Chilo, linfa e sangue

O.O. 102 – L’Agire di entità spirituali nell’uomo – 6.01.1908


 

Sommario:  Chilo, linfa e sangue come corpo di entità di altri pianeti. L’azione degli spiriti di Saturno tramite gli organi di senso (odori, profumi). Il contrasto tra polmone e fegato. La saga di Prometeo.

 

Di quello che si trova nel corpo umano,

solo una cosa appartiene specificatamente all’uomo o può sempre più appartenergli: il suo sangue.

 

Il succo sanguigno dell’uomo è la manifestazione immediata del suo “io”.

 

Quando però l’uomo non si cura sempre più e più di rafforzare interiormente il suo io con una forte volontà, con anima forte e vigorosa, se per così dire gli viene a mancare il suo io, allora possono ancorarsi anche nel suo sangue entità estranee; e ciò è per l’uomo molto male. Al contrario, in altre parti dell’organismo umano ancora oggi si trovano ancorati numerose altre entità. Vogliamo una volta esaminare che cosa allunghi i propri tentacoli in questo corpo umano, che cosa si ancori nel corpo umano. Per questo dobbiamo esaminare più da vicino questo corpo fisico umano.

 

Sapete già che il sangue che circola nelle arterie e che si diffonde nel corpo umano è l’espressione dell’io, e che diventerà sempre più l’espressione dell’io quanto più l’io stesso troverà in sé il proprio punto centrale, il proprio interiore centro di forza. L’io dell’uomo avrà la padronanza di altre parti dell’organismo umano solo in un futuro molto lontano. In questi componenti del corpo umano oggi sono contenute molte altre entità. Se si vuol porre davanti agli occhi qualcosa di questo corpo umano, esaminiamo i tre succhi che saranno ora l’oggetto delle nostre considerazioni: chilo, linfa e sangue.

 

Voi forse sapete quale importanza abbiano per l’uomo questi tre tipi di succhi. Sapete che quando l’uomo si nutre, i cibi vengono portati dapprima nello stomaco attraverso gli organi preparatori, e che con i succhi in questione prodotti dalle ghiandole vengono mischiati e preparati in modo che possano essere lavorati dagli intestini. Tutto ciò che può essere nutrimento per l’uomo viene immesso nel corpo attraverso piccoli organi che si chiamano villi intestinali, affinché possa servire al corpo come succo nutritivo, per ricostruirlo sempre di nuovo. Questa è una delle sostanze che abbiamo nel corpo e che chiamiamo “chilo”.

 

Voi sapete forse anche che oltre a questo chilo, che si forma in quanto dall’esterno viene introdotto del nutrimento nel corpo, ci sono all’interno del corpo umano anche dei vasi che portano una specie di succo che in un certo senso è simile alla sostanza bianca del nostro sangue. Anche questo succo corre attraverso tutto l’organismo umano in determinati vasi, i quali si uniscono ripetutamente con quei vasi sanguigni che chiamiamo vene in quanto contengono il sangue blu-rosso. Questi vasi assorbono perfino il chilo. Il liquido che contengono è la “linfa”. Si tratta di un succo che, si potrebbe dire, in confronto al chilo è spiritualizzato.

 

Questi vasi linfatici che portano la linfa corrono in tutto il corpo umano; in un certo senso essi compenetrano perfino il midollo osseo, e ciò che essi portano assorbe anche il chilo. Tutto ciò che si trova nella parte sinistra del corpo e delle estremità inferiori – parte sinistra della testa, parte sinistra del tronco umano, mano sinistra ed entrambe le gambe – tutto ciò che ivi è diffuso e corre come linfa, si riunisce e scorre nella vena succlavia sinistra e confluisce poi nella circolazione sanguigna. Solo quanto è nei vasi linfatici della parte destra della testa e della parte destra del tronco, si riunisce e conduce la linfa nella vena succlavia destra, così che i vasi linfatici diventano l’espressione di un fatto importante.

 

Vedete perciò come l’uomo sia diviso in due parti, e precisamente non in modo simmetrico, ma in modo che una comprenda le zone inferiori del corpo e la metà sinistra del tronco e della testa, mentre l’altra sia formata dalla metà destra del tronco e della testa. E quindi un secondo succo quello che pulsa nell’uomo, un succo che è molto più vicino all’animico di quanto non lo siano il chilo e i succhi gastrico ed enterico del chimo, sebbene le disposizioni animiche abbiano un rapporto profondo anche con la digestione e la circolazione del chilo. Hanno però un rapporto molto più profondo con i succhi linfatici. In un uomo molto attivo, fortemente attivo, la linfa scorre molto più vivacemente che in un uomo lento e pigro e che non faccia niente. E potremmo così indicare diverse disposizioni animiche che sono in rapporto con la circolazione della linfa nel corpo umano.

 

Il terzo succo è il sangue, del quale abbiamo spesso parlato. Esso si suddivide in un sangue rosso, ricco di sostanze acide e donatore di vita, il quale scorre nelle arterie, e in un sangue blu-rosso, ricco di sostanze a base di carbonio, che scorre nelle vene.

 

• Come il nostro sangue è la manifestazione, l’espressione del nostro io,

• ugualmente la linfa è in un certo senso l’espressione, la manifestazione del corpo astrale umano.

 

Queste cose non si manifestano solamente in un senso. In un altro senso, espressione del corpo astrale è il sistema nervoso. Nel senso che però oggi vogliamo prendere in considerazione, la linfa è l’azione, la manifestazione, l’espressione del corpo astrale.

 

Come un uomo può espletare due mansioni, così è pure per il corpo astrale umano;

• da una parte esso è il costruttore del sistema nervoso,

• dall’altra è il costruttore, il formatore della linfa.

 

Il corpo eterico umano è invece il costruttore e il formatore di tutte le ghiandole, come pure, in un altro senso, è il costruttore, l’organizzatore, il formatore e il dirigente della circolazione del chilo, del chimo. Avete così una connessione fra questi succhi che circolano nel corpo umano e gli arti della natura umana stessa.

 

Dobbiamo ora avere ben chiaro il fatto che nel corpo astrale umano, nel corpo eterico umano, non solamente l’io è padrone. L’uomo raggiunge a poco a poco una sempre maggior padronanza del proprio io, attraverso la sua evoluzione, nel proprio corpo astrale ed eterico, trasformando il corpo astrale in sé spirituale, o manas, e trasformando il corpo eterico in modo che l’io abbia la padronanza sullo spirito vitale o buddhi; ma sintanto che l’uomo non ha la padronanza su queste parti del proprio essere, sino ad allora altre entità sono in rapporto con questi arti umani.

 

Nel corpo astrale umano sono racchiuse, come vermi nel formaggio – scusate questo paragone poco appetitoso, ma è così -, altre entità. E precisamente vi sono racchiuse, hanno qualcosa da fare con questo corpo umano astrale quelle entità astrali delle quali vi ho detto che hanno la loro patria sulla Luna o su Marte, secondo che siano entità buone o cattive. Esse si ancorano nel corpo astrale.

 

E la linfa, quel succo biancastro che circola nell’uomo,

appartiene al corpo di queste entità che vivono nel nostro mondo astrale.

 

Queste entità che troviamo sul piano astrale come entità astrali, e che hanno la loro patria sulla Luna o su Marte, non sono però così afferrabili come l’io di gruppo degli animali. Ma esse sono di una natura astrale tale che, in un determinato altro senso, possiamo dire: come negli animali, per esempio in un gruppo di leoni, abbiamo la manifestazione della entità che incontriamo sul piano astrale come una personalità formata, come l’io del leone, allo stesso modo (anche se non così evidente) in ciò che circola nel corpo umano come linfa abbiamo la manifestazione, gli arti protesi di queste entità astrali.

 

Potreste ora chiedere: queste entità astrali hanno dunque come una specie di esistenza fisica allo stesso modo delle anime di gruppo degli animali, come l’io di gruppo della specie Leone ha la sua manifestazione qui sul piano fisico nei singoli leoni? Se chiedeste ciò, vi si dovrebbe rispondere: sì ce l’hanno. Come abbiamo visto per gli animali, per i quali l’io di gruppo astrale protende i suoi singoli arti nei singoli leoni, così queste entità astrali protendono la loro essenza fìsica anche qui. Solo che non possono protenderla nello stesso modo dal di fuori del piano fisico, perciò abbisognano sul piano fisico di entità delle quali sono parassiti, nella quali esse si ficcano e penetrano; esse sono qui i parassiti degli uomini. Se non ci fossero sulla Terra esseri umani, quelle entità dovrebbero presto prendere congedo dalla Terra perché non troverebbero nessuna dimora; qui non piacerebbe loro.

 

Ma vi sono entità (uomini e animali superiori) che hanno la linfa: qui, in questa linfa quelle entità hanno la loro manifestazione fisica. In tal modo nel nostro corpo non solo pulsa una sostanza materiale, ma in quella circolazione si muovono intere schiere di tali entità che ruotano nell’uomo e circolano in lui, avendo il loro corpo nella linfa, mentre

• l’uomo vero e proprio, l’uomo-io,ha per ora il proprio corpo solo nel sangue.

E la linfa di un uomo ha il suo speciale carattere

a seconda che vi circolino più esseri lunari o marziani come sopra descritti.

 

Se circolano nel corpo dell’uomo più esseri lunari, abbiamo un uomo che tende facilmente alla cattiveria, alla collera, alla rabbia – se vi circolano più esseri marziani abbiamo invece un uomo che tende maggiormente alla soavità, alla benevolenza, alla mitezza. Vedete così come l’uomo non sia solo compenetrato da succhi, ma anche da spiriti. Possiamo comprendere l’uomo solo conoscendo questo fatto.

 

Se ora considerate chiaroveggentemente quello che viene chiamato chilo,

ovvero la manifestazione esteriore del corpo eterico umano,

avete lì pure ancorate e articolate entità simili.

 

Innanzitutto vi si trovano quelle entità che abbiamo prima caratterizzato come da un lato le buone e dall’altro le cattive entità di Venere, quelle entità che hanno la loro patria su Venere e che si trovano nel nostro mondo devacianico. Per lo sguardo chiaroveggente, là esse sono personalità, mentre qui sul piano fisico hanno la loro esteriorizzazione, la loro manifestazione nel succo della digestione, nel chilo umano — per quanto ciò sembri strano. Nel chilo che attraversa il corpo umano vivono queste entità che hanno la loro patria sul piano devacianico e che, nella misura in cui acquisiscono un corpo fisico, hanno la loro vita fìsica su Venere. E siccome Venere con le sue forze sta in un certo rapporto con tutta la nostra vegetazione terrestre e con tutto ciò che comunque vive sulla nostra Terra, potete comprendere quale rapporto esista tra il nutrimento umano e ciò che si sviluppa dall’uomo grazie a esso. Ciò non è indifferente.

 

• In tutte le piante, e naturalmente anche negli animali, hanno luogo gli influssi delle entità di Venere,

sia di quelle buone, soavi, dolci, sia di quelle selvagge

che vi sono state descritte come rapaci e sempre combattentisi l’un l’altra.

• A seconda che su un animale o su una pianta agiscano le une oppure le altre di quelle entità,

la carne di questi animali o il nutrimento tratto da queste piante agisce in modo che, trasformandosi in chilo,

innesta virtù o vizi nel corpo dell’uomo.

 

Da ciò vedete da un punto di vista più alto quanto è stato possibile esporvi già in precedenti conferenze, come sia cioè importante conoscere dal punto di vista dello spirito il nutrimento umano, sapere sotto quali influenze questa o quella pianta viva, a quale influenza sia sottoposto quel determinato animale. Potete perciò capire che chi, per esempio, sa che in un paese prosperano queste o quelle piante o animali, i quali stanno a loro volta sotto determinati influssi celesti, capisce anche come si possa fondare un determinato carattere di popolo, poiché

• in tutto ciò che l’uomo assume come cibo preso dal proprio ambiente,

egli non solo mangia quanto la chimica riconosce come sostanze, ma mangia pure insieme determinati spiriti,

quegli spiriti che attraverso la sua bocca vanno nello stomaco e si diffondano nel suo essere.

Ci si apre così la prospettiva di come si possa riconoscere il carattere di un popolo

dalla peculiarità geografica di un luogo.

 

Non dimenticatevi di un’osservazione che potete trovare nella conferenza sul Padre nostro, nella quale questa cosa è stata esposta da tutt’altro punto di vista, dicendo che l’uomo attraverso il proprio corpo eterico sta in una certa relazione con il carattere del popolo — così come egli è collegato al suo ambiente più prossimo attraverso il corpo astrale.

Qui vedete di nuovo illuminato da un ancora più profondo punto di vista, come il carattere del popolo sia formato da entità spirituali che vengono assorbite nell’uomo con l’alimentazione.

 

Questo è uno dei modi attraverso i quali la grande direzione spirituale della Terra ripartisce sulla Terra stessa i diversi caratteri dei popoli: ripartendo gli alimenti che formano i diversi caratteri in modo che questi vengano alla luce nel nutrimento. Questa non è una via traversa in direzione del materialismo; anzi, la scienza dello spirito mostra come ogni cosa materiale sia una manifestazione dello spirito e come le influenze spirituali operino nell’uomo in un modo a lui sconosciuto.

Ancora più difficile da comprendere è il modo in cui gli spiriti di Saturno agiscono sull’uomo, poiché da un lato questi esseri son così fatti che non appena guardano qualcosa già fanno una scoperta, dall’altro lato sviluppano passioni sensuali spaventosamente dissolute, di fronte alle quali tutto ciò che l’uomo può realizzare a questo riguardo è un gioco da ragazzi.

 

Questi spiriti di Saturno si insinuano nel corpo umano in un modo ancora più misterioso,

e precisamente attraverso percezioni sensorie.

• Quando l’uomo dirige il proprio sguardo su una cosa bella, pura e nobile, sorge in lui una rappresentazione;

quando dirige il proprio sguardo su una cosa sporca, volgare, sorge in lui un’altra rappresentazione.

 

Mentre attraverso le impressioni esteriori viene destata nell’anima una rappresentazione,

si insinuano contemporaneamente nell’uomo gli spiriti di Saturno, buoni o cattivi.

• E attraverso tutto ciò che l’uomo sviluppa intorno a sé

per pura simpatia o antipatia nei confronti del proprio ambiente,

di tutto quanto vede, ode e annusa, si espone all’insinuarsi di questi o quegli spiriti di Saturno.

• Attraverso gli occhi e le orecchie, attraverso tutta la pelle essi penetrano mentre l’uomo percepisce.

 

Per esempio, per l’osservazione occulta è assolutamente terribile vedere quali orrendi spiriti si insinuino nei nasi delle persone cui capita d’annusare certi profumi, che sono magari molto apprezzati nella società umana; senza considerare quel che si insinua nei nasi delle persone stesse che li usano.

Vedete così come si debbano osservare finemente e intimamente anche le cose di tutti i giorni dal punto di vista spirituale, se ci si vuol chiarire la vita. Vi si potrebbe raccontare parecchio a proposito di gente che, più o meno coscientemente, sapeva comandare agli spiriti che agiscono sugli uomini attraverso l’odorato e che si insinuano negli uomini attraverso gli odori.

 

Se vi addentraste profondamente in diversi aspetti della storia di questo o di quel periodo, e più in particolare nella storia francese, per esempio al tempo di Luigi XIII, XIV e XV, con tutte le arti che furono sviluppate e quando veramente gli aromi hanno avuto una parte importante negli intrighi del tempo, vedreste allora che cosa sono capaci di fare le persone che, coscientemente o incoscientemente, sanno comandare agli spiriti che si insinuano attraverso profumi ed aromi nelle percezioni sensorie umane.

 

Potrei rinviarvi ad un libro particolarmente attraente, scritto poco tempo fa dal ministro di una piccola corte. Egli scriveva naturalmente all’oscuro di questi fatti, ma era a conoscenza degli effetti. Si tratta di un libro interessantissimo su di una certa corte che ha subito negli ultimi anni una importante catastrofe. Dalle sue memorie, il ministro in questione descrive i risultati ottenuti da una persona che in un certo senso sapeva comandare agli spiriti degli aromi. Descrive ciò con una certa soddisfazione, perché essendosi premunito al riguardo non ne aveva ricevuto danno. Vedete che le cose non sono senza significato e senza effetto per la pratica della vita.

 

Quando si consideri la vita non da cieco materialista ma da veggente,

si possono osservare dappertutto le influenze spirituali;

e si comprende la vita solo conoscendo queste influenze.

 

Vedete così quanto sia necessario rappresentarsi l’uomo come un essere assai complicato, compagno di diversi mondi e di diversi esseri. Chi avanza sempre di più verso le conoscenze superiori, lungo il sentiero dello sviluppo occulto impara a conoscere queste entità nella loro particolarità, e solo allora se ne libera e acquista un libero orizzonte al di sopra di esse.

 

Appropriarsi la verità sui mondi spirituali

significa diventare realmente liberi, realmente maturi, in quanto così

possiamo raccapezzarci circa gli effetti e gli impulsi che compenetrano la nostra vita.

Imparare a raccapezzarsi significa in pari tempo diventare liberi ed indipendenti.

 

Come si può accennare a certi succhi che pulsano nell’uomo, si possono ugualmente indicare singoli organi umani nei quali esseri dei mondi superiori trovano la loro espressione, la loro manifestazione. Per esempio, entità che vi sono state descritte come le entità di Saturno trovano la loro espressione, sotto un certo aspetto, nel fegato umano. Vi deve essere naturalmente ben chiaro che, se la si vuole realmente imparare a conoscere, la scienza dello spirito è un campo complicatissimo.

 

A proposito dell’evoluzione umana durante il periodo si Saturno, vi è stato detto che attraverso le forze di Saturno si è formata la prima disposizione ai sensi. Ancora oggi Saturno agisce sugli uomini, e fra gli organi umani interni le forze di Saturno hanno un influsso maggiore sul fegato. Di conseguenza l’uomo, dato che è sul cammino di superare sempre di più in se stesso tutto quanto è saturnio, deve pure superare le forze che sono ancorate nel suo fegato. Nel fegato sono infatti ancorate quelle forze che l’uomo deve sempre più superare, ma che furono necessarie affinché egli raggiungesse la forma e la figura attuali.

 

E il fegato è quell’organo che contiene le forze che l’uomo maggiormente deve superare. Da una manifestazione esteriore, da un’espressione esteriore potete avere una riprova di questo fatto. Potete per esempio convincervi che nel periodo nel quale l’uomo viene maggiormente formato – ossia nel periodo prima e subito dopo la nascita – in rapporto al resto del corpo il fegato diviene sempre più piccolo. Se volete misurare il rapporto di grandezza del fegato col resto del corpo immediatamente intorno alla nascita, potete dire che il rapporto è circa di 1 : 18, mentre più tardi il fegato si ritrae talmente che il rapporto col resto del corpo diventa di 1 : 36; esso va proporzionalmente dimezzandosi, e l’uomo supera già solo attraverso il proprio sviluppo naturale le forze che sono ancorate nel fegato.

 

Mentre l’uomo sulla Terra aspira a sviluppare una sempre maggiore spiritualità, come espressione esteriore fisica di questo fatto egli ha conseguito la facoltà di superare le forze del fegato. In un certo senso l’organo opposto al fegato è il polmone, quell’organo che non ingozza l’uomo con quanto vi è di egoistico – poiché questo fa il fegato – ma apre l’uomo verso l’esterno mettendolo in continua comunicazione col mondo esteriore mediante l’inspirazione e l’espirazione dell’aria. Nei polmoni avviene una combustione. Il sangue rosso-blu, ricco di carbonio, arriva ai polmoni e viene trasformato in sangue vitale e rosso mediante l’unione con l’ossigeno. Come in una fiamma viva la materia si unisce con l’ossigeno, così anche nei polmoni avviene un processo di combustione.

 

La respirazione in un certo senso è un processo di combustione,

e mediante questo processo di respirazione e combustione

è stata data all’uomo la possibilità di una evoluzione sempre più alta.

L’uomo è stato costituito da quelle forze che hanno la loro ultima traccia nel fegato.

Lo libereranno dal legame della Terra quelle forze che egli riceve dall’aria come un fuoco.

Il fuoco che l’uomo riceve dall’aria e che si manifesta nel suo respiro lo conduce in sfere sempre più alte.

 

Il mito, la saga, sono sempre più profondi e pieni di sapienza della scienza, apparentemente così progredita. Quanto è stato detto della vita umana viene espresso in modo grandioso nel mito di Prometeo. Dicendo che Prometeo ha portato agli uomini il fuoco dal cielo, si accenna al fatto che egli ha preso parte al processo che si manifesta nel respiro dell’uomo e che guida quest’ultimo sempre più in alto. Ma nello stesso tempo viene indicato in modo meraviglioso anche qualcosa d’altro: poiché Prometeo si leva sopra le forze che legano l’uomo alla Terra e si pone di conseguenza in opposizione alle forze terrestri, e poiché inoltre Prometeo è colui che ha dato per primo agli uomini la possibilità di disporre delle forze del fuoco, egli deve soffrire.

 

La sofferenza viene magnificamente rappresentata con il fatto che sta alla base di questo mito: un avvoltoio rode il fegato di Prometeo incatenato! Come si potrebbe rappresentare in modo più bello e più saggio che le forze che fluiscono in noi attraverso il processo del respiro rodono il fegato, e che colui che compie in anticipo quanto l’umanità compirà in un lontano futuro è come un crocifisso cui ciò che cala dall’alto, ciò che giunge dall’aria rode il fegato.

 

In tal modo i grandi iniziati hanno espresso nei miti le grandi verità dell’esistenza. Non c’è invero nessun mito prodotto dai misteri che non esprima una profonda saggezza che noi, a nostra volta, non possiamo provare. E così, pieni di devozione, ci troviamo con la scorta dei fatti misteriosofici di fronte ai miti che, come si dice con ragione, hanno rivelato all’uomo le più alte entità spirituali affinché egli imparasse, dapprima in immagini, quanto in tempi successivi dovrà raggiungere con chiare rappresentazioni.

 

E dovrà sempre più sapersi che i miti contengono saggezza,

e in qualsiasi campo della vita si voglia trovare espressa la più profonda saggezza ci si deve rivolgere ai miti.

 

Ciò è stato riconosciuto da quanti hanno lavorato partendo dalle profondità dell’arte. C’è una profonda verità alla base di tutto il rapporto di Richard Wagner* con il mito, pur essendo stato da lui espresso in forma artistica.

 

• Il nostro è un tempo nel quale si deve di nuovo salire dalla vita fìsica di tutti i giorni

ad una corrente del tutto spirituale.

• Se vedete quanto pulsa nel nostro tempo,

potete anche capire in un senso sempre più profondo il compito della scienza dello spirito.

 

Partendo dunque da considerazioni sui mondi superiori, dal contesto delle stesse abbiamo visto quale sia la vera missione della scienza dello spirito: dare all’uomo la possibilità di conoscere la vita e introdurlo sempre di più, con le sue azioni e opere, in tutto ciò che collabora misteriosamente con lui quando egli muove una mano o quando lavora con corpo, anima e spirito.

 

L’uomo ha dei compagni attorno a sé, e attraverso la conoscenza spirituale

diventerà sempre più cosciente di questi esseri e della possibilità di vivere ed agire in accordo con loro.

La chiaroveggenza spirituale gli permetterà di afferrare la piena realtà

e di introdurre nella vita conoscenza e saggezza.