Che cosa fa l’essere umano, quando è in procinto di reincarnarsi?

O.O. 108 – Risposte a enigmi della vita – 02.12.1908


 

Perché si reincarna l’essere umano?

Perché ritorna sulla Terra, se può essere attivo anche nell’aldilà?” Dunque, le reincarnazioni non avvengono mai inutilmente. L’uomo ha sempre la possibilità di acquisire nuove conoscenze. Le trasformazioni che intervengono nelle condizioni della Terra fanno si che egli venga ad inserirsi sempre in situazioni radicalmente mutate, allo scopo di compiere esperienze utili alla propria ulteriore evoluzione.

 

Il volto della Terra, le regioni, il regno animale, il manto vegetale, tutto si trasforma incessantemente in tempi relativamente brevi. Provate a richiamarvi alla mente le condizioni che esistevano cent’anni fa. Quale differenza rispetto ad oggi! Che oggi qui da noi ogni essere umano impari a leggere e scrivere a sei anni d’età, è un’acquisizione non molto lontana nel tempo. Nell’antichità, ai vertici dello stato c’erano dottissime persone che non sapevano né leggere né scrivere. Dove sono i boschi e le specie animali che cinquecento anni fa popolavano le regioni che oggi sono attraversate dalle ferrovie? Qual era l’assetto territoriale delle località ove oggi sorgono le nostre grandi città? Com’erano mille anni fa?

 

L’uomo si reincarna, entra in una nuova incarnazione solo quando i mutamenti intervenuti nelle condizioni esterne sono tali da consentirgli di apprendere qualcosa di nuovo. Studiando il corso dei secoli, potrete constatare come l’ingegno umano abbia modificato, demolito ed edificato il volto della Terra. Ma vi sono anche molte altre trasformazioni che l’intelligenza umana non può operare. Il manto vegetale e il mondo animale si trasformano sotto i nostri occhi; vediamo alcune specie sparire ed altre subentrare al loro posto. Queste metamorfosi sono operate dall’altro mondo. Camminando su un prato, può certo capitare di assistere alla costruzione di un ponte sul ruscello che lo attraversa, non si può vedere, invece, come sorga il manto vegetale.

Sono i defunti a compiere quest’opera. Sono loro che lavorano alla trasformazione e all’elaborazione del volto della Terra, al fine di crearsi un luogo diverso per una nuova incarnazione.

 

Dopo che per un lunghissimo periodo di tempo l’uomo si è impegnato in tal modo nella preparazione della nuova incarnazione, si avvicina per lui il momento in cui essa deve avvenire.

Che cosa avviene ora? Che cosa fa l’essere umano, quando è in procinto di reincarnarsi?

In questa fase l’uomo si trova nel devacian, dove sente che deve anzitutto aggregarsi un nuovo corpo astrale. E allora la sostanza astrale si proietta, per così dire, da ogni parte verso di lui cristallizzandoglisi attorno, in modo conforme alla sua peculiarità individuale. Se vi raffigurate il modo in cui la limatura di ferro subisce l’attrazione di un magnete e gli si raggruppa ordinatamente attorno, avrete un’immagine del modo in cui la sostanza astrale si dispone attorno all’io che sta reincarnandosi. Necessario è, però, ancora ricercare un’adeguata coppia di genitori.

 

L’uomo viene perciò guidato a questa o quella coppia di genitori, ma non obbedendo solo alla sua forza d’attrazione, perché in questo processo intervengono e sono attive entità d’altezza sublime che ancora oggi, in conformità all’attuale stato evolutivo dell’umanità, assolvono il compito di regolare correttamente e giustamente questi processi secondo il karma. Se, dunque, occasionalmente può apparire che i genitori non si accordino con i figli, non è detto che si sia in presenza di errori o ingiustizie. Forse a volte è bene che, ai fini dell’apprendimento, l’uomo sia inserito in condizioni complicatissime e debba accettare le situazioni più strane.

 

La serie delle incarnazioni, con il loro costante ripetersi, non è però infinita; hanno avuto un inizio e avranno una fine. In un remoto passato, l’uomo non si incarnava ancora, non conosceva né nascita né morte, la sua era una specie di esistenza angelica, non interrotta da mutamenti tanto incisivi del suo stato come sono quelli oggi presenti come nascita e morte. Ma con pari certezza verrà un tempo in cui l’uomo avrà raccolto nei mondi inferiori una somma di esperienze sufficienti all’acquisizione di uno stato di coscienza maturo e illuminato, atto a potere operare nei sublimi mondi superiori, senza essere costretto ad immergersi nuovamente nei mondi inferiori.

 

Vi sono alcune persone che, dopo avere ascoltato le considerazioni qui esposte sulle condizioni relative alle ripetute vite terrene, pensano di dover temere che, per il fatto che la madre viene a sapere che il figlio non è carne della sua carne perché nel bambino sono presenti elementi che non sono di provenienza materna, e dunque estranei, sia pregiudicato l’amore dei genitori per i figli. Ma i vincoli che abbracciano genitori e figli non sono affatto casuali o senza leggi. Non sono vincoli nuovi; erano già presenti in vite precedenti, e anche in quei tempi passati si trattava di rapporti parentali e amichevoli. Questi vincoli d’amore li uniscono costantemente anche nei mondi superiori in eterna realtà, e un giorno tutti gli uomini saranno avvinti in un eterno amore, anche se non scenderanno più nel circolo delle reincarnazioni.