti, non hanno conseguito la libera volontà.

 

La libera volontà può essere conseguita soltanto sulla Terra;

essi però non vogliono aver nulla a che fare con la Terra,

vogliono solo aver a che fare con l’evoluzione di Saturno, Sole, e Luna,

vogliono fermarsi lì e non aver nulla a che fare con l’evoluzione della Terra.

 

Questi esseri luciferici odiano, in certo modo, la libera volontà degli uomini.

Essi operano in modo altamente spirituale, ma automaticamente.

Ciò è straordinariamente significativo.

Essi vogliono sollevare l’uomo alla loro altezza, alla loro altezza spirituale;

vogliono renderlo automatico: spirituale, ma automatico.

 

In tal modo l’uomo sarebbe esposto, da un lato, al pericolo

di diventare troppo presto, ossia prima che la sua intera anima cosciente funzioni, un essere che agisce in modo automatico,

e di lasciare passare inosservato, rimanendo addormentato, l’avvenimento di cui ho parlato e che dovrà presentarsi.

 

Ma anche gli esseri arimanici si oppongono all’evento di cui ho parlato.

Essi non aspirano a rendere l’uomo oltremodo spirituale,

bensì ad annientare in lui la coscienza della propria spiritualità.

Aspirano a far credere all’uomo di essere proprio solo un animale perfettamente evoluto.

In verità, Arimane è il grande maestro del darwinismo materialistico.

 

Arimane è anche il grande maestro di tutta quell’attività tecnica e pratica

che non vuol ammettere nell’evoluzione della Terra se non la vita umana sensibile esteriore,

che vuole ammettere soltanto una tecnica su larga scala,

affinché l’uomo, in modo raffinato, soddisfi quelle stesse esigenze del mangiare, del bere,

e delle altre funzioni, che anche l’animale soddisfa.

 

• Uccidere nell’uomo, oscurare nell’uomo la consapevolezza di essere un’immagine della divinità,

a questo aspirano per l’anima cosciente, con ogni sorta di raffinati mezzi scientifici,

gli spiriti arimanici nel nostro tempo.

 

In passato agli esseri arimanici non sarebbe servito a nulla oscurare in tal modo agli uomini la verità per mezzo di teorie. Perché? Perché ancora durante l’epoca greco-latina, ma ancor più nelle epoche precedenti, in cui l’uomo possedeva ancora la chiaroveggenza atavica e la veggenza per immagini, era del tutto indifferente il modo in cui egli pensava. Egli aveva allora le sue immagini: e mediante le sue immagini guardava nel mondo spirituale. Quello che Arimane gli poteva insinuare, riguardo al suo rapporto con gli animali, non avrebbe avuto alcun significato per la vita dell’uomo.

Il pensiero è diventato potente (si potrebbe dire: è diventato potente nella sua impotenza)

solo nella nostra quinta epoca postatlantica, a partire dal secolo XV.

 

• Solo da allora il pensiero è diventato atto a introdurre l’anima cosciente nel mondo spirituale; e in tal modo, però, anche a impedirle di penetrare nel mondo spirituale. Solo adesso sperimentiamo l’epoca in cui una teoria, attraverso la scienza, è in grado di strappare coscientemente all’uomo la sua divinità e le sue esperienze intorno al divino.

 

Questo è possibile soltanto nell’epoca dell’anima cosciente.

Perciò gli spiriti arimanici aspirano a infondere nell’uomo teorie che ne oscurano l’origine divina.

 

Dalla descrizione di queste due correnti che si oppongono all’evoluzione divina normale dell’uomo, si può dedurre come ci si debba comportare nella vita, al fine di non trascurare di cogliere, essendo addormentati, proprio ciò di cui abbiamo parlato, ciò che dovrà manifestarsi nell’evoluzione umana. Gli uomini devono stare attenti a questo pericolo, altrimenti, in luogo dell’evento importantissimo che dovrà manifestarsi possentemente nella futura evoluzione della Terra, avverrà qualcosa che potrà diventare un grave pericolo per questa evoluzione.

 

Certe entità spirituali conseguono il loro sviluppo per il tramite dell’uomo, in quanto l’uomo si sviluppa con loro.

Gli Angeli che elaborano le loro immagini nel corpo astrale umano,

elaborano queste immagini, naturalmente, non per gioco, ma per conseguire qualcosa.

 

Ma poiché quello che deve essere conseguito può esserlo soltanto entro l’umanità terrena, tutto questo diventerebbe un assurdo gioco, se gli uomini, dopo aver raggiunto il grado dell’anima cosciente, del tutto coscientemente lasciassero passare la cosa inosservata. Tutto si ridurrebbe allora ad un gioco!

Gli Angeli farebbero allora solo un gioco nell’ambito dello sviluppo del corpo astrale umano.

 

Solo per il fatto che ciò si realizza entro l’umanità, non si tratta di un gioco, ma di qualcosa di serio. Da ciò possiamo dedurre che il lavoro degli Angeli deve rimanere una cosa seria in ogni caso. Che cosa avverrebbe dietro le quinte dell’esistenza, se gli uomini, semplicemente per il loro torpore, potessero trasformare in gioco il lavoro degli Angeli!

 

Che cosa mai accadrebbe, allora? Che cosa accadrebbe se, nonostante tutto, l’umanità terrena si ostinasse a non accorgersi, in quanto addormentata, dell’importante evento che in futuro dovrà manifestarsi? Se, per esempio, l’umanità, dormendo, non si accorgesse della parte centrale di quell’evento, ossia di quanto riguarda la libertà di religione; se non prendesse nota di quello di cui ho parlato molte volte, ossia della ripetizione del mistero del Golgota sul piano eterico, del riapparire del Cristo eterico; oppure se ignorasse, sempre dormendo, tante altre cose?

 

In tal caso ciò che gli Angeli dovrebbero conseguire mediante le immagini nel corpo astrale umano,

essi cercherebbero di conseguirlo per altra via.

E ciò che gli uomini non permettono che venga conseguito entro il loro corpo astrale, mentre si destano, in tal caso

gli Angeli aspirerebbero ad attuarlo mediante i corpi degli uomini addormentati.

 

• Quello dunque che gli uomini lascerebbero inosservato, dormendo, durante la loro veglia,

e che perciò gli Angeli non potrebbero conseguire,

questo verrebbe conseguito con l’aiuto dei corpi fisici e dei corpi eterici umani rimasti nel letto durante il sonno.

• Lì gli Angeli cercherebbero le forze per conseguire ciò che non può essere conseguito nell’uomo desto,

ossia mentre le anime deste stanno dentro al corpo eterico e al corpo fisico.

• Ciò verrebbe allora conseguito mediante i corpi eterici e fisici addormentati,

ossia mentre gli uomini, che dovrebbero invece essere desti,

ne stanno al di fuori, col loro io e col loro corpo astrale, addormentati.

 

Questo è il grande pericolo che incombe sull’epoca dell’anima cosciente.

Questo è l’evento che potrebbe anche verificarsi se gli uomini, prima dell’inizio del terzo millennio, non vorranno volgersi alla vita spirituale.

 

Oggi siamo ben poco lontani dall’inizio del terzo millennio. Come è noto, il terzo millennio avrà inizio con l’anno 2000. Potrebbe perciò ancora succedere che quello che gli Angeli dovrebbero conseguire mediante il loro lavoro, debba essere conseguito nei corpi addormentati degli uomini, anziché negli uomini desti; potrebbe accadere che gli Angeli debbano portar fuori tutto il loro lavoro dal corpo astrale dell’uomo e sprofondarlo invece nel corpo eterico, per poterlo realizzare. Ma l’uomo in tal caso non ne sarebbe coinvolto!

 

Il lavoro degli Angeli dovrebbe effettuarsi nel corpo eterico umano, quando l’uomo non è presente!

Ché, se l’uomo fosse presente a questo lavoro in stato di veglia, lo ostacolerebbe.

Così ho dato un’idea generica della cosa.

 

• Ma che cosa succederebbe effettivamente, se gli Angeli dovessero compiere un siffatto lavoro senza che l’uomo fosse presente,

se dovessero compierlo entro i corpi fisici ed eterici, mentre l’uomo dorme?

In tal caso nell’evoluzione dell’umanità si farebbe strada, incontrastato, un triplice elemento.

 

In primo luogo si produrrebbe nei corpi umani addormentati

(ossia quando l’uomo dorme, quando non è presente col suo io e col suo corpo astrale)

qualcosa che egli troverebbe poi non grazie alla libertà, ma come fatto compiuto, la mattina al suo risveglio.

• Sempre lo avrebbe dinanzi;

diventerebbe in lui istinto, anziché coscienza di libertà, e perciò sarebbe pernicioso.

• E precisamente, minacciano di diventar perniciose

certe conoscenze istintive che devono affiorare nella natura umana

e che sono connesse col mistero della nascita e della concezione, e con tutta la vita sessuale.

 

Questo è il grave pericolo di cui ho parlato, per opera di certi Angeli, i quali essi stessi andrebbero soggetti a un determinato mutamento,

di cui non è ancora ammesso parlare perché ciò appartiene ai misteri superiori della scienza dell’iniziazione.

 

Posso però dire questo: entro l’evoluzione dell’umanità avverrebbe qualcosa

che, anziché in forma utile, in chiara e desta coscienza, si presenterebbe in forma dannosa.

In forma dannosa, in forma rovinosa si produrrebbero determinati istinti nella sfera della vita sessuale;

si produrrebbero istinti che non significherebbero soltanto dei deviamenti,

ma che penetrerebbero entro la vita sociale, trasformandola.

 

E innanzitutto, a causa di ciò che penetrerebbe nel loro sangue in conseguenza della loro vita sessuale,

gli uomini non solo ostacolerebbero in ogni caso lo svilupparsi della fraternità sulla Terra,

ma si erigerebbero sempre contro la fraternità. Tutto ciò sarebbe istintivo.

 

Giungerà dunque un momento decisivo in cui, per così dire, si dovrà scegliere se andare a destra (ma allora bisognerà essere desti) oppure se andare a sinistra. Se si andrà a sinistra, si potrà anche restare addormentati; ma allora sorgeranno nell’umanità degli istinti che saranno orrendi. Che cosa diranno gli scienziati, quando tali istinti affioreranno? Diranno: questa è una necessità naturale. Questo doveva avvenire così, questo era riposto nell’evoluzione dell’umanità.

 

Con la scienza, si possono veramente lasciare inosservate queste cose. Scientificamente si può spiegare sia che gli uomini diventino Angeli, sia che diventino diavoli. Su entrambe queste possibilità, la scienza ha sempre la stessa cosa da dire: ossia che si tratta di conseguenze di cause precedenti. Questa è la grandiosa e sapiente idea scientifica della causalità.

 

La scienza non prenderà affatto nota dell’evento di cui ho parlato; ovviamente essa considererà una necessità naturale che gli uomini, a causa dei loro istinti sessuali, diventino dei mezzi diavoli.

 

Dunque, dal punto di vista scientifico, la cosa non potrà esser spiegata; comunque vadano le cose, la scienza troverà tutto giustificato.

Tali cose saranno comprensibili solo ad una conoscenza spirituale, ad una conoscenza soprasensibile.

 

In secondo luogo, da questo lavoro, dalla deviazione di questo lavoro, la quale produce negli Angeli dei mutamenti,

deriverà all’umanità una seconda conseguenza: la conoscenza istintiva di determinati medicamenti;

ma una conoscenza dannosa.

 

Tutto quanto è connesso con la medicina avrà uno straordinario, un enorme incremento, in senso materialistico.

Si avranno allora, istintivamente, delle convinzioni sulla forza medicamentosa di certe sostanze e di certe pratiche,

e in tal modo si provocheranno danni enormi; ma questi danni saranno detti giovevoli.

L’elemento malsano sarà detto sano, perché porterà ad avvicinarsi a certe pratiche, che piaceranno.

Alla gente piacerà ciò che la condurrà nell’elemento malsano secondo una certa direzione.

 

Aumenterà la conoscenza della forza curativa di determinate pratiche,

di certi interventi, ma porterà gli uomini su strade ben pericolose.

Grazie a determinati istinti, si apprenderà soprattutto a riconoscere quali malattie certe sostanze e certi trattamenti producano.

E ci si potrà regolare secondo intenti egoistici, provocando malattie, o non provocandole.

 

In terzo luogo, si impareranno a conoscere ben determinate forze

mediante le quali potranno essere scatenati nel mondo grandi effetti meccanici con mezzi ridottissimi,

ossia armonizzando fra loro certe vibrazioni.

In tal modo si conseguirà istintivamente una certa facoltà di dirigere spiritualmente i meccanismi, di dirigere la sfera delle macchine,

e tutta quanta la tecnica prenderà una pessima piega.

Questa pessima piega servirà però in modo magnifico e piacerà enormemente all’egoismo degli uomini.

 

Tutto ciò fa parte di una comprensione concreta dell’evoluzione, fa parte di un’attitudine di vita apprezzata giustamente

solo da chi è persuaso che una attitudine non spirituale della vita non possa assolutamente gettar luce sulle cose.

 

Una attitudine non spirituale della vita non si accorgerebbe affatto,

ignorerebbe del tutto quanto l’umanità devierebbe dal giusto sentiero,

se un giorno essa diventasse preda di una medicina dannosa,

di una orribile perversione degli istinti sessuali,

e dei terribili congegni di un mondo puramente meccanico

nel quale forze spirituali abusive si impadronissero delle forze della natura.

 

Altrettanto poco si accorge, uno che dorme, del ladro che gli si avvicina per derubarlo;

egli non lo osserva, ma, tutt’al più, si accorge più tardi, quando si desta, di quello che è stato commesso.

Questo sarebbe allora un ben triste risveglio per gli uomini:

l’uomo continuerebbe a compiacersi per la propria ampliata,

istintiva conoscenza delle forze curative di determinati processi e di determinate sostanze;

e sentirebbe un benessere tale, nel seguire certe deviazioni degli istinti sessuali,

che magnificherebbe questa deviazione come una particolare forma di super-umanità, di spregiudicatezza e disinvoltura.

 

Il brutto diventerebbe bello, e il bello brutto, in un certo senso;

né lo si potrebbe riconoscere, in quanto si prenderebbe tutto come una necessità di natura.

Questa sarebbe però una terribile deviazione da quella via che nell’umanità è prescritta all’entità propria dell’uomo.

 

Io credo che se si è acquisito un senso per come la scienza dello spirito possa diventare attitudine, allora si potranno anche considerare con tutta serietà le verità che ho esposte oggi. E allora si potrà attingere quello che veramente può essere attinto da tutta la scienza dello spirito: il riconoscimento cioè di un determinato compito, di un determinato compito di vita della scienza dello spirito. Ovunque noi siamo, qualunque sia il nostro compito nel mondo, quello che conta è che possiamo alimentare in noi il pensiero che la nostra azione deve essere pervasa e illuminata dalla nostra coscienza antroposofica. Allora contribuiremo anche noi a che l’umanità proceda giustamente nella sua evoluzione.

 

L’uomo si sbaglierebbe di molto se credesse che la vera scienza dello spirito, concepita seriamente e degnamente, possa mai distoglierlo dal lavoro intenso e pratico della vita. La vera scienza dello spirito desta veramente gli uomini, li rende desti riguardo alle cose che ho esposto oggi. Si potrebbe chiedere: forse che la vita desta è dannosa al sonno? Se volessimo servirci del paragone per cui, come il normale risveglio è un ridestarsi dal sonno, così il guardare nel mondo spirituale è un vegliare più intenso rispetto alla veglia ordinaria, allora, per comprendere il paragone, potremmo anche fare la domanda: può mai la vita di veglia essere nociva al sonno? Potrebbe esserlo, se fosse una veglia sregolata. Ma se uno conduce una vita di veglia regolata, allora avrà anche un sonno sano; mentre se conduce una vita di veglia imbambolata, oppure pigra e indolente, senza lavoro, allora anche il suo sonno sarà malsano.

 

Altrettanto vale per la vita, per la vita desta che noi conseguiamo per mezzo della scienza dello spirito. Se mediante la scienza dello spirito noi stabiliremo un rapporto ordinato col mondo spirituale, allora, come il sonno è regolato da una sana vita di veglia, così, grazie a questo giusto rapporto col mondo spirituale, si indirizzerà anche verso un giusto cammino il nostro interesse per la vita sensibile ordinaria.

 

Chi osserva la vita attuale, dovrebbe essere ben addormentato per non accorgersi di svariate cose. Quanto si sono vantati gli uomini, specie negli ultimi decenni, della loro prassi di vita! Le cose sono giunte ad un tal punto, negli ultimi decenni, che quelli che disprezzavano al massimo gli ideali, lo spirito, la spiritualità, quelli appunto sono pervenuti dappertutto a insediarsi nelle cariche direttive. E tanto si è portata alle stelle questa prassi della vita, che si è finito poi per trascinare l’umanità nell’abisso.

 

Ora certuni, sebbene per lo più istintivamente, cominciano a lamentarsi, a dire che una nuova epoca dovrebbe venire, e che nuovi ideali dovrebbero farsi strada! Ma è solo un gracchio. E se i rimedi invocati dovessero presentarsi istintivamente, senza una cosciente immersione nella scienza dello spirito, allora essi condurrebbero alla rovina di ciò che deve essere sperimentato in piena veglia, piuttosto che a compiere un proficuo passo sulla via dell’evoluzione. Oggi, chi fa proclami agli uomini con le stesse parole già in uso da molto tempo, riceve ancora spesso degli applausi. Ma gli uomini dovranno adattarsi a udire altre parole, altro stile, se dal caos deve rinascere un ordine sociale.

 

Se infatti in un’epoca qualsiasi gli uomini che avrebbero il compito di vegliare trascurano di star desti, e non si accorgono di ciò che realmente dovrebbe accadere, allora effettivamente nulla di reale avviene, ma è lo spettro di epoche passate ad aggirarsi fra gli uomini. In molte comunità religiose, per esempio, si aggirano semplicemente gli spettri del passato; e nella nostra vita giuridica si aggira spesso ancora lo spettro dell’antica Roma. In questo senso, nell’epoca dell’anima cosciente, la scienza dello spirito deve veramente rendere libero l’uomo, deve veramente condurlo all’osservazione di un fatto spirituale: che cosa fa l’angelo nel nostro corpo astrale?

 

Parlare in modo astratto degli Angeli può essere tutt’al più un inizio; ma il progresso dovrà consistere in un nostro parlare concreto, che si riferisca alla nostra epoca particolare e risponda alla domanda che ci tocca più da vicino. Questa domanda ci tocca da vicino, semplicemente perché l’angelo intesse nel nostro corpo astrale delle immagini le quali devono conferire agli uomini una forma che sia atta all’evoluzione avvenire; e questa forma, questa formazione, dovrà essere effettuata mediante l’anima cosciente. Se non avessimo l’anima cosciente, allora non occorrerebbe che ci preoccupassimo, allora ci sarebbero già altri spiriti, altre gerarchie ad effettuare il lavoro dell’angelo. Ma poiché dobbiamo sviluppare l’anima cosciente, non possono subentrare altri spiriti ad attuare il lavoro dell’angelo.

 

Nell’epoca egizia, naturalmente, altri Angeli intessevano all’uomo le immagini. Ma poi subentrarono nel lavoro altri spiriti, e a causa di ciò all’uomo si oscurò la coscienza chiaroveggente atavica. In quanto vedevano queste immagini con la loro chiaroveggenza atavica, gli uomini intessevano un velo, un velo oscuro intorno al lavoro degli Angeli. Ma oggi l’uomo deve svelarle. Perciò egli non deve, da addormentato, lasciar passare quel che s’introduce nella sua vita cosciente nell’epoca che si conchiuderà ancor prima del terzo millennio.

 

Dalla scienza dello spirito orientata antroposoficamente

non dobbiamo ricavare soltanto ogni sorta di insegnamenti,

ma dobbiamo anche ricavare dei propositi.

E questi ci daranno la forza di essere uomini desti.

 

Noi possiamo assuefarci ad essere uomini desti. Noi possiamo osservare molte cose. Possiamo una buona volta cominciare a vegliare; e allora troveremo che, in fondo, non passa giorno senza che nella nostra vita non avvenga un miracolo. E questo che ho detto ora, possiamo anche capovolgerlo, e dire: se in un giorno qualunque non troviamo nella nostra vita alcun miracolo, ciò significa solo che l’abbiamo perso di vista. Cerchiamo di guardare, la sera, alla nostra giornata: vi scopriremo sempre qualche fatto, grande o piccolo o di media grandezza, di cui potremo dire che è entrato nella nostra vita in modo del tutto strano e che si è avverato in modo veramente singolare. Potremo giungere a ciò, solo che pensiamo in modo sufficientemente ampio, solo che abbracciamo con lo sguardo animico in modo sufficientemente ampio i nessi della vita. Questo però ordinariamente non lo si fa, perché non si è soliti chiedersi: che cosa ci è stato impedito, per esempio, a causa della tal cosa?

 

Per lo più noi non ci occupiamo delle cose che sono state impedite, delle cose che, se fossero avvenute, avrebbero mutato radicalmente la nostra vita. Dietro alle cose che in qualche modo sono state allontanate dalla nostra vita, risiede moltissimo di ciò che ci insegna a diventare uomini desti. Quante mai cose avrebbero potuto capitarmi oggi? Se noi ci ponessimo ogni sera questa domanda, e osservassimo come certi avvenimenti avrebbero potuto provocare questa o quella cosa che, invece, non è avvenuta, allora queste nostre considerazioni potrebbero suscitare in noi un senso più desto di autodisciplina. E questo potrebbe costituire un inizio che potrebbe poi di per se stesso svilupparsi sempre più. Potrebbe alla fin fine non solo portarci ad indagare che cosa nella nostra vita significhi, per esempio, che un giorno noi avremmo voluto uscire alle ore 10.30 del mattino, e che proprio all’ultimo momento qualcuno sia venuto a trattenerci. Ci siamo magari irritati per questo ritardo, ma non ci chiediamo che cosa sarebbe potuto succederci se fossimo veramente usciti nell’ora che avevamo progettato; non poniamo la domanda: quale mutamento è derivato da ciò?

 

Ho parlato particolareggiatamente già altre volte di queste cose. Dall’osservazione di ciò che nella nostra vita è negativo, che però può testimoniare della saggia direzione data a essa, all’osservazione dell’angelo che opera e tesse immagini nel nostro corpo astrale, c’è una via diretta, una via veramente diretta e sicura che noi siamo in grado di percorrere.