Ciò che è penetrato nell’evoluzione umana per mezzo della venuta del Cristo agisce in essa come un seme; questo può maturare solo gradatamente

O.O. 13 – La scienza occulta nelle sue linee generali – (IV)


 

E col « Cristo » apparve in figura umana

ciò che il sublime spirito solare aveva preparato quale grande esempio umano sulla Terra.

 

Con la sua comparsa, tutta la sapienza dei misteri dovette assumere sotto certi aspetti una forma nuova;

fino allora essa tendeva esclusivamente a condurre l’uomo a quello stato animico

in cui poteva percepire il regno dello spirito solare come al di fuori dell’evoluzione terrestre;

ma ormai i Misteri assunsero il compito di rendere l’uomo capace di riconoscere il Cristo diventato uomo

e, partendo da questo centro di ogni saggezza, di comprendere il mondo naturale e quello spirituale.

 

Nel momento della sua vita

in cui il corpo astrale del Cristo Gesù contenne tutto ciò che dall’influsso luciferico può essere celato,

cominciò la sua missione di maestro dell’umanità.

 

Da quel momento venne inoculata nell’evoluzione umana terrestre

la capacità di accogliere la sapienza per mezzo della quale

lo scopo fisico della Terra può essere gradatamente raggiunto.

 

Nel momento in cui si verificò l’evento del Golgota,

venne inoculata nell’uomo un’altra disposizione,

quella per mezzo della quale l’influsso di Arimane può essere rivolto al bene.

Attraversando la soglia della morte, l’uomo può ormai portare con sé

ciò che avrà tratto dalla vita e che nel mondo spirituale lo libera dall’isolamento.

 

L’evento di Palestina rappresenta il punto centrale

non soltanto dell’evoluzione fisica dell’umanità, ma anche di quello degli altri mondi a cui l’uomo appartiene;

e quando l’evento del Golgota si fu compiuto, quando fu sofferta la morte sulla croce,

il Cristo apparve nel mondo in cui le anime dimorano dopo la morte e rimise la potenza di Arimane nei suoi limiti.

 

Da quel tempo in poi la regione che il popolo greco chiamava « il regno delle ombre »,

fu attraversato da un lampo spirituale che mostrò agli esseri che la popolavano che la luce tornerebbe a risplendervi;

ciò che era stato raggiunto per il mondo fisico per mezzo del « Mistero del Golgota »,

illuminò con la sua luce il mondo spirituale.

 

L’evoluzione dell’umanità post-atlantica, fino al momento dell’evento del Golgota,

è un progresso per il mondo fisico-sensibile, ma è anche una decadenza per quello spirituale.

Tutto ciò che fluiva nel mondo dei sensi scaturiva da ciò che esisteva fin da tempi antichissimi nel mondo spirituale.

 

Dopo l’evento del Cristo, chi è capace di innalzarsi sino al mistero del Cristo

può portare seco nel mondo spirituale il risultato delle proprie conquiste nel mondo sensibile;

risultato che dal mondo spirituale torna poi a fluire nuovamente nel mondo dei sensi fisici,

poiché gli uomini, reincarnandosi, riportano sulla Terra il frutto da loro raccolto dell’impulso-Cristo,

nel periodo di tempo trascorso nel mondo spirituale fra la morte e la nuova nascita.

 

Ciò che è penetrato nell’evoluzione umana per mezzo della venuta del Cristo

agisce in essa come un seme; questo può maturare solo gradatamente.

Soltanto una parte minima della profonda e nuova saggezza potè fino ad ora penetrare nell’esistenza fisica.

• Essa non è che all’inizio della sua evoluzione cristiana;

nei periodi che si susseguirono dopo la comparsa del cristianesimo,

questo potè rivelare della propria intima essenza solo quel tanto che gli uomini, i popoli erano capaci di accogliere,

e che il loro intelletto era capace di comprendere.

 

La prima forma in cui quella conoscenza potè esprimersi è in un ideale universale della vita.

Come tale, era in opposizione con le forme di vita sviluppatesi nell’umanità post-atlantica.